Attaccàti al kaisen
L'ultimo sabato ho ottenuto una bella vittoria.
Ho concluso la prima 'stagione', in veste di Promoter HP, grazie all'ausilio dell'azienda Presidium di Milano, che ha voluto riporre in me la fiducia di poter 'fare bene' nelle attività promozionali della Casa americana. Ma, detto questo, non scriverò di semplici numeri!
Ho vissuto un bel periodo, in questi quattro mesi, in quei sabati di presidio di 'marketing diretto'.
Ho imparato molto: la mia più grande passione, in una realtà aziendale, insieme alle attività di project management, è infatti il marketing, e lo studio e l'applicazione delle sue dinamiche. Fare un'opera di vendita, appunto di marketing, ma diretto, mi ha reso felice. Se per il progetto Ferrari Dream Racing mi ero occupato dello studio e dell'applicazione di princìpi di marketing in senso vasto, ora si trattava, invece, di promuovere punti di forza di prodotti informatici che, tramite la mia persona, potevano 'prendere vita'.
Ciò che ricordo con maggiore intensità di quest'esperienza è aver scommesso, con successo, su di una tecnica di vendita... che rassomiglia più al mio nuovo stile di vita: mettere davanti al mio bene le persone. Gli altri.
Non essendo un santo, od un benefattore, avendo obiettivi egoistici, non ci riesco sempre. Anche perché in gioco c'è la scoperta di una nuova parte di me che non avevo interiorizzato, se non da pochissimi anni a questa parte. Di cui non ero conscio. E così, se ho agito altruisticamente - nel passato -, ciò è avvenuto inconsapevolmente, senza operare una riflessione autentica. Per automatismo.
Adesso invece c'è l'impegno attivo.
L'impegno a dare tutto, come diceva quella meravigliosa persona che ho adottato in qualità di mio nuovo mentor, Ayrton Senna: "I continuously go further and further, learning about my own limitations, my body limitations, my psychological limitations; it's a way of life for me [because] there is no compromise, you give everything you have, everything, absolutely everything".
Beninteso: questo mio tutto... non è molto. Me ne rendo conto quando non riesco ad intercettare i bisogni e i desideri del Cliente perché parlo troppo o troppo poco. Quando non riesco ad entrare in sintonia con lui.
Questo mio tutto è però qualcosa: qualcosa che si sviluppa, che mi sta facendo crescere.
Non avrei mai pensato che nel mestiere del venditore, anzi, del promoter e dell'addetto al marketing, vi fosse molto più in gioco la nostra parte emozionale (e a volte irrazionale!) di quanto potessi mai lontanamente immaginare.
Però è così.
Le mie vendite non sono per impormi; sono per mettere l'altro prima di me. Per vincere, bisogna far vincere il Cliente. Siamo un team, l'obiettivo è uno: la Vittoria.
Ed è facile vincere, quando ti accorgi di aver fatto tuo il vedere, il vedere la persona con altri occhi. Ho ricevuto questo dono immenso che è - un pochino! - la capacità di donarmi, e questo mi sta rendendo un uomo nuovo, più quello che non avrei mai pensato: uno che pensa bene delle attività di vendita, meravigliosamente bene, io che invece l'ho sempre considerata un'attività dove si tacevano i difetti del prodotto e si millantavano le qualità.
E la cosa più bella di tutto questo, è che la serietà, l'onesta e la professionalità, attirano il bene delle persone.
Davvero, le persone, i clienti, mi vogliono bene!
Ed è molto bello.
Mi stupisce, al riguardo, una vendita fatta proprio questo sabato, ad una ragazza nel fiore dell'adolescenza, sofferente di artrite reumatoide. Dopo aver fatto confronti incrociati tra prodotti HP e quelli della concorrenza, alla fine ho dovuto accettare l'ennesima sconfitta e prorompere in un: "beh, effettivamente, devo ammettere che la concorrenza offre un prodotto migliore, in questo caso".
Madre e zio (informatico) della bambina mi guardano con stupore. Esclamano, dispiaciuti: "ma se questo è superiore in tutto!"
Avevano già dimenticato che il nostro HP pesasse mezzo chilo in più e fosse di un pollice e mezzo più grande lo schermo; per una ragazza la cui necessità principale era avere a disposizione uno strumento facilmente manovrabile.
Ma al tempo stesso avevano in mano un prodotto destinato a durare negli anni. A mantenere le performance meglio di quello della concorrenza, meno "cavallato" e desiderabile.
Ci siamo salutati con grandi sorrisi. E con grande stima gli uni dell'altro.
E' questa la vera Vittoria: vedere un Cliente che va via nella gioia... Specialmente quando sai di aver dato tutto te stesso, per fare confronti, parlare tanto delle caratteristiche e accompagnarlo verso il prodotto migliore, anche a costo di dire che non è il tuo... Questo mi rende felice.
E' la vendita di un'emozione. Chiamata fiducia. E perché no, in fondo, Amore.
P.s.: per chi si chiedesse il motivo di un titolo così... forte, spiego subito che il kaisen è quella filosofia giapponese di miglioramento continuo ispirante le migliori aziende presenti al mondo. E, di conseguenza, viene perseguita da tutti quegli appassionati, sportivi e professionisti che hanno conosciuto il lato più gioioso, nascosto e terribilmente sfidante della vita: cercare, un giorno, di raggiungere, finalmente, quella perfezione tanto desiderata.