di Nicola Di Molfetta Ci sono molti modi per celebrare un anniversario. I professionisti che dieci anni fa diedero vita a Fivelex hanno deciso di fare le cose in grande nel corso di questo 2024. Non parliamo di feste o eventi. La frivolezza non è propriamente nelle corde dei promotori di questo progetto. Piuttosto, invece, hanno deciso di fissare alcune mile stone che in qualche modo raccontano quello che lo studio è stato e, soprattutto quello che punta a diventare nel prossimo futuro. Prima cosa, il nome. Fivelex, dallo scorso maggio, è diventato FIVERS Studio Legale e Tributario. Il cambio non è stato solo estetico. Un brand che si rispetti riassume un’idea. E questa nuova declinazione del cinque originario (riferito al numero dei primi soci fondatori, nel 2014) racconta la volontà di mettere al centro le persone che realizzano questo progetto. Fivers, infatti, si potrebbe tradurre con “quelli di…”, mettendo in evidenza che il gruppo, ormai, raduna professionisti che condividono molte cose: la competenza tecnica, una certa visione della professione, un certo approccio al mercato, il rispetto di determinati valori. Leggi l'articolo completo >> https://lnkd.in/dZAK_vDb #Legalcommunityit #nuovisoci #nuovonome #nuovasede
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Scopri il cuore pulsante di WEICON: dietro le quinte con i nostri colleghi! In WEICON, il successo di ogni progetto nasce dalla collaborazione e dall'impegno di persone straordinarie. Per questo motivo abbiamo deciso di inaugurare la rubrica #SquadraWeicon, in cui raccontiamo il dietro le quinte del branch italiano per conoscere meglio alcuni dei membri del nostro team, che ogni giorno contribuiscono a far girare la macchina aziendale con dedizione e professionalità. Oggi vi raccontiamo di María Eugenia Ponce Pérez, che da Málaga si è trasferita a Genova nel 2020 dopo aver completato gli studi, e che è entrata a far parte della nostra squadra a novembre del 2022. Eugenia si occupa del back office dell’azienda, elabora gli ordini, formula offerte e controlla che tutto proceda senza intoppi da quando il cliente richiede il materiale fino a quando non lo riceve. E’ una mansione che richiede molta attenzione e precisione, doti che ad Eugenia non mancano, tuttavia gli imprevisti e le urgenze sono dietro l’angolo, per cui: ci potresti far sapere come gestisci questo genere di situazioni? “Quando si presentano dei problemi, credo che la cosa più importante sia cercare di risolverli il prima possibile, perché spesso prima si agisce prima si può porre rimedio. La chiave di tutto per me è la comunicazione: parlando con i colleghi, con la produzione, con i corrieri e con il cliente stesso la soluzione è più facile di quanto sembri. Ogni difficoltà rappresenta per me una sfida e risolverla mi gratifica come persona, perciò ci metto tutto il mio impegno”. C'è un aspetto del tuo lavoro che trovi particolarmente stimolante o che ti fa sentire parte di un grande ingranaggio? “Nutro molto interesse per i progetti innovativi delle aziende a cui WEICON spesso fornisce i prodotti, perché mi permette di conoscere realtà che se non facessi il mio lavoro ignorerei completamente. Sapere che quello che faccio contribuisce al raggiungimento di questi obiettivi mi stimola e mi invoglia a volerne sapere sempre di più sui prodotti WEICON e sui loro utilizzi.” C'è qualcosa che ami particolarmente nel tuo lavoro? “Sì, la nostra squadra. Ovviamente ogni persona è diversa, ma abbiamo trovato una strategia di comunicazione interna e fiducia reciproca che ci consente di lavorare serenamente e poter contare l’uno sull’altro. Ci guardiamo le spalle a vicenda e il confronto interno è sempre positivo… Insomma, siamo pronti a darci una mano quando necessario!” Grazie, Eugenia, per la tua dedizione e il tuo prezioso contributo. Siamo fieri di averti nel nostro team! #SquadraWeicon #TeamWeicon #Weicon #colleghi #teamwork
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“La strada che porta alla conoscenza è una strada che passa per dei buoni incontri." [Baruch #Spinoza] Sotto il segno dei buoni incontri, il nostro AD Benigno Imbriano il nostro Direttore Commerciale Mauro Manca in questi giorni sono alla nostra filiale di #Cagliari per fare visita alle colleghe Alessandra Tumari e Daniela ghiani. Incontro con i colleghi, sviluppo del territorio e relazione con i partner commerciali: sono solo alcune delle attività portate avanti in #Sardegna in questi giorni. Continuate a seguirci per saperne di più! #StaffPerMicro #HR #inclusionefinanziaria #PerMicro
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La nostre "Palestre Relazionali" sono luoghi fisici e virtuali dove l'interazione e la discussione vanno oltre i confini aziendali. I pionieri che hanno preso parte a questi appuntamenti sono diventati membri di una comunità di persone unite dalla passione per il proprio lavoro come opportunità per crescere ed evolversi dal punto di vista relazionale e hanno avuto la possibilità di fruire di un programma formativo innovativo e di confrontarsi con professionisti interni ed esterni all'azienda, sperimentando nuove modalità di lavoro e apprendimento. Swipe per leggere le testimonianze di Eleonora Momoni, Tommaso Panconi e Luca Gervasoni, i pionieri di #IGTItalia.
