Forza Italia ha presentato una legge che rimodula l'attività dei dottori di medicina generale. La maggioranza ne sta discutendo. I dettagli.
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Ddl liste d'attesa Medici in servizio fino a 72 anni mantenendo incarichi dirigenziali apicali. Il Governo mantiene impegni in merito alla sanità Relativamente all'incremento dei salari medici , accogliere proposta Anaoo Assomed di flat tax al 15 % di indennità di specificità medica e sanitaria Il Ministro della Salute , potrebbe proporre per i dirigenti medici , turni di lavoro di 7.12 , con corresponsione di un buono pasto al giorno La corresponsione buono pasto anche a seguito dei turni di guardia notturna e festiva Per i dirigenti medici con reddito superiore a 32 mila euro al mese , un obiettivo disporre la detrazione di 1000,00 prevista per i dipendenti con reddito da 20 mila a 32 mila . Stesse modalità, di pagamento anche per i medici specializzandi Si invita la deputazione di Forza Italia a fare propria queste mie proposte ed impegnare il Governo ad inserirli in legge di bilancio SN ( socio sostenitore FI)
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Approvato con voto di fiducia il decreto Omnibus al Senato. Nel testo, modificato nel corso dell'esame dalle commissioni Bilancio e Finanze, troviamo diverse misure di interesse sanitario. Tra queste, non mancherà di suscitare polemiche l'estensione del regime di esenzione dall’Iva, riconosciuto per alcune tipologie di prestazioni sanitarie di chirurgia estetica, a quegli interventi effettuati prima del 17 dicembre 2023 (giorno in cui è entrato in vigore il suddetto regime di esenzione). Una misura che peserà per 3,5 milioni di euro per il 2024, in un contesto in cui si ha difficoltà a reperire risorse per il Ssn. Vengono poi incrementati di 2 milioni gli stanziamenti per il bonus psicologo per l'anno in corso. Sempre per il 2024, viene poi previsto un contributo di 11 milioni di euro per la fondazione Santa Lucia Irccs di Roma. La relazione tecnica evidenzia che trattasi di contributo una tantum per l’esercizio 2024. Si destina al Fondo per le emergenze nazionali le risorse affluite al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri per fronteggiare le straordinarie esigenze connesse allo stato di emergenza da Covid, per un importo di 150 milioni per il 2024. Previste, infine, altre misure per la ricerca clinica e traslazionale. https://lnkd.in/djXpc6q4
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Un problema cruciale per il sistema sanitario italiano: le liste d’attesa per i malati oncologici e l’impatto delle disparità economiche sull’accesso alle cure. Il tempo tra diagnosi e intervento chirurgico è essenziale per migliorare gli esiti clinici, ma chi può permettersi di pagare privatamente accelera i tempi di circa 20 giorni rispetto a chi si affida esclusivamente al Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Punti principali Disparità nell’accesso alle cure 📍Il 15% delle pazienti con tumore al seno a Milano ha scelto un percorso completamente a pagamento, ottenendo l’intervento entro 32 giorni, contro i 52 giorni di chi si affida unicamente al SSN. 📍Una combinazione di visite private e intervento pubblico accorcia il tempo di attesa solo marginalmente. Costi del percorso privato 💰 Il totale per visite, esami e intervento chirurgico privato arriva a circa 16.790 euro. Aggiungendo la chemioterapia, i costi possono salire a centinaia di migliaia di euro. Rendite per strutture e specialisti 😓I rimborsi del SSN sono molto inferiori alle tariffe private: per esempio, una mammografia costa 150 euro privatamente, contro un rimborso di 44,87 euro dal SSN. Questo spinge le strutture private accreditate a incentivare le prestazioni a pagamento. Effetti sui pazienti 😔Chi non può pagare spesso si trova in una situazione psicologicamente devastante, aspettando mesi per diagnosi e cure fondamentali. Molti scelgono di indebitarsi per accelerare i tempi. Il problema delle liste d’attesa non è solo tecnico, ma anche etico. Il sistema sanitario pubblico, pur essendo una risorsa fondamentale, deve essere riformato per garantire equità nell’accesso alle cure, evitando che le capacità economiche determinino la sopravvivenza.
