Questa settimana su #ValorePubblico la storia di M. (che è la sintesi di tante storie ascoltate per davvero) per raccontare: - un mestiere pubblico di cui poco si conoscono le potenzialità; - perchè la (scarsa?) #motivazione dei più giovani nella PA è la conseguenza e non la causa di quello che non va nel lavoro pubblico; - perchè la costruzione delle #identitàprofessionali dovrebbe essere al centro dell'azione di sviluppo nelle carriere pubbliche e non lasciata al caso. Buon #lunedì su SDA Bocconi #insights
Post di Raffaella Saporito
Altri post rilevanti
-
Alma Laurea ha presentato, per la prima volta a #Trieste, l’annuale rapporto sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati. Anche la Fondazione RUI ha analizzato il profilo dei suoi residenti che ogni anno si affacciano sul mondo del #lavoro. Emergono numeri importanti: il 60% dei residenti trova un lavoro in linea con i propri studi a un mese dalla laurea, percentuale che raggiunge il 93% ad un anno dal conseguimento del titolo. Carlo Tius, direttore della residenza triestina Rivalto, ai microfoni di Telefriuli ha illustrato questa ricerca che ha coinvolto il network di ex residenti dei 12 Collegi di Merito della Fondazione RUI. I dati confermano l’importanza di valorizzare il #merito, indipendentemente dal contesto socioeconomico da cui si proviene, con un occhio di riguardo allo sviluppo del #talento, alle iniziative di #orientamento al lavoro integrate in un progetto formativo personalizzato e all’apertura internazionale. Che ruolo ha avuto la residenza nella #formazione degli Alumni? Ancora una volta, la parola ai numeri: il 60% degli intervistati valuta “molto” o “estremamente” utile l’esperienza della vita in residenza per l’inserimento nel mondo del lavoro e il 90% la consiglia “molto” o “moltissimo”.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Con la riforma Resta-Bernini, il governo italiano ha confermato di non voler competere sulla qualità della #ricerca e sull'attrattività del proprio sistema universitario. Anzi, ha deciso di invitare #ricercatori e #ricercatrici e aspiranti tali ad andare all'estero, dove il loro mestiere è considerato una professione, non un "lavoretto". In breve, con questa riforma si inverte il senso di marcia rispetto a quella del governo Draghi. Se quest'ultima puntava a ridurre sia il numero di profili contrattuali, sia la durata massima del precariato, la riforma Resta-Bernini crea ben sei figure di precariato nel sistema universitario, con un durata massima del precariato in #università che si alza da 𝐝𝐢𝐞𝐜𝐢 a 𝐝𝐢𝐜𝐢𝐨𝐭𝐭𝐨 anni. Vi invito a leggere le storie che sono riportate da ADI - Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia nell'articolo qui sotto e a chiedervi, ancora una volta, quale possa essere il motivo che spinge giovani ricercatori e ricercatrici ad andare all'estero, oltre che a rimandare per molti anni progetti di vita familiare. "[...] 𝐸 𝑝𝑜𝑐𝑜 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑙 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑟𝑒 𝑑'𝑎𝑐𝑞𝑢𝑖𝑠𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑏𝑜𝑟𝑠𝑎 𝑑𝑖 𝑑𝑜𝑡𝑡𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑜𝑔𝑔𝑖 𝑠𝑖𝑎 𝑏𝑒𝑛 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑒𝑙 2008, 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑓𝑟𝑎𝑡𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑖𝑙 𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑒𝑔ℎ𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑓𝑒𝑟𝑖𝑡𝑖 𝑎𝑙𝑙’𝑒𝑠𝑡𝑒𝑟𝑜 𝑠𝑖𝑎 𝑎𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑜, 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑓𝑖𝑛𝑒 𝑐𝑒 𝑙𝑎 𝑓𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑠𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑡𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑚𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑎𝑓𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑒𝑐𝑜𝑛𝑜𝑚𝑖𝑐𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑒𝑟𝑖𝑒 𝑖𝑚𝑝𝑖𝑒𝑡𝑜𝑠𝑎 𝑑𝑖 𝑠𝑎𝑐𝑟𝑖𝑓𝑖𝑐𝑖, 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑙𝑜𝑐ℎ𝑖, 𝑎𝑓𝑓𝑖𝑡𝑡𝑖, 𝑑𝑖𝑠𝑎𝑔𝑖 𝑓𝑖𝑠𝑖𝑐𝑖 𝑒 𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑖. 