Oggi più che un soft-landing potrebbe configurarsi un no-landing: un’inflazione che scende più lenta del previsto accompagnata da una crescita economica resiliente
Post di Milano Finanza
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Il Beige Book segnala che l'attività economica negli Stati Uniti è rimasta stabile, con una crescita “lieve o modesta” dell'occupazione e un rallentamento delle pressioni salariali. L’inflazione è in calo e si nota uno spostamento dei consumi verso opzioni più economiche. Queste dinamiche supportano una normalizzazione della politica monetaria da parte della Fed. In Europa, l'ultimo sondaggio della BCE mostra un calo delle aspettative di inflazione dei consumatori per i prossimi 12 mesi e 3 anni, con prospettive di crescita stabili e un leggero aumento atteso per la disoccupazione. Questi dati potrebbero spingere la BCE a ridurre i tassi di interesse più velocemente nei prossimi mesi. In Germania, l'indice Ifo di ottobre ha sorpreso positivamente dopo mesi di dati deludenti, con miglioramenti sia nelle aspettative di business che nella situazione corrente. Questi dati suggeriscono una certa stabilizzazione dell'economia. Tuttavia, la ripresa rimane incerta a causa della debolezza dei consumi interni, rendendo cruciale il ruolo del commercio internazionale. #Economia #Finanza #MercatiGlobali #WMMGroup #Investimenti
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Analisi dell'economia USA e dell'Eurozona nel 2024 L’ anno 2024 si è prospettato negli Stati Uniti come una situazione “senza atterraggio” o anche definito “no landing”: caratterizzata nel primo trimestre da un’inflazione più alta rispetto alle aspettative ma anche con una crescita economica più forte. Le cause che hanno portato a determinare lo scenario di “no landing” sono da ricercare nelle attese di variazione PIL e inflazione. Da una parte il FMI ha rivisto fortemente al rialzo le stime di crescita del PIL negli USA di +1,2% nel 2024 e di un +0,1% nel 2025 rispetto ad ottobre 2023 portandole al 2,7% nel 2024 e all’ 1,9% nel 2025 e da altra parte, durante il mese di marzo, l’inflazione Usa è risultata superiore alle attese con un 3,5%. La situazione appare diversa nell’Eurozona, dove l’economia non è stata dinamica come negli USA: la crescita del Pil si è attestata intorno all’ 0,8% e l’inflazione è più bassa ed è rimasta stabile su una percentuale di 2,4%i. La Banca Centrale Europea ha iniziato il suo ciclo di tagli dei tassi a giugno e ora si prevede che effettuerà un secondo taglio dei tassi di 0,25 punti percentuali nella prossima riunione di politica monetaria del 12 settembre. Insomma, in Europa la situazione attuale può ricadere nell’ambito del soft landing, visto che una recessione appare ormai scongiurata.
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Gli ultimi dati macroeconomici riferiti agli USA, confermano un andamento molto positivo dell'economia a stelle e strisce. A dicembre sono stati creati ca. 256k nuovi posti di lavoro vs un consensus di 160k. Il tasso di disoccupazione è sceso dal 4,2% al 4,1%. A ciò si aggiunge anche la revisione al rialzo dell'indice di fiducia PMI manifatturiero. La resilienza dell'economia USA, ma anche la fatica con cui l'inflazione tende a calare, hanno portano la FED a ridimensionare le previsioni di tagli dei tassi per il 2025. Per quanto riguarda l'UE, la strada è completamente diversa. L'inflazione nel corso del 2025 scenderà al 2% e quindi non costituirà più il problema principale. L'obiettivo principale sarà invece quello di sostenere l'economia che resta debole. Si pensi alla situazione dell'Italia ove l'inflazione ora è al 1% ed i tassi di interesse sono al 3%, pertanto, vi è un ingiustificato costo del denaro reale di 2 punti percentuali sopra all'inflazione. Infine, rispetto a poco prima di Natale, i tassi di interesse UE hanno seguito il trend rialzista di quelli USA; in particolare: - IRS 2 anni 2,39% (+ 17 punti); - IRS 10 anni 2,55% (+ 17 punti); - IRS 30 anni 2,35% (+ 18 punti); - Euribor 3 mesi 2,76% (+ 8 punti).
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Oggi abbiamo tagliato i nostri tassi d'interesse di riferimento di 0,25 punti percentuali. Alcuni approfondimenti su questa decisione: 🔹 Mantenere alti i tassi di interesse per nove mesi ha contribuito a ridurre l'inflazione. 🔹 Nel frattempo, l'economia sta ricominciando a crescere. I servizi stanno andando bene. Un'inflazione più bassa e salari più alti significano che le persone possono spendere di più. 🔹 Una maggiore domanda dal resto del mondo dovrebbe sostenere anche la nostra economia. 🔹 Le nostre decisioni future dipenderanno dall'evoluzione dell'economia e dell'inflazione.
