Post di UniNa Corse - Squadra Corse Federico II

🏎 La velocità è nel nostro DNA, sia quando rispondiamo alle richieste dei clienti, sia quando carichiamo e scarichiamo una vettura da corsa in pista.  E’ quello che è successo lo scorso weekend quando abbiamo trasportato le #porscheGT3 all’autodromo di Imola per l’evento Summer Track Days, dimostrando che #FourSustainableLogistics è rapida come un’auto da corsa, senza compromettere #sostenibilità e qualità. 🚛 Il nostro #camionelettrico ne è la prova: ogni trasporto è un passo avanti verso un futuro più verde. #logisticasostenibile #sustainablelogistics

Alfa Romeo 33 Stradale, una delle auto più belle di sempre. Dalle linee eterne, archetipo di modello sportivo. Vera icona, punto d'incontro tra l'esaltazione della tecnologia, le soluzioni meccaniche applicate alle gare e uno stile unico. Venne presentata il 31 agosto 1967, alla vigilia del GP d'Italia di Formula 1. All'Autodromo di Monza, in quanto massima espressione del legame fra il mondo delle corse e le auto da strada. Un legame suggellato dalla presenza del Quadrifoglio, utilizzato per la prima volta da Ugo Sivocci nel 1923 e adottato, a partire dagli anni Sessanta, come simbolo ufficiale sulle Alfa Romeo dalle prestazioni sportive più marcate, come Giulia Q. Posto in posizione centrale, l'otto cilindri a V di 90° da 1995 cm³, progettato da Giuseppe Busso e poi sviluppato dall'Autodelta di Carlo Chiti, nella versione da competizione il propulsore erogava 270 CV di potenza a 9.600 giri/min. La versione stradale veniva limitata a 230 CV erogati ad un regime di 8.800 giri/min per rendere più adatto il motore all'uso stradale; tuttavia questo rimane uno dei 2.000 cm³ aspirati più potenti mai realizzati e con un regime di rotazione record per l'epoca, che anche oggi rimane elevatissimo per un'auto da strada. I suoi 230 CV sono una potenza elevata per un'autovettura stradale se ottenuta con la sola tecnologia meccanica e senza l'ausilio della gestione elettronica adottata dalle automobili moderne. La 33 Stradale è molto leggera (690 kg) e compatta ed era capace di prestazioni molto elevate per l'epoca: la rivista Auto Italiana, che provò la vettura nel febbraio 1969, registrò 4,9 secondi da 0 a 100 Km/h e 245 Km/h di velocità massima. La bellezza immortale della 33 Stradale, dovuta all'estro di Franco Scaglione, e la tecnologia direttamente derivata dalla Tipo 33 ne fanno una delle icone più rappresentative di Alfa Romeo, fascinosa rappresentante di una famiglia di vetture nate per vincere. #alfaromeo #alfa33 #vintagecar #v8engine Passione motori

🏎️ Ferrari ha presentato al mondo la sua ultima meraviglia, la F80, una supercar limitata a soli 799 esemplari. Questo gioiello tecnologico rappresenta l’eccellenza assoluta della Casa di Maranello, unendo potenza, prestazioni e design in un pacchetto senza pari. Con i suoi 1200 CV complessivi e l'innovativo motopropulsore ibrido con e-turbo, la F80 è la vettura stradale più potente mai realizzata da Ferrari. La sua architettura richiama le soluzioni tecniche sviluppate in Formula 1 e nel World Endurance Championship, portando la tecnologia delle competizioni direttamente sulle strade. Per noi di Mes Connettori, l'evoluzione tecnologica della F80 è un chiaro esempio di come l'innovazione possa ridefinire i limiti del possibile. Ogni dettaglio della vettura, dai materiali al motore, rappresenta una sfida e un'opportunità per chi lavora nel settore della componentistica. La F80 segna l’inizio di una nuova era, non solo per Ferrari, ma per l'intera filiera dell'automotive, spingendo il confine dell’innovazione. #FerrariF80 #Supercar #Innovazione #Automotive #MesConnettori 

