🤳🏼 Gli adolescenti trascorrono circa 𝟱 𝗼𝗿𝗲 𝗮𝗹 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 soltanto sulle piattaforme di 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮. Allora 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗺𝗮𝗶 𝗶𝗹 𝟱𝟳% 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗱𝗼𝗹𝗲𝘀𝗰𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗳𝗲𝗿𝗶𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗼 𝗮𝗳𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼? Lo rivela il libro 𝐿𝑎 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑛𝑠𝑖𝑜𝑠𝑎 dello psicologo statunitense Jonathan Haidt, che ha raccolto molti studi sul 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗹’𝘂𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮 𝗲 𝗹’𝗮𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗱𝗶𝘀𝘁𝘂𝗿𝗯𝗶 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶 𝗻𝗲𝗶 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶. 👉🏼 In Italia la situazione è decisamente simile. I ragazzi molto giovani si trovano a coltivare le proprie relazioni nel mondo virtuale, con una 𝗻𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗿𝗶𝗱𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗳𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮 𝗮 𝗳𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮 e delle opportunità di accrescere il senso di responsabilità e di assunzione di rischi. Si perdono anche 𝗼𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗼, 𝗽𝗲𝗿 𝗹’𝗲𝘀𝗽𝗹𝗼𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗰𝘂𝗿𝗮 𝗴𝗹𝗶 𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶. 👉🏼 I ragazzi hanno 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗼𝗰𝗰𝗮𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗮𝗿𝗻𝗮𝘁𝗲, 𝘂𝗻𝗼-𝗮-𝘂𝗻𝗼, e sempre più esposti a 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘃𝗶𝗿𝘁𝘂𝗮𝗹𝗶 𝘂𝗻𝗼-𝗮-𝗺𝗼𝗹𝘁𝗶, 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼𝗽𝗼𝗻𝗲 𝗮 𝗳𝗼𝗿𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶: 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗽𝘂𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲̀ 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗼, basta un solo errore per rovinare la reputazione sociale. Questi non sono gli unici aspetti da tenere in considerazione. 𝗟’𝗮𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗽𝗿𝗲𝗺𝗮𝘁𝘂𝗿𝗼 𝗮𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹 𝗻𝗲𝘁𝘄𝗼𝗿𝗸, 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗹𝗲 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝗰𝗲 𝘂𝗻 𝗽𝗲𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶. 👉🏼 Guarda il video per scoprire di più! #smartphone #DisagioGiovanile #SaluteMentale #BenessereDigitale #DigitalWellbeing #DipendenzeTecnologiche #AssociazioneDiTe
Post di Giuseppe Lavenia
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🤳🏼 Gli adolescenti trascorrono circa 𝟱 𝗼𝗿𝗲 𝗮𝗹 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 soltanto sulle piattaforme di 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮. Allora 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗺𝗮𝗶 𝗶𝗹 𝟱𝟳% 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗱𝗼𝗹𝗲𝘀𝗰𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗳𝗲𝗿𝗶𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗼 𝗮𝗳𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼? Lo rivela il libro 𝐿𝑎 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑛𝑠𝑖𝑜𝑠𝑎 dello psicologo statunitense Jonathan Haidt, che ha raccolto molti studi sul 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗹’𝘂𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮 𝗲 𝗹’𝗮𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗱𝗶𝘀𝘁𝘂𝗿𝗯𝗶 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶 𝗻𝗲𝗶 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶. 