Per i giovani della gen Z e per i Millenial l'Intelligenza Artificiale può essere uno strumento importante per migliorare gli equilibri tra sfera privata e professionale, a patto che sia regolamentata e che vi sia un'adeguata formazione. E' quanto emerge dallo studio annuale globale di Deloitte "Gen Z e Millenial Survey", condotto su oltre 14mila ragazzi e ragazze della Generazione Z e più di 8mila Millenial in 44 Paesi del Mondo fra cui l'Italia, che per la prima volta ha indagato la relazione tra giovani e Intelligenza Artificiale generativa. #lifeingroup #agenziaperillavoro #risorseumane #hr #recruitment #somministrazione
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Tra le notizie #TelCoffee segnaliamo Il Sole 24 Ore👇🏻 Per i giovani della Gen Z e i Millennial l’#intelligenzaartificiale potrà migliorare gli equilibri tra sfera privata e professionale. È quanto emerge dallo studio Deloitte Survey 2024, che ha indagato la relazione tra giovani e intelligenza artificiale generativa. Serve però formazione perché il fattore umano rimane centrale. Fra gli aspetti più rilevanti dell’intelligenza artificiale generativa vi è la sua democratizzazione d’accesso, non necessita, infatti, di profonde competenze tecniche, ma richiede capacità di interagire con la tecnologia. Ecco che la formazione sul posto di lavoro è fondamentale. 🔍 Le percentuali italiane 🇮🇹 Si dichiara a proprio agio nell'uso di sistemi e strumenti di GenIA il 52% delle giovani Gen Z, il 51% dei ragazzi Gen Z, il 40% delle donne Millennial, il 42% degli uomini Millennial.
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Giovani e lavoro, come l’intelligenza artificiale potrà far emergere le potenzialità delle nuove generazioni Il Rapporto giovani 2024 dell’Istituto Toniolo mostra come le nuove generazioni desiderino sentirsi protagoniste delle sfide del proprio tempo, portando il proprio valore aggiunto anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie Un interessante articolo di Alessandro Rosina su #CorrieredellaSera “La %transizione #demografica sta mutando profondamente consistenza e struttura della popolazione italiana. Se c’è una cosa certa del futuro del nostro Paese è che a metà di questo secolo ci saranno molte più persone nella fascia anziana e ancor più ridotta sarà la componente giovane-adulta. Per rispondere a questo cambiamento, continuando a garantire benessere e sviluppo, non c’è altra strada che rafforzare il lavoro. Questa sfida accomuna tutte le economie mature avanzate ma risulta più accentuata in Italia: come conseguenza della persistente bassa #natalità, siamo in Europa il Paese in cui #anziani e #giovani maggiormente corrono in direzione opposta, i primi verso la crescita i secondi verso la riduzione. A fronte di crescenti squilibri nel rapporto quantitativo tra vecchie e nuove generazioni siamo anche tra i Paesi finora meno in grado di far corrispondere all’aumento di chi va in pensione un miglioramento dell’ingresso e della valorizzazione nel mondo del lavoro. I dati ISTAT ci dicono che i residenti in Italia nella fascia di età tra i 25 e i 35 anni sono circa 6,2 milioni, pari al 10,6% della popolazione totale. Negli ultimi vent’anni sono diminuiti di 2,4 milioni (erano 8,6 milioni nel 2004, pari a quasi il 15%). Nello stesso periodo gli occupati in tale fascia sono scesi da oltre 6 milioni a circa 4,2 milioni. La popolazione nella fase di entrata in età adulta non è mai stata così demograficamente debole nella storia del nostro paese. L’Italia non è riuscita a compensare la riduzione quantitativa delle nuove generazioni con un miglioramento della loro presenza attiva nel lavoro e nella società. In termini relativi l’incidenza dei giovani-adulti tra i lavoratori è scesa da 27,1% al 17,8%, ovvero di 10 punti percentuali (erano oltre 1 su 4 e ora molto meno di 1 su 5). Al centro sta la #qualità del #lavoro, che implica qualità della #formazione, qualità dei #servizi di incontro tra domanda e offerta, qualità delle relazioni all’interno dell’azienda. Le analisi contenute nel “Rapporto giovani 2024” dell’Istituto Toniolo (La condizione giovanile in Italia – Rapporto Giovani 2024, ed. Il Mulino), realizzato in collaborazione con Ipsos, con il supporto del Laboratorio di Statistica applicata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e con il sostegno di Fondazione Cariplo, mostrano come le nuove generazioni desiderino sentirsi protagoniste delle sfide del proprio tempo, portando il proprio valore aggiunto anche attraverso l’uso delle nuove #tecnologie.” #flpnews Seguimi su LinkedIn: https://lnkd.in/dgUYdM5s.