Agli albori del nuovo millennio il settore delle compatte vive una vera e propria rinascita, dopo i fasti degli anni 80. Ogni produttore generalista cerca di cavalcare l’onda, non sempre dando vita a vetture memorabili. Negli ultimi anni si sta delineando una sfida di mercato tra la Volkswagen Golf IV (best seller assoluta, sulla breccia dal 1997) e l’ultima arrivata di Alfa Romeo, la 147 subito eletta “Auto dell’Anno”. È solo questione di tempo prima che lo scontro arrivi anche al top di gamma! Entrambi i marchi hanno a listino versioni pepate come la 2.0 TS per la 147 e la 1.8 GTI per la Golf, ma entrambe sono decisamente all’insegna dell’understatement. Per qualche genio del marketing, che non ringrazieremo mai abbastanza, è il momento di alzare l’asticella dei riferimenti prestazionali. Sia in Italia che in Germania si giunge così alla stessa decisione: ma se ci mettessimo un V6? Sarebbe curioso sapere se si siano almeno sentiti per telefono, perché la contemporaneità è sorprendente! Entrambe le case attingono al meglio della loro produzione e i risultati si vedono, la concorrenza subisce un duro colpo. A Wolfsburg si decide di prendere il 2.8 VR6, con la particolare V di 15°, per portarlo a 3.189 cc maggiorando corsa e alesaggio. Si opta poi per la trazione integrale 4Motion, vanto tecnologico della casa. All’esterno la si distingue solamente per i loghi R32 piazzati ad arte sulla carrozzeria, ma basta aprire il cofano per rendersi conto che non siamo certamente di fronte ad una 1.9 TDI... I cerchi da 18 pollici poi aiutano chi fosse duro di comprendonio, unitamente ai paraurti maggiorati e alle minigonne. L'articolo completo è su #YTR7 ➡ https://lnkd.in/dg4VdW-T #youngtimereretro #autoclassiche #autostoriche #classiccars #vintagecars #oldtimer #youngtimer #spares #spareparts #classicspares #vintagecarspares #AlfaRomeo #AlfaRomeoGTA #AlfaRomeo147 #AlfaRomeo147GTA #Volkswagen #VolkswagenGolf #VW #VWGolf #GolfGTI #GolfR32

Di recente Quattro Ruote ha effettuato una prova su strada con una percorrenza di 100.000km per la nostra Audi Q4 Sportback e-tron. Il percorso effettuato è stato di 100.000 Km durante i quali la vettura ha dimostrato di saper resistere senza problemi alla fatica. Ecco alcuni degli elementi più significativi riscontrati da questa lunga prova su strada: ➡️ l'utilizzo senza remore delle colonnine ad alta potenza, non ha influito sullo stato si salute della batteria ➡️ dopo i 100.000 km percorsi non ci sono celle danneggiate e l'SoH è pari al 94,4% ➡️ la vettura ha confermato che una BEV comporta davvero spese di manutenzione irrisorie. Gli unici interventi effettuati: sostituzione spazzole tergicristallo e check volontario a metà percorso, entrambi per un costo di 70€ ciascuno. ➡️ dischi e pastiglie al 70% di vita utile Se vuoi approfondire l'argomento leggi tutto l'articolo su #Quattroruote

🏎🛣𝗘𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘀𝘂𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗙𝟭 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮: 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗚𝗼𝗿𝗱𝗼𝗻 𝗠𝘂𝗿𝗿𝗮𝘆  Una supercar con una ventola posteriore non passa di certo inosservata, soprattutto se si tratta della Murray T50, una delle ultime idee di Gordon Murray che mira a portare la Formula 1 tra le strade cittadine. L’aerodinamica della T50 è basata sull’𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘀𝘂𝗼𝗹𝗼, ma come ricrearlo su un’auto stradale senza il complesso fondo? L’ex progettista di Brabham e Mclaren ci propone uno dei sistemi più innovativi, introdotto in Formula 1 dalla storica Brabham BT46B, da lui disegnata, ovvero la 𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼𝗹𝗮 𝗱’𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲. Questa è alimentata da 𝗱𝘂𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼𝘁𝘁𝗶 𝗮𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝗻𝘁𝗶, uno superiore e l’altro collegato direttamente al diffusore, ma in che modo influenza le prestazioni della vettura? A ventola spenta, l’estrattore è in una condizione di stallo in cui genera una modesta quantità di deportanza; quando la ventola è alimentata, la riduzione di pressione incrementa la velocità, guidando l’aria lungo l’aggressiva geometria del diffusore, massimizzandone l’efficienza 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗼𝘄𝗻𝗳𝗼𝗿𝗰𝗲 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗲. Invece, tramite l’altro condotto, l’aspirazione dell’aria può garantire il 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 dello spessore 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗹𝗶𝗺𝗶𝘁𝗲 nella zona superiore e, dunque, delle turbolenze al retrotreno [fig.5]. Questi meccanismi, integrati con 𝘀𝗽𝗼𝗶𝗹𝗲𝗿 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗶 ad incidenza regolabile, permettono di ottenere molteplici configurazioni, adatte ad ogni condizione di guida. La Murray T50 è sicuramente uno dei progetti più interessanti degli ultimi anni ed è un ottimo esempio di conversione di concetti provenienti dal motorsport su prodotti stradali. La raffinatezza delle caratteristiche aerodinamiche si riflette anche in molti altri aspetti progettuali della vettura, come ad esempio il caratteristico 𝗮𝗯𝗶𝘁𝗮𝗰𝗼𝗹𝗼 a tre posti sfalsati con posizione di guida centrale già visto sulla Mclaren F1 negli anni '90. 💭Diteci la vostra opinione su quest'ultimo progetto dell' ingegnere sud africano e se volete saperne di più comunicatelo con un commento!    🖋📑 Francesca Santella membro della divisione di Aerodinamica   Andrea Pezzulo caporeparto della divisione di Aerodinamica #UniNaCorse #Formulastudent #Engineering #AutomotiveInnovation #Aerodynamics #Formula1 #GordonMurray #Automotive #Innovation #Motorsport #CarDesign #MurrayT50 #T50