👉🏼 In Italia la situazione è decisamente simile. I ragazzi molto giovani si trovano a coltivare le proprie relazioni nel mondo virtuale, con una 𝗻𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗿𝗶𝗱𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗳𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮 𝗮 𝗳𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮 e delle opportunità di accrescere il senso di responsabilità e di assunzione di rischi. Si perdono anche 𝗼𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗼, 𝗽𝗲𝗿 𝗹’𝗲𝘀𝗽𝗹𝗼𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗰𝘂𝗿𝗮 𝗴𝗹𝗶 𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶. 👉🏼 I ragazzi hanno 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗼𝗰𝗰𝗮𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗮𝗿𝗻𝗮𝘁𝗲, 𝘂𝗻𝗼-𝗮-𝘂𝗻𝗼, e sempre più esposti a 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘃𝗶𝗿𝘁𝘂𝗮𝗹𝗶 𝘂𝗻𝗼-𝗮-𝗺𝗼𝗹𝘁𝗶, 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼𝗽𝗼𝗻𝗲 𝗮 𝗳𝗼𝗿𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶: 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗽𝘂𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲̀ 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗼, basta un solo errore per rovinare la reputazione sociale. Questi non sono gli unici aspetti da tenere in considerazione. 𝗟’𝗮𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗽𝗿𝗲𝗺𝗮𝘁𝘂𝗿𝗼 𝗮𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹 𝗻𝗲𝘁𝘄𝗼𝗿𝗸, 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗹𝗲 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝗰𝗲 𝘂𝗻 𝗽𝗲𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶. 👉🏼 Guarda il video per scoprire di più! #smartphone #DisagioGiovanile #SaluteMentale #BenessereDigitale #DigitalWellbeing #DipendenzeTecnologiche #AssociazioneDiTe
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🔍 **La verità inquietante sui “like” e la mente dei nostri adolescenti** 🔍 La ricerca di approvazione sui social media è diventata un’ossessione per molti ragazzi. Ma cosa significa realmente per il loro sviluppo? 🤔 Studi recenti rivelano che il numero di “like” non è solo un semplice numero, ma un potente strumento che influenza il cervello degli adolescenti. Questi feedback sociali attivano aree cerebrali legate alla ricompensa e alla memoria sociale, rendendo i giovani più propensi a seguire le tendenze già popolari. In altre parole, un “mi piace” può diventare il metro di misura del valore personale! 📈 Nel passaggio alla preadolescenza, il desiderio di conferme dai coetanei si intensifica. Le immagini pubblicate online diventano un riflesso della propria identità e il numero di like diventa un vero e proprio giudice della propria autostima. Questo non è solo un problema di apparenza; è una questione di salute mentale. 🚨 In un mondo dove l’estetica regna, chi non si conforma rischia di essere emarginato. E questo isolamento può avere conseguenze devastanti. 👉 **Come possiamo aiutare i nostri adolescenti a sviluppare una sana relazione con i social media?** È il momento di riflettere su come educarli all’uso consapevole delle piattaforme, incoraggiando il valore dell’autenticità rispetto alla superficialità. Fai sentire la tua voce: hai già affrontato questo tema con i giovani intorno a te? Condividi le tue esperienze! 💬👇 #SocialMedia #Adolescenti #LikeCulture #Autostima #EducazioneDigitale #CrescitaPersonale #ImmagineCorporea #ConsapevolezzaSocials #Teenagers #SocialSkills #Authenticity
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Se il 46% degli adolescenti si sente peggio a causa dei social media, c'è un problema urgente da affrontare. Uno studio della Florida State University ha dimostrato che SOLI 20 minuti su Facebook possono aumentare l'insoddisfazione riguardo al proprio aspetto fisico nelle ragazze adolescenti. Questo solleva una domanda cruciale: come possono i genitori aiutare i giovani a superare i problemi legati all'autostima? I social media sono il principale sistema di comunicazione tra i giovani di oggi. Ma… anche una fonte significativa di stress e ansia. Il ruolo dei genitori è cruciale nel trovare un equilibrio. È fondamentale per i genitori: - comprendere l'impatto di queste piattaforme sulla salute mentale dei loro figli e delle loro figlie, - ricevere risorse preziose e un sostegno costante per affrontare le sfide quotidiane. Ed è esattamente questo il supporto che offriamo alle famiglie in azienda con Parentsmile.