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Una delle cose più belle di #OfficineCredem è vedere le persone confrontarsi e ispirarsi a vicenda, condividendo idee, esperienze e punti di vista. Questi preziosi momenti nascono anche grazie alle numerose iniziative che organizziamo all’interno dello spazio coinvolgendo attori esterni ed eccellenze dell’Open Innovation. Scorri le card per scoprire cos’è successo in questi ultimi mesi. #officinelive
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Condividere fa la differenza. Questo è un concetto che mi porto dietro dall’ultimo #larincamp, uno dei due eventi annuali che Larin Group organizza per riunire il team da tutta Italia, nei quali ci si conosce meglio, si condividono pensieri, difficoltà, paure, si lavora e ci si diverte. Condividere porta al confronto, e dal confronto possono nascere chiarimenti, ma anche spunti interessanti. Per tanto tempo mi sono chiesto cosa avrei potuto pubblicare su Linkedin, e tante volte ho rimandato perché ritenevo di non avere nulla di utile da dire. Ma in Larin Group ho capito che ognuno di noi può avere qualcosa da raccontare, e quindi è proprio da qui che partirò. Dal lavoro che insieme a Marco stiamo portando avanti per gestire e far crescere l’area dedicata alla #marketingautomation e dagli spunti utili che nascono parlando con i nostri clienti. Facciamoci una chiacchierata se ti interessa l’argomento.
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Un viaggio attraverso i decenni Dagli anni ’50 agli anni ’80, Fellowes ha attraversato un periodo di cambiamenti significativi, ponendo le basi per diventare un punto di riferimento nel settore delle soluzioni per l’ufficio. - Crescita e innovazione Negli anni '50, abbiamo ampliato la nostra presenza negli Stati Uniti, raggiungendo un pubblico sempre più vasto. In parallelo, abbiamo introdotto prodotti innovativi, come i primi modelli delle nostre gamme di distruggi documenti e soluzioni ergonomiche, gettando le basi per linee di successo ancora oggi centrali. - Verso nuovi orizzonti Tra gli anni '60 e '70, il nostro sguardo si è rivolto oltre i confini nazionali. L’espansione internazionale ha portato la qualità Fellowes su scala globale, permettendoci di stabilire nuove connessioni e di consolidare la nostra posizione nel mercato. - Un’identità solida Questi decenni sono stati cruciali per definire ciò che siamo oggi. Ogni passaggio ci ha aiutato a costruire un’identità solida, basata su valori chiari e duraturi: quelli stabiliti dal nostro fondatore, Harry Fellowes, oltre un secolo fa. - Il prossimo capitolo Nella prossima e ultima parte della nostra serie, esploreremo come Fellowes ha continuato a crescere e a innovare entrando nella quarta generazione di gestione familiare. 💡 Vuoi sapere di più? Scopri i valori che hanno guidato questo percorso e che continuano a ispirarci. https://ow.ly/EZhi50Uqrft #heritage #fellowes
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Il 16 Marzo, ormai un mese io e Chiara Marconi abbiamo fatto uscire la comunicazione ufficiale più difficile di questi anni.. “Con il cuore affranto, ma al tempo stesso pieno di gratitudine, vogliamo condividere con voi un annuncio importante riguardante il futuro di Chitè. Il meraviglioso viaggio purtroppo è arrivato alla fine e mettere per iscritto queste parole è per noi estremamente doloroso. Quando, abbiamo dato vita a questo progetto avevamo l'ambizione di costruire qualcosa di significativo per la vita di noi donne, mai avremmo immaginato a quante sfide e a quali gioie saremmo andate incontro. Avevamo un unico obiettivo: creare qualcosa che potesse avere un impatto positivo sulla vita di noi donne. Volevamo dare voce al 97% di donne che lottano quotidianamente con pensieri negativi riguardo alla propria immagine. Il desiderio di realizzare questo sogno ha tuttavia dovuto scontare le difficoltà di fare impresa in Italia e ad affrontare continue sfide che abbiamo sempre affrontato a testa alta, con determinazione e resilienza. Abbiamo costruito da zero un’azienda che è arrivata ad avere un team di 23 talenti, 3 negozi monomarca, una community di 80.000 persone e che ci sono valsi numerosi riconoscimenti. La verità è che non c’è nessuna università