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Sicuramente è da chiarire la differenza fra esami diagnostici e visite specialistiche. Da dove si parte? Si abbattono le liste di attesa per gli esami o quelle delle prime visite specialistiche? Di certo è un buon inizio ma che colpisca la medicina difensiva e non blocchi i sani dubbi diagnostici, da indagare e fugare, che possono crearsi. Anche qui come distinguere? #nonabbiamocapitochefortunacheabbiamo https://lnkd.in/dzV8YufG
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Fuga dei medici dal pubblico: 10mila 2 medici si sono dimessi in 37 mesi!: In questo articolo, che esamina la fuga dei medici dal settore pubblico, si discute dei motivi per cui 10mila 2 medici si sono dimessi negli ultimi 37 mesi e dei loro effetti negativi sul settore sanitario. Scopri le dinamiche dietro questa situazione…
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#Manovra. Ecco il testo del maxiemendamento pronto per l’esame dell’aula della Camera. Il governo ha posto la questione di fiducia di Giovanni Rodriquez Commi da 329 a 331 (Governo del settore dei #dispositivimedici) 𝐀 𝐝𝐞𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝟏° 𝐠𝐞𝐧𝐧𝐚𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟓 𝐞̀ 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢. Al fine di perseguire l’uso efficiente e appropriato della tecnologia dei dispositivi medici nell’ambito delle attività assistenziali del Servizio sanitario nazionale e ai fini della riconduzione della spesa nei limiti del tetto il Ministero della salute adotta il Programma nazionale di Health technology assessment (HTA) entro il 30 giugno 2025 ai fini della sua entrata in vigore dal 1° gennaio 2026 e ne cura l’aggiornamento triennale. L’attuazione del Programma nazionale di HTA da parte delle singole regioni costituisce adempimento ai fini dell’accesso alla quota premiale del finanziamento del servizio sanitario nazionale, da verificare da parte del Comitato paritetico permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, con il supporto della Cabina di regia per l’HTA e dell’Osservatorio. La Direzione generale dei dispositivi medici e del farmaco del Ministero della salute, con il coinvolgimento delle regioni e il supporto del settore produttivo dei dispositivi medici, elabora la nuova classificazione nazionale dei dispositivi medici. Il Ministero della Salute , con proprio decreto, previo accordo in sede di Conferenza Stato Regioni, adotta entro il 30 giugno 2025 𝐥𝐚 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐜𝐥𝐚𝐬𝐬𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢, 𝐜𝐡𝐞 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚 𝐢𝐧 𝐯𝐢𝐠𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝟏° 𝐠𝐞𝐧𝐧𝐚𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟔. Il Ministero della salute trasmette annualmente a ciascuna regione le risultanze relative al monitoraggio svolto dall’Osservatorio nazionale sui dispositivi medici elaborando un indicatore sintetico dello stato di attuazione del Programma nazionale di #HTA e impartendo prescrizioni, ove necessario. Le regioni, anche ai fini della verifica dell’adempimento, elaborano annualmente una relazione relativa al proprio sistema di governo del settore dei dispositivi medici e assegnano il budget aziendale per i dispositivi medici agli enti del Servizio sanitario regionale ai fini del rispetto del relativo tetto di spesa regionale. 𝐈𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐛𝐮𝐝𝐠𝐞𝐭 𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐝𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐞𝐥𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐚𝐥𝐮𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐝𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐥𝐢 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐝𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐝𝐚𝐥𝐢. https://lnkd.in/dhBXGbhT Silvia Stefanelli Francesco Schiavone
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Il 7 giugno è stato pubblicato il #decreto legge per la riduzione dei tempi delle #liste di #attesa, che ha poi ottenuto la conversione in #legge il 24 luglio. Sebbene preveda misure interessanti, come l’istituzione di una #Piattaforma #Nazionale per il #monitoraggio, rimangono delle criticità sostanziali, come evidenziato da Nino Cartabellotta, presidente di Fondazione GIMBE. Il #provvedimento non affronta adeguatamente l'appropriazione prescrittiva e non prevede risorse aggiuntive, fondamentale per concretizzare i cambiamenti proposti. In un contesto in cui i #professionisti del #settore sono in diminuzione, la #sfida di ridurre davvero le liste d'attesa diventa sempre più ardua. La strada per un #sistema #sanitario più efficiente è lunga e il dialogo tra #istituzioni è cruciale. Umberto Nocco | Corinna Montana Lampo | Cristina Suzzani | Stefania Somarè | Alessia Rapuano | Tommaso La Vecchia | Tecniche Nuove Healthcare | Tecniche Nuove Spa