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🌐💭 L'uso problematico dei social media è un tema caldo tra gli adolescenti. Sempre più ragazzi vivono in uno stato di ansia per essere online, si sentono in astinenza quando sono offline, e faticano a controllare il tempo che passano sui social. Questo comportamento può portare a trascurare altre attività importanti e creare tensioni con genitori e amici. 📊 Un recente report dell'Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l'OMS, ha rivelato che 4 adolescenti su 5 usano i social media ogni giorno, e 1 su 10 rischia di sviluppare un uso problematico con gravi ricadute sul benessere psicofisico. 👧👦 Le ragazze sono particolarmente a rischio, soprattutto tra i 13, 15 e 17 anni, dove il tasso di uso problematico è doppio rispetto ai ragazzi. Per i maschi, il picco di rischio si verifica a 11 anni e diminuisce gradualmente. Invece, i ragazzi sono più propensi a comportamenti a rischio legati ai videogiochi, con quattro su cinque che ne fanno un uso frequente. 📉 La consapevolezza è il primo passo per affrontare questi problemi. Condividi questo post per diffondere l'informazione e aiutare i nostri giovani a vivere in modo più equilibrato e sano. 💪📱 #Adolescenti #SocialMedia #SaluteMentale #Benessere #OMS #ISS #TecnologiaResponsabile #pubblicitaprogresso
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Gli effetti dei social media sulla salute mentale sono complessi e spesso contraddittori. Uno studio condotto dall’Università della Pennsylvania ha riscontrato che ridurre l’uso di piattaforme social come Facebook, Instagram e Snapchat può portare a una diminuzione significativa dei livelli di ansia e depressione. L’uso dei social media può influenzare negativamente l’autostima, soprattutto a causa della tendenza a confrontarsi con gli altri. Le piattaforme social presentano spesso immagini idealizzate delle vite altrui, che possono portare a sentimenti di inadeguatezza e insoddisfazione personale. L’uso compulsivo dei social media può portare a comportamenti di dipendenza, con conseguente impatto negativo sulla qualità del sonno. Nonostante i potenziali rischi, i social media offrono anche numerosi benefici, soprattutto in termini di connessione sociale, supporto emotivo e accesso a informazioni. Durante la pandemia di Covid-19, i social media hanno giocato un ruolo cruciale nel mantenere le persone connesse. In conclusione, i social media rappresentano una realtà complessa e sfaccettata per i giovani. Sebbene possano offrire molte opportunità positive, è fondamentale essere consapevoli dei potenziali rischi e delle conseguenze negative di un uso scorretto. Attraverso un approccio equilibrato e consapevole, è possibile massimizzare i benefici dei social media. https://lnkd.in/dHMMEyQB
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📱 **Social media e adolescenti: quando l'equilibrio si spezza** 🧠 Uno studio recente dell'Università di Cassino ha messo in luce un problema che non possiamo più ignorare: la dipendenza dei giovanissimi dai social media. Tra i ragazzi dai 10 ai 14 anni, il 33% naviga online senza alcun controllo da parte dei genitori, e oltre il 10% ha ammesso di sentirsi "dipendente" dai social. 🚨 Dietro a questo uso eccessivo spesso si nasconde un disagio psicologico. I social diventano il rifugio dove cercano sollievo, un modo per riempire un vuoto emotivo. Ma cosa succede quando l'equilibrio si rompe? L'uso diventa abuso, e l'abuso si trasforma in dipendenza. 🎙️ Ieri, nel TG2 Medicina33, David Lazzari, Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi, ha sottolineato l'importanza di un uso consapevole delle tecnologie da parte della Generazione Alpha. Ma il vero messaggio è chiaro: i genitori devono essere il primo esempio di equilibrio digitale per i propri figli. 👉 **La domanda è: quanto siamo davvero presenti come guida nella vita digitale dei nostri ragazzi?** Lasciamo che i social riempiano il loro tempo o li aiutiamo a trovare un equilibrio tra online e offline? 💡 **È tempo di agire**: parliamo con i nostri figli, capiamo i loro bisogni e mostriamo l'importanza di disconnettersi per riconnettersi davvero. #GenerazioneAlpha #SocialMedia #DipendenzaDigitale #BenesserePsicologico #GenitoriConsapevoli #EducazioneDigitale #TecnologiaConsapevole #SaluteMentale #EquilibrioDigitale #GiovaniOnline
