In questi giorni, il Governo è impegnato nella redazione della Finanziaria 2025, e le associazioni di categoria stanno esprimendo richieste incisive per valorizzare il nostro Sistema Sanitario Nazionale (#SSN). Attualmente, l'Italia si colloca al 16° posto in Europa per #spesa #sanitaria, pari al 6,2% del PIL, inferiori alla media UE e OCSE. ANAAO ASSOMED, insieme a FEDERAZIONE CIMO-FESMED e #NursingUp, ha sottolineato l’importanza di riformare il SSN e migliorare le condizioni lavorative per i #professionisti del settore. I rappresentanti hanno avanzato proposte concrete, dalla necessità di leggi ad hoc al miglioramento delle retribuzioni e delle condizioni di lavoro, fino al riconoscimento della professione assistenziale come usurante. Umberto Nocco | Corinna Montana Lampo | Cristina Suzzani | Alessia Rapuano | Tommaso La Vecchia | Tecniche Nuove Healthcare | Tecniche Nuove Spa
Post di Tecnica Ospedaliera
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Sono oltre 134 i miliardi di euro sul piatto della #sanità pubblica per il 2024. Lo stabilisce il #riparto fra le #Regioni e le Province Autonome approvato questo pomeriggio a Palazzo Chigi, dopo l’intesa in Conferenza Stato-Regioni lo scorso 28 novembre. “Il 2024 vede un significativo incremento delle risorse destinate al #Ssn, con un delta positivo rispetto al 2023 di 5 miliardi e 140 milioni di euro”, ha sintetizzato il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, ricordando che la #Manovra2025 “prevede un incremento di oltre 2,5 miliardi di euro e ulteriori 4 miliardi nel 2026”. I dettagli su Fortune Italia Fortune Italia Health Care+Economics #fondosanitario #malattierare #listedattesa #personale Ministero della Salute
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⚠️Legge Bilancio, sanità dimenticata. Medici e infermieri pronti a un 2025 di battaglie sindacali⁉️ 📌 Poche risorse frantumate tra innumerevoli capitoli di spesa che servono solo ad accontentare qualche centro d’interesse, di certo non a rilanciare il Servizio sanitario nazionale né a migliorare l’offerta sanitaria per i cittadini. 📌Esclusi categoricamente, dai benefici immediati delle misure adottate, i medici, se non per un aumento offensivo dell’indennità di specificità medica (circa 17 euro netti al mese), e gli infermieri, che ottengono un irrisorio aumento mensile di circa 7 euro netti. Per il resto, nulla. 📌 Eppure nel suo complesso la legge di Bilancio fa cadere a pioggia risorse importanti su alcuni interventi, dal ponte sullo Stretto di Messina ad un infinito elenco di bonus quantomeno discutibili, confermando che non è vero che i soldi non ci sono, ma semplicemente non si vuole spenderli per la sanità pubblica, preferendo strizzare l’occhio ad alcune categorie di cittadini-elettori cui si riconoscono regalìe di poche decine di euro e che contemporaneamente vengono private dell’accesso alla sanità pubblica, il bene più prezioso che abbiamo https://lnkd.in/dJG7r6iC
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La #sanità pubblica italiana ‘scricchiola’: il personale scarseggia (o si dà alla fuga), le #diseguaglianze Nord-Sud si acuiscono, sale la spesa delle famiglie, costrette a pagare di tasca propria un numero crescente di prestazioni, oppure – in 4,5 mln – a rinunciare alle #cure, spesso per problemi economici. Una fotografia, quella scattata nel settimo Rapporto di Fondazione GIMBE sul Servizio sanitario nazionale (Ssn) presentato oggi al Senato, che non fa sconti e fa dire al suo presidente, Nino Cartabellotta: “La vera emergenza del Paese è il# Ssn”. Tutti i numeri su Fortune Italia Fortune Italia Health Care+Economics
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La sostenibilità del SSN: LE SOLUZIONI SONO NEI FONDI SANITARI E NEL MIGLIORAMENTO DELL’APPROPRIATEZZA DELLE PRESTAZIONI Desidero richiamare l’attenzione sull’appello che illustri scienziati hanno fatto in difesa del Servizio Sanitario Pubblico alcuni giorni fa: di seguito la lettera originale. Come si potrà leggere, le considerazioni sono tutte giuste e suffragate da dati, ma non propongono alcuna soluzione o meglio chiedono un aumento dei soldi da destinare al nostro Servizio Sanitario Pubblico come panacea, dimostrando di ignorare totalmente i vincoli finanziari che hanno limitato la crescita del fondo nazionale negli ultimi dieci e che certamente nessun governo ha dimostrato di avere la bacchetta magica per risolverlo perché esistono precisi vincoli di bilancio. Va peraltro ricordato che l’attuale governo ha varato misure comunque di aumento della spesa sanitaria anche se non sufficienti proprio perché le ragioni di cui sopra. Il punto quindi è’ come e dove trovare le risorse finanziarie per assicurare la salvaguardia dell’assistenza alla salute che i cittadini hanno goduto in passato e