📈 Crescono i contratti stabili, si riducono quelli a tempo determinato e i tirocini. Rispetto al passato aumenta però la distanza tra domanda e offerta dovuta anche a una maggior selettività da parte dei laureati nella scelta del lavoro. 👉 Quello dei laureati lombardi non è un percorso privo di difficoltà, soprattutto per chi proviene dalle lauree umanistiche, ma nel complesso a tre anni dalla laurea ben il 43% dei laureati vede migliorare le proprie condizioni contrattuali e, rispetto al resto del Paese, la Lombardia si conferma una regione dove l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro avviene velocemente. Sono alcune delle tendenze che emergono dal Terzo Rapporto dell'Osservatorio MHEO dell'Università degli Studi di Milano presentato oggi presso la sede di Assolombarda. Scopri di più nella news. Dipartimento di Economia Management e Metodi Quantitativi MUSA scarl #lastatalericerca #osservatoriomheo
Post di Università degli Studi di Milano
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A tre anni dalla laurea, il 43% dei laureati vede migliorare le proprie condizioni contrattuali. L'ingresso nel mondo del lavoro dopo gli studi non è privo di criticità, soprattutto per chi proviene dalle lauree umanistiche, ma sul campo è possibile rafforzare il proprio percorso, integrare le proprie competenze e andare in cerca di opportunità migliori, come stipendi più alti, possibilità di crescita professionale o maggiore equilibrio tra vita lavorativa e personale. A cambiare lavoro in senso migliorativo, inoltre, non sono solo coloro che cominciano a lavorare con contratti precari, ma anche i giovani già assunti con un contratto a tempo indeterminato - una condizione di partenza favorevole che riguarda più neolaureati rispetto al passato -. Sono solo alcuni dei dati di rilievo (quelli citati si riferiscono in particolare ai laureati di due grandi università multidisciplinari come l’Università degli Studi di Milano e l’Università di Milano-Bicocca) contenuti nel terzo rapporto dell'Osservatorio MHEO "Dopo la laurea: gli sbocchi occupazionali dei laureati milanesi e lombardi", presentato ieri a Milano nella sede di Assolombarda. Il rapporto è scaricabile sul sito dell'Osservatorio all'indirizzo: https://lnkd.in/dWihVQeA
📈 Crescono i contratti stabili, si riducono quelli a tempo determinato e i tirocini. Rispetto al passato aumenta però la distanza tra domanda e offerta dovuta anche a una maggior selettività da parte dei laureati nella scelta del lavoro. 👉 Quello dei laureati lombardi non è un percorso privo di difficoltà, soprattutto per chi proviene dalle lauree umanistiche, ma nel complesso a tre anni dalla laurea ben il 43% dei laureati vede migliorare le proprie condizioni contrattuali e, rispetto al resto del Paese, la Lombardia si conferma una regione dove l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro avviene velocemente. Sono alcune delle tendenze che emergono dal Terzo Rapporto dell'Osservatorio MHEO dell'Università degli Studi di Milano presentato oggi presso la sede di Assolombarda. Scopri di più nella news. Dipartimento di Economia Management e Metodi Quantitativi MUSA scarl #lastatalericerca #osservatoriomheo
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Il recente Rapporto Excelsior “Scenari per l’orientamento e la programmazione della formazione” offre un’analisi dettagliata delle lauree più richieste nel mercato del lavoro tra il 2024 e il 2028. I dati indicano che i percorsi di studio più ricercati sono quelli in ambito economico-statistico, seguito da insegnamento e formazione, comprese scienze motorie, e dal settore medico-sanitario. Non diciamo niente di nuovo, probabilmente, ma un aspetto che mi ha colpito è il dato Istat del tasso di occupazione. Nel 2022 il tasso di occupazione dei laureati in Italia ha raggiunto il 74,6%, segnando un aumento significativo rispetto all’anno precedente e questo numero è in continua crescita. #lavoro #lauree #università #economia #occupazione Sotto l'articolo completo ⬇ ⬇ ⬇ ⬇
