Siglata nuova partnership con il gruppo asiatico leader nel settore dell’ospitalità. Il Bottega Gold Prosecco e altri vini del portafoglio dell’azienda trevigiana verranno fornti a nove resort di altrettanti atolli Bottega S.p.A. ! Atmosphere Core
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Amo la loro grappa e amo il modo in cui Francesca Bardelli Nonino comunica su LinkedIn. Lei è un esempio positivo di cui parlo ai miei seminari sulla comunicazione digitale e una delle persone che invito a seguire su questa piattaforma. #Comunicazione #LinkedIn #Comunicare #SocialMediaExpert
L’influencer della Grappa. 6ªgenerazione Nonino, Distillatori in Friuli dal 1897. TEDxSpeaker, Premio America 2022, Digital Talent 2023, Wine Enthusiast Future 40 2024, top 100 comunicatori 2024 secondo Forbes Italia.
💓Sold out!💓 Il 21 Maggio alle 15:00 vi aspetto per una visita guidata gratuita a Borgo Nonino! In occasione della prima giornata del Made In Italy, NONINO DISTILLATORI S.R.L. partecipa al progetto Open Factory e apre le porte della propria distilleria per un tour gratuito al pubblico il 21 maggio alle 15:00. L’iniziativa, organizzata da Comitato Leonardo - Italian Quality Committee ha l’obiettivo di fare conoscere ai giovani le realtà che rappresentano l’eccellenza italiana e sono entusiasta di poter farvi scoprire in prima persona la magia della distillazione con metodo artigianale. Alambicchi discontinui, cantine invecchiamento sotto sigillo (M.I.G.) , degustazione di 5 distillati: in 2 ore vi farò diventare dei veri esperti del distillato italiano per eccellenza. Il tour, completamente gratuito è su prenotazione tramite mail ed è riservato ai maggiorenni. I posti sono limitati. Prenotazioni: borgononino@nonino.it. Indirizzo: Via Camillo Benso Conte di Cavour, 2, 33050 Persereano UD #Grappanonino #friuliveneziagiulia #openfactory #visiteguidate #friuliveneziagiulia #distillerie #udine #turismofvg #grappa #beviresponsabilmente
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Ottella, tradizione e innovazione nel cuore della Lugana. Dal 1905 una storia di passione per il vino, tra arte e territorio Nata nel 1905, l’Azienda Ottella ha saputo trasformare la propria tradizione vinicola in una realtà di prestigio internazionale. Fondata da Lodovico Montresor, oggi è guidata dalla quarta generazione della famiglia, con Francesco e Michele Montresor impegnati nella valorizzazione del territorio della Lugana. Negli anni ‘60, Ottella ha iniziato il suo percorso di crescita, affermandosi come punto di riferimento per la produzione vinicola della zona. Nel 2013, il costante sviluppo dell’azienda ha portato alla realizzazione di una nuova cantina contemporanea, pensata per offrire un’esperienza enologica autentica e rappresentare i valori fondamentali dell’impresa: amore per la vigna, rispetto per il paesaggio e passione per l’arte. Oggi, Ottella vanta 90 ettari di vigneti situati nelle zone più vocate della denominazione Lugana, producendo vini di altissima qualità, riconosciuti e apprezzati a livello internazionale. San Valentino con Ottella: Molceo Lugana Doc Riserva e Blanc de Blanc Brut Con l’avvicinarsi della festa degli innamorati, Ottella propone due vini perfetti per celebrare l’amore: Molceo – Lugana Doc Riserva e Blanc de Blanc Brut – Metodo Classico. Molceo – Lugana Doc Riserva Il nome Molceo deriva dal verbo latino molcere, che significa accarezzare i sensi e lenire gli affanni. Questo vino nasce per regalare emozioni grazie alla sua finezza ed eleganza. Vitigno: Turbiana Affinamento: oltre 24 mesi in legno, cemento e acciaio, con un lungo riposo in bottiglia Note degustative: colore dorato, profumi di fiori bianchi, agrumi e accenni sulfurei. Al palato è complesso, sapido e persistente, con un’evoluzione che porta all’emergere di note idrocarburiche tipiche del vitigno. Blanc de Blanc Brut – Metodo Classico Un’esplosione di finezza ed eleganza, questo Metodo Classico è ottenuto da uve Chardonnay con il metodo SoloUva, che esclude l’aggiunta di zucchero di canna nella rifermentazione e nel dosaggio finale, sostituendolo con mosto d’uva. Vitigno: Chardonnay Metodo di produzione: rifermentazione in bottiglia con il metodo SoloUva Note degustative: raffinato ed elegante, esprime purezza e freschezza, con un profilo aromatico che esalta la tipicità del vitigno. Un’esperienza che unisce vino e arte Ottella non è solo vino, ma anche espressione artistica. Nella cantina, i visitatori possono ammirare dipinti e sculture che arricchiscono l’esperienza sensoriale, rendendo ogni degustazione un viaggio tra gusto e cultura. https://lnkd.in/dtH6YqQu
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I Format - Enoturistica Esperienze enogastronomiche che vi offriranno momenti indimenticabili e un'autentica immersione nella tradizione italiana.
