Studenti davanti al ministero dell’Istruzione. No alla riforma Valditara, no all’alternanza scuola lavoro (VIDEO) https://lnkd.in/dWZtwmN7
Post di Radio Roma
Altri post rilevanti
-
Il contrasto alla precarietà del lavoro a scuola e alle politiche di austerità in materia di istruzione sono un fatto non solo italiano ma europeo e mondiale: è il monito che giunge dai lavori del Congresso mondiale dell’internazionale dell’educazione.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
La deputata leghista Giovanna Miele ha proposto di ridurre gli anni delle scuole superiori da cinque a quattro per permettere ai giovani italiani di essere allineati alla formazione scolastica degli altri Paesi: in 13 Stati europei su 27 la durata delle scuole superiori è già di quattro anni. La proposta di legge è in linea con quanto già fatto dall’attuale ministro dell’Istruzione per quanto riguarda gli istituti tecnici e professionali: da settembre in alcuni istituti è stato introdotto il “modello 4+2” che riduce il percorso di studi degli studenti da cinque a quattro anni, consentendo poi l’accesso agli ITS Academy per gli altri due anni di formazione. Ma ridurre gli anni di scuola è davvero necessario, soprattutto quando questo significa probabilmente condensare il programma di cinque anni in quattro? C’è infatti chi ritiene che la scuola debba avere principalmente il compito di educare i giovani al mondo del lavoro, e quindi di trasmettere loro quante più informazioni e nozioni possibili nel tempo più breve possibile per renderli pronti una volta concluso il ciclo scolastico, mentre alcuni sostengono che il compito della scuola sia quello di formare dei cittadini consapevoli, che coniughi formazione culturale a quella personale.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Quale percorso scelgono i giovani che in Svizzera terminano la scuola dell’obbligo nel 2024? Sono più interessati alla formazione professionale oppure optano per le scuole di maturità? ➡️Oltre la metà dei 94 000 giovani che termineranno la scuola dell’obbligo nell’estate 2024 sceglierà una formazione professionale di base. Al secondo posto le scuole di maturità e le scuole specializzate, seguite da soluzioni quali l’anno intermedio o una formazione transitoria. Questi i risultati del barometro della transizione del mese di aprile. Il barometro della transizione è un rilevamento effettuato due volte all’anno che illustra tendenze e sviluppi nell’ambito della transizione tra la scuola dell’obbligo e il livello secondario II. L’indagine viene svolta da gfs.bern per conto della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI). I giorni di riferimento sono il 15 aprile e il 31 agosto. Secondo il sondaggio, al termine della scuola dell’obbligo il 64 % dei giovani di età compresa tra 14 e 17 anni ha già fatto una scelta definitiva. Mentre i ragazzi preferiscono la formazione professionale di base (62 %), le ragazze si dividono equamente tra il tirocinio (47 %) e le scuole specializzate o di maturità (47 %). Per saperne di più: https://lnkd.in/d7GJ-e8q
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
Ecco una riflessione di Fabio Ascenzi sulle conseguenze dell’autonomia differenziata sulla scuola e sui possibili rischi per la tenuta del sistema attuale della pubblica istruzione. https://lnkd.in/dNaFqWB9 #scuola #autonomiadifferenziata #diseguaglianze #fabioascenzi
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Una delle figure professionali più richieste nei prossimi anni in Italia sarà quella dell'insegnante. Questo dato si basa su previsioni che indicano un cambiamento significativo nelle esigenze del mercato del lavoro, con un'enfasi crescente sull'istruzione e la formazione continua. Tuttavia, il sistema di assunzioni degli insegnanti in Italia presenta sfide significative. La procedura concorsuale è regionale e prevede un numero limitato di posti disponibili ogni anno. Le assunzioni avvengono tramite graduatorie di merito per titoli ed esami, nonché graduatorie ad esaurimento che determinano l'assegnazione dei posti a tempo indeterminato e temporaneo. Nonostante la crescente domanda, le assunzioni di insegnanti sono calate per un periodo, principalmente a causa di limitazioni di bilancio, politiche di austerità che hanno influenzato il settore dell'istruzione e cambiamenti nelle priorità politiche e amministrative. Questa situazione ha favorito la proliferazione del precariato nell'insegnamento. Negli ultimi anni, il numero di insegnanti precari è cresciuto in modo esponenziale, con conseguenze negative sulla continuità didattica, l'organizzazione