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Deloitte: la Gen AI è utilizzata sul lavoro dal 16% della GenZ e dall’11% dei Millennial: Secondo un’indagine di Deloitte per il 47% della GenZ e il 39 % dei Millennial italiani l’intelligenza artificiale generativa può aiutare a migliorare il work-life balance.
Deloitte: la Gen AI è utilizzata sul lavoro dal 16% della GenZ e dall’11% dei Millennial
impresacity.it
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Il grafico dice tutto. Voi che cosa ne pensate? Negli ultimi 20 anni il numero di persone occupate con più di 50 anni è quasi raddoppiato (passando da meno di 5 milioni a 9 milioni), mentre quello degli occupati under 35 è diminuito (da più di 7 milioni a poco più di 5 milioni). Ma perché? Ci sono più fattori da tenere in considerazione. Tra questi l'invecchiamento progressivo della popolazione: basti sapere che nel 2001 l'età mediana degli italiani era di 38 anni, mentre nel 2023 è arrivata a più di 44 anni. Ma c'è anche un problema di accesso al mondo del lavoro: da noi, i cosiddetti Neet (giovani dai 15 ai 29 anni che non studiano, non lavorano e non si formano) sono ben 1,7 milioni (il 17,7% del totale). La media europea è dell'11,7%. #lavoro #giovani #neet #vecchi #mercatodellavoro #italia Seguici anche su Instagram per contenuti simili, clicca questo link: buff.ly/3UNvQl3
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Deloitte: la Gen AI è utilizzata sul lavoro dal 16% della GenZ e dall’11% dei Millennial: Secondo un’indagine di Deloitte per il 47% della GenZ e il 39 % dei Millennial italiani l’intelligenza artificiale generativa può aiutare a migliorare il work-life balance.
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Rapporto Giovani 2024 - Elena Beccalli - Intelligenza Artificiale. In libreria “La condizione giovanile in Italia – Rapporto Giovani 2024“, ed. Il Mulino, realizzato grazie al supporto del Laboratorio di Statistica applicata dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con Ipsos e con il sostegno di Fondazione Cariplo. L’Italia è uno tra i paesi europei con maggiori squilibri generazionali: in termini demografici, rispetto al peso del debito pubblico e nella distribuzione delle voci della spesa sociale. Le difficoltà dei giovani nella transizione scuola-lavoro rallentano quella alla vita adulta. La fragilità dei singoli, i grandi mutamenti in atto, i limiti delle politiche pubbliche aumentano il rischio di polarizzazione tra coloro che sono capaci di cogliere nuove opportunità e altri che scivolano verso i margini. La riduzione quantitativa dei giovani fa però crescere l’attenzione nei loro confronti e con essa la consapevolezza della necessità di investire sul successo formativo e sulla solidità dell’ingresso nella vita adulta. Ma servono anche spazi per esperienze che incoraggino a sperimentarsi positivamente come soggetti in grado di generare senso e valore nel loro essere e fare nel mondo. Le indagini e le analisi presentate in questo volume affrontano il rapporto delle nuove generazioni con i cambiamenti del proprio tempo, in particolare la transizione verde e l’intelligenza artificiale, i mutamenti nelle modalità di partecipazione civica, religiosa e lavorativa. Ascoltiamo dalle voci degli autori le principali evidenze. https://lnkd.in/egvc4zZJ
Rapporto Giovani 2024 - Beccalli Elena - Inteligenza Artificiale
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Grande apertura e ottimismo dei più #giovani sull’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI): secondo oltre il 70% dei GenZ e Millennial italiani già abituati ad usarla, questo strumento permette di ‘risparmiare tempo’, ‘migliorare il work-life balance’ e ‘focalizzarsi sul lavoro #creativo e #strategico’. I giovani intervistati sono consapevoli non solo delle straordinarie #potenzialità, ma anche dei possibili #rischi legati all’Intelligenza Artificiale (AI) e sono molto attenti al tema della regolamentazione e dell’uso etico della #tecnologia – un tema sul quale (GenZ 52% e Millennial 45%) pensano di poter fare la differenza. Leggi la notizia: https://lnkd.in/d68t5TQD #ildenaroit
Intelligenza Artificiale Generativa: millennial e GenZ sono ottimisti - Ildenaro.it
https://www.ildenaro.it
