Post di Riccardo Maggiolo

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Formatore, consulente, speaker e autore su cultura del lavoro e innovazione sociale | Ex Fondatore Job Club | Blogger HuffPost Italia e SenzaFiltro | 2x TEDxSpeaker | Padre

Nella totale incertezza odierna sulle prospettive del mondo del lavoro (e non solo) la risposta pressoché unanime è: "più istruzione". La diffusa convinzione è che solo una formazione continua e sempre più specialistica possa dare sufficienti garanzie per un futuro efficiente ed equo. Ma i dati supportano questa promessa? Spesso ci interroghiamo sui limiti della tecnologia e delle macchine, ma quasi mai facciamo lo stesso sui nostri limiti di apprendimento e in generale quelli dell'istruzione. Puntare tutto sulla scuola è un approccio che, oltre a essere poco realistico, ha anche l'effetto di scaricare quasi tutto il peso della sfida occupazionale sulle spalle dei lavoratori, e in particolare dei giovani e delle famiglie. Rischiamo così di creare proprio lo scenario che vorremmo evitare: un mondo ingiusto, inefficiente e disuguale. Mio nuovo per Huffpost. #scuola #innovazione #AI #impattotecnologico

Per preparare i giovani al futuro la scuola dovrebbe insegnargli a "non-lavorare" (di R. Maggiolo)

Per preparare i giovani al futuro la scuola dovrebbe insegnargli a "non-lavorare" (di R. Maggiolo)

huffingtonpost.it

Pierluigi Casolari

Coach umanistico, mentore e consulente per organizzazioni. Aree di interesse: vocazione e trasformazione professionale, crescita personale e spirituale, organizzazioni integrali, startup a impatto sociale.

3 giorni

come non essere d'accordo...... Da genitore vedo due tendenze nella scuola. Da un lato la scuola tecnica che guarda sempre di più al mondo del lavoro, dove si studia per acquisire una professionalità. Dall'altro la scuola umanistica, che per quanto abbia il merito di valorizzare maggiormente il pensiero, con il suo impianto Gentiliano, non tiene conto di quello che è successo nell'ultimo secolo. Tendenzialmente la prima scuola prepara tecnici credendo di essere più a contatto con la realtà, ma è un illusione perchè la realtà sta gradualmente rimpiazzando il lavoro umano con AI. Tendenzialmente invece la seconda scuola genera persone talmente scollate dalla realtà, che nemmeno colgono il senso profondo della trasformazione in corso, rifiutandola a priori. Oggi l'umanesimo è il nuovo complottismo. La soluzione, secondo me, sarebbe integrare le due formule. Aprire la scuola al nuovo, ma studiandolo con approccio umanistico. Aprirla alle scoperte della psicologia del novecento al fine di creare nuovi modelli pedagogici, aiutare i ragazzi a scoprire la vocazione, usando filosofia e classici, come strumenti di scoperta di sè. E sono d'accordo: aiutarli a comprendere un mondo che forse non avrà bisogno del lavoro.

Renato Miceli

Specialista Politiche attive del Lavoro, Esperto senior in Comunicazione d'Impresa.

5 giorni

Leggerti è sempre un piacere. 😉

Grande articolo che ho letto sull'huffington post. Complimenti. 

Salvatore Di Stefano

General Maintenance Manager

5 giorni

Tra l’altro quale sarebbe la formazione specialistica, che dopo due anni e’ già inutile, e i tempi della scuola sono superiori a 2 anni. Molto meglio puntare sulle basi scientifiche, informatiche, linguistiche, che finora sì sono dimostrate sempre spendibili a lungo termine, o comunque sono l’infrastruttura sulla quale innestare le competenze specifiche che si richiederanno di volta in volta. Just my two cents

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