Post di Marco Salvatore

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Health, Safety and Quality Lean Manager

sempre affascinante scoprire la storia delle grandi aziende, dei grandi imprenditori, dello sviluppo di un marchio

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Esperto di family business, governance di impresa e di famiglia. Autore di libri sulle imprese familiari. Board member certificato.

Quando lo stipendio da casellante non basta più per sfamare 6 figli, Romeo impegna risparmi e prestiti e prova con una latteria in quel di Empoli. È il 1940 e nel piccolo locale ci mette tutta la famiglia. A rifornirli di latte fresco è una fattoria alle porte di Firenze. Si chiama Sammontana, proprietà dal 1870 della famiglia di Michele Dzieduszycki, un polacco innamorato dell’Italia. Renzo, il primogenito di Romeo, vede subito lungo e finita la guerra converte il locale in Bar Gelateria. Il gelato lo fa proprio bene e in 10 anni si fa conoscere fuori città. Con Sergio e Loriano, i fratelli Bagnoli si mettono alla ricerca di qualche macchinario per soddisfare la crescente domanda. Ne troveranno dei pezzi lasciati dagli americani in un deposito di ferraglie in quel di Genova. Costruiranno così i primi impianti, mettendoci però del loro perché il gelato vogliono che sia quello italiano, non l’ice-cream americano. Nasce così il claim epocale che distingue ancora oggi i gelati Sammontana: “gelati all’italiana”, che darà il via ad un’epopea a colpi di innovazioni e acquisizioni. Nel 1955 viene ideato un barattolo di alluminio da 6 litri per trasportare il gelato a grandi distanze. Nel 1959 nasce il Barattolino, un mantecato nella confezione ideale per la famiglia. Nasce quindi la Coppa d’Oro per offrire un gelato più ricco in un piccolo formato. Nel 1968 il marchio si umanizza in un cono con occhi, bocca e l’iconica lingua rossa che sdoganerà l’inconfondibile “cono che fa slurp”. Stilizzato nel 1980 da Milton Glaser (l’inventore del logo “I love NY”) e collocato al centro di una mezzaluna, quel cono è ancora oggi l’emblema del brand. Nel 1986 arriva lo Stecco Ducale che utilizzerà un innovativo processo di produzione senza stampi. Nel 2008 si apre la stagione delle acquisizioni, tra cui Sanson (fondata da Teofilo Sanson, emigrato dal Veneto a Torino, dove aprirà un piccolo chiosco di gelati) e Tre Marie (il simbolo della tradizione dolciaria milanese che affonda le radici nientemeno che nel Forno della confraternita delle Quattro Marie creato nel 1150 come opera pia da alcuni cavalieri di ritorno dalla Terra Santa). Ultimo colpo: la fusione autorizzata ieri dall'Antitrust con Bindi-Forno d’Asolo per un maxipolo da 1 miliardo € di gelati e dessert. Tutto italiano, come l’azionariato: i Bagnoli arrivati alla terza generazione, la Investindustrial di Andrea Bonomi (famiglia milanese prosperata sulla fortuna immobiliare che il bisnonno Carlo costruì partendo da manovale di una piccola impresa di costruzioni) ed il senior management. Ha detto Franco Modigliani: “𝐋𝐞 𝐜𝐚𝐩𝐚𝐜𝐢𝐭𝐚̀ 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐮𝐧𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨. 𝐒𝐞 𝐚𝐯𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐮𝐧 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐨, 𝐚𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐞 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐨 𝐥'𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐏𝐚𝐞𝐬𝐞 𝐚𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨. 𝐃𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢. 𝐀𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐠𝐥𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐔𝐧𝐢𝐭𝐢.”

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