#lamborghini #v8 #engine A dire la verità un po ( ma anche più di un po) mi dispiace che la Automobili Lamborghini S.p.A. non dia seguito al glorioso v10, che da oltre vent'anni, prima con la Gallardo e poi con la Huracan, ha fatto innamorare milioni di appassionati col suo sound unico da motore aspirato. Ma anche se sono un fan dei motori aspirati devo ammettere che questo nuovo v8 4.0 litri biturbo mi ha lasciato davvero sbalordito. Cominciamo con i numeri appunto 800 cv erogati tra i 9000 ed i 9750 gir/min con un'allungo fino a 10.000 gir/min! Sinceramente a memoria d'uomo, non mi ricordo di un motore turbo stradale che potesse raggiungere questi regimi di rotazione! Ma anche la coppia non è da meno, infatti si hanno a disposizione ben 730 nm di coppia compresi tra i 4.000 ed i 7.000 gir/min, oltre a questo il propulsore è abbinato ad un modulo ibrido che aggiunge altri 150 cv e 300 nm di coppia. Inoltre come si può vedere dalla foto il motore è un "hot v" ovvero le due turbine sono collocate al centro della v tra le due bancate, schema che ultimamente si vede sempre più spesso. Ritornando al motore una delle tante caratteristiche tecniche, è sicuramente l'adozione di un albero motore piatto, (La Ferrari in questo probabilmente è stata un precursore in ambito stradale) configurazione che conferisce un sound ( anche se i turbo peccano un po sul questo punto di vista) unico ma soprattutto consentono di arrivare ad elevati regimi di rotazione e quindi di ottenere cavalli, proprio come si addice ad un motore da competizione. Ritornando al motore è un progetto completamente nuovo a differenza del v10 aspirato che era in collaborazione con AUDI AG, studiato ideato e progettato completamente a Sant'agata bolognese. Devo essere sincero non vedo l'ora di vederlo all'opera ma soprattutto di sentire come "canta" questo nuovo propulsore, a proposito Lamborghini non ha ancora ufficializzato il nome della nuova supercar, si sa soltanto il codice progetto interno siglato 634, non ci resta che aspettare... #lamborghini #supercar #engine #passion

Finalmente si ragiona. Performance sostenibili e durature.

Alfa Romeo 1750 GT Veloce 1967 Nel 1967 le Giulia Sprint lasciarono il posto alla nuova versione, ridenominata GT Veloce (senza il nome Giulia). Rispetto ai modelli precedenti, oltre alla cilindrata maggiorata da 1570 a 1779 cm³ (114 CV), la nuova nata aveva la parte anteriore completamente ridisegnata: niente più scalino, ma frontale "liscio" con mascherina nera a singolo baffo cromato, dotata di 4 fari circolari, i fari posteriori erano specifici del modello con il catadiottro rifrangente posto orizzontalmente al centro del faro. Caratteristica distintiva del modello gli stemmi rotondi smaltati raffiguranti il Quadrifoglio Dorato sui montanti posteriori. Anche gli interni presentavano una nuova plancia con nuovi strumenti, inediti sedili profilati (con poggiatesta anteriori estraibili), tunnel centrale dotato di strumentazione. Alcuni ritocchi nel 1969, caratterizzarono la Seconda Serie della 1750 GT Veloce, tra questi i fanalini anteriori integrati nel frontale, nuovi paraurti, diverse coppe ruota, fanali posteriori uguali alle altre GT e diversi sedili e pannelli. Il nuovo motore 00548 garantisce prestazioni notevolmente migliorate, sia in accelerazione e che in ripresa, leggermente aumentata anche la velocità massima (dichiarata ora oltre 190 km/h). L’automobile nel mondo

Alcune considerazioni sulla Formula SAE Italy nell'intervista di Massimo De Donato.