ReCommon lancia una petizione per chiedere a Eni di interrompere l’accordo con Delek Group, una delle più grandi aziende energetiche israeliane, che figura nella lista nera delle Nazioni Unite di aziende che operano nei Territori Palestinesi Occupati. #EniBasta
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Oggi ENI sarà per la prima volta alla sbarra: davanti ai giudici dovrà rispondere delle sue responsabilità climatiche. A citare l’azienda in giudizio 12 cittadin* assieme a due organizzazioni ambientaliste: Greenpeace Italia e ReCommon . Il cane a sei zampe è il primo inquinatore italiano, il suo contributo alle emissioni di gas serra è enorme e nei prossimi anni continuerà ad aumentare la produzione di petrolio e gas. Recentemente è emerso il coinvolgimento di ENI anche nello sfruttamento di idrocarburi a largo delle coste di Gaza. Ma anche quando parla di soluzioni alla crisi climatica quelle che propone sono false soluzioni, come abbiamo raccontato nell’ultimo report dedicato allo stoccaggio di CO2 https://lnkd.in/dXGRFgUh Sono solo alcune delle ragioni per cui portare in tribunale la multinazionale più inquinante di casa nostra è una scelta doverosa che non si può non condividere. #stopfossilfuels #bastavelEni #stopclimatechange #bigpolluters
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I miei amic* di ActionAid Italia hanno lanciato questa serie di webinar per parlare di come finanza e clima sono interconnesse. Il prossimo incontro presenta il caso degli investimenti in Mozambico, che riguarda sia istituzioni finanziarie pubbliche che private. Check it out! "Il Mozambico è da mesi al centro del dibattito nazionale sull’energia ed è tra i Paesi principali inclusi nel cosiddetto “Piano Mattei”. Ma perché tanto interesse sul Mozambico? Il motivo principale sono le riserve di gas, che le grandi compagnie del fossile come ENI intendono sfruttare. Ovviamente attraverso finanziamenti delle banche private e istituzioni finanziarie pubbliche. L’impatto dell’opera sul clima e sulle comunità sarebbe devastante, aggravando una situazione già critica. Ne parliamo con ReCommon,ActionAid Mozambique e Friends of the Earth Mozambique." Qui il link per registrarsi ➡https://lnkd.in/dNx-BtEG
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Analista per il contrasto a corruzione e criminalità organizzata in ambito nazionale ed internazionale. Su linkedin scrivo a titolo personale.
Nel marzo 2023 l'ENEA, nel report dedicato a "Il problema delle #materieprimecritiche per la transizione ecologica" aveva sottolineato l'importanza dell'accordo di #partenariato strategico dell’#UE con l'Ucraina, stipulato nel luglio 2021, subito dopo quello sottoscritto con il Canada, visto il "grande potenziale delle riserve ucraine ancora da esplorare" "Dei due, l’accordo con l’Ucraina nell’ambito dell’ERMA appare più estensivo, poiché prevede esplicitamente una cooperazione nelle attività di estrazione mineraria. Si tratta di un partenariato strategico per lo sviluppo di catene del valore sostenibili, responsabili e integrate, per la disponibilità di materie prime e la produzione di batterie. Il partenariato formalizza e sostanzia le iniziative già avviate dal 2014 per rafforzare la cooperazione in materia di politica industriale e delle imprese e attività minerarie e metallurgiche. Nell’accordo di partenariato l’esplicito richiamo al “significato geopolitico” da parte di Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione Europea, sancisce la centralità delle materie prime negli accordi di cooperazione commerciale. Al tempo stesso, ne dimostra il ruolo strategico nell’orientare la geografia politica degli schieramenti internazionali. L’accordo tocca temi di interesse comune tra UE e Ucraina sull'efficienza energetica, l'idrogeno, le regioni carbonifere in transizione, le alleanze industriali europee nelle materie prime e nelle batterie e l’intera governance climatica. Nello specifico delle #CRM, l’attenzione europea è rivolta al grande potenziale delle riserve ucraine ancora da esplorare, supportandone la modernizzazione dell’industria estrattiva".
