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La creatività: (in due post) 1/2 🤔 Pensa al periodo della tua vita in cui sei stato il più creativo possibile… la creatività è un “muscolo”, che non essendosi allenato, si è temporaneamente "addormentato", ma sappi che possiamo risvegliarlo!!! Perché non coinvolgere chi dedica e ha dedicato tanto tempo allo studio della creatività in 2 post, con la P maiuscola!? ⌚ Ho pensato di chiedere a 2 persone importanti ma anche esperte del settore: una coach (Silvia) e una psicologa (Camilla), le ringrazio molto per aver collaborato con me, ma ora ecco il risultato: Silvia, (Profilo:Formazione in economia indirizzo marketing, Business e Life Coach, Amministratore delegato di “Progetto Impresa”, Manager in Studio Leonardo srl, Presidente Rete di Impresa “LB Network, Formatrice da 35 anni) La creatività È l’anima che prende corpo, che si materializza e si manifesta È la facoltà umana di produrre nuove idee per migliorare la vita Pablo Picasso diceva che il principale nemico della creatività è il buonsenso: la cultura e la creatività sono sinonimi di 𝐜𝐨𝐫𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨, 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚̀ 𝐞𝐝 𝐞𝐬𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀; elementi che non tutti ritengono di possedere. Ma ne siamo davvero sicuri? Senza dubbio l’atto creativo è un fenomeno complesso, è un mix di competenze tecniche e di pratica, ma anche di talenti innati. Grazie alla creatività si trovano soluzioni ai problemi, si evita che le difficoltà si trasformino in ostacoli insormontabili e si legge e interpreta correttamente la realtà in cui viviamo. Spiegata in questo modo sembra che la 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ sia qualcosa di precluso per pochi eletti, come si pensava nell’antichità, in realtà ognuno di noi possiede quell’energia tipica di ogni processo creativo. Ma cosa scatena l’atto creativo? Sicuramente la voglia di cambiare qualcosa, l’esigenza di andare contro le abitudini, alle barriere limitanti, a percorrere strade diverse. Tutti noi abbiamo capacità creative straordinarie. Si tratta di liberarle, di lasciarle volare, respirare, prendere vita. La creatività è di tutti e si può “imparare”. Si nasce creativi e con una capacità immaginativa ricca e vivace che però nel tempo viene erosa da abitudini, routine, consuetudini, schemi comportamentali. E’ possibile però ri-apprendere la creatività con l’esercizio, l’assiduità e la motivazione unite alle strategie adatte. Le buone idee infatti vengono a chiunque sia disposto a scovarle 💥Creare 2 post, 2 pareri, 2 pensieri, 2 "𝐛𝐞𝐥𝐥𝐞𝐳𝐳𝐞", che escono nello stesso momento è stata davvero una figata ed è merito loro! Perché la creatività, è la materia prima di un professionista virtuoso, ma allo stesso tempo oro colato. Hai una tua definizione di creatività, la vuoi 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐞𝐫𝐞? Ogni settimana pubblico esperienze e consigli interessanti inerenti al mio virtuoso percorso, rimaniamo collegati! 👉 Simone 👈 #creatività #coaching #crescitapersonale #mindset

Una delle espressioni più diffuse e maggiormente fuorvianti sulla creatività è: "out of the box". È un luogo comune che ha perso il suo significato originario. Ormai viene utilizzata in modo talmente frequente da essere diventata una frase fatta priva di reale sostanza. Suggerisce l'idea che la creatività debba necessariamente andare "fuori dagli schemi" o "oltre i confini", quando in realtà la creatività può manifestarsi anche all'interno di limiti e strutture prestabilite, perchè la creatività ha bisogno di limiti e quindi anche di scatole. Implica che la creatività sia qualcosa di straordinario e innaturale, quando in realtà è una capacità umana fondamentale che tutti possediamo in misura diversa. Può creare aspettative irrealistiche, suggerendo che per essere creativi bisogna sempre pensare in modo totalmente nuovo e rivoluzionario, quando spesso la vera innovazione è il risultato di piccoli miglioramenti incrementali. Rischia di sminuire l'importanza del lavoro, della disciplina e della conoscenza del contesto come elementi essenziali per una creatività efficace e significativa. Per queste ragioni è preferibile evitare questo tipo di espressioni fatte e cercare di descrivere la creatività in modo più preciso e autentico, senza ricorrere a luoghi comuni. Questo può aiutare a comprenderne meglio la natura e i fattori che la influenzano.