𝑁𝑜𝑛 𝑠𝑖 𝑝𝑢ò 𝑡𝑎𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑠𝑒𝑙𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 - 𝑜𝑔𝑔𝑖 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟 𝑝𝑖ù 𝑚𝑎𝑟𝑐𝑎𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 - 𝑠𝑡𝑎 𝑎𝑣𝑣𝑒𝑛𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑜𝑟𝑖𝑔𝑖𝑛𝑒 𝑒 𝑐𝑒𝑛𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑎𝑝𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒𝑛𝑒𝑛𝑧𝑎. 𝐴 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑡𝑟𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑎𝑟𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑒 𝑠𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡à 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑛é 𝑡𝑎𝑙𝑒𝑛𝑡𝑜, 𝑛é 𝑑𝑒𝑑𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑛é 𝑏𝑟𝑎𝑣𝑢𝑟𝑎, 𝑚𝑎 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑡𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑐𝑎𝑝𝑖𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑒𝑐𝑜𝑛𝑜𝑚𝑖𝑐𝑜 𝑒 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑒𝑟𝑒𝑑𝑖𝑡𝑎𝑡𝑜" https://lnkd.in/dfAiP-9K
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Un'altra delle mie conquiste: - Laurea triennale - Laurea magistrale - Master HR Management Questo Master è stato lungo, pieno di contenuti interessanti e utili per il futuro e soprattutto per la professione. Siamo solo all'inizio... Maria Sabella GRAZIE!! 🥳🥰 #barcollomanonmollo #ilsole24ore #24OREbusinessschool #Master #hrmanagement
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
Il mondo dei “non-dottori” nell’Italia di oggi è un problema, non una risorsa. In percentuale l’Italia ha meno laureati giovani di Colombia e Costa Rica, mentre i laureati della fascia di età 25-64 anni sono il 20 per cento della popolazione, ben dodici punti al di sotto della media europea e quasi il venti per cento in meno di Germania e Spagna. Solo la metà dei nostri diplomati desidera proseguire gli studi universitari ……. Nella fattispecie, è difficile tenere insieme la destra che ironizza sui dottori (mica solo la premier: il florilegio sui perditempo universitari è infinito) con quella che da mezzo secolo esalta le competenze e lancia invettive contro il lassismo educativo sessantottino, i disastri fatti dal ’68, le scuole del ’68 iconizzate dal surreale istituto sperimentale Marilyn Monroe di Nanni Moretti, dove la foto del presidente della Repubblica era sostituita da quella di Dino Zoff e i professori tenevano lezioni su Gino Paoli. Bisognerà decidere. Studiare è un valore oppure no? Le madri sbagliano a dire ai figli che un laureato vale più di un cantante (o di un influencer, o di un tiktoker)? Il curriculum conta oppure, come disse un antico ministro del Lavoro, “si creano più opportunità giocando a calcetto”? Alto e basso, elite e popolo, persino destra e sinistra, alla fine rappresentano un conflitto immaginario e occasionale, la coda di un dibattito anacronistico che ignora gli attuali dati di realtà. Dati assai semplici: solo nel settore digitale e tecnologico mancano centomila professionisti, le aziende non li trovano, e in prospettiva quei posti d’oro se li prenderanno i laureati indiani o coreani. Già adesso assumiamo a centinaia medici cubani, professionisti della sanità ucraini, ingegneri rumeni. Le antiche domande (“un laureato vale più di un cantante?”) dovrebbero essere sostituite da dibattiti più aggiornati sul modo di spingere i ragazzi italiani verso la laurea e rendere desiderabile il tipo di carriera che possono garantire gli studi universitari. Poi, certo, siamo in campagna elettorale e fa gioco accarezzare la distanza del popolo dai professoroni che parlano dai loro piedistalli accademici. Altri, in analoghe circostanze, hanno fatto pure peggio: resta negli annali l’invettiva del ministro Pd Giuliano Poletti contro i cervelli in fuga dall’Italia (“questo Paese non soffrirà a non averli più tra i piedi”), memorabile esempio dei pasticci che può combinare la politica quando sceglie la chiave del populismo facile. Ma la lotta di classe tra chi ha studiato molto per farsi avanti e chi ci è riuscito per altre vie, anche no. Non ne abbiamo bisogno. Non onora ne’ la minoranza dei laureati ne’ la maggioranza dei non-laureati, che in genere si dannano per portare i loro figli dove loro non sono arrivati, al fatidico “pezzo di carta” e al titolo di dottore in qualcosa, sperando che serva a una vita più facile. Flavia Perina