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Mentre le preoccupazioni per l'inflazione sono diminuite negli ultimi mesi, l'economia potrebbe infatti ancora scivolare in recessione se il recente ammorbidimento del mercato del lavoro prendesse slancio. In effetti, come abbiamo evidenziato negli ultimi mesi, le tendenze nei report sull'occupazione delle famiglie del Bureau of Labor Statistics (BLS), così come le revisioni al ribasso delle cifre sulle buste paga non agricole e il differenziale del lavoro nel Consumer Confidence Index del Conference Board, mostrano che la debolezza sul fronte dell'occupazione sta effettivamente prendendo slancio. Il tono negativo di questi report è rafforzato dai dati sull'occupazione che abbiamo osservato nei report dei sondaggi, comprese le letture dell'indice PMI della scorsa settimana. Mentre è possibile che i tagli aggressivi dei tassi da parte della Fed possano arginare l'ondata di indebolimento, la storia suggerisce che è tutt'altro che certo (ricordiamo che la Fed ha tagliato i tassi prima di ciascuna delle ultime quattro recessioni)... #investimenti #privatebanking #wealthmanagement #risparmio #borsaitaliana #diversificazione #portfolio #fed #bce #banchecentrali #yield #risk #volatility #smallcaps #bond #equity #tassi #indici #banche #ETF https://lnkd.in/dWwn976N
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“… Alla frenata dell’economia si accompagna, se non altro, il raffreddamento dei prezzi. Secondo le stime contenute nell’outlook, l’#inflazione in #Germania rallenterà al 2,2% quest’anno, dal 5,9% del 2023, e nei prossimi due anni si attesterà attorno al target del 2% fissato dalla Bce. Anche il mercato del lavoro inizierà in qualche misura a risentire della debolezza economica, con la #disoccupazione in salita al 6% quest’anno, dal 5,7% del 2023.” di Gianluca Di Donfrancesco per #ilsole24ore
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Nel mese di settembre, l’economia americana ha aggiunto 254’000 nuovi posti di lavoro. Nel complesso, il rapporto sottolinea la resilienza del mercato del lavoro e rafforza l’ipotesi secondo cui la lotta all’inflazione possa concludersi con un atterraggio morbido dell’economia. L’inflazione nell’area euro è salita dell’1.8% su base annua, attestandosi al di sotto dell'obiettivo del 2% della BCE per la prima volta dal 2021. I mercati monetari stimano ora al 90% la probabilità di un taglio dei tassi di 25 punti base a ottobre (in aumento rispetto al 25% di alcuni giorni fa). #Economia #Finanza #MercatiGlobali #WMMGroup #Investimenti
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📊 Prospettive per l'economia italiana 💶 Per il 2024 si prevede un aumento del #Pil dell’1,0%, e dell’1,1% nel 2025,in moderata accelerazione rispetto al 2023. 💼 L’#occupazione, misurata in termini di unità di lavoro (ULA), segnerà una crescita in linea con quella del Pil (+0,9% nel 2024 e +1,0% nel 2025) a cui si accompagnerà un calo del tasso di disoccupazione (7,1% quest’anno e 7,0% nel 2025). 📉 Per i prossimi mesi ci si attende un graduale ritorno verso tassi di #inflazione vicini ai target della BCE; tale dinamica determinerà, per il 2024 una forte decelerazione del deflatore della spesa delle famiglie residenti (+1,6% dal +5,2% del 2023) a cui seguirà un moderato incremento nel 2025 (+2,0%). 🌎 Lo scenario previsivo rimane caratterizzato dal perdurare di una elevata incertezza del quadro internazionale, determinata dall’evoluzione delle tensioni geo-politiche. #previsioni #istat #economia
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Negli Stati Uniti l’inflazione “core” (quella al netto di energia e cibo) è arrivata al +3,2%, contro il +3,3% atteso. Sembra una differenza da poco, e invece testimonia che le cose stanno andando bene. Anche il mercato del lavoro è in fase “robusta”, e i salari in crescita. Nel complesso possiamo aspettarci una condizione di mercato propizia almeno per quanto riguarda il fronte americano. Certo, pesano le incognite sul Medio Oriente, sull’Ucraina, sull’Unione Europea in genere e sui rapporti con la Cina, quindi niente è detto… … ma almeno sul fronte USA possiamo guardare a questo 2025 con una discreta dose di fiducia. E tu, che cosa ne pensi? Ti va di approfondire con le nostre risorse gratuite? Siamo Investire.Club, il primo Club in Italia nato da investitori per gli investitori. Il posto giusto anche per te.
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I Tassi di Interesse resteranno davvero Alti.? L'articolo condiviso molto rapidamente offre gli Spunti necessari e i perché di tale Previsione . Consigliato per una maggiore riflessione nella Gestione Finanziaria delle nostre Aziende.
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