Oggi non possiamo più parlare di creatività unicamente come processo cognitivo, perchè sarebbe estremamente parziale e riduttivo. I sistemi vegetali sono creativi e adattivi eppure non hanno una mente e non elaborano pensiero. E' giunta l'ora di introdurre differenti termini che ci aiutino a fare luce sul grande tema della creatività, a partire dal lavoro che ha impostato Felipe Zamana, che ci invita a prendere la creatività più sul serio (cit). Cominciamo quindi a definire dei punti fermi. 1) Esiste una creatività umana e altre forme di creatività non umane. 2) Esiste pertanto una consapevolezza creativa, intenzionale e altre forme di creatività che non partono da un pensiero creativo. 3) Esiste un pensiero creativo che influenza l'innovazione, l'inventiva, la creazione di qualunque artefatto o modello strutturato 4) Esiste una abitudine creativa come definito da Twyla Tharp 5) Esiste uno sguardo creativo sulle cose e sulla vita 6) Esiste un atto creativo consapevole e non consapevole che permette di dare vita a processi trasformativi 7) Esiste un'intenzione creativa che usa il potere delle creatività per avere degli impatti reali sulla vita delle persone e delle comunità. 8) Esiste un processo creativo come metodo di lavoro in qualunque ambito artistico e progettuale 9) Esiste un imput creativo 10) Esistono delle influenze creative 11) Esiste un output o un outcome creativo 12) Esiste un'esperienza creativa in cui è la persona ad essere al centro. Per tutte queste ragioni mi domando che cosa abbiamo in mente quando parliamo di creatività?

Vi siete mai chiesti che cos'è la creatività? Il concetto di creatività si è modificato nel corso degli anni. Inizialmente era considerata una dote innata caratteristica esclusiva di pochi fortunati.  Solo in seguito ci si è resi conto che è una caratteristica presente in tutti gli esseri umani, seppure in misura differente [Biasion, 2017]. Solo dopo decenni di studi in termini psicologici, Guilford ha individuato i seguenti aspetti che la contraddistinguono: 1.Fluidità creativa. Ovvero la capacità di produrre abbondanti idee, senza riferimento alla loro adeguatezza ai fini della risoluzione del problema. 2.Flessibilità creativa. Cioè la capacità di cambiare strategia dalle idee, quindi di passare da una successione di idee ad un’altra, da uno schema a un altro, da uno scenario ad un altro. 3.L'Originalità creativa. Consiste nella capacità di trovare risposte uniche, particolari e insolite. 4.L’elaborazione creativa. Ovvero il percorrere fino alla fine una strada ideativa con ricchezza di particolari collegati in maniera congrua tra di loro. 5.La sensibilità ai problemi. Ovvero la capacità di selezionare idee e organizzarle in forme nuove o innovative e capire cosa non va e cosa può essere perfezionato rispetto ai problemi parzialmente risolti o non risolti. Fondamentale è stata la separazione della creatività dall’intelligenza: negli anni ’70 grazie a Paul Torrance furono sviluppati dei test di misurazione del quoziente di intelligenza (QI) e del talento creativo più precisi, i quali portarono alla conclusione che le persone creative possiedono un QI nella media e non necessariamente queste sono superdotate di intelligenza [Biasion, 2017]. L’atto creativo non è da considerarsi un evento singolo, ma un processo di interazione tra elementi cognitivi ed affettivi ed è composto da due fasi, una generativa in cui la mente creativa immagina una serie di nuovi modelli mentali come potenziali soluzioni ad un problema, e una esplorativa o valutativa in cui vengono valutate le diverse opzioni e poi viene selezionata quella migliore [Finke et al., 1996]. L’idea dell’esistenza di due fasi del processo creativo è coerente con i risultati della ricerca cognitiva che indica l’esistenza di due modi diversi di pensare, uno associativo e uno analitico; nella modalità associativa, il pensiero è intuitivo, nella modalità analitica, il pensiero è invece concentrato sull’analisi delle relazioni di causa ed effetto [Neisser, 1963; Sloman, 1996]. Finalmente una caratteristica che non sarà contaminata dall'Ai.  Oppure verrà fuori anche la creatività artificiale da aggiungere al grande mondo del nuovo brand del momento chiamato Ai? Essere artista non significa saper disegnare o saper scolpire ma saper leggere il tempo presente e saperlo restituire in modo simbolico e sintetico ma al tempo stesso espressivo e/o provocatorio . Torneremo sul tema della creatività e sugli stereotipi che la circondano.  