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La Gen Z, tra il 1996 e il 2010, a differenza delle precedenti è nata con la tecnologia. Da sempre è entrata in contatto con il complicato mondo dei social, ne ha scoperto i limiti e ha trovato in questo mondo online uno specchio delle proprie fragilità. Sulla base di queste evidenza, lo psicologo americano Jonathan Haidt, ha dato vita a un saggio rivelatore che ha studiato i comportamenti degli adolescenti di oggi descritti come sempre connessi, spesso infelici, ansiosi e depressi. Ma perché le nuove generazioni appaiono “più infelici?” Haidt nel suo saggio spiega che l’esposizione continua dei giovani ai social media sta alterando il loro sviluppo emotivo e cognitivo. I ragazzi vengono costantemente esposti a immagini idealizzate di vite perfette, che alimentano un senso di inadeguatezza e bassa autostima. Questi sentimenti possono portare a condizioni di ansia e depressione, che si manifestano con sempre maggiore frequenza. Il fenomeno è particolarmente preoccupante tra le ragazze, le quali sembrano essere maggiormente vulnerabili alla pressione sociale esercitata dai social. Secondo lo psicologo, inoltre, un altro problema lo si ritrova nell’iperprotettività dei genitori moderni, ossessionati dall’idea di proteggere i propri figli da ogni tipo di pericolo o delusione, limitando così la loro capacità di sviluppare resilienza e indipendenza e la possibilità di MATURARE. Degli ultimi giorni è l’appello, sostenuto da celebrità e specialisti, rivolto al governo affinché crei una legge che vieti agli under 14 la creazione di un profilo social. Per migliorare la condizione dei giovani descritti da Haidt sarà importante trovare un equilibrio tra l’inevitabile presenza della tecnologia nel quotidiano e il benessere psicologico di ognuno. Comprendendo i rischi, portando la tematica all’interno del dibattito pubblico e offrendo degli strumenti alla portata di tutti e tutte. Proprio come i nostri corsi dedicati che possono essere un valido aiuto per scoprire i segreti dei social e della rete, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza degli utenti. https://lnkd.in/dD8qV2kg #FastwebDigitalAcademy #Marketing #Social
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Non dormono, non si concentrano, stanno poco in società: come lo smartphone ha reso depressi e ansiosi i nostri adolescenti Con un clic, grazie al nostro smartphone cose che richiedevano molto tempo sono sostituite da un gesto. Con l’arrivo dei social, si è progressivamente passati, tra i ragazzi, dalla generazione del gioco a quella del telefono. Stando a diversi studi . la prima generazione di americani che ha attraversato la pubertà con in mano lo smartphone (e internet) è diventata sempre più ansiosa, depressa, soggetta a episodi di autolesionismo e suicidari.... Il cervello umano agisce in due modalità: modalità di scoperta (per approcciare le opportunità) e modalità di difesa (per difendersi dalle minacce). I giovani nati dopo il 1995 hanno maggiori probabilità di attenersi alla modalità di difesa, rispetto a quelli nati negli anni precedenti. Sono costantemente in allerta in previsione di pericoli, invece che in cerca di nuove esperienze. Soffrono di ansia. Proprio come il sistema immunitario deve essere esposto ai germi e gli alberi devono essere esposti al