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Crescono i contratti stabili, si riducono quelli a tempo determinato e i tirocini. Aumenta la distanza tra domanda e offerta, dovuta anche a una maggior selettività da parte dei laureati. Tra le figure più richieste, ma anche più difficili da reperire, i profili Stem. Risultano sempre più indispensabili le conoscenze digitali, green e la capacità di gestire processi d’innovazione. Presentato il terzo rapporto "Dopo la laurea: gli sbocchi occupazionali dei laureati lombardi” dell’Osservatorio MHEO (Milan Higher Education Observatory) ➡️ https://lnkd.in/dRYRwWxT Assolombarda Università degli Studi di Milano #lavoro #laureati #mheo
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Pubblicati i risultati dell’indagine occupazionale 2024 del Politecnico di Milano. Il 97% dei laureati magistrali italiani trova lavoro entro un anno dal titolo, di cui il 72% con un contratto a tempo indeterminato. La percentuale di occupati sale fino al 99% a cinque anni dalla laurea. In aumento lo stipendio mensile netto rispetto agli anni precedenti e il numero di laureati che decide di lavorare in Italia, non solo italiani, ma anche internazionali. “Che il Politecnico di Milano garantisca la piena occupazione dei suoi laureati e delle sue laureate non fa più notizia. Il mercato del lavoro riconosce e accoglie con favore la preparazione di chi studia nel nostro Ateneo e questo è fondamentale. Ci sono ulteriori aspetti che meritano ancora maggiore attenzione. Tra questi, l’aumento dello stipendio netto, leva decisiva per trattenere i talenti all’interno di un mercato del lavoro che ha confini europei. Così come va sottolineato il crescente numero di laureati internazionali che decide di rimanere in Italia, risorsa preziosa per il nostro sistema industriale”, commenta la Rettrice Donatella Sciuto. Per approfondire: https://lnkd.in/etTFTFKu
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Pubblicati i risultati dell’indagine occupazionale 2024 del Politecnico di Milano. Il 97% dei laureati magistrali italiani trova lavoro entro un anno dal titolo, di cui il 72% con un contratto a tempo indeterminato. La percentuale di occupati sale fino al 99% a cinque anni dalla laurea. In aumento lo stipendio mensile netto rispetto agli anni precedenti e il numero di laureati che decide di lavorare in Italia, non solo italiani, ma anche internazionali. “Che il Politecnico di Milano garantisca la piena occupazione dei suoi laureati e delle sue laureate non fa più notizia. Il mercato del lavoro riconosce e accoglie con favore la preparazione di chi studia nel nostro Ateneo e questo è fondamentale. Ci sono ulteriori aspetti che meritano ancora maggiore attenzione. Tra questi, l’aumento dello stipendio netto, leva decisiva per trattenere i talenti all’interno di un mercato del lavoro che ha confini europei. Così come va sottolineato il crescente numero di laureati internazionali che decide di rimanere in Italia, risorsa preziosa per il nostro sistema industriale”, commenta la Rettrice Donatella Sciuto. Per approfondire: https://lnkd.in/etTFTFKu
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I dati del rapporto #Almalaurea: il 78% dei laureati e laureate dell'Università degli Studi di Milano con un titolo triennale e il 79,6% di quelli a ciclo unico o con laurea magistrale ha trovato lavoro a un anno dalla laurea, superando le rispettive medie nazionali del 74,1% e del 75%. Scopri di più ⬇ #studiareinstatale
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Difficile da trovare un laureato su due “Introvabili” i profili nell’ambito ingegneristico, medico-paramedico e scientifico Gli esami di maturità sono iniziati e molti giovani, quasi neodiplomati, dovranno presto decidere se iscriversi all’università, valutando anche le opportunità che offre il mercato del lavoro per i laureati dei diversi indirizzi di studio. È importante, allora, sapere che nel 2023 le imprese italiane dell’industria e dei servizi hanno pianificato di assumere oltre 768mila laureati, pari al 13,9% del totale dei 5,5 milioni di contratti di lavoro programmati. Ma le imprese hanno difficoltà a trovare quasi 1 laureato su 2, cioè 376mila figure. Queste alcune delle indicazioni provenienti dal Sistema informativo Excelsior che Unioncamere realizza in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali relative alle opportunità di lavoro per i laureati e analizzate insieme ad @AlmaLaurea nel volume “Laureati e lavoro”. https://lnkd.in/dNvSSAVJ