scolastica e la qualità complessiva dell'istruzione. Ciò non solo mina la stabilità economica degli insegnanti stessi, ma compromette anche la qualità dell'istruzione offerta agli studenti. C'è però un aspetto più ampio da considerare: nonostante la sua importanza cruciale nella società, l'insegnamento spesso non riceve il rispetto e il riconoscimento che merita. Questo può essere attribuito a vari fattori culturali e sociali, tra cui una percezione negativa della professione e una tendenza a svalutare il ruolo degli insegnanti nella formazione delle future generazioni. È fondamentale affrontare queste sfide per garantire un'istruzione di alta qualità e valorizzare adeguatamente la professione dell'insegnante, investendo nelle risorse, nelle condizioni lavorative e nel riconoscimento sociale di questa figura cruciale per lo sviluppo del capitale umano e il progresso della società. Prendi La Sfida https://lnkd.in/d3e2Yrfk per scalare la piramide della ricchezza. #lavoro #scuola #insegnamento #scuola #manager #will #willmedia #formazione #istruzione #precariato #valorizzazione #SistemaMiliardario #ai
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
AUTONOMIA DIFFERENZIATA: POSSIBILI VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA REGIONALIZZAZIONE PER LE SCUOLE La regionalizzazione potrebbe portare a una maggiore responsabilizzazione delle Regioni, ma se non accompagnata da adeguati investimenti e meccanismi di perequazione, rischia di acuire le disuguaglianze nel sistema di istruzione. Sarà fondamentale preservare l'unitarietà del sistema scolastico nazionale e i diritti di studenti e personale. Senza adeguati investimenti e meccanismi di perequazione, la regionalizzazione rischia di acuire ulteriormente disuguaglianze. Sinteticamente la regionalizzazione dell'istruzione potrebbe portare sia vantaggi che svantaggi. Vantaggi: Maggiore flessibilità per le Regioni nel gestire il sistema scolastico in base alle esigenze specifiche del territorio; Possibilità di sperimentare modelli innovativi di istruzione adattati al contesto locale; Maggiore coinvolgimento delle comunità locali nella definizione dell'offerta formativa. Svantaggi: Rischio di aumentare i divari di apprendimento tra le diverse aree del Paese, aggravando le disparità; Possibile frammentazione del sistema scolastico nazionale, minando l'unitarietà e la coesione sociale; Incertezza sulla definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) e sui meccanismi perequativi per garantire pari opportunità formative; Difficoltà nel definire quali specifiche competenze trasferire alle Regioni senza regionalizzare eccessivamente l'istruzione; Possibile aumento dei costi per le Regioni che vogliono regionalizzare l'organico del personale scolastico. Questo nella sintesi il mio pensiero. E il vostro? Trovate comunque una mia analisi completa la settimana prossima sul mio saggio "AUTONOMIA DIFFERENZIATA E SCUOLA: UN'ANALISI CRITICA". IN VENDITA SU AMAZON.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Negli ultimi due anni, il Ministero dell'Istruzione ha introdotto varie novità significative nel settore scolastico e formativo, sotto la guida del Ministro Giuseppe Valditara. Ecco i principali interventi: Tutor e orientatori: Introdotti a partire dal 2022 in circa 70.000 classi delle scuole superiori per personalizzare la didattica, contrastare la dispersione scolastica e favorire l'orientamento sia verso gli studi sia verso il lavoro, come stabilito dal PNRR. Riforma della formazione tecnico-professionale: Con la legge n.121 dell'8 agosto 2024, il percorso scolastico delle superiori passa da 5 a 4 anni, permettendo di ottenere un titolo spendibile immediatamente nel mondo del lavoro, pur mantenendo l’accesso all'università. Un esempio è la laurea triennale professionalizzante per “Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio”, che abilita alla professione di geometra e accorcia il percorso formativo in un modello 4+3 anni. Nuovo liceo del Made in Italy: Avviato alla fine del 2023, questo percorso formativo mira a valorizzare le competenze legate ai settori produttivi italiani, incentivando una formazione specializzata e orientata al mercato. Miglioramento delle condizioni del personale scolastico: Sono stati rivisti i contratti e aumentati gli stipendi dei docenti, con un parallelo avvio di procedure di reclutamento per colmare le carenze di personale. Linee guida per l’insegnamento dell'educazione civica: Firmate nel 2024, queste linee guida mirano a sensibilizzare gli studenti sui diritti fondamentali e il rispetto reciproco. È stata inoltre