Nell’ambito della riforma di settore a partire dal #PNRR, che persegue la creazione di un nuovo modello organizzativo del Sistema Sanitario Nazionale, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 22 giugno 2022 decreto contenente un Regolamento recante la definizione di modelli e standard per un maggiore sviluppo dell’assistenza territoriale nel servizio sanitario nazionale. Un vero e proprio #vocabolario che traccia il percorso di trasformazione della #sanità italiana verso il raggiungimento di migliori standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi delle strutture dedicate all’assistenza sanitaria territoriale. https://lnkd.in/dzpHBiNt
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🔴 Nurse Times Fials Lombardia: “Esaurite le risorse per la sanità. A rischio il piano di riduzione delle liste d’attesa”: Fials Lombardia esprime forte preoccupazione per la crescente crisi nella gestione delle risorse legate alle prestazioni aggiuntive destinate alle Asst e Irccs pubblici, ormai esaurite, mettendo a rischio l’efficienza del sistema sanitario regionale e il piano di riduzione delle liste d’attesa. Il segretario regionale del sindacato, Roberto Gentile (foto), lancia un allarme chiaro: senza interventi […] L'articolo Fials Lombardia: “Esaurite le risorse per la sanità. A rischio il piano di riduzione delle liste d’attesa” scritto da Redazione Nurse Times è online su Nurse Times. serio ed affidabile
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🔴 InfoNurse Fials Lombardia: “Esaurite le risorse per la sanità. A rischio il piano di riduzione delle liste d’attesa”: Fials Lombardia esprime forte preoccupazione per la crescente crisi nella gestione delle risorse legate alle prestazioni aggiuntive destinate alle Asst e Irccs pubblici, ormai esaurite, mettendo a rischio l’efficienza del sistema sanitario regionale e il piano di riduzione delle liste d’attesa. Il segretario regionale del sindacato, Roberto Gentile (foto), lancia un allarme chiaro: senza interventi […] L'articolo Fials Lombardia: “Esaurite le risorse per la sanità. A rischio il piano di riduzione delle liste d’attesa” scritto da Redazione Nurse Times è online su Nurse Times. Infermieri & OSS 👇
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🚀 Un grido d'allarme degli esperti per il rinnovamento del Servizio Sanitario Nazionale! 💪 È tempo di investire in salute e coesione sociale. Scopri di più sull'appello cruciale per il futuro della sanità italiana. https://lnkd.in/dF2zJ5K4 #SalutePubblica #SSN #InvestimentiSanitari
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Il 7° Rapporto della Fondazione Gimbe sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN) italiano, presentato in Senato, identifica il SSN come la "vera emergenza del Paese". 😫Principali criticità rilevate. - Finanziamento insufficiente del SSN. - Personale medico-infermieristico demotivato. - Cittadini costretti a pagare di tasca propria o a rinunciare alle cure. - Mancato rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). - Significativi divari territoriali. 💰Aspetti finanziari. - La spesa sanitaria pubblica è salita a 134 miliardi di euro nel 2024. - Permane un divario di 889 euro pro capite rispetto alla media dei Paesi OCSE membri dell'UE. - Il rapporto spesa sanitaria/PIL è previsto in diminuzione nei prossimi anni. 🚨 Impatto sui cittadini. - 4,5 milioni di persone hanno rinunciato alle cure, di cui 2,5 milioni per motivi economici. - Lunghi tempi di attesa e difficoltà di accesso alle cure. 🏃🏃♀️Crisi delle professioni sanitarie. - Fuga dei medici da alcune specializzazioni, in particolare l'emergenza-urgenza. - Carenza di infermieri (6,5 ogni mille abitanti contro una media OCSE di 9,8). 😤Disparità regionali. - Solo 13 Regioni hanno rispettato gli standard essenziali di cura nel 2022. - Aumento della migrazione sanitaria verso le Regioni del Nord. ⌛️Ritardi nell'implementazione dei progetti PNRR. - Al 30 giugno 2024, solo una parte delle strutture previste (Case di comunità, Centrali operative territoriali, Ospedali di comunità) risulta attiva, con ritardi più marcati nel Mezzogiorno. Link al rapporto https://lnkd.in/dgCw7nX4
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L'articolo di Luca Borzani mette in evidenza una problematica crescente nel sistema sanitario italiano: oltre 4,5 milioni di italiani, pari al 7,6% della popolazione, hanno rinunciato alle cure mediche nel 2023 a causa dell'inaccessibilità del servizio sanitario pubblico e dei costi elevati della sanità privata. Questa situazione è aggravata dai tempi di attesa inaccettabili per esami e visite specialistiche e dalla frammentazione dei sistemi sanitari regionali, che combinati con la fragilità economica, compromettono il diritto costituzionale alla salute. In questo contesto emergono le diseguaglianze sociali e territoriali, che non solo influenzano l'insorgenza delle malattie ma anche gli esiti e le possibilità di cura. La Liguria, ad esempio, ha visto circa 100.000 persone rinunciare alle cure nel 2023, pari al 7,8% della popolazione, con un aumento significativo rispetto al 2019. Il problema è ulteriormente complicato dall'invecchiamento progressivo della popolazione e dall'aumento delle malattie croniche, che aumentano la domanda di salute mentre il sistema sanitario si concentra principalmente sugli ospedali. Un aspetto importante da considerare è che, oltre al servizio sanitario pubblico e alla sanità privata, esiste una terza opzione di cui molti cittadini si avvalgono: la sanità privata accreditata. Questa forma di assistenza offre una soluzione intermedia, permettendo ai cittadini di accedere a molti servizi medici con tempi di attesa più brevi rispetto al pubblico, ma con costi comunque inferiori rispetto alla sanità completamente privata. Siamo in accordo che il ragionamento possa articolarsi su una rivalutazione della sanità pubblica. È necessario ripensare il sistema sanitario pubblico affinché torni ad essere centrale e accessibile a tutti, valorizzando le risorse esistenti e garantendo che i cittadini non debbano rinunciare alle cure a causa di difficoltà economiche. La rivalutazione della sanità pubblica deve passare attraverso una mobilitazione culturale e una rinnovata attenzione alla persona, superando la mera logica dell'aziendalizzazione e riconoscendo il diritto alla salute come un diritto centrale di cittadinanza. Per garantire un accesso equo e universale ai servizi sanitari, è fondamentale riformare e potenziare la sanità pubblica, integrandola con le risorse della sanità privata accreditata, affinché tutti i cittadini possano usufruire di cure adeguate e tempestive, indipendentemente dalle loro condizioni economiche.
