Ottant’anni fa, il 1° febbraio 1945, mia mamma aveva 2 anni, la guardo ora che abbiamo da pochi giorni festeggiato il suo compleanno e riesco a dare una concretezza a quanto sia lungo il periodo che è passato da quando con il Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 23, le donne italiane conquistarono il diritto di #voto, un passo storico verso la parità di genere.
Oggi, a distanza di otto decenni, il diritto di esprimere la propria voce non è più solo una questione elettorale, ma si traduce nell’#empowerment femminile in ogni ambito della società: dalle istituzioni all’imprenditoria, dalla #cultura all’innovazione.
𝐔𝐧 𝐥𝐮𝐧𝐠𝐨 𝐜𝐚𝐦𝐦𝐢𝐧𝐨, 𝐭𝐨𝐫𝐭𝐮𝐨𝐬𝐨, 𝐦𝐚𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐨, 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐨.
Se il diritto di voto ha sancito ufficialmente la partecipazione politica delle donne, il cammino verso una reale parità si è dimostrato tutt’altro che lineare.
Ancora oggi, affrontiamo ostacoli significativi nell’accesso alle posizioni di leadership e nella costruzione di un proprio spazio nel mondo economico e imprenditoriale. Il #gendergap nei salari, nelle opportunità di carriera e nei finanziamenti alle startup femminili è un indicatore chiaro di quanto la strada sia ancora lunga.
Eppure, mai come oggi le donne stanno ridefinendo il concetto di potere. L’empowerment femminile non si limita più alla partecipazione politica, ma si esprime attraverso l’imprenditoria, la capacità di innovare, di creare reti di supporto e di generare cambiamenti concreti: di sostenersi.
L’impresa femminile è una leva straordinaria di crescita sociale ed economica. I dati ci ritornano una nuova fotografia, le aziende guidate da donne stanno aumentando, ma continuano a scontrarsi con barriere strutturali: difficoltà di accesso al #credito, pregiudizi culturali, carichi di cura familiare ancora sbilanciati.
Eppure, le donne che fanno impresa introducono nuovi modelli di #leadership: più inclusivi, più attenti al benessere dei dipendenti, più orientati alla sostenibilità. La “leadership gentile” non è sinonimo di debolezza, ma di un modo diverso e più efficace di guidare il cambiamento.
Oggi, sappiamo bene che la vera sfida NON è solo votare, ma avere #voce nei luoghi decisionali. Il diritto di voto è stato il primo passo, ma il diritto di DECIDERE in politica, nell’economia, nella cultura, è il traguardo da raggiungere.
Non basta più essere rappresentate: dobbiamo essere protagoniste.
Contribuisco da molti anni alla promozione della leadership femminile, sia nell’ambito imprenditoriale che del terzo settore. Mi chiedono spesso se questo sia il mio lavoro, no non lo é, ma quando produco eventi culturalmente ambiziosi nel progettare la strategia di comunicazione ci metto sempre uno sguardo ad un mondo che ha ancora bisogno di attenzione:quello delle donne❗
Facciamolo tutte.