Nella nostra Società, dove la #morteperinatale é ancora un grande tabù, spesso é difficile sentirsi riconosciute madri di un bambino morto durante la gestazione o subito dopo il parto. Oppure Madri di un figlio che é nato nel nostro cuore ed ancora non é arrivato dentro di Noi. Leggi il testo completo sul #blog #piumedisogni https://lnkd.in/dkEC4qtR
Post di Piume di Sogni
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Il periodo della #gravidanza può regalare gioie e dolori alle future mamme, alternando fasi di grande felicità ad altre di ansia e spavento. Quando sussistono condizioni di #salute psicofisiche potenzialmente dannose per la mamma e il bambino si parla di gravidanza a rischio: vediamo insieme tutti i dettagli su questa tematica, analizzando anche come si affronta dal punto di vista medico e gius-lavorativo. Qui l'articolo completo: https://lnkd.in/dupMwvEN #assistenzasanitaria #assistenzasanitariaintegrativa
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Pochi giorni fa ho visto un video dove Salvatore Aranzulla, il guru del web, raccontava nel podcast “Passa dal BSMT” di Gianluca Gazzoli che quando è diventato papà, ha cominciato a dormire in un’altra stanza. Il motivo lo potete immaginare: per lavorare doveva rimanere lucido e quindi dormire la notte. La compagna nel frattempo si prendeva cura del loro figlio. “Tanto lei non deve lavorare”. Questi accordi sono in realtà molto diffusi: ne ho fatto esperienza direttamente, con diverse persone a me vicino. Sicuramente il congedo parentale, per come è strutturato oggi, non aiuta la suddivisione del carico genitoriale in modo equo. Ma non solo. Facciamo un passo indietro e proviamo ad includere anche il periodo dell’attesa. Vi è mai capitato di sentire la frase: “La gravidanza non è una malattia”? Il più delle volte, viene detta come una forma di incoraggiamento, con le migliori intenzioni. Tuttavia questa frase nasconde una realtà più complessa. Pensiamo ancora una volta al mondo del lavoro: essere in ufficio “fino all’ultimo” diventa un traguardo da raggiungere e le ragioni possono essere molteplici. Ad esempio: 📌 “Lavoro ora così potrò approfittare di più giorni di congedo quando il/la bambino/a sarà nato/a” 📌 Dimostro al mio datore/trice di lavoro che nonostante la gravidanza, posso continuare a lavorare: non voglio rimanere indietro, ce la posso fare. Sono esempi che hanno a che vedere non solo con la nostra società della performance ma anche con una visione patriarcale, che vede ancora la donna come unica responsabile del lavoro di cura. Molte donne trascorrono i primi mesi, buona parte o addirittura tutta la gravidanza in uno stato di grande malessere. Ne ho parlato con Ella Marciello, che mi ha raccontato di aver sofferto di iperemesi gravidica, ovvero nausea e vomito gravi fino alla vigilia del parto. E cosa ci racconta la società? Che è normale stare male. È normale il dolore durante il parto. E così via. Ella mi ha raccontato del rischio che le donne interiorizzino quel dolore e che si continui a perpetuare l’idea che la figura materna debba essere perennemente devota al sacrificio. 🎧 Di questo, e molto altro, abbiamo parlato nell’ultimo episodio del podcast #Grembo. Vi lascio il link nel primo commento. E ripensando ad Aranzulla, vorrei riportare un commento che ho letto sotto quel video: “Ma i disastri che si combinano anteponendo il lavoro alla famiglia, in un momento delicato come i primi giorni dopo il parto, li ha presi in considerazione?”. ⛵ Firmato Alex Bellini ** Grembo è un podcast LUZ Agency - B Corp & Benefit Corporation di Anna Acquistapace Questo episodio è stato registrato dal vivo durante Ensemble Festival. #grembo #gremboraccontidipancia #podcast
