Le #competenze dei #docenti su cui concentrare la #formazione "In tutte le ricerche internazionali, la qualità degli insegnanti rappresenta l’indice più importante per valutare la qualità stessa del sistema scolastico. Pertanto, per raggiungere un buon livello di questo indicatore le strade, da sempre, sono due: un buon reclutamento in fase di assunzione e, forse ancora di più, una formazione in servizio continua e sistematica che permetta non solo l’aggiornamento ma anche la sperimentazione dei cambiamenti professionali." Un articolo di Daniele Novara, che ritengo un vademecum per la formazione dei "nuovi" docenti.
Post di Stefano Campa
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Non sono un'esperta di educazione scolastica, ma ho toccato con mano - anche con un progetto portato avanti da poco in una scuola media - che i ragazzi hanno tanto di bisogno di #ascolto e #relazioni. Come tutti del resto... Sarebbe opportuno accanto alla #formazione tradizionale, sviluppare delle competenze che diano loro la possibilità di stare nel mondo, come #identitàrelazionali... #scuola, #intelligenzaemotiva, #emozioni, #corporatefamlyresponsibility, #welfareaziendale, #conciliazionefamiglialavoro
"La scuola deve farsi carico dello sviluppo umano degli studenti – che è nozione ben più ampia della sola educazione alla affettività e alle relazioni – e ciò richiede di inscrivere le competenze a ciò necessarie (le competenze per la vita) tra gli obiettivi del sistema scolastico". Ma come è possibile attuare tutto questo? Raffaella Briani prova a dare alcune possibili nel suo contributo all'ultimo Quaderno #Donneerelazioni. Scarica qui l'intero Quaderno: https://lc.cx/DkUsi5 La pubblicazione affronta il tema della #formazione sul piano affettivo per riconoscere le #relazioni tossiche ed evitare i rapporti abusanti, con l’intento di promuovere identità relazionali capaci di #leadership sia in ambito privato che pubblico. #Famiglia, #scuola e #lavoro devono entrare in #dialogo su questi temi per educare e per educarsi all’#inclusione e alla #paritàdigenere mediante una formazione che permetta ai #giovani di sperimentare il rispetto per la #persona, la conoscenza delle #differenze e la valorizzazione di sé in rapporto con l’altro e dell’altro in rapporto con sé. Grazie a chi ha partecipato a questa pubblicazione: Ilaria Vigorelli, Franca Zacco, Annamaria Nicolò, Marco Scicchitano, Lorenzo Fariselli, Valeria Bonilauri, Valerie Schena Ehrenberger. E a tutti i membri del comitato scientifico dei Quaderni e di FMV: Isabella Crespi, Vittorio Coda, Giacomo Vigorelli, Maria Novella Bugetti, Guglielmo Faldetta, Alessandra Lazazzara, Franca Maino, Anna Maria Minetti, Riccardo Tosi, Laura Tucci, Simona Sandrini, Alberto Vigorelli, Guido Vigorelli, Tiziana De Marino, Rosamaria Loiacono. #corporatefamilyresponsibility, #welfareaziendale, #conciliazionefamiglialavoro, #worklifebalance
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Quale scuola serve alla società è la domanda cardine per far sì che la scuola sia luogo di creazione di sapere e conoscenza affinché gli studenti siano soggetti attivi e consapevoli e non oggetti alla mercé del mercato che crea bisogni per profitto.
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#orientamento a chiare lettere come standard professionale dei docenti! il Dpcm per il nuovo docente abilitato sostiene che vi sono 3 presupposti fondamentali per un insegnante: 1motivazione professionale: Il docente deve essere mosso da una sincera passione per la sua professione, capace di instaurare relazioni educative positive con gli studenti, ognuno nella sua unicità. 2riflessione e aggiornamento: per il dicente la crescita professionale si ottiene esercitando le competenze in contesti reali e con il confronto con colleghi più esperti. 3 inclusione e #orientamento: L’obiettivo è far scoprire ad ogni studente i propri #talenti e potenzialità, senza esclusioni. si dico proprio #talenti...... ASNOR Associazione Nazionale Orientatori Cepiss cooperativa per il sociale Peppino Franco Endrina Brito
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👉 cercasi progressisti! Leggo spesso contributi critici sulla scuola che provengono da un’area che grosso modo possiamo definire di sinistra. Sono contributi spessissimo critici, per non dire sarcastici, sulle ultime (cinque o sei) riforme scolastiche o tentativi di riforma. Ovviamente, da ultimo, si irride a capolavori, orientamento etc.. così come dalla stessa area erano piovute critiche sulle competenze e sulla relativa didattica. Critiche anche sulle soft skills, sulle ‘intelligenze’ e sullo studio autonomo. Ben venga la critica! Il problema a mio modo di vedere è: Bene criticare queste ‘soluzioni’, ma i problemi li vediamo? O pensiamo che si possa fare scuola come nel 1980 o nel 1970? O più indietro ancora… La scuola ha subito una involuzione notevole. La trasmissività di oggi è quasi totale, molto più estesa rispetto agli anni ‘80 in cui c’era la spinta di un certo entusiasmo e sperimentalismo. Io ho fatto scuole più avanzate dell’attuale! La pars costruens di questi contributi è - spiace dirlo - fumosa, imprecisata. E per contro viene data un’immagine deformata e caricaturale del ‘nuovo’. Il risultato di queste polemiche è di delegittimare chi - come me - poi cerca di fare con quello che ha. Senza aspettare che arrivi una scuola nuova o rinnovata o ritrovata. Sorge il dubbio che ci sia un conservatorismo trasversale. Molto difficile da stanare (e da combattere, per quanto mi riguarda) Parlo per esempio di
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Come vanno gli apprendimenti in quinta superiore Leggi di più nel nuovo approfondimento dell'osservatorio povertà educativa Con i Bambini
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Senza selezione non può esserci crescita personale e culturale. L’idea che la misurazione e la valutazione siano elementi mortificanti e umilianti per gli studenti è semplicemente ridicola. Senza valutazione e quindi riflessione sulle proprie lacune ed errori, non c’è apprendimento effettivo. Abituare i discenti a non essere mai valutati veramente, significa sfornare persone che poi nel mondo del lavoro e nella società subiranno valutazioni anche forti e conseguenti umiliazioni devastanti per personalità rese deboli da una scuola ridicolmente appiattita su un buonismo demagogico. L’idea che l’apprendimento sia possibile senza studio, impegno personale e anche fatica è una visione superficialmente ludica dell’istruzione e della formazione, come se la scuola dovesse gareggiare con altri divertimenti e distrazioni della società. È inutile che la scuola voglia porsi come una specie di paese dei balocchi, perché suo compito è anche quello di formare le personalità e insegnare che cosa sia il sacrificio e l’impegno. Pensare che l’apprendimento passi attraverso un volontaristico e spontaneo atteggiamento responsabile da parte dello studente è un errore fatale e se ne vedono i risultati, nel mondo del lavoro, in quello universitario ed anche, purtroppo, nella vita di ogni giorno.