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Buon Primo Maggio! Sul tema del lavoro e dell'importanza, in particolare, di mettere positivamente in relazione fattore umano e nuove tecnologie condivido un mio articolo pubblicato oggi sul Corriere della Sera (nel quale anticipo alcuni dati del "Rapporto giovani 2024" in libreria il 3 maggio). Qui un estratto, più sotto il link all'articolo completo. "È ingenuo pensare che la transizione digitale sia di per sé la soluzione per compensare la riduzione demografica delle nuove generazioni. I contesti che saranno più produttivi e competitivi non saranno quelli che sostituiranno i lavoratori con le macchine, ma quelli che consentiranno alle nuove generazioni di migliorare il loro essere e fare nelle società e nel mondo del lavoro. È questo che auspicano i giovani intervistati ed è questo che va favorito con attente e lungimiranti politiche di formazione e sviluppo". #primomaggio #lavoro #degiovanimento #RapportoGiovani2024 #IntelligenzaArtificiale https://lnkd.in/d9kBr3pr
Giovani e lavoro, come l’intelligenza artificiale potrà far emergere le potenzialità delle nuove generazioni
corriere.it
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Area Manager FinecoBank | Responsabile selezione Private Banker, Gestori Bancari e Consulenti Finanziari in provincia di Milano e Bergamo
Da sempre nei luoghi di #lavoro convivono persone di diverse #generazioni ma mai come adesso le differenze sembrano difficili da conciliare: #giovani nati nell’era tecnologica con priorità diverse e crescente età demografica che allunga la vita professionale dei lavoratori più senior. Coesistendo, eliminando i preconcetti e promuovendo una comunicazione aperta si ha modo di raccogliere i benefici di questa #diversità. Nel mondo della consulenza finanziaria diventa importante la creazione di team eterogenei in grado di far convivere le esigenze sempre più evolute dei clienti e l’età matura dei consulenti senior.
Boomers, Millennials, Gen Z: come creare un ambiente inclusivo per tutte le generazioni in azienda
ilsole24ore.com
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Analisi e innovazione dei modelli di business | Business & Sales Coach | Sviluppo personale e organizzativo | Organizzazione e animazione eventi aziendali | Innovation Manager Ministero delle Imprese e del Made in Italy
[COMPETENZE #AI, C'È DI CHE ESSERE PREOCCUPATI. E QUINDI?] La ricerca è firmata da Microsoft e SWG e il campione intervistato è quello degli under 35. Mi ha colpito che l’81% dei giovani dichiara di essersi fatto "un’idea di massima" di cosa sia l’intelligenza artificiale, ma che solo il 27% conferma di conoscerla bene (81+27 fa 108, ma ci sarà una spiegazione). Qualche considerazione ad alta voce, da ignorante. Cosa significa "un'idea di massima"? Mi verrebbe da dire che potrebbe significare "sapere più o meno ciò di cui si parla", quindi poco o nulla. 😬 Il che vuol dire che la stragrande maggioranza (8 su 10) dei giovani under 35, la generazione che dovrebbe saperne qualcosa, ha solo un'idea di massima di cosa sia l'intelligenza artificiale. 🤔 Anche "conoscerla bene" non è che sia un indicatore preciso, ma almeno unisce due termini, "conoscere" e "bene", che potrebbero indurre un po' di ottimismo. Ma il dato preoccupante è che solo il 27% degli under 35 conferma di conoscerla bene. Alla luce di questi dati, come dovremmo leggere l'informazione che il 62% dei manager italiani sostiene di non voler assumere risorse prive di skill in materia di AI (fonte #MicrosoftWorkTrendIndex)? Se i giovani ne sanno poco, quanto ne sanno i meno giovani manager per poter decidere quali skill in materia di AI portare un azienda? E se solo il 27% dei giovani ne sa qualcosa, chi mai porteranno in azienda? Una cosa mi sembra chiara, serve intervenire, con visione strategica, determinazione e a più livelli. Devono farsene carico la Politica, la Scuola, l'Università, il mondo delle Imprese, quindi anche le Associazioni di categoria, e chi le affianca nello sviluppo personale e organizzativo. #IntelligenzaArtificiale #ArtificialIntelligence #Competenze #Upskilling #Reskilling Sinkronie | Happy to Business https://lnkd.in/dfGPNkRy
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