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Gli studi hanno iniziato a evidenziare una nuova e ancora poco discussa conseguenza del #cambiamentoclimatico: l’aumento delle #nascite #pretermine legato a periodi prolungati di caldo estremo. Per esempio, uno studio ha esaminato la relazione tra nascita prematura e l’esposizione alle alte temperature, prendendo anche in considerazione come fattore attenuante la presenza di verde nella città di residenza delle madri. Dopo l'analisi di 1,2 milioni di parti avvenuti a Sydney tra il 2000 e il 2020, inclusi 63.144 casi di prematurità, i dati hanno evidenziato un legame significativo, soprattutto nel terzo trimestre, tra i giorni di caldo estremo e la nascita prematura. «Il dato è sicuramente da approfondire il prima possibile», commenta Domenico Umberto De Rose, neonatologo presso la Terapia Intensiva Neonatale, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. «Durante la gravidanza, il corpo della donna subisce cambiamenti significativi, che aumentano la sensibilità agli sbalzi di temperatura. Questo fenomeno è dovuto ai cambiamenti ormonali e alle modificazioni nella circolazione sanguigna che caratterizzano questo periodo. Le variazioni che ne derivano possono alterare la capacità del corpo di regolare e sopportare il calore, rendendolo più suscettibile alle condizioni meteorologiche estreme». Tuttavia, il motivo per cui temperature elevate aumentano il rischio di una nascita pretermine non è ancora del tutto chiaro. È infatti difficile dimostrare la correlazione tra i due fenomeni, perché i cambiamenti che il corpo subisce durante la gravidanza rendono complesso il processo di isolare e studiare l'effetto specifico del calore. Ne scrive Alessandra Tognolli https://lnkd.in/gg9KaGWG
Nascite pretermine: il fattore clima
scienzainrete.it
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Faccio una breve riflessione sui fatti di Cosenza, ovverosia del rapimento di una neonata all'interno di una clinica da parte di una aspirante mamma, che aveva simulato gravidanza e parto, al punto che l'intera famiglia ci aveva anche creduto. Tra citazioni di Oriana Fallaci e desiderio assoluto di una figlia, la signora non sembrava avere dato grossi cenni di squilibrio. Invece la signora soffriva di pseudociesi, ovvero una falsa gravidanza fondamentalmente di natura psicologica e innescata solitamente dal desiderio eccessivo di essere madre. Faccio una premessa doverosa (dovrebbe essere scontato, ma tra analfabeti funzionali e precisetti vari bisogna ribadire anche l'ovvio): ciò che ha fatto è assolutamente illegale ed è giusto che venga sottoposta ad un regolare processo ed eventualmente paghi le sue colpe; ovviamente prima dovrebbe essere sottoposta a una perizia psichiatrica e ad un eventuale trattamento conseguente per quel che concerne la pseudociesi. Si, perchè qua sta il nocciolo della questione. Mettiamo un attimo da parte i ragionamenti "di pancia" e analizziamo la vicenda dal punto di vista scientifico. La pseudociesi ha due principali cause: una neuroendocrina, l'altra psicologica. Per quanto riguarda quella neuroendocrina, è un dato più oggettivo: il dosaggio degli ormoni FSH, LH, della prolattina e del progesterone, associati rispettivamente ad amenorrea e lattogenesi, possono giungere ad una diagnosi e quindi un possibile trattamento. Più complessa invece l'eziogenesi psicologica, su cui non voglio soffermarmi troppo. Tuttavia, una cosa mi sento di dirla: come persone e come società dobbiamo farci tutti un esame di coscienza. Per ogni volta che abbiamo trattato le donne come delle mere incubatrici, buone solo a fare figli, a cui abbiamo dato una data di scadenza biologica (manco fossero degli yogurt), inducendole a figliare senza prima chiedersi se e come sono davvero in grado di farlo. E nel caso in cui non vogliono o non possono, discriminarle, guardarle male, dir loro che non valgono nulla in quanto inutili. Ecco, riflettiamo e guardiamoci allo specchio prima di giudicare con così tanta facilità. Di certo non abbiamo rapito noi la piccola, ma certi atteggiamenti possono essere stati il mandante implicito. Ciò ovviamente non vuole certo sminuire nè giustificare la gravità del rapimento. Tuttavia non fermiamoci a puntare il dito e cominciamo tutti a sentirci in colpa. Ammetterlo, con un po' di vergogna, può essere la prima soluzione al problema.