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
💼 Recruitment: perché gli #StudiLegali stanno perdendo appeal tra i giovani? Secondo la narrazione prevalente, gli studi legali non sono più la prima scelta per molti giovani #talenti della #giurisprudenza. Eleonora Montani commenta la Survey Bocconi 2024 su SDA Bocconi Insight. La sua riflessione offre alcuni spunti su ciò che cercano i laureati in Giurisprudenza: 👉 Sviluppo di #competenze e prospettive di carriera 👉 #Retribuzione e #benefit adeguati 👉 Ambienti di lavoro stimolanti e relazioni autentiche con i colleghi 👉 Un #WorkLifeBalance che valorizzi la persona 🔍 Cosa manca agli studi legali? Risulta poco soddisfacente l’attenzione ai #valori condivisi e alla #crescita personale e professionale dei propri team. Nel frattempo, altre aziende offrono percorsi di crescita più chiari e inclusivi. 🌟 Un nuovo paradigma per la professione legale Per tornare competitivi, gli studi dovranno investire in: ✅ Cultura del lavoro sostenibile ✅ Valorizzazione delle persone ✅ Creazione di un’identità basata su valori autentici “Questo percorso, che è a tutti gli effetti un percorso di costruzione di un nuovo idealtipo di professionista del diritto, è sicuramente complesso e coinvolge i professionisti legali sotto un duplice profilo: quello volto all’esterno, nei rapporti con i talenti attuali e potenziali che si vogliono attrarre, e quello volto all’interno, nei rapporti con le proprie migliori persone che si vogliono trattenere e valorizzare,” sostiene Montani. Approfondisci: https://lnkd.in/eMnPyZNv
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
🔍 𝐕𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐞 dal convegno 𝐋𝐚 “𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞” 𝐝𝐞𝐥 𝐕𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐏𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐨: 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢 𝐢𝐧𝐧𝐨𝐯𝐞𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐏𝐀 del 12 aprile a Ferrara. Laura Ramaciotti, Rettrice dell'Università degli Studi di Ferrara, ci ha aiutati a comprendere 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒊 𝒔𝒊𝒂𝒏𝒐 𝒍𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒆𝒕𝒆𝒏𝒛𝒆 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒓𝒕𝒂𝒏𝒕𝒊 𝒑𝒆𝒓 𝒊𝒏𝒕𝒓𝒂𝒑𝒓𝒆𝒏𝒅𝒆𝒓𝒆 𝒖𝒏 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒐𝒓𝒔𝒐 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒆𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏𝒂𝒍𝒆 𝒏𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑷𝒖𝒃𝒃𝒍𝒊𝒄𝒂 𝑨𝒎𝒎𝒊𝒏𝒊𝒔𝒕𝒓𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆. La Rettrice parla di un kit di competenze, che favoriscano la 𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐧𝐳𝐚 della Pubblica Amministrazione stessa. Per comprendere la PA sono necessarie competenze amministrative, giuridiche, economiche, discipline che risultano essere trasversali anch'esse, al loro interno. Il nostro Master PERF.ET rivela chiaramente la complessità di questo ventaglio di abilità, poiché composto proprio da tutti questi tasselli, sia nella componente accademica che in quella istituzionale. Il punto di vista della Rettrice Ramaciotti 👇
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Questa settimana vorremmo condividere con voi il dialogo che Giorgia Raguzzi, Vice direttore di ACS, ha avuto con Cristina Tajani, docente Alta Qualificazione presso il Politecnico di Milano e Senatrice della Repubblica capogruppo del PD nelle commissioni Finanze e Tesoro e nella commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro. In questa intervista, realizzata per la sezione “Incroci di pensieri” del Magazine, la Dott.ssa Tajani, ci svela l’arte dell’equilibrio professionale e l’importanza di confrontarsi con i collaboratori esprimendo sempre le proprie opinioni, affermando che “è fondamentale essere sinceri e non nascondere le proprie idee, sempre nel rispetto degli altri. Non bisogna temere il conflitto che può derivare dall'esprimere opinioni diverse da quelle dei superiori o delle persone di riferimento.” Se volete scoprire di più su questo incontro interessante vi invitiamo a leggere l’articolo completo al seguente link 👇 #DonneLeader #IncrocidiPensieri #CristinaTajani #Senatrice