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La startup guidata da Stefano Buono e partecipata tra gli altri da Azimut, Exor e i Malacalza si accorda con Nexchem (controllata di Maire) per la produzione sostenibile di idrogeno a zero emissioni e di prodotti chimici a basso impatto ambientale
Nucleare pulito, svolta nell’industria italiana. Newcleo e Maire si alleano per studiare impianti che decarbonizzino il settore chimico - MilanoFinanza News
milanofinanza.it
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Head of High Voltage Works Planning Emilia Romagna at @e-distribuzione_@Enel Group - Master in Business Finance - PhD in Science and Technology of complex Systems - Engineer in Construction and Architecture
La realizzazione del piano Mattei in Africa passa attraverso due colossi di Stato come #Eni ed #Enel
📌 L’ #articolodelgiorno 📰 Il fulcro del piano: la crescita dell'Africa passa da Eni ed Enel, Il Giornale ✒️ Gian Maria De Francesco Il Piano Mattei sarà sviluppato grazie alla cooperazione di due importanti colossi di stato: Eni ed Enel Group. La presidente Giorgia Meloni farà affidamento sulla storica presenza sul territorio africano dei gruppi guidati da Claudio Descalzi e Flavio Cattaneo per realizzare progetti formativi e ampliare le opportunità di business. #️⃣ #Africa; #PianoMattei; #Economia 🔗 https://lnkd.in/dxicYB7F #rassegnastampa
Eni ed Enel sono il fulcro del piano: la crescita dell'Africa passa da loro
ilgiornale.it
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#Eni aumenta gli investimenti nella zona nord del Mozambico, nonostante siano ripresi gli attacchi delle formazioni islamiste, con gravi rischi per la popolazione civile. Attacchi che già nel 2021 avevano portato l'altra oil major francese Total a sospendere l'attività di Mozambique LNG. Eni non si ferma perché non corre rischi economici, i suoi investimenti sono coperti dalle garanzie di SACE, l’agenzia di credito all’esportazione controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze Ma chi assicura i rischi ambientali e sociali? Abbiamo chiesto a SACE di avere accesso alla valutazione d’impatto ambientale e sociale dei sui finanziamenti all’attività estrattiva, ma dopo oltre due anni e diversi tribunali non siamo ancora riusciti a visionare i documenti richiesti. Il tutto nell’indifferenza del Parlamento italiano, lo stesso che parla di costruzione di un “rapporto non predatorio” con la popolazione del #Mozambico, come promesso nel #PianoMattei. L'articolo è di Simone Ogno su Domani #Sace #Sacegroup #SACEgoesGreen #SACEgreen #GaranziaGreen
Guerra e fame in Mozambico, ma l’Eni va a caccia di gas con le garanzie di Roma
editorialedomani.it
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il lavoro da fare è sul sistema di valori che sono percepiti come imprescindibili
#Eni aumenta gli investimenti nella zona nord del Mozambico, nonostante siano ripresi gli attacchi delle formazioni islamiste, con gravi rischi per la popolazione civile. Attacchi che già nel 2021 avevano portato l'altra oil major francese Total a sospendere l'attività di Mozambique LNG. Eni non si ferma perché non corre rischi economici, i suoi investimenti sono coperti dalle garanzie di SACE, l’agenzia di credito all’esportazione controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze Ma chi assicura i rischi ambientali e sociali? Abbiamo chiesto a SACE di avere accesso alla valutazione d’impatto ambientale e sociale dei sui finanziamenti all’attività estrattiva, ma dopo oltre due anni e diversi tribunali non siamo ancora riusciti a visionare i documenti richiesti. Il tutto nell’indifferenza del Parlamento italiano, lo stesso che parla di costruzione di un “rapporto non predatorio” con la popolazione del #Mozambico, come promesso nel #PianoMattei. L'articolo è di Simone Ogno su Domani #Sace #Sacegroup #SACEgoesGreen #SACEgreen #GaranziaGreen
Guerra e fame in Mozambico, ma l’Eni va a caccia di gas con le garanzie di Roma
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