Quella volta che incontrai Emanuele Pirro, maestro involontario

Quella volta che incontrai Emanuele Pirro, maestro involontario

Era forse la primavera del 2002. Lo ricordo ancora, era un pomeriggio assolato, ma fresco nell'aria che pareva non voler rinunciare agli ultimi scampoli dell'inverno.

Mi trovavo, come ogni settimana, puntualmente alle prese con una sessione di prove libere presso l'indimenticato circuito da go-kart della "Pista d'Oro" presso Bagni di Tivoli, appena fuori Roma.

Il tracciato era deserto: vi eravamo io, il mio abile meccanico Tony e, ovviamente, il mio kart.

Compiei dei giri di prova, una quindicina, e poi, non molto soddisfatto ritornai col mio mezzo rosso sulla pitlane.  

Esposi a Tony i miei dubbi sull'assetto del mezzo e infine deviammo il discorso sul lavoro che un pilota deve compiere sulle proprie capacità per migliorarsi.

Poi, con sguardo solenne, Tony mi gelò con una battuta: "per guidare bene, devi imparare a guardare dietro!"

Io, trasecolando - sicché mi era sempre stato detto di non guardare mai dietro di me una volta alla guida per non sollevare inavvertitamente il piede dall'acceleratore come fanno tutti i rookies - gli chiedo, nell'ingenuità dei miei sedici anni; "in che senso?" - e poi mi volto nella direzione che mi indica con un gesto, mimando un pilota di go-kart che si volge all'indietro per scoprire chi lo stia inseguendo.

Rimango quindi a bocca aperta per l'inaspettata visione.

Nella sua tuta scintillante di pilota Audi ufficiale, infatti, oggi c'è in pista con me nientemeno che Emanuele Pirro, che sta provando con un altro pilota un kart da competizione - proprio come me.

Ricordo di esser rimasto per qualche attimo sorpreso, e poi di aver detto, ad alta voce, nella solitudine tranquilla di quel tracciato: "ma quello è Emanuele Pirro!"

Una veloce occhiata d'intesa con il mio meccanico concorda una sospensione, giocoforza, delle nostre prove.

Vedo Pirro salire sul go-kart, inizialmente un pò impacciato (del resto è l'abitudine che si fa a guidare prototipi da 600 cavalli e 900 chili di peso...) e poi comincio a studiarlo con estrema attenzione. Sembra inafferrabile nella sua guida.

Emanuele, quel giorno, ebbe il merito di consolidare la mia più grande passione che avrei praticato, con sommo gaudio, negli anni successivi, fino al conseguimento della certificazione ACI-CSAI per effettuare competizioni su pista. Passione che in questi ultimi anni sto riscoprendo.

Il mio concittadino Emanuele Pirro, rappresenta infatti tutte le qualità che poi mi sono trovato a rincorrere durante il mio (ancora) breve cammino professionale.

Anzitutto il fair-play, che nella vita è l'accettazione con il giusto distacco delle sfide, delle vittorie e, soprattutto, dei fallimenti.

Mi ha molto colpito, al riguardo, una reazione avuta da Emanuele nel lontano 2001, nella gara di Mosport, il round canadese valido per il campionato American Le Mans Series. Dopo aver subìto un ingiusto tamponamento, dettato da un errore di un pilota alla guida di una Porsche più lenta, costato ad Emanuele l'insabbiamento del suo prototipo e la fine prematura della gara per entrambi, dopo aver gesticolato lui visibilmente la propria contrarietà, lo ha abbracciato - non mancando di dar lui dei "buffetti" sulla schiena. Per confortarlo del fatto che, evidentemente, quell'incidente, non era la fine del mondo.

E' questo Emanuele Pirro, eroe nazionale vincitore di 5 edizioni della 24 Ore di Le Mans, fuori da ogni canone e per questo straordinario poiché ha fatto della sua semplicità e del rispetto per l'avversario i suoi tratti più rimarchevoli.

Caro Emanuele, non so se ricorderai di quel ragazzo che ti augurò un'eccellente 24 Ore di Le Mans mentre curiosavi all'interno di un negozio d'informatica all'Olgiata... io conservo però il ricordo di quanto calorosamente mi ringraziasti quando ti augurai di vincerla - cosa che effettivamente accadde qualche mese dopo.

Perciò grazie per il tanto fugace quanto efficace maestro che sei stato. Perché mi hai insegnato soprattutto che le corse, in fondo, non finiscono mai, rimanendoti nel cuore.   

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