Accompagnare una persona cara non è senza conseguenze Secondo l’Ufficio federale di statistica, nel 2017 quasi il 20% della popolazione svizzera (dai 15 anni in su) era composta da familiari curanti , per un totale di 1,4 milioni di persone. Questo dato non considera i minori di 15 anni. L’impegno di molti giovani resta spesso nell’ombra. Abituati sin da piccoli a questo ruolo, per molti è normale, anche se spesso comporta conseguenze significative. Come possiamo aiutare i giovani che aiutano? - Le scuole devono poter riconoscere e supportare questi giovani nei loro percorsi scolastici, creando spazi per condividere esperienze o sostegni specifici. - La società dovrebbe sensibilizzare sul ruolo dei giovani caregiver, promuovendo una rete di supporto e valorizzando il loro contributo. Impegnamoci insieme affinché questi giovani abbiano accesso a una formazione che tenga conto del loro impegno familiare, e facciamo sì che questa esperienza non sia percepita come un peso o una vergogna, ma come una risorsa preziosa per la nostra società!
Post di Tiziana Jurietti
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Problema trasversale, da Nord a Sud, da Est a Ovest. Italia miope, che cresce eterni adolescenti. Sarebbe una riforma a costo zero: - individuare settori a #rischiobasso - possibilità di #lavorostagionale per chi frequenta una scuola (qualsiasi) totalmente decontribuito - nessuna necessità di #cedolino, e conseguenti oneri - possibilità di concordare #orariflessibili - lo #stipendio non sarebbe la priorità, e pertanto non soggetto a minimi contrattuali Lo scopo (per qualche settimana estiva l'anno) sarebbe crescere uomini e donne, non lavoratori stipendiati.
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In libreria “La condizione giovanile in Italia – Rapporto Giovani 2024“, ed. Il Mulino, realizzato grazie al supporto del Laboratorio di Statistica applicata dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con Ipsos e con il sostegno di Fondazione Cariplo. L’Italia è uno tra i paesi europei con maggiori squilibri generazionali: in termini demografici, rispetto al peso del debito pubblico e nella distribuzione delle voci della spesa sociale. Le difficoltà dei giovani nella transizione scuola-lavoro rallentano quella alla vita adulta. La fragilità dei singoli, i grandi mutamenti in atto, i limiti delle politiche pubbliche aumentano il rischio di polarizzazione tra coloro che sono capaci di cogliere nuove opportunità e altri che scivolano verso i margini. La riduzione quantitativa dei giovani fa però crescere l’attenzione nei loro confronti e con essa la consapevolezza della necessità di investire sul successo formativo e sulla solidità dell’ingresso nella vita adulta. Ma servono anche spazi per esperienze che incoraggino a sperimentarsi positivamente come soggetti in grado di generare senso e valore nel loro essere e fare nel mondo. Le indagini e le analisi presentate in questo volume affrontano il rapporto delle nuove generazioni con i cambiamenti del proprio tempo, in particolare la transizione verde e l’intelligenza artificiale, i mutamenti nelle modalità di partecipazione civica, religiosa e lavorativa. Ascoltiamo dalle voci degli autori le principali evidenze. Alessandro Rosina
La condizione giovanile in Italia – Rapporto Giovani 2024 - Alessandro Rosina
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L'Italia si conferma 𝐮𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐏𝐚𝐞𝐬𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ “𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢” dell’Ue. L’Istituto Nazionale di Statistica fa emergere una popolazione sempre più anziana, con meno potenziali genitori, un mercato del lavoro sempre più difficile per i giovani e un tasso di permanenza a casa con i genitori ben oltre la media europea. 👉🏼 Contattaci per una #consulenza e scoprire i 𝐦𝐨𝐝𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐯𝐚𝐥𝐢𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐮𝐭𝐞𝐥𝐚𝐫𝐭𝐢.
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I dati Istat segnano un incremento dei giovani fino ai 35 anni chi vivono coi genitori rispetto al 2002. Il 75,4% in Campania.
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I dati Istat segnano un incremento dei giovani fino ai 35 anni chi vivono coi genitori rispetto al 2002. Il 75,4% in Campania.
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Nel corso dei decenni, l'Italia ha assistito a una significativa trasformazione demografica, passando da una proporzione di 31 anziani ogni 100 giovani nel 1951 a ben 200 oggi. E se non interveniamo, questo numero potrebbe superare quota 300 entro il 2050. Ma il problema non è solo numerico. La correlazione tra età e rischio di povertà è evidente, con una persona su cinque oltre i 55 anni, una su quattro tra i 25 e i 54 e addirittura una su tre tra i 16 e i 24 anni a rischio. La causa principale? L'evoluzione del mercato del lavoro, che ha visto un aumento del tasso di occupazione tra i 50-64enni e una diminuzione tra i 15-34enni. Inoltre, la demografia negativa sta influenzando anche il risparmio. Con un aumento previsto del numero di anziani e una diminuzione della popolazione attiva, i nuovi flussi di risparmio diventeranno sempre più rari.