hanno diritto come da costituzione. In realtà la soluzione esiste ma viene trascurata ….perché? A parte agire su interventi di efficientamento e miglioramento dell’ appropriatezza delle prestazioni (per es. alcune integrazioni alla legge sulla colpa medica potrebbero recuperare importanti miliardi di euro spesi in medicina difensiva), un elemento fondamentale di contributo alla spesa sanitaria è’ quello proveniente dai FONDI SANITARI. Mi sto riferendo solo ai FONDI SANITARI e non alla sanità integrativa in generale, cioè a quegli enti che per loro natura non svolgono alcuna attività profit (come le assicurazioni), derivano da accordi tra parti sociali, quelli veri (cioè regolati dai contratti di lavoro firmati congiuntamente da datore di lavoro e sindacati), che hanno la finalità di spendere tutte le risorse raccolte dal datore e dal lavoratore per fornire assistenza sanitaria. Sono stati spesso pregiudizialmente visti come antitetici al SSN da certa parte politica di sinistra o da chi demagogicamente ha interessi non realmente in difesa della salute del cittadino, solo perché enti giuridicamente privati, ma la loro natura non profit e la loro origine adempie a funzioni di interesse pubblico quanto gli ospedali privati del nostro paese che lavorano in regime di convenzione e vengono catalogare come servizio pubblico. Desidero solo fornire un dato che Valore alcuni anni fa ha stimato sulla base dei dati statistici sui contratti di lavoro per fascia di reddito: SE TUTTI I CONTRATTI DI LAVORO prevedessero una destinazione ad un fondo sanitario le risorse di questi a disposizione potrebbero coprire la spesa out of pocket!
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Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha posto l'accento sulla necessita di investire nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN) durante l'Assemblea generale dei medici europei a Roma. Ha proposto un piano pluriennale di assunzioni per potenziare il personale medico e migliorare le condizioni salariali, inclusa una tassazione agevolata per le indennità. Schillaci ha inoltre sottolineato l'importanza di modernizzare il sistema sanitario per attrarre i giovani medici, evidenziando la sfida globale di creare opportunità di crescita professionale in un contesto meno burocratizzato. #RiformaSanitaria #PoliticheSanitarie #FuturoDellaSanità #SostenibilitàSanitaria Approfondisci il tema al seguente link: https://lnkd.in/dMpmmRpi Inrete - Relazioni Istituzionali e Comunicazione Inrete Digital Inpagina
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𝐐𝐮𝐚𝐥 è 𝐥’𝐢𝐦𝐩𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭à 𝐩𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐚 𝐬𝐮𝐥 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐒𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐍𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞? Condividiamo qui un’analisi storica su nascita, gioventù, maturità e senescenza e (forse) sopravvivenza del nostro SSN. 🩺 Quando constatiamo oggi, seguendo anno dopo anno le leggi di bilancio, il progressivo definanziamento del SSN e il suo conseguente progressivo disfacimento, occorrerebbe ampliare lo sguardo ad un periodo più ampio e notare come già da almeno 3 decenni le scelte politiche conducano inesorabilmente in questa direzione. Negli anni è progressivamente venuta meno la visione complessiva del SSN che lo aveva caratterizzato alla sua nascita ed è venuto ad essere mortificato proprio il concetto di “sistema”. 🩺Per questo oggi, nella fase senile nella quale ci troviamo, è troppo semplicistico dire che basterebbe un maggiore finanziamento per risolvere tutti i problemi. Da anni le scelte politiche si stanno muovendo per favorire il privato, grazie alle agevolazioni fiscali in forma diretta o intermediata dalle assicurazioni, e fondi sanitari contrattuali e non. Sono le agevolazioni fiscali delle spese sanitarie private che mettono in discussione la sopravvivenza del SSN, proprio perché ne minano i fondamenti stessi. 🩺 Procedere ad una progressiva riduzione della defiscalizzazione delle strutture private consentirebbe di avere un risparmio sulla spesa pubblica da destinare successivamente al SSN e al suo rifinanziamento. 🩺 Prendere consapevolezza del circuito perverso che oggi esiste tra sanità pubblica e defiscalizzazione delle prestazioni private è essenziale per muovere i passi verso un’inversione di rotta e una possibile (e auspicabile) salvezza del SSN che parte proprio dal rimettere al centro i suoi principi fondanti. 🩺 Noi Medici del CoAS continuiamo ad agire in difesa del SSN e dei Medici Dirigenti della dipendenza e a credere in una Sanità Pubblica equa e libera da strumentalizzazioni politiche. Ci impegniamo a combattere il degrado del SSN e ci adoperiamo per difendere i colleghi da interpretazioni distorte delle norme di legge. ➡️ Leggi l'articolo completo sul nostro sito: https://lnkd.in/d2wtkb2a 🩺 Se condividi i nostri principi, contattaci scrivendo a segreteria@coasmedici.it #coasmedici #sanitàpubblica #mediciitaliani #serviziosanitarionazionale