che ti prepara a ciò che significa essere imprenditore in Italia, venivamo da due mondi totalmente diversi, entrambe maestre di sci, una studi diplomatici e l’altra farmacia ma l’obiettivo e il sogno erano chiarissimi. Con ore infinite di lavoro abbiamo imparato tutto, passando dal fare i pacchi per le spedizioni a rapportarci con investitori e istituti finanziatori. Chitè ha seguito il classico percorso delle cosiddette “start up” italiane ed è cresciuta anche grazie all’apporto di investitori privati e fondi di investimento che sono diventati nostri soci. Il tempo ci ha messe di fronte a scelte complesse che non sempre hanno dato i ritorni aspettati. Abbiamo attraversato anni difficili dal punto di vista imprenditoriale tra una pandemia globale, guerre, inflazione e crollo del mercato degli investimenti. Ciononostante con il nostro team abbiamo lottato per portare avanti i valori della sostenibilità, responsabilità ed inclusività in cui abbiamo sempre creduto. Costruire la nostra credibilità non è stato immediato e negli anni abbiamo spesso dovuto affrontare momenti di sconforto o di delusione. Abbiamo la consapevolezza di aver dato tutto a Chitè, ogni singolo giorno, sacrificando praticamente tutti gli aspetti della nostra vita, con un solo rammarico: non aver creduto abbastanza in noi stesse e nel nostro istinto. Abbiamo acquisito un bagaglio di esperienza che è impagabile e che nessuno mai potrà toglierci. Ciò che stiamo vivendo è davvero difficile e doloroso ma ringraziamo infinitamente tutto l’amore che in questi anni è stato messo in Chitè da coloro che hanno lavorato con noi, dai clienti e dalla community, dalle influencer, dalle giornaliste e soprattutto da parte degli artigiani."
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#startup #autoimprenditoria E' molto triste leggere che avete sacrificato ogni aspetto della vostra vita per questo, indipendentemente dal fallimento, perché significa non aver vissuto a pieno la propria vita nella speranza di farlo in futuro. Sì l'esperienza rimane, ma un altro modo di fare imprenditoria è possibile e la retorica americanissima dell'estremo sacrificio dell'imprenditore è un mito da smontare a tutti i costi.
Il 16 Marzo, ormai un mese io e Chiara Marconi abbiamo fatto uscire la comunicazione ufficiale più difficile di questi anni.. “Con il cuore affranto, ma al tempo stesso pieno di gratitudine, vogliamo condividere con voi un annuncio importante riguardante il futuro di Chitè. Il meraviglioso viaggio purtroppo è arrivato alla fine e mettere per iscritto queste parole è per noi estremamente doloroso. Quando, abbiamo dato vita a questo progetto avevamo l'ambizione di costruire qualcosa di significativo per la vita di noi donne, mai avremmo immaginato a quante sfide e a quali gioie saremmo andate incontro. Avevamo un unico obiettivo: creare qualcosa che potesse avere un impatto positivo sulla vita di noi donne. Volevamo dare voce al 97% di donne che lottano quotidianamente con pensieri negativi riguardo alla propria immagine. Il desiderio di realizzare questo sogno ha tuttavia dovuto scontare le difficoltà di fare impresa in Italia e ad affrontare continue sfide che abbiamo sempre affrontato a testa alta, con determinazione e resilienza. Abbiamo costruito da zero un’azienda che è arrivata ad avere un team di 23 talenti, 3 negozi monomarca, una community di 80.000 persone e che ci sono valsi numerosi riconoscimenti. La verità è che non c’è nessuna università che ti prepara a ciò che significa essere imprenditore in Italia, venivamo da due mondi totalmente diversi, entrambe maestre di sci, una studi diplomatici e l’altra farmacia ma l’obiettivo e il sogno erano chiarissimi. Con ore infinite di lavoro abbiamo imparato tutto, passando dal fare i pacchi per le spedizioni a rapportarci con investitori e istituti finanziatori. Chitè ha seguito il classico percorso delle cosiddette “start up” italiane ed è cresciuta anche grazie all’apporto di investitori privati e fondi di investimento che sono diventati nostri soci. Il tempo ci ha messe di fronte a scelte complesse che non sempre hanno dato i ritorni aspettati. Abbiamo attraversato anni difficili dal punto di vista imprenditoriale tra una pandemia globale, guerre, inflazione