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Negli ultimi anni, l’ansia e lo stress nelle scuole e nelle università sono in aumento, ma ancora troppi giovani esitano a chiedere aiuto. Secondo un’indagine del Consiglio Nazionale dei Giovani, il 75% dei giovani italiani ha sentito il bisogno di supporto psicologico, ma solo il 27,9% ha ricevuto l’assistenza necessaria. In risposta a questa esigenza, la Pubblica Amministrazione sta potenziando i servizi psicologici digitali, offrendo consulenze gratuite e anonime online. Un impegno importante per il benessere delle nuove generazioni. Sei a conoscenza di queste iniziative? Facci sapere cosa ne pensi nei commenti. #SaluteMentale #Benessere #PA #Giovani #YTPA
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In questi giorni Synergia s.r.l. sta valutando l’impatto sociale dei progetti finanziati dal bando “Comincio da zero”, con cui Con i Bambini mira a incrementare l’offerta di servizi educativi e di cura per la prima infanzia, con particolare riferimento alla fascia 0-3 anni. * * 📊 La statistica ci aiuta, e ad esempio possiamo dire che, in alcuni casi… 🚸 Il genitore tende a valutare in maniera più positiva e, forse, meno oggettiva il proprio figlio, discostandosi dalle valutazioni degli educatori. Lo si osserva dai t-test eseguiti per ogni indice, per cui le evidenze raccolte consentono di rigettare l’ipotesi nulla e quindi affermare che vi sono differenze significative tra le medie. 🚸 Il genere e l’età del minore non sono caratteristiche determinanti da considerare quando si vuole quantificare l’impatto sulle capacità relazionali e andare ad agire in modo concreto su di esse con delle attività progettuali mirate. * * ⚡⚡ Ma, in ogni caso è fondamentale poter contare su campioni più numerosi possibili, in modo da poter ottenere, tramite dei t-test approfonditi, delle evidenze statistiche più concrete, condivisibili e generalizzabili. * * #statistics #impactevaluation #education #socialimpact #dataanalytics
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🚨 𝗔𝗹𝗹𝗮𝗿𝗺𝗲 𝗢𝗖𝗦𝗘: 𝘂𝗻 𝘁𝗲𝗿𝘇𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗮𝗱𝘂𝗹𝘁𝗶 𝗲' 𝗮𝗻𝗮𝗹𝗳𝗮𝗯𝗲𝘁𝗮 𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 La notizia diffusa ieri sulle principali testate nazionali è un pugno nello stomaco: secondo un recente rapporto OCSE, una percentuale drammatica degli adulti in Italia fatica a comprendere testi complessi, analizzare dati e applicare queste competenze nella vita quotidiana. Si parla di analfabetismo funzionale, una condizione che colpisce circa il 𝟯𝟱% 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗱𝘂𝗹𝘁𝗮 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗮. E la situazione è addirittura peggiore nelle regioni del Sud Italia, dove si registrano valori significativamente inferiori alla media degli altri paesi. ✅ Questo dato non è solo un fallimento del sistema scolastico, ma di un intero Paese. È il risultato di anni di politiche inefficaci sulla formazione continua, dell’assenza di incentivi alla lettura e alla cultura, e di una svalutazione delle competenze critiche e analitiche nella società. 𝗟𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗴𝘂𝗲𝗻𝘇𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼: In un'epoca dominata dall’automazione, dall’intelligenza artificiale e dalla digitalizzazione, le competenze analitiche e la capacità di adattarsi a un mondo in rapida evoluzione sono fondamentali. Un lavoratore che non è in grado di comprendere manuali tecnici, report aziendali o utilizzare strumenti digitali avanzati rischia di essere tagliato fuori. Le aziende faticano a trovare personale qualificato e il sistema economico perde competitività. 𝗖𝗼𝘀𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗳𝗮𝗿𝗲? Questo non è un problema che si risolve con un’azione singola. Servono: 🔹 Investimenti seri in 𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝘂𝗮, accessibili a tutte le fasce d’età. 🔹 Promozione della 𝗹𝗲𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 e della cultura critica fin dalla giovane età. 🔹 Politiche aziendali che incentivino la crescita professionale dei dipendenti. 🔹 Un cambio di mentalità: dobbiamo tornare a vedere l’istruzione come una ricchezza, non come un semplice obbligo. Questo rapporto deve essere un punto di svolta. Non possiamo permettere che metà della nostra popolazione resti esclusa dal futuro. Un vero cambiamento potrà avere inizio solo con la consapevolezza e l’impegno di tutti.
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Popolazione vecchia, #lavoratori sempre più anziani e il "sorpasso" nel 2022, dove il numero degli #occupati 50-89enni ha superato la fascia dei 35-49enni. Questo cambiamento rappresenta un enorme freno al Paese e l'impennata degli ultimi 13 anni sta minando l’effetto positivo sulla #produttività italiana. Urge una seria riforma strutturale del mercato del #lavoro: dai #salari reali bassi fino alla #disoccupazione femminile che è la più alta d’#Europa nel #Sud #Italia. #PrimoMaggio tutto l’anno..
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