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FUGA DEI CERVELLI IN CAMICE DAL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE Se si confrontano i dati sul numero dei medici iscritti agli Albi (fonte FNOMCeO) al 1° gennaio del 1996, con quelli relativi al 1° gennaio 2024, si scopre che si è passati da 324.205 iscritti a 480.236, con un incremento di 156.031 unità. È pur vero che dal 2022 al 2023 circa 11.000 medici italiani sono emigrati in altri Paesi (39.000 negli ultimi 5 anni), ma non dobbiamo dimenticare che negli anni ’90 il principale problema era quello della “pletora medica”, che si manifestava col grave fenomeno della disoccupazione o della sottooccupazione che tornerà dal 2030 secondo i dati dell’ultimo studio. In questo panorama d’incertezza professionale, dal rapporto FNOMCeO-Censis emergono i motivi per cui lavorare nel SSN non è più attrattivo per i medici italiani: 8 italiani su 10 ne sono convinti; se in questi anni il Servizio sanitario nazionale ha retto, lo si deve all’impegno straordinario dei medici, che lo hanno puntellato con sforzo individuale, in condizioni difficili e senza un ritorno economico adeguato. Contratti temporanei in decollo, retribuzioni reali in picchiata spingono a pensare ad un necessario cambio di paradigma nel SSN, ovvero stop all’aziendalizzazione e ritorno del primato della salute. Leggi l’articolo sulla Newsletter FIMMG ROMA ➡️ https://lnkd.in/dSQYAByr
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II 7° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale della Fondazione Gimbe rileva una crisi senza precedenti. Il documento evidenzia un gap di 52,4 miliardi di euro nella spesa sanitaria rispetto alla media europea, l’aumento dei costi per le famiglie, la fuga di professionisti e il crescente divario tra Nord e Sud, con significative disuguaglianze nell’accesso alle cure. Di fronte a questa situazione, la Fondazione Gimbe ha presentato un Piano di Rilancio del SSN, articolato in 13 punti, con l’obiettivo di salvaguardare il sistema pubblico e garantire il diritto alla salute. #SanitàPubblica #SSN #CrisiSanitaria #DivarioNordSud Approfondisci il tema al seguente link: https://lnkd.in/d3GetyFS Inrete - Relazioni Istituzionali e Comunicazione Inrete Digital Inpagina
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😑È un eufemismo definire deludenti le misure previste dalla legge di Bilancio per la sanità. 💸Poche risorse frantumate tra innumerevoli capitoli di spesa che servono solo ad accontentare qualche centro d’interesse, di certo non a rilanciare il Servizio sanitario nazionale né a migliorare l’offerta sanitaria per i cittadini. ❌Esclusi categoricamente, dai benefici immediati delle misure adottate, i medici, se non per un aumento offensivo dell’indennità di specificità medica (circa 17 euro netti al mese), e gli infermieri, che ottengono un irrisorio aumento mensile di circa 7 euro netti. Per il resto, nulla. Nonostante le promesse, le belle parole, gli apprezzamenti: nulla. 😮💨‼️Eppure nel suo complesso la legge di Bilancio fa cadere a pioggia risorse importanti su alcuni interventi, dal ponte sullo Stretto di Messina ad un infinito elenco di bonus quantomeno discutibili, confermando che non è vero che i soldi non ci sono, ma semplicemente non si vuole spenderli per la sanità pubblica, preferendo strizzare l’occhio ad alcune categorie di cittadini-elettori cui si riconoscono regalìe di poche decine di euro e che contemporaneamente vengono private dell’accesso alla sanità pubblica, il bene più prezioso che abbiamo. 🫥🫥Ed è stata la stessa Corte Costituzionale – aggiungono - ad aver recentemente sottolineato in una importante sentenza come, “per fare fronte a esigenze di contenimento della spesa pubblica”, debbano “essere prioritariamente ridotte le altre spese indistinte, rispetto a quella che si connota come funzionale a garantire il “fondamentale” diritto alla salute di cui all’art. 32 Cost. ❌Non possiamo più continuare a portare esclusivamente sulle nostre spalle il peso della tutela della salute dei cittadini... 🪧🪧Ci prepariamo quindi ad un 2025 denso di battaglie sindacali da combattere su più fronti. 📝Così Pierino Di Silverio, Segretario Anaao Assomed, Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED, e Antonio De Palma, Presidente Nursing Up, commentano il testo della legge di Bilancio arrivato in Aula alla Camera dopo l’esame in Commissione. 👉Comunicato stampa integrale qui: https://lnkd.in/d32tnhQs
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