Parlare di creatività, immaginazione per poi applicare queste cose sia alla propria vita, che al proprio lavoro da sempre intriga le persone più attente a ogni segnale di evoluzione, di progresso. Altro è poi riuscire a dare forma a questi squisiti, coloratissimi e utili impulsi del nostro pensiero, specialmente nel proprio mestiere. Vediamo cosa si può fare, allora. #Hospitality #creativity #future https://lnkd.in/dK8xhHiU

I creativi veri realizzano, fanno. 💡Quando abbiamo buone idee con stimolo, spinta e passione iniziamo a lavorare e produrre. 🪄Tutto questo per noi è pura magia. È una sensazione unica a dir poco inconfondibile e che dobbiamo assolutamente assecondare e mettere in atto. 🚨 Ma…attenzione! 🙂↔️ Avere tante idee non significa essere creativo o creativa. 😑 Buttare in aria un’idea ma senza avere mezzi, strumenti, capacità e i giusti ingredienti non farà di te un vero creativo o una vera creativa. 🤯 Avere idee non realizzate o non realizzabili ti faranno solo creare un gran casino. 💥 Non siamo creativi, creative per quante idee abbiamo ma per quelle che realizziamo. 🛟 Non dimenticartelo ❤️ Mauro 🧙🏽♂️ • Con 22 anni di esperienza nella comunicazione visiva ti affianco nel tuo cambiamento attraverso la creatività. #creatività

🔴[#creatività e #lavoro] Quando pensiamo alla creatività, immaginiamo il graphic designer o il marketer. In realtà la creatività è molto richiesta in qualunque settore. Un articolo della #HarvardBusinessSchool elenca 4 motivi principali per i quali il #pensierocreativo è importante nel mondo del lavoro. 1. è necessario per fare innovazione Perché un’idea sia davvero innovativa, deve essere nuova ed originale, ma anche utile e realizzabile. 2. aumenta la produttività La routine e la struttura organizzativa sono importanti ma quando si crea un ambiente creativo e innovativo, il livello di produttività può aumentare vertiginosamente. 3. permette l'adattabilità A volte gli eventi, sia interni che esterni, possono sconvolgere la situazione attuale (es. pandemia, digitalizzazione, passaggi generazionali, etc..), per cui il pensiero creativo può essere di grande aiuto 4. è necessario per la crescita Uno dei principali ostacoli alla crescita di un'attività è la #fissitàcognitiva, per cui ci si ostina a voler risolvere problemi nuovi come si è fatto in passato, con risultati scarsi o nulli. La creatività è dunque molto utile, ma bisogna precisare che la creatività non è un processo astratto e disordinato. Al contrario, per attingere al pensiero creativo c’è bisogno di #metodo e di una struttura da seguire con delle fasi bene precise. Per questo motivo, si può fare ricorso a metodologie come il #designthinking, il #businessdesign, le microstrutture di #facilitazione, etc… che applicano processi in cui si alternano fasi divergenti a fasi convergenti, ideazione e analisi critica. ❓ Dunque, se ti trovi nella necessità di fare innovazione cosa potresti fare? 👉Rivolgerti ad un/una professionista esperto/a di questi approcci, ma nel frattempo, comincia a tenere presenti i seguenti suggerimenti: 1. Non aver paura di correre rischi e comincia ad uscire dalla tua zona di comfort.  2. Non punire il fallimento, ma fornisci al tuo team la libertà di innovare senza timore di ritorsioni se le loro idee non funzionano.  3. Fornisci le risorse necessarie per innovare, che siano un investimento finanziario, strumenti o materiale di formazione. 4. Non avere fretta perché spesso un'idea innovativa non produce risultati desiderabili entro pochi mesi. 5. Mantieni una mente aperta. L’innovazione richiede un lavoro costante contro i pregiudizi.  6. Promuovi la collaborazione tra persone e team, assicurandoti che tutti abbiano voce in capitolo. 7. Incoraggia la diversità La diversità favorisce la creatività e combatte il pensiero di gruppo, poiché ogni individuo porta sul tavolo una prospettiva unica. La creatività è una competenza fondamentale per fare innovazione e far prosperare la tua attività per cui inizia subito e ricorda che anche in natura tutto o cresce o muore.   #innovazione #innovazioneprofessionale #cambiamento #evoluzione