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L’Italia, si sa, è la regina dei vitigni autoctoni, un patrimonio ammirato in tutto il mondo di cui c’è da andare orgogliosi: numerosi, infatti, sono i vini ottenuti dal ricchissimo giacimento varietale del Belpaese, in grado di abbracciare almeno 600 vitigni in produzione. Ma l’Italia del vino non vive soltanto di autoctoni, perché da sempre anche le varietà internazionali trovano qui terreno fertile e sono in grado di distinguersi nel mondo, ai massimi livelli, grazie alle idee e al lavoro dei produttori. Un esempio è nei vini prodotti con il vitigno Merlot, originario della Gironda (Francia), ma diffuso su scala internazionale e in grado di trovare in diversi territori d’Italia alcune delle sue massime espressioni: a “certificarlo”, Wine-Searcher, che ha messo in fila le migliori etichette nel “The World’s Best Merlot of 2024” che raccoglie i punteggi di un’ampia platea di critici, tra cui gli influenti e prestigiosi Robert Parker e Jancis Robinson. Nella top ten ci sono ben sette vini italiani e di questi sei arrivano dalla Toscana, la patria del Sangiovese, ma in grado di esprimere qualità altissima anche con altre tipologie di vitigni, Merlot in primis. #winenews
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Ho appena postato un video dove racconto di una visita imperdibile da fare a Modena presso l’ Acetaia Giusti . Arrivano da tutto il mondo per poterla fare e per conoscere la cultura e la storia gastronomica italiana. È un’occasione per conoscere la storia dell’aceto balsamico di Modena e come viene realizzato. Alla fine della visita è anche possibile fare la degustazione nell’aceto balsamico Giusti. Trovate il video con il dettaglio a questa video sulla mia pagina Instagram @mynatane. Buona visione!
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Un grande vino non può fare a meno di un calice taylor made, che ne metta in risalto le caratteristiche peculiari, dalla vista all’olfatto, al gusto: e se i trend sono in continua evoluzione non c’è dubbio che in un’esperienza di assaggio il bicchiere giusto incida sempre più. Una scelta di stile che sembra piacere ai più prestigiosi brand del Piemonte, dove la competizione passa non solo attraverso etichette cult di Barolo & Barbaresco, ma anche attraverso partnership con vetrerie di fama internazionale. L’ultima cantina, in ordine di tempo, ad aver siglato un accordo esclusivo di distribuzione è Fontanafredda, firma storica delle Langhe che porterà in Italia Eisch Germany, storico soffiatore di vetro dell’Alta Baviera. Prima ancora gli accordi commerciali di Gaja, “le roi” delle Langhe, che, da molti anni, distribuisce RIEDEL Communications, leader mondiale nella produzione di calici, e della griffe del Barolo, Ceretto, che vanta una partnership con la vetreria austriaca Sophienwald. Roberto Conterno si è avvalso in passato dell’expertise dell’azienda Zwiesel Kristallglas AG per creare il suo calice Sensory, un bicchiere unico e customizzato, scelta di esclusività fatta in passato anche dal “maestro del Sangiovese”, in Montalcino, Gianfranco Soldera. Ma le liason tra grandi griffe del vino e aziende di bicchieri si estendono ad altri territori e denominazioni del Belpaese: il Consorzio del Brunello di Montalcino in passato si era affidato alla Vilca e alla Rcr, storiche cristallerie di Colle Val d’Elsa, per la creazione di un calice ad hoc. Una sfida su cui adesso si è specializzata, in maniera perfetta, l’azienda Italesse. #winenews
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“Vallis-polis-cellae”: è questo uno dei nomi più affascinanti dei territori del vino italiano, la “valle dalle molte cantine”, ovvero la Valpolicella. È qui che nasce l’Amarone, uno dei più grandi rossi italiani, che sa andare oltre i trend e oltre le mode del momento - che cercano più freschezza e meno alcol - unico per il metodo di appassimento delle sue uve (in lizza per il riconoscimento Unesco), che lo fa apprezzare sempre di più dai consumatori del mondo, con un export che vale il 60% della produzione (nel 2023, aspettando l’aggiornamento dei dati, pari a 14,2 milioni di bottiglie, sui 67 milioni dei vini prodotti nella denominazione Valpolicella, con Recioto, Ripasso e lo stesso Valpolicella), e con Usa, Canada e Nord Europa primi mercati, ma anche dalla critica internazionale (con l’Amarone 2015 di Bertani premiato come “Vino dell’Anno” 2024 da James Suckling, uno dei critici più influenti). E la conferma arriva