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Iniziamo a DARE I NUMERI ... A grande richiesta ecco la serie dedicata alle analisi sui corsi di laurea Università degli Studi di Milano-Bicocca raggruppati per aree disciplinari🎓📚 🤓 La curiosità è sinonimo di intelligenza...non ti incuriosisce sapere qualcosa in più sui percorsi e gli esiti occupazionali di chi ha finito da poco gli studi? 🚩Attenzione alla domanda trabocchetto 😉 ...direttamente dai dati raccolti da AlmaLaurea! 👉 Ai nostri alumni di area economica: se volete raccontateci la vostra esperienza di ingresso nel mercato del lavoro nei commenti! BicoccAlumni #data #laureatibicocca #unimib #bicoccaéopportunitá
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Il tema del futuro delle professioni riguarda tutti, è un argomento che travalica le differenze generazionali. Diventa una priorità il come fare ad aumentare l’ appeal degli studi professionali, considerando la carenza di abilitazioni e le difficoltà di inserire e trattenere negli studi i nuovi e giovani talenti. Esiste un calo di vocazioni nel campo economico giuridico, i commercialisti non hanno i numeri “drammaticamente” in calo degli avvocati però non bisogna sottovalutare un aspetto: i giovani laureati in economia oggi fanno fatica a pensare a un futuro che li veda a capo del loro studio professionale e sempre più spesso sono attratti da una carriera aziendale o nella finanza. E allora, come attrarre e fidelizzare nuovi talenti di cui i nostri studi professionali hanno un disperato bisogno per inserire giovane linfa vitale? Dalla mia esperienza di presidente di uno studio internazionale come Bernoni Grant Thornton, credo di poter affermare che se vogliamo giovani talenti di cui abbiamo bisogno nei nostri studi, bisogna dargli fiducia in un ambiente stimolante, pagarli adeguatamente e affidargli i settori in cui si sono specializzati. A conferma di ciò, di recente anche il Consiglio nazionale dei commercialisti ha realizzato una ricerca da cui emerge che per attrarre i giovani bisogna prospettare una carriera in ambiti a loro affini che sono la sostenibilità, la consulenza strategica e direzionale, la crisi d’impresa e finanza aziendale. Dal sondaggio emerge l’immagine di una categoria alle prese con cambiamenti epocali ma non in crisi irreversibile. La maggioranza dei giovani interpellati dall’indagine del Consiglio nazionale lamenta tempi lunghi iniziali per raggiungere un buon grado di autonomia reddituale. E poi la difficoltà ad avere ruoli di responsabilità nella catena di comando di uno studio professionale. Problemi chiari e soluzioni possibili che confermano le sensazioni di chi lavora tutti i giorni sul campo.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Già Segretario Generale
5 mesiGrazie per questo contributo davvero “romantico” 😁 una questione però è rimasta in ombra: vinci il concorso e i sindaci dei comuni polvere non ti prendono perché costi troppo Devi farti quattro/cinque comuni assieme e questo avvilisce l’importante ruolo del segretario che non è mai stato capito, che viene inteso come corpo estraneo, in FVG addirittura con la scusa che segretari non ci sono i sindaci nominano i vice,i funzionari e via cantando. Sai che risparmio avere una persona che ricopre due o più ruoli? Così possiamo finanziare la sagra della salsiccia! Poi i corsi concorso sono sempre per una manciata di posti che non copriranno mai le sedi vacanti. Lo stipendio e la carriera sono teoricamente buoni ma spesso la carriera implica spostarsi spesso, anche lontano dalla propria casa e il fatto che un sindaco deve conoscerti anche per sentito dire e non sempre parlo di competenza…