Perchè adottare un approccio di creatività multidimensionale è oggi indispensabile per affrontare sfide complesse? I metodi creativi utilizzati in una sessione creativa in cui si affrontano temi complessi dovrebbero incoraggiare l'apertura mentale e l'accettazione di idee non convenzionali. Questo significa evitare di giudicare o scartare immediatamente nuove idee, ma invece aprirsi a prospettive diverse e considerare tutte le possibilità. Solo un'adozione di diversi metodi integrativi è in grado di poterlo fare. I diversi metodi creativi adottati dovrebbero promuovere la divergenza delle idee, cioè incoraggiare la generazione di molte idee diverse. Non basta generare tante idee, ciò che conta è appunto la loro diversità. I diversi metodi creativi adottati, dovrebbero favorire la connessione di idee apparentemente distanti o slegate. Questo può essere ottenuto attraverso l'associazione di concetti, la ricerca di analogie o l'utilizzo di tecniche di pensiero convergente e divergente. Adottare un processo creativo multidimensionale dovrebbe incoraggiare la sfida degli schemi di pensiero consolidati e delle convenzioni. Questo può comportare la messa in discussione delle supposizioni, l'analisi critica delle idee preesistenti e l'esplorazione di nuovi approcci, cosa che non sempre è possibile con approcci lineari come il brainstorming. Adottare differenti metodi creativi all'interno della stessa sessione dovrebbe incoraggiare la flessibilità mentale, ovvero la capacità di adattarsi e cambiare prospettiva. Ciò può comportare l'esplorazione di più punti di vista, l'adozione di prospettive alternative e l'apertura a nuovi modi di pensare. I metodi creativi dovrebbero promuovere l'esperimento e il gioco come strumenti per generare nuove idee e stimolare la plasticità mentale. Ciò può includere attività come il prototipazione rapida, il role-playing o l'uso di materiali tangibili per facilitare l'esplorazione e la generazione di nuove soluzioni. Tutte cose che cerchiamo di inserire nei nostri Imagination Lab In un mondo sempre più complesso è quindi giunto il momento di mettere in discussione metodi creativi lineari, che hanno meno mordente, quando si tratta di esplorare temi complessi e risolvere sfide composite.

La creatività sistemica è un approccio multidimensionale alla creatività che considera il contesto più ampio in cui si sviluppa l'idea, il prodotto o artefatto creativo. Richiede alcune competenze che devono essere allenate 1. Visione sistemica: Analizza il problema o l'opportunità creativa in modo olistico, considerando i vari elementi, relazioni e dinamiche del sistema più ampio in cui è inserita la creatività. 2. Interdisciplinarietà: Incoraggia l'integrazione di prospettive e competenze diverse, come design, tecnologia, scienze sociali, per affrontare le sfide in modo più completo. 3. Iterazione e feedback: Prevede un processo iterativo di ideazione, feedback e ri-progettazione per affinare gradualmente le soluzioni. 4. Adattabilità: Mira a sviluppare soluzioni creative che siano flessibili e in grado di adattarsi a contesti in continua evoluzione. 5. Impatto sistemico: Valuta non solo la fattibilità tecnica delle idee, ma anche il loro potenziale di impatto positivo sull'intero sistema di riferimento. La creatività sistemica offre un approccio più ampio e integrato alla risoluzione dei problemi, riconoscendo che le idee creative non esistono in isolamento, ma interagiscono con il loro contesto più ampio. Questo approccio è particolarmente utile per affrontare sfide complesse e multilaterali e richiede di rivedere integralmente tutti i processi creativi di tipo lineare.

Il tuo capo, o un cliente, ti chiede un’idea innovativa per un nuovo progetto, ma a te non viene in mente proprio niente, come se fossi in mezzo al deserto del Sahara a ferragosto: ti è mai capitato? Altre volte, invece, hai sperimentato una grande facilità nel generare e realizzare le idee, magari hai scritto decine di pagine tutte d’un fiato o hai avuto un’intuizione per un nuovo prodotto/servizio. Tutti questo, anche se può sembrare strano, ha un senso ed è collegato alla “flow experience”. Ok, non si tratta di esperienza mistica, extracorporea, in cui senti musica celestiale e vedi unicorni azzurri saltellare in giro: è qualcosa di molto più concreto. È uno “stato mentale” in cui i pensieri e le azioni “scorrono” in un flusso armonico, naturale e costante. Sei in grado di produrre, con uno sforzo minimo, contenuti molto creativi. È ciò che accade ai musicisti jazz quando improvvisano, agli scrittori quando creano, di getto, storie e racconti, agli scienziati quando compiono una scoperta scientifica importante. https://bit.ly/3vbAEEw