Sull'orlo di una deriva professionale....
Post di Pietro Minniti
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Piacevole chiacchierata con Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos, per fare il punto sui mercati finanziari e sui grandi cambiamenti politici ed economici in corso che potrebbero influenzare le scelte di investimento nei prossimi anni
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Le aziende ancora non si rendono conto delle responsabilità etiche e sociali che hanno specialmente nei confronti delle generazioni più giovani e indifese. Un mio intervento su Accademia Italiana Privacy. Grazie a Alessandro Papini, Giuseppe Lofiego e Ilaria Mugnai.
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Il nostro intervento sui giovani e i mutamenti nelle culture del lavoro per TG Regione Veneto!
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un giornalista sa cosa significa scrivere con passione.
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L'avvento dell'Intelligenza Artificiale avanzata solleva interrogativi profondi sulla natura umana e sul nostro futuro. In questo contesto, l'analisi di Marco Ongaro sulla "bidimensionalità psicosensoriale" dell'IA si rivela illuminante. Integrando le teorie evolutive di Konrad Lorenz con le riflessioni contemporanee di Shannon Vallor, Ongaro esplora come l'IA funga da specchio della nostra umanità, evidenziando implicazioni etiche e filosofiche di vasta portata. Questa prospettiva mette in luce rischi significativi, tra cui il potenziale indebolimento della nostra creatività e capacità innovativa. L'evoluzione rapida di deepfake e contenuti generati dall'IA pone sfide crescenti all'autenticità delle informazioni e alla verifica dell'identità, richiedendo strategie difensive sofisticate e multidimensionali. #agendadigitale #IA #Deepfakes #Etica #Filosofia #Innovazione #VerificaDellIdentità #FutureTech #TechEthics #MarcoOngaro #ShannonVallor #KonradLorenz #IntelligenzaArtificiale
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Un articolo da leggere tutto d'un fiato. Dai social al ruolo dell'AI nella società dell'informazione e, soprattutto, il sistema 0.
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Questo articolo avvia un dibattito rilevante e multidimensionale sull'inesistenza biologica del concetto di razza, offrendo spunti per un'analisi approfondita e originale. Esplorare questo tema comporta una riflessione accurata sulla tensione tra semplificazione e complessità nei modelli di categorizzazione umana. La persistente applicazione del concetto di razza in medicina, nonostante le evidenze scientifiche che ne smentiscono la fondatezza, appresenta un esempio emblematico di come le pratiche sociali e culturali possano influenzare le scelte scientifiche. In questo contesto, è decisivo adottare un approccio epistemologico critico, capace di discernere tra modelli euristici e bias strutturali, per evitare che categorie socialmente costruite vengano impiegate come strumenti di discriminazione travestiti da oggettività scientifica. La proposta di una medicina "race conscious", in contrasto con la medicina "race based", solleva interrogativi etici che meritano un'analisi accurata, anche attraverso il concetto di ingiustizia epistemica elaborato da Miranda Fricker e che si manifesta in due forme principali: testimoniale, quando il contributo di un individuo viene svalutato a causa di pregiudizi, ed ermeneutica, quando a un gruppo manca la capacità concettuale di comprendere o esprimere adeguatamente le proprie esperienze. In ambito medico, l'ingiustizia testimoniale si concretizza quando le esperienze dei pazienti appartenenti a minoranze etniche vengono ignorate, mentre l'ingiustizia ermeneutica emerge quando mancano gli strumenti concettuali necessari per interpretare correttamente tali esperienze. Tutto ciò evidenzia l'esigenza di integrare le scienze biomediche con le scienze sociali per sviluppare pratiche cliniche sensibili alla diversità culturale. Un ulteriore aspetto riguarda la necessità di rivedere il linguaggio scientifico; il passaggio dal concetto di "razza" a quello di "ascendenza genetica" implica una trasformazione epistemologica che richiede una comprensione più sfumata della ricchezza umana, sia dal punto di vista storico che biologico. È fondamentale evitare il determinismo genetico, concentrandosi sulla relazione dinamica tra geni, ambiente e cultura, riconoscendo la diversità come il risultato di interazioni complesse, anziché di divisioni rigide. Riflettere su come una nuova visione della diversità culturale possa contribuire a ripensare le basi della nostra società è essenziale.
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E’ la riprova che i giovani (la ricerca parla di 18-34 anni) sono attenti alla gestione dei propri soldi e il loro livello di preparazione e conoscenza è migliore di quello di altre fasce di età: sono sicuro che sanno pure che il broker Scalable permette di investire solo in regime dichiarativo. Il problema più grande per questa categoria è quello di disporre del minor reddito disponibile in assoluto, tra l’altro in calo in termini reali rispetto agli anni 2000. L’articolo richiama l’analisi di Scalable (effettuata sulla fascia di età summenzionata, distribuita su 6 paesi europei) e un dato riportato dai tedeschi di Statista, per cui il valore medio delle attività finanziarie degli italiani tra i 55 e i 64 anni nel 2022 era stimato in 147.415 euro, mentre quello degli italiani tra i 25 e i 34 anni ammontava a 58.429 euro: è una cifra ben maggiore di quella che immaginavo. #finanza #statista #scalablecapital #advisoronline #data
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