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In questi giorni in cui il dibattito pubblico è tornato a concentrarsi sul tema della valutazione scolastica, è importante ricordare che questo strumento non misura solo i risultati accademici. La valutazione sommativa si basa solo sui voti numerici o su giudizi di valore. Per promuovere un ambiente scolastico più inclusivo e attento ai bisogni, però, è importante promuovere un passaggio alla valutazione educativa. Questo modo di valutazione: 👉 Si focalizza sul percorso di crescita; 👉 Riduce lo stress e l'ansia legati alla performance; 👉 Aumenta l'autostima e la motivazione di studenti e studentesse. Per arrivare a questo punto, c'è bisogno di formare gli insegnanti, in modo da rendere la valutazione scolastica un processo realmente trasformativo, capace di migliorare l'interazione tra studenti e docenti, favorendo un clima di maggiore collaborazione e sostegno reciproco. Ne ha parlato Alice Sofia Fanelli qui: https://lnkd.in/gep5_jh9 #ValutazioneScolastica #Scuola #Benessere #SecondoWelfare
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Questa frase sottolinea l'importanza dell'innovazione e dell'adattamento nell'educazione, invitando gli insegnanti a evolvere continuamente i loro metodi per preparare adeguatamente gli studenti alle sfide future. ✨🌈 Scopri come puoi diventare anche tu il Docente capace di trasformare le menti delle nuove generazioni 👪 con l'acquisizione di nuove conoscenze e nozioni ☝🏼🎯 Accedi al Nostro Servizio ""Domanda GPS Facile"" ✅ dove un Esperto della Normativa Scolastica 📚 ti guiderà passo passo nell'Inserimento della Domanda per le GPS 🎯 Clicca qui sotto per saprne di più 👇🏼 https://lnkd.in/exfdX_9H #gps #gpsx #docenti #insegnanti #scuola #scuolamoscati #punteggio
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C’ è un dato di fatto nella scuola italiana: un numero crescente d’insegnanti valuta in itinere senza voti. Sempre più docenti scelgono di spiegare i punti di forza e i punti di debolezza che emergono da una prova senza riassumere quella spiegazione con un numero o con un giudizio sintetico. Sempre più docenti, consapevoli della funzione formativa della valutazione in itinere, aggiungono a quella spiegazione dei suggerimenti in vista delle prove future, per far sì che i punti di forza si consolidino e i punti di debolezza si rafforzino. Ne parliamo sull'ultimo numero di Tuttoscuola in un articolo di Giulio Iraci.
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"Ho 35 anni e non sono più giovane." È questa la risposta che a volte do, con un sorriso, alle colleghe che mi chiamano “giovane collega”. Certo, lo fanno senza malizia e con gentilezza, ma la loro percezione dipende anche dal contesto: l'età media dei docenti italiani è infatti tra le più alte d'Europa. In Italia la trafila per iniziare ad insegnare è lunga e frustrante e chi riesce a prendere la cattedra viene festeggiato come un giovincello che è riuscito a sfangarla. La verità è che tra la laurea e la cattedra passano 5,8, persino 10 anni trascorsi tra precariato e concorsi . Perchè questo spreco di energia, di idee, di tempo? Credo che la scuola non debba abituarsi all’idea di un sistema di reclutamento statico, inutilmente macchinoso e totalmente ingolfato. È tempo di pensare ai veri giovani: le nuove generazioni di insegnanti non ancora all'università e le ancora più giovani generazioni che saranno i loro studenti. Come riformare il sistema di reclutamento per lasciare ai veri giovani una scuola di qualità? Inizio io: abilitazione nazionale e concorso scritto e orale fatto nelle singole scuole. Un passo avanti nell'autonomia scolastica che permetta alle singole scuole di selezionare il proprio personale in maniera trasparente e sensata #ReclutamentoDocenti #ScuolaItaliana #RiformaScuola #FuturoDellaScuola #AutonomiaScolastica
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