introdotta una campagna per vietare l’uso degli smartphone in aula nelle scuole elementari e medie, anche a fini didattici. Promozione delle discipline STEM: Con un decreto del settembre 2023, sono state indicate modalità innovative per rafforzare le competenze matematiche, scientifiche e digitali nel curriculum scolastico. Inclusione e contrasto all’abbandono scolastico: Per garantire continuità didattica agli studenti con disabilità, è stata confermata la figura del docente di sostegno. Sono state introdotte inoltre diverse misure per prevenire la dispersione scolastica, in particolare nelle aree del Sud. Riforma del voto in condotta: Prevede conseguenze specifiche per studenti con comportamento scorretto, inclusa la bocciatura per chi riceve un voto 5 in condotta e l’introduzione di sanzioni per aggressioni al personale scolastico. Sostegno alle scuole paritarie non commerciali: Il Ministero ha esteso a queste scuole l'accesso ai fondi PNRR per garantire alle famiglie una maggiore libertà di scelta educativa. Infine, il Ministero ha destinato fondi consistenti per migliorare le infrastrutture scolastiche, come asili nido, mense e palestre, assicurando il raggiungimento degli obiettivi previsti dal PNRR. #ScuolaParitaria #LibertàEducativa #InnovazioneDidattica #InclusioneScolastica #TutorScolastici #OrientamentoScolastico
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
𝗗𝗟 𝗦𝗰𝘂𝗼𝗹𝗮 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗮𝗺𝗲𝗿𝗮: 𝗧𝗙𝗔, 𝗱𝗼𝗰𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗲 𝗶𝗻𝗻𝗼𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶𝗱𝗮𝘁𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 La Camera dei Deputati ha approvato il nuovo Decreto Legge Scuola, introducendo importanti novità nel settore dell'istruzione: 𝙈𝙤𝙙𝙞𝙛𝙞𝙘𝙝𝙚 𝙖𝙡 𝙏𝙁𝘼 𝙄𝙣𝙙𝙞𝙧𝙚: Revisione dei criteri e delle modalità di accesso al Tirocinio Formativo Attivo, con l'obiettivo di rendere il processo più trasparente e meritocratico. 𝘾𝙤𝙣𝙛𝙚𝙧𝙢𝙖 𝙙𝙚𝙞 𝙙𝙤𝙘𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙙𝙞 𝙨𝙤𝙨𝙩𝙚𝙜𝙣𝙤: Le famiglie possono confermare i docenti di sostegno, garantendo una maggiore continuità didattica per gli studenti con disabilità. 𝙄𝙣𝙣𝙤𝙫𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙙𝙞𝙙𝙖𝙩𝙩𝙞𝙘𝙖: Promozione di metodi di insegnamento innovativi e digitalizzazione dei processi educativi, per una scuola più flessibile e tecnologicamente avanzata. 𝙍𝙚𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙚 𝙞𝙢𝙥𝙡𝙞𝙘𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞: Le novità sono accolte positivamente, ma persistono preoccupazioni riguardo al possibile aggravio burocratico e alla necessità di adeguati fondi per supportare le trasformazioni. Il DL Scuola rappresenta un passo significativo verso la modernizzazione del sistema educativo italiano. Sarà cruciale monitorare l'implementazione delle misure per valutarne l'efficacia. Il redazionale completo nella sezione NEWS del nostro sito web e sulla nostra pagina facebook #Scuola #Istruzione #TFA #Innovazione #Inclusione
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
Orizzonte Scuola scuola svolge un'interessante analisi dei dati pubblicati dall'OCSE consultabile da https://lnkd.in/d7w5uCs7 Secondo l'OCSE L’Italia investe il 4,2% del suo PIL nell’istruzione, che è inferiore alla media OCSE del 5,1%. La spesa per studente è di 11.400 USD, rispetto alla media OCSE di 12.600 USD. Questo indica una minore disponibilità di risorse finanziarie per gli studenti e le istituzioni educative rispetto ad altri paesi OCSE, senza considerare gli investimenti privati 12.096 scuole paritarie frequentate da circa 800.000 studenti. L'OCSE indica nella scuola d'infanzia l'eccellenza italiana in Europa con tassi di iscrizione elevati per i bambini di tre, quattro e cinque anni, rispettivamente 87%, 92% e 87%. ù Proprio la scuola dell'infanzia è l'unico ciclo scolastico dove la collaborazione Scuole Paritarie e Comuni è pienamente attuata. Se lo stesso sistema fosse applicato anche dallo Stato, avremmo un sistema scolastico sicuramente migliore.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
L’annuale rapporto #OCSE “#Education at a Glance” è oggi al centro dei commenti, con riferimento soprattutto alla situazione retributiva degli #insegnanti che, come ormai succede da anni, vede gli italiani in posizione decisamente inferiore ai colleghi europei. “Ultimi della classe!” titola Repubblica; gli fanno eco altri commenti simili da diverse parti. Ma è proprio così? Leggi l'ultimo approfondimenti di Tuttoscuola: https://lnkd.in/dhqM_mzQ
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-