vento, i bambini devono essere esposti a ostacoli, insuccessi e inciampi per poter sviluppare forza e autosufficienza. L’iperprotezione (e qui entrano prepotentemente in gioco i ruoli genitoriali) interferisce con questo sviluppo e rende più probabile che questi giovani diventino adulti fragili e apprensivi. L'atteggiamento iperprotettivo dei genitori, resi ansiosi dalla società della paura, proiettano questi timori sui figli, privandoli della fiducia nel futuro e nel prossimo. Atteggiamento molto pericoloso perché rende più difficile ai bambini imparare a badare a sé stessi e a gestire rischi, conflitti e frustrazioni. Con il paradosso di bambini sottoposti a un ipercontrollo fisico e poi lasciati completamente liberi di vagare nei boschi della Rete. Le conseguenze di tutto questo? - la riduzione dei momenti di socializzazione: le occasioni di incontro tra amici sarebbero, con l’avvento dello smartphone, passate da centoventidue minuti al giorno nel 2012 a sessantasette minuti al giorno nel 2019. - il sonno degli adolescenti è peggiorato in quantità e qualità in tutto il mondo industrializzato. - la frammentazione dell’attenzione: molti adolescenti ricevono centinaia di notifiche al giorno, vale a dire che raramente hanno cinque o dieci minuti per pensare senza interruzioni. - e il più pericoloso di tutti, LA DIPENDENZA: molti adolescenti hanno sviluppato dipendenze comportamentali molto simili a quelle causate dal gioco con le slot-machine, con profonde conseguenze per il loro benessere, lo sviluppo sociale e la famiglia. La dipendenza si manifesta in ansia, irritabilità, insonnia. Occorre fare grande attenzione nel distinguere le opportunità della rete dalle distorsioni dei social. E sarebbe il caso di iniziare a creare un dialogo reale tra genitori e figli su questi temi. E, come annunciano negli spettacoli teatrali "Spegnere gli smartphone" 😊
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L'aumento del tempo trascorso sullo schermo e l'iperconnessione sui social media, soprattutto dopo la pandemia da Covid-19, stanno sollevando notevoli preoccupazioni, in particolare per i loro effetti sul benessere relazionale e psicologico di bambini e adolescenti. Nell'articolo 𝗛𝗼𝘄 𝗦𝗰𝗿𝗲𝗲𝗻 𝗧𝗶𝗺𝗲 𝗮𝗻𝗱 𝗦𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹 𝗠𝗲𝗱𝗶𝗮 𝗛𝘆𝗽𝗲𝗿𝗰𝗼𝗻𝗻𝗲𝗰𝘁𝗶𝗼𝗻 𝗛𝗮𝘃𝗲 𝗛𝗮𝗿𝗺𝗲𝗱 𝗔𝗱𝗼𝗹𝗲𝘀𝗰𝗲𝗻𝘁𝘀’ 𝗥𝗲𝗹𝗮𝘁𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹 𝗮𝗻𝗱 𝗣𝘀𝘆𝗰𝗵𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗮𝗹 𝗪𝗲𝗹𝗹-𝗕𝗲𝗶𝗻𝗴 𝘀𝗶𝗻𝗰𝗲 𝘁𝗵𝗲 𝗖𝗢𝗩𝗜𝗗-𝟭𝟵 𝗣𝗮𝗻𝗱𝗲𝗺𝗶𝗰, pubblicato sulla rivista Social Sciences, Antonio Tintori, Giulia Ciancimino e Loredana Cerbara, hanno analizzato i dati di due indagini trasversali rappresentative condotte tra gli adolescenti italiani nel 2019 e nel 2022. I risultati rivelano il profondo impatto della pandemia sull’uso quotidiano dei social media, mostrando un aumento significativo in tutti i gruppi sociali, indipendentemente dalle caratteristiche socio-demografiche, con le ragazze che mostrano livelli più elevati di iperconnessione. Inoltre, i risultati indicano che gli individui iperconnessi hanno una probabilità 1,4 volte maggiore di sperimentare stati psicologici negativi rispetto ai loro coetanei. Gli effetti dell’iperconnessione variano a seconda del genere, influenzando le interazioni sociali sia orizzontali che verticali, riducendo la fiducia nelle figure adulte, aumentando la probabilità di vittimizzazione da cyberbullismo, phubbing e preoccupazioni per l’immagine corporea e favorendo la convinzione che le relazioni online possano sostituire quelle offline. Nel complesso, lo studio evidenzia l’urgente necessità di strategie di prevenzione, sensibilizzazione ed educazione più efficaci rivolte a educatori, genitori e adolescenti. 👉 https://lnkd.in/dCcSFMmY #iperconnessione #adolescenti #salute
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