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In qualità di Vicepresidente della sezione Sanità di Unindustria Roma - Frosinone - Latina - Rieti - Viterbo, desidero porre l’attenzione sulle nuove tariffe emanate dal Ministero della Salute per le prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale. Intervenendo alla conferenza stampa indetta da U.A.P. presso l'Università degli Studi "Guglielmo Marconi" ho voluto ribadire un punto essenziale: le nuove tariffe stabilite dal Ministero della Salute per le prestazioni del SSN rischiano di essere insostenibili. Queste tariffe infatti, se applicate senza adeguati correttivi, rischiano di diventare insostenibili per le strutture sanitarie e di compromettere la qualità delle cure erogate ai cittadini italiani per l'ulteriore aggravamento delle liste d’attesa. Inoltre, potrebbe slittare l’entrata in vigore di nuove prestazioni molto attese dagli italiani, come la procreazione assistita, nuovi test genetici e terapie oncologiche avanzate. Anche i #LEA, cure fondamentali che il #SSN deve garantire ai cittadini italiani, sono a rischio per la stessa problematica. Credevamo che dopo sette anni in cui oltre 3.000 prestazioni ambulatoriali sono rimaste in attesa di essere aggiornate, fosse finalmente giunto il momento. Tariffe troppo basse rischiano di aggravare non solo la sanità privata ma anche ospedali pubblici e ASL e i deficit economici di entrambe le realtà, compromettendo la sostenibilità del sistema sanitario nel suo complesso. La tariffa delle visite specialistiche è fissata a 25 euro cifra che non può coprire i costi necessari come compenso del medico, assistenza infermieristica, materiali, tecnologia e infrastrutture. Unindustria invita pertanto il Ministero della Salute a rivedere urgentemente le nuove tariffe per evitare che siano i cittadini a pagarne le conseguenze. https://lnkd.in/dpmJZ8U4 #tariffe #MinisterodellaSalute #nomenclatore #esamispecialistici
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Il nostro Amministratore Unico, Dr. Luca Marino, è intervenuto, in qualità di Vicepresidente della sezione Sanità di Unindustria Roma - Frosinone - Latina - Rieti - Viterbo, alla conferenza stampa indetta da U.A.P. presso l'Università degli Studi "Guglielmo Marconi" per ribadire che le nuove tariffe stabilite dal Ministero della Salute per le prestazioni del Ssn rischiano di essere insostenibili. Potete approfondire la sua analisi nel post qui sotto. #ssn #salute #sanità
In qualità di Vicepresidente della sezione Sanità di Unindustria Roma - Frosinone - Latina - Rieti - Viterbo, desidero porre l’attenzione sulle nuove tariffe emanate dal Ministero della Salute per le prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale. Intervenendo alla conferenza stampa indetta da U.A.P. presso l'Università degli Studi "Guglielmo Marconi" ho voluto ribadire un punto essenziale: le nuove tariffe stabilite dal Ministero della Salute per le prestazioni del SSN rischiano di essere insostenibili. Queste tariffe infatti, se applicate senza adeguati correttivi, rischiano di diventare insostenibili per le strutture sanitarie e di compromettere la qualità delle cure erogate ai cittadini italiani per l'ulteriore aggravamento delle liste d’attesa. Inoltre, potrebbe slittare l’entrata in vigore di nuove prestazioni molto attese dagli italiani, come la procreazione assistita, nuovi test genetici e terapie oncologiche avanzate. Anche i #LEA, cure fondamentali che il #SSN deve garantire ai cittadini italiani, sono a rischio per la stessa problematica. Credevamo che dopo sette anni in cui oltre 3.000 prestazioni ambulatoriali sono rimaste in attesa di essere aggiornate, fosse finalmente giunto il momento. Tariffe troppo basse rischiano di aggravare non solo la sanità privata ma anche ospedali pubblici e ASL e i deficit economici di entrambe le realtà, compromettendo la sostenibilità del sistema sanitario nel suo complesso. La tariffa delle visite specialistiche è fissata a 25 euro cifra che non può coprire i costi necessari come compenso del medico, assistenza infermieristica, materiali, tecnologia e infrastrutture. Unindustria invita pertanto il Ministero della Salute a rivedere urgentemente le nuove tariffe per evitare che siano i cittadini a pagarne le conseguenze. https://lnkd.in/dpmJZ8U4 #tariffe #MinisterodellaSalute #nomenclatore #esamispecialistici