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Le aziende non trovano circa metà dei laureati che cercano. Avviso di cui tenere conto per le future matricole. Gli studenti che in questo momento sono alle prese con gli esami di maturità, molto presto si troveranno a dover fare una scelta importante per la loro vita. Infatti, nel corso dell’estate dovranno decidere a quale università iscriversi e, quindi, da quale porta fare il proprio ingresso nel mondo del lavoro. Questa decisione viene indirettamente influenzata anche dalla tenuta economica del nostro paese. E per prenderla in maniera totalmente conscia, diventa utile analizzare il report 2023 che Unioncamere ha realizzato in sinergia con il ministero del Lavoro e delle politiche sociali sulle opportunità di lavoro per i laureati. Nel dettaglio, lo scorso anno le imprese italiane dell’industria e dei servizi hanno pianificato l’assunzione di oltre 768mila laureati, un dato pari al 13,9% dei 5,5 milioni totali di contratti di lavoro programmati. Allo stesso tempo, esse hanno però fatto fatica a trovare quasi la metà dei laureati ricercati, ovvero 376mila figure professionali.
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I laureati che le imprese stanno cercando: dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali le informazioni utili per i neodiplomati che devono scegliere il proprio futuro. Il #mismatch sta inevitabilmente crescendo soprattutto negli ambiti STEM. Il volume Ecelsior sui laureati è stato realizzato confrontando la domanda delle imprese nei diversi settori economici e nelle regioni anche grazie alla collaborazione con AlmaLaurea e AlmaLaurea Per Le Imprese. Ministero Istruzione, Universita' e Ricerca INDIRE - Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa INAPP (Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche) InfoCamere
Difficile da trovare un laureato su due “Introvabili” i profili nell’ambito ingegneristico, medico-paramedico e scientifico Gli esami di maturità sono iniziati e molti giovani, quasi neodiplomati, dovranno presto decidere se iscriversi all’università, valutando anche le opportunità che offre il mercato del lavoro per i laureati dei diversi indirizzi di studio. È importante, allora, sapere che nel 2023 le imprese italiane dell’industria e dei servizi hanno pianificato di assumere oltre 768mila laureati, pari al 13,9% del totale dei 5,5 milioni di contratti di lavoro programmati. Ma le imprese hanno difficoltà a trovare quasi 1 laureato su 2, cioè 376mila figure. Queste alcune delle indicazioni provenienti dal Sistema informativo Excelsior che Unioncamere realizza in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali relative alle opportunità di lavoro per i laureati e analizzate insieme ad @AlmaLaurea nel volume “Laureati e lavoro”. https://lnkd.in/dNvSSAVJ
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⚡️Flash news⚡ È appena stato presentato all’Università degli Studi di Trieste il rapporto AlmaLaurea 2024 che fa riferimento alla Condizione occupazionale dei Laureati. 🎓 Nel 2024 sono stati 660mila i laureati italiani di 78 Università diverse. L’indagine serve a restituire un quadro completo sull’inserimento dei laureati nel mercato del lavoro, comprese le caratteristiche del lavoro trovato, la professione, la retribuzione e l’utilizzo, all’interno dell’ambiente lavorativo, delle competenze acquisite all’Università. 👇Nello specifico, il dato si riferisce alla percentuale di laureati che, durante gli studi, ha avuto esperienze lavorative. Dal 2013 al 2023 si registra una lieve flessione che si sposta dal 69% del 2013 al 66,2% del 2023, con una crescita di 2,1 punti percentuali nell’ultimo anno. ❓sarà che gli impegni universitari richiedono più presenza o che gli studenti vogliono godersi il loro tempo libero?
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Direttore presso Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute
3 mesiMolto utile