anche, e soprattutto, dal suo valore economico, stabilmente, da qualche anno, superiore ai 1,000 euro ad ettolitro, secondo i dati della Camera di Commercio di Verona, che in questo momento vede le quotazioni del prodotto “sfuso”, franco cantina, arrivare anche a 1.150 nella zona Classica: numeri che ne fanno il vino, in assoluto, più prezioso d’Italia. E capace ci spuntare un prezzo medio, franco cantina, di 35 euro a bottiglia, architrave economico di un territorio in cui il giro d’affari è stimabile in oltre 600 milioni di euro, di cui la metà grazie proprio all’Amarone, e con i filari di Corvina, la varietà principe del grande rosso veneto, e degli altri vitigni della denominazione, come la Rondinella, che sono tra i più preziosi d’Italia, con valori stimabili tra 500.000 e 600.000 euro ad ettaro. Merito anche del lavoro del Consorzio Tutela Vini Valpolicella che, guidato da Christian Marchesini, da oggi al 2 febbraio a Verona, all’ombra dell’Arena, firma “Amarone Opera Prima”, l’evento dedicato al vino più blasonato del territorio svelando la nuova annata 2020 che arriva sul mercato, e dando il via alle celebrazioni per i 100 anni dalla sua fondazione nel lontano 1925, e che oggi rappresenta oltre 2.400 aziende tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori. #winenews
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Una delle famiglie di imprenditori più importanti d’Italia, nel segmento del lusso, mette radici nella terra del Brunello di Montalcino: Il Borro Toscana, la Tenuta della famiglia di Ferruccio Ferragamo, già tra i riferimenti del Valdarno di Sopra, ha acquisito l’Azienda Vinicola Pinino, uno dei piccoli gioielli di Montalcino con 21 ettari di cui 16,2 a vigneto (7,6 a Brunello di Montalcino, 5,4 a Rosso di Montalcino e 3,1 a Sant’Antimo), nella collina di Montosoli, ritenuta una delle zone più pregiate della denominazione. Si tratta di una operazione strategica per Il Borro (tenuta da 1.100 ettari di terreni tutti in conduzione biologica, di cui 85 ettari di vigneti bio, e con ospitalità di altissimo livello, nella rete dei Relais & Châteaux), che consente al Borro Wines di espandere ulteriormente l’offerta di vini pregiati, rafforzando la sua leadership nel settore enologico di alta gamma. Un investimento importante (le cifre sono riservate, ma si parla di stime sui 10-12 milioni di euro per un’azienda, Il Pinino, che rumors danno da diversi anni sul mercato), per Il Borro, che ha chiuso il 2023 con un fatturato che ha superato i 22 milioni di euro, +18% sul 2022, con “Borro Wines”, segmento della società dedicato alla vitivinicoltura e all’enologia, che ha registrato una crescita del 20% sull’anno precedente, con notevoli incrementi nelle vendite su tutti i mercati, in particolare quello asiatico (+54%) e quello europeo (+53%), oltre ad un +4% nel mercato americano, che continua a rappresentare una delle principali aree di riferimento per i vini de Il Borro. #winenews
La Tenuta Il Borro di Ferruccio Ferragamo investe nel Brunello di Montalcino, con Pinino
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https://lnkd.in/d-chqDiT Vinitaly Official La #Sicilia si conferma come una delle destinazioni preferite per chi cerca #vini di alta #qualità. Alcuni cloni di #NerodAvola e #Grillo, vitigni #autoctoni storici, offrono indicazioni valide per mitigare gli effetti della #siccità. Il sorpasso dei vini #bianchi sui #rossi è emerso come tema di discussione significativo, evidenziando un cambiamento nei gusti dei consumatori che mostra una preferenza per vini meno impegnativi e più leggeri. In particolare, i consumatori della #GenerazioneZ prediligono vini bianchi nel 30% dei casi La produzione di vino a base di #Grillo ha segnato un notevole raddoppio rispetto agli anni precedenti, oggi se ne producono 23 milioni, sette anni fa erano solo 12. Si punta anche sul #Catarratto, il quale ha dato vita al progetto delle ‘Famiglie storiche del Carattatto’, un gruppo di aziende che si stanno mettendo insieme per fare squadra e far rinascere il vitigno vinificandolo in maniera moderna.
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Chardonnay, pinot nero, pinot bianco, erbamat. Sono questi i vitigni protagonisti del Franciacorta, uno dei più noti spumanti Metodo Classico. Qui ci concentriamo sulle tipologie Franciacorta Rosé millesimato e Riserva. Ecco le etichette migliori #gamberorosso #vinirose’ #franciacorta #bollicine #madeinitaly
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