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A febbraio 2019 è nata la mia prima figlia. A seguito di una gravidanza perfetta il parto non è stato all’altezza delle aspettative, regalandomi alcune problematiche fisiche e un rientro a casa faticoso, diverso da come lo sognavo. Nei giorni e nelle settimane che seguirono, ci furono alcuni elementi fondamentali che mi aiutarono a rimettere insieme: la prontezza del personale medico, il supporto della mia famiglia e dei pochi amici con i quali avevo voglia di parlare, la presenza di servizi dedicati sul territorio ai quali fare riferimento. Nella Giornata Mondiale della #SaluteMentale, penso ai dati dell’OMS secondo i quali una donna su cinque soffre di disagio psichico nelle fasi della gravidanza e del post-partum. Di queste, il 20% ha pensieri suicidari. In Italia, le donne a rischio depressione nel periodo perinatale sono triplicate con la pandemia: dall’11,6% nel 2019 al 25,5% nel periodo tra novembre 2021 e aprile 2022, secondo un'indagine su oltre 14.000 donne che hanno condotto lo screening presso i servizi pubblici del Network italiano per la Salute mentale perinatale, coordinato dall’Iss. Nonostante questo, gli investimenti dell’Italia sul supporto alla salute mentale sono in calo: nel 2018 il nostro Paese destinava il 3,5% del fondo sanitario nazionale a queste attività; nel 2020, solo il 2,75% del 2020. Non ho i dati aggiornati, ma ho come l’impressione che la percentuale sia in calo - anche se l’EU si pone l’obiettivo di destinarne il 10%. (Fonte: Il Sole 24 Ore) La mente è meravigliosa, e come scegliamo di prendercene cura (o no) ha un forte impatto sulla versione di noi che portiamo al lavoro, nelle strade, in famiglia. Avere la consapevolezza e l’aiuto necessario per farlo non dovrebbe essere una fortuna o un lusso, ma un diritto di tutte le mamme e di tutti i bambini. #WorldMentalHealthDay
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In occasione della #SettimanaMondialedellAllattamento vi proponiamo di approfondire alcune revisioni chiave sul tema🤱 Avere accesso ad informazioni accurate sull'allattamento è fondamentale. Le nuove e future famiglie meritano il miglior supporto e le migliori risorse per garantire un sano percorso all' #allattamento! 🍼 I neonati pretermine iniziano spesso l'alimentazione con latte tramite sonda gastrica. Quando crescono, vengono gradualmente introdotte le poppate al seno. Le donne con neonati pretermine potrebbero non essere sempre in ospedale per allattare il loro bambino e hanno bisogno di un approccio alternativo per l'alimentazione. 🔎C’è ancora molto dibattito sull’evitamento o no del biberon nella fase di introduzione al seno. L'uso della tazza al posto del biberon sembrerebbe aumentare la quantità e la durata dell'allattamento al seno completo e parziale nei neonati pretermine fino a sei mesi dopo la dimissione. Ulteriori studi sono necessari per valutare l'approccio esclusivo con sondino. ➡Articolo completo per saperne di più: https://lnkd.in/dnmjAEjA Questo blogshot è stato tradotto da Alessandra Mazzaglia – grazie per il fantastico lavoro! I #blogshot di Cochrane sono brevi diapositive che offrono informazioni chiare e concise su una revisione specifica. ➡ Diventa anche tu volontario per Cochrane Italia: https://lnkd.in/dU3u_2Z2 #worldbreastfeedingweek
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Due eventi da non perdere: MEMORIE INTRA UTERINE8 giugno a Chieri Con Federica Luciano Il mio lavoro consiste *nell’analizzare le nostre memorie e il loro impatto sul presente*. Ci occupiamo di ricordi legati alla nascita, alla gravidanza e all’ambiente intrauterino che influenzano la nostra percezione. Esploriamo le relazioni con *fratelli non nati*, la dinamica genitoriale con madre e padre, e le *memorie familiari* che risalgono ai nostri antenati. Consideriamo anche il karma e le azioni passate nelle vite precedenti. Questo passato continua a influenzare il nostro presente, suggerendo che il tempo sia un’illusione e che tutto accada simultaneamente, creando un senso di eternità. Nei seminari che conduco, l’arte, in particolare il *movimento corporeo* attraverso la danza creativa e rituale, facilita una trasformazione intima e delicata.”Early bird fino a 23/05———————————————-MONOLOGHI: SULLA RABBIA E SULL’AMORE15 e 16 giugnoCon Giorgio BorghettiLavoreremo a quattro mani con un occhio da attore e uno da terapeuta.Si tratta di fare un lavoro su di sè, in parte e un gran lavoro espressivo e attoriale grazie alle competenze di Giorgio. Iscrizione 3404762573Solo 12 posti Costi Early bird fino a 30/05 con fattura sanitaria e detraibile
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Questo studio innovativo apre la strada a nuove strategie per proteggere la salute di madre e figlio, sottolineando l’importanza del sostegno precoce in gravidanza