e crollo del mercato degli investimenti. Ciononostante con il nostro team abbiamo lottato per portare avanti i valori della sostenibilità, responsabilità ed inclusività in cui abbiamo sempre creduto. Costruire la nostra credibilità non è stato immediato e negli anni abbiamo spesso dovuto affrontare momenti di sconforto o di delusione. Abbiamo la consapevolezza di aver dato tutto a Chitè, ogni singolo giorno, sacrificando praticamente tutti gli aspetti della nostra vita, con un solo rammarico: non aver creduto abbastanza in noi stesse e nel nostro istinto. Abbiamo acquisito un bagaglio di esperienza che è impagabile e che nessuno mai potrà toglierci. Ciò che stiamo vivendo è davvero difficile e doloroso ma ringraziamo infinitamente tutto l’amore che in questi anni è stato messo in Chitè da coloro che hanno lavorato con noi, dai clienti e dalla community, dalle influencer, dalle giornaliste e soprattutto da parte degli artigiani."
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𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐜’𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚 𝐄𝐦𝐢𝐥𝐲 𝐀𝐫𝐦𝐬𝐭𝐫𝐨𝐧𝐠 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫𝐬𝐡𝐢𝐩 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞? Nulla, se ci limitiamo ad un'associazione letterale. Tanto, se ampliamo lo sguardo. Emily Armstrong è la nuova voce dei Linkin Park, una delle band più iconiche del panorama rock alternativo e rap rock. Il 5 settembre 2024 ha fatto il suo ingresso ufficiale nel gruppo, segnando l'inizio di una nuova era dopo la tragica scomparsa del frontman Chester Bennington. Questa scelta non è stata semplice e ha rappresentato un atto di audacia. Emily è conosciuta come la frontwoman dei Dead Sara e fin dal suo ingresso nei Linkin Park ha chiarito il suo intento: onorare l'eredità di Bennington, ma con la propria voce, il proprio stile e la propria autenticità. Un equilibrio che valorizza la memoria del passato senza rinunciare al cambiamento. Questo passaggio di testimone è anche una rara eccezione in un settore dove i ruoli vocali principali, specialmente nelle band storicamente guidate da uomini, sono raramente affidati a donne. Ed è qui che il parallelo con le imprese si fa evidente. 𝐐𝐮𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚, 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐮𝐧 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨, 𝐚𝐬𝐬𝐮𝐦𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧’𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐝𝐚 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐞? 𝐐𝐮𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐞 𝐢𝐧 𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐥𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫𝐬𝐡𝐢𝐩 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚𝐠𝐠𝐢𝐚𝐭𝐞 𝐚 𝐞𝐬𝐩𝐫𝐢𝐦𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐚 𝐮𝐧𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚̀ 𝐚𝐧𝐳𝐢𝐜𝐡𝐞́ 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐚𝐥 𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐫𝐞𝐝𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫𝐞 ? Mike Shinoda, co-fondatore dei Linkin Park, ha descritto con lucidità questa dinamica, dichiarando: "Emily non sta provando a essere Chester. È solo sé stessa e per questo funziona". Questa affermazione contiene una lezione fondamentale: il valore di una leadership che non si misura in termini di conformità e somiglianza. Dati alla mano, la diversità di genere nei vertici aziendali può portare benefici concreti: - prospettive diverse e decisioni più equilibrate - stili di leadership orientati all’equità e all’intelligenza emotiva - maggiore sostenibilità e responsabilità sociale - performance finanziarie superiori se teniamo conto dell'integrazione di prospettive e approcci diversi nella gestione di persone, servizi e beni. Proprio come i Linkin Park hanno trovato nuova vita con Emily Armstrong, così le imprese possono scegliere di non farsi influenzare da vecchie e cattive abitudini, retaggi culturali e pregiudizi legati al genere. Una bella sfida.
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Grazie a Legalcommunity.it per aver raccontato così bene la nostra storia e il nostro impegno di sempre.