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𝐏𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐒𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐞: 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐧𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐜𝐨𝐩𝐨 𝐭𝐞𝐫𝐚𝐩𝐞𝐮𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐛𝐞𝐧𝐞𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐞𝐬𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐈𝐕𝐀. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 18910 del 10 luglio 2024 ha stabilito che la nozione di #esenzione #IVA contenuta nell’art. 10, n. 18), D.P.R. 633/1972, debba essere interpretata restrittivamente in ragione della natura eccezionale rispetto alla richiamata regola generale dell'assoggettamento ad IVA di qualsivoglia prestazione di servizi. Tale disciplina però va interpretata alla luce del fine sociale, ugualmente meritevole di speciale tutela sia nell’ordinamento interno che in quello unionale, di facilitare il generalizzato accesso alle cure mediche, riducendo le spese a carico di chi ne ha bisogno. Ricorda la Corte come, avuto riguardo all'obiettivo sociale di ridurre il costo delle prestazioni medico-sanitarie (che l'esenzione persegue sia nell'ordinamento unionale che in quello interno) 𝐛𝐞𝐧𝐞𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐧𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐢 𝐬𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚, 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐢𝐟𝐟𝐚𝐭𝐭𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐟𝐫𝐮𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐮𝐧 𝐟𝐢𝐧𝐞 𝐚 𝐬𝐞́ 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞, 𝐛𝐞𝐧𝐬𝐢̀ 𝐢𝐥 𝐦𝐞𝐳𝐳𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐩𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐚𝐥𝐞, 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥'𝐞𝐫𝐨𝐠𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐦𝐞𝐝𝐞𝐬𝐢𝐦𝐞. Secondo la giurisprudenza comunitaria (viene richiamato il caso pratico di un laboratorio che ha effettuato il prelievo che si avvale di altro laboratorio per le analisi) infatti: ✅ la nozione di "prestazioni mediche" non si presta ad una interpretazione che includa interventi medici diretti ad uno scopo diverso da quello della diagnosi, della cura e, nella misura del possibile, della guarigione di malattie o di problemi di salute; ✅ una prestazione dev'essere considerata accessoria ad una prestazione principale quando essa non costituisce per la clientela un fine a sé stante, bensì il mezzo per fruire nelle migliori condizioni del servizio principale offerto dal prestatore. Sulla base di questi principi i Giudici hanno quindi ritenuto applicabile l'esenzione IVA alle prestazioni rese da uno studio di medicina nucleare nei confronti di una clinica privata convenzionata col SSN, utilizzando i macchinari di quest’ultima. La sentenza impugnata veniva quindi cassata con rinvio ad altro giudice d’appello. #prestazionisanitarie #esenzioneivaprestazionisanitarie #prestazioniconnesse #prestazionilegate #dirittounionale #finalitàsociale
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Corte Costituzionale, è legittimo il payback sui dispositivi medici. La pronuncia stimola molte riflessioni su un tema delicato: la sostenibilità della sanità pubblica nazionale, ancora gravata dai costi straordinari nella gestione della pandemia, dalla drammatica criticità delle liste di attesa, dall’incremento dei costi dei farmaci di nuova generazione, dalla crisi delle “vocazioni” nelle professioni sanitarie (con stipendi non in linea con il resto d’Europa e colli di bottiglia nell’accesso) e dalle forti differenze nei livelli di servizio sul territorio nazionale. I dettagli nel nuovo alert a cura di Leonardo De Vecchi e il team Life Sciences. #sanità #payback #dispositivimedici #cortecostituzionale
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- 29 Gennaio 2025 Il Ministro della Salute difende il nuovo tariffario della specialistica ambulatoriale - Nel question time alla Camera, confronto del Ministro col parlamentare all’opposizione Davide Faraone: autore dell’emendamento recepito dal Governo che ha portato a quell’articolo 1 comma 322 dell’ultima Legge di Bilancio dello Stato, molto importante per dare flessibilità alle Regioni in “piano di rientro”, di investire risorse proprie, così da compensare possibili gap, proprio in relazione a eventuali “incoerenze” del nomenclatore tariffario. Simpatico - al limite del tragicomico - il siparietto dove il Ministro nel dare corpo alla sua “arringa difensiva”, abbia citato come punto di forza delle Legge di Bilancio proprio l’articolo 1 in parola… ignorando, o dimenticando che dietro quell’articolo, ci fosse un emendamento dell’opposizione presentato proprio dal parlamentare presente al question time. Inezia questa, a confronto del vero, enorme problema corrente - frutto dell’ennesima approssimazione della classe poliica - che rischia di bloccare l’erogazione delle prestazioni ambulatoriali in regime di convenzione, a meno di un intervento risolutivo del TAR del Lazio, o di una ingloriosa - ma a questo punto molto opportuna - retromarcia del Governo sui Lea. https://lnkd.in/dvUc5y86
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