Stress materno precoce: effetti sulla prole dall’infanzia all’età adulta
infinitynews.it
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Le mamme iniziano a prendersi cura di noi già da quando siamo nel loro grembo, fornendoci l'ambiente sicuro e il nutrimento di cui abbiamo bisogno per vivere. Ma la mamma in realtà ci dà molto di più. Secondo numerose ricerche, lo stato emotivo della madre contribuisce a determinare la nostra personalità di base: le madri che vivono una gravidanza tranquilla e riposante tendono ad avere bambini più calmi; quelle esposte a livelli elevati di ormoni dello stress durante la gravidanza, hanno bambini più ansiosi. La nostra capacità di connetterci con il mondo circostante dipende dal legame con nostra madre. Negli anni 50, gli psicologi hanno studiato l'impatto del legame tra madre e figlio, esaminando come questo influisse sulla capacità del bambino di formare legami duraturi. I bambini che erano stati amati, nutriti, incoraggiati e che avevano trascorso i loro anni formativi in un ambiente sicuro e protetto, diventavano adulti sani, ben adattati e sicuri di sé. Al contrario, quelli che erano cresciuti in un ambiente ad alto stress, senza la certezza che i loro bisogni sarebbero stati soddisfatti, erano diventati adulti ansiosi, con difficoltà a sviluppare legami significativi. Durante i primi anni di vita, impariamo dalla mamma come connetterci con il mondo in generale. Sebbene il legame iniziale con la madre biologica sia una parte importante di questo processo, esso si estende oltre la nascita e comprende anche i genitori adottivi e affidatari. I bambini che hanno un legame stretto con le persone che li accudiscono, sviluppano gli strumenti necessari per diventare adulti ben adattati. Le madri sono spesso la colla che tiene insieme la famiglia. Celebrare la festa della mamma non solo le risolleva il morale, ma contribuisce ad unire il nucleo familiare in un modo che il pranzo della domenica non è in grado di fare. La festa della mamma ci permette di riflettere su chi vogliamo essere come famiglia e su come siamo legati gli uni agli altri: un regalo che la mamma apprezzerà sicuramente, indipendentemente da come viene confezionato. #psicologia #ilfattoreumano #coaching #benesserepsicologico #selfempowerment #festadellamamma Credits by: Study.com
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“Un sorriso per le #mamme” rappresenta il decennale impegno di Fondazione Onda ETS nel diffondere la conoscenza della depressione perinatale (nel post partum e in #gravidanza) per essere al fianco delle mamme in modo concreto, fornendo gli strumenti e risorse utili per riconoscere l’insorgere di disturbi dell’umore. Il progetto è nato nel 2010 con la creazione di un sito dedicato, di una pagina Facebook e, nel corso degli anni, di varie campagne di comunicazione, con l’obiettivo di sensibilizzare le neomamme rispetto a questa problematica. Il periodo dopo il #parto, chiamato #puerperio, è un momento cruciale per le neomamme nel quale preservare la propria salute diviene essenziale. Dopo il grande cambiamento fisico ed emotivo della gravidanza e del parto, si affronta un periodo di adattamento che dura generalmente sei settimane. Durante questo tempo, la madre si trova a fronteggiare una serie di cambiamenti nel suo corpo e nelle sue emozioni, mentre cerca di riorganizzare la sua vita quotidiana. Si stima che 7-8 neomamme su 10 sperimentino, nei giorni immediatamente successivi al parto, uno stato di malinconia chiamata Baby (o maternity) blues. «Il periodo dopo il parto è molto faticoso per la neomamma, sia in termini fisici che emotivi», spiega Irene Cetin, Direttrice Ostetricia Clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano, Professoressa Ordinaria di Ginecologia all’Università degli Studi di Milano. «A livello fisico, il pavimento pelvico, cioè il piano muscolare che sostiene la pelvi, viene sottoposto a notevole stress già durante la gravidanza e poi durante il parto: importante quindi seguire i consigli di ostetrica e ginecologo al momento della dimissione dall’ospedale. I 40 giorni dopo il parto che vengono chiamati puerperio sono un periodo molto delicato per la vita della donna, che è appena reduce dal periodo della gravidanza. In questo periodo inizia anche la fase dell’allattamento che richiede attenzione dal punto di vista di idratazione e alimentazione. Il periodo del post-parto, pur essendo un momento tanto atteso, può anche essere accompagnato da qualche difficoltà emotiva perché il calo degli ormoni porta a un aumento di rischio di una vera e propria depressione. Questa situazione va riconosciuta, affrontata e curata, chiedendo aiuto sia in ospedale che nelle strutture territoriali." Il progetto si arricchisce di cinque video pillole consultabili sul sito https://lnkd.in/dMTjryn4
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