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Un plauso al Ministro della Sanità, Orazio Schillaci, che con il pragmatismo e l’onestà intellettuale cui ci ha sempre abituato ha sottolineato l’importanza del privato accreditato a supporto del Servizio Sanitario Nazionale. E lo ha fatto in un momento cruciale dell’anno in cui, da parte della Regione Lazio, stanno giungendo a molte strutture le richieste di disponibilità ad eseguire prestazioni extra budget per l’abbattimento delle liste di attesa da parte delle Asl. Certo, se si riuscisse a fare una programmazione più puntuale dei bisogni a inizio anno, anziché andare con richieste extra in periodi dell'anno in cui l'offerta è più ridotta, si potrebbe offrire un supporto ancora più strutturato e incisivo all'abbattimento delle liste d'attesa, ma non possiamo non rilevare che, dopo anni in cui la sanità privata accreditata era vista come un elemento estraneo del sistema, oggi arriva - tanto dalle istituzioni nazionaliste quanto da quelle locali - la giusta attenzione e il meritato riconoscimento del ruolo che svolgiamo quotidianamente per garantire la salute dei cittadini. Confidiamo in un 2025 in cui la parola d'ordine sia, fin dall'inizio, programmazione. Noi della sanità privata, ci siamo e siamo dispoibili a sederci al tavolo con tutti gli interlocutori per costruire l'offerta del prossimo anno. https://lnkd.in/d6eJ4afd #listediattesa #sanità #sanitàprivata #salute
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Il nuovo rapporto “Monitoraggio dei LEA attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia”, relativo al 2022 e pubblicato dal ministero della Salute, presenta un quadro della sanità in Italia che, nonostante le profonde disuguaglianze, è in leggero miglioramento. Il rapporto definisce tre aree dei cosiddetti “livelli essenziali di assistenza”, cioè le prestazioni e i servizi minimi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto ad offrire gratuitamente o dietro pagamento di un ticket: prevenzione, distrettuale (cure territoriali) e ospedaliera (performance degli ospedali), a cui viene assegnato un punteggio da 0 a 100 sulla base di 22 indicatori “core”, aggiornati annualmente. Delle 21 regioni italiane, solo la Valle d’Aosta viene bocciata su tutti i fronti, con indici inferiori a 60 nelle tre aree di riferimento. Seguono con due insufficienze, nelle aree distrettuale e di prevenzione, Calabria, Sicilia e Sardegna, e, con una sola insufficienza (nell’area preventiva), Bolzano, Abruzzo e Molise. A spiccare in positivo sono l’Emilia Romagna, prima in prevenzione con un punteggio di 96,1, la Toscana, prima nell’area distrettuale con 96,4 punti, e la provincia autonoma di Trento nell'area ospedaliera, con il punteggio più alto registrato, a quota 98,3. Si conferma quindi il divario nella sanità tra Nord e Sud, evidenziato, oltre che dalla alta presenza di regioni del Sud tra quelle con prestazioni insufficienti, dall’assenza di una regione meridionale nelle prime cinque posizioni in ciascuna delle tre aree prese in considerazione. Tutti i nostri grafici 👇🏼 https://lnkd.in/dmNhUxB
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Pubblico e privato nella sanità italiana Oggi ho pubblicato un intervento sui complessi rapporti tra la sanità pubblica e la sanità privata nel nostro paese. Ho ricostruito il quadro dei rapporti economici, in termini di produzione dei servizi e di finanziamento, evidenziando la graduale "privatizzazione" del sistema sanitario, sia in termini di maggiore spesa a carico delle famiglie (+6,1% dal 1980, primo anno del Ssn), sia di riduzione del volume di servizi prodotti dal settore pubblico (-2,7%). Dopo essere passati dalla fase della subordinazione a quella della (pseudo) concorrenza, oggi le associazioni di categoria Aiop e Aris invocano la collaborazione con il settore pubblico. Il Ssn non può fare a meno del privato in molti settori, ma a volte il privato è too big to control e troppo attratto da questo florido mercato. Tocca al settore pubblico - in quanto portatore di un interesse generale - dettare le regole della collaborazione: programmazione, committenza (acquisto) e controllo. Si riuscirà mai ad instaurare una logica non-competitiva e una leale collaborazione?
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