LET'S MAKE LOVE?

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#HISTORYTELLING - SESSO O AMORE: PENTIMENTI E SENTIMENTI

Un recente studio prodotto dalla Università di California Los Angeles riguarda il tema del “sexual regret”, cioè dello scontento che subentra per aver deciso di cogliere l’opportunità di un rapporto sessuale “casuale” o per non essere riuscito a crearla.

Una ricerca condotta su più di 24.000 studenti di college ha dimostrato le significative differenze che esistono fra donne e uomini nelle modalità con cui questo scontento si crea. 

In generale le donne dimostrano un rimorso “di azione”, cioè la scontentezza per aver fatto sesso con persone che non erano interessate a una relazione impegnativa, mentre gli uomini manifestano un rimpianto di “inazione” per essere caduti in relazioni che poi non avevano portato al sesso.

I ricercatori hanno spiegato questi risultati complessivi alla luce della teoria evolutiva.

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Negli esseri umani, come in altri mammiferi, il sesso e la riproduzione comportano rischi maggiori per le femmine piuttosto che per i maschi. Per dare alla luce un figlio la donna impiega nove mesi, con necessità di una acquisizione calorica molto maggiore del normale e tanta assistenza dall’ambiente. Un uomo ha bisogno invece di venti secondi di concentrazione. 

Sembra logico che le donne siano sessualmente più caute e selettive, mentre gli uomini, avendo poco da perdere, vivano un approccio meno attento… 

Le donne, in linea con queste considerazioni, sono programmate per rimpiangere (e quindi evitare nel futuro) l’assunzione di rischi non necessari (“Perché sono andata a letto con quel deficiente?”). Gli uomini invece sono predisposti a recriminare le mancate opportunità di fecondazione (“Perché non ho tentato di andare a letto con lei?”).

In generale poi i risultati di questo studio (e anche altri) hanno dimostrato che i sexual regret sono molto frequenti. E questo solleva la domanda: come gestirli?

LEZIONI DA IMPARARE

A prima vista sembrerebbe ideale farne a meno. È facile immaginare che una vita senza recriminazioni potrebbe essere una vita buona. Ma nella realtà una vita senza di esse sarebbe impossibile. 

Tutti noi abbiamo alcune opzioni e scelte nella vita, di qui la possibilità di commettere errori. Tutti noi possiamo immaginare come le cose sarebbero potute andare differentemente da come sono andate. Siamo quindi tutti esposti alla possibilità di recriminazioni che nascono dall’esperienza. Ed esse svolgono un ruolo importante nell’indirizzare i nostri successivi comportamenti nella vita.

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A tutto questo dobbiamo aggiungere che viviamo in un mondo dominato dalla presenza dei sentimenti.

I sentimenti intervengono sulle nostre pulsioni evolutive e le modificano. Le nostre recriminazioni alla fine ne devono tenere conto. 

Esse sono un chiaro segno di umanità: siamo scontenti perché siamo esseri umani, non perché siamo inferiori o abbiamo problemi di salute. Coloro che insistono su una vita senza recriminazioni o non sono disposti a tenerne conto anche nel corso delle loro esperienze, negano la propria umanità.

Umanità e sentimenti quindi finiscono con l’avere una grande influenza sui comportamenti e quindi sulle recriminazioni. 

È quello che ci dimostra una bella storia tratta dal blog inglese StoriesAroundMe, la quale ci aiuta a completare le nostre riflessioni.

PICCOLA STORIA INSEGNA

Le emozioni si erano accumulate negli ultimi tre mesi. Nulla era più lo stesso da quando era entrata nella sua squadra. Rimaneva nelle sale conferenze molto tempo dopo che lei se ne era andata, respirando solo il suo profumo. Rubava occhiate segrete al suo laptop per intravederla. Accarezzava la sua sedia con un desiderio segreto ogni sera dopo che lei si lanciava la borsetta sulla spalla e usciva dall'ufficio. 

Era un'emozione al di fuori del suo controllo. A volte era puro desiderio, a volte si chiedeva se potesse anche essere amore. 

Lei lo sapeva. Lo aveva sorpreso a fissarla spesso. Aveva sentito i suoi respiri profondi per catturare i suoi profumi mentre passava accanto al suo posto. Lui si svegliava ogni mattina, eccitato al pensiero di trovarsi nella stessa stanza fra poche ore. E anche lei lo desiderava.

Gli ormoni impazzivano in quel piccolo ufficio ogni giorno. Lo prese in giro con i suoi abiti seducenti e i suoi profumi inebrianti. La avvicinò a sé con il suo potere e la sua posizione. Era un gioco a cui stavano giocando senza dirsi una parola, un gioco segreto di cui tutti gli altri nell'ufficio erano ignari. O non lo erano?

Nessuna parola era stata detta. Lei porse la scatola di cioccolatini verso di lui, che ne prese uno, con le mani tremanti, sorridendole negli occhi. 

Era bellissima nel suo abito da compleanno quel giorno. Lui aveva la gola secca, non riusciva nemmeno a pronunciare le parole "Happy Birthday".

Un'email spuntò nella sua casella di posta. “Puoi venire a casa mia stasera per la mia festa di compleanno?” Lui rispose immediatamente: ”Sì”. Non si scambiarono un'altra parola per il resto della giornata.

La festa non c’era. La camera da letto era dove volevano andare e fu lì che andarono. 

Quei momenti di lussuria vissuti nei parcheggi, negli ascensori e nelle sale conferenze cercavano il nirvana in quella camera da letto. Tre mesi di feromoni stavano per culminare in un'esplosione di passione. Bruciarono le lenzuola fresche, esplorandosi avidamente a vicenda.

Lui si girò e il suo cellulare cadde dal comodino. Allungò la mano per raccoglierlo. Il display si era acceso. Vide la foto di sua moglie che sorrideva sullo sfondo.

Guardò prima la donna sul letto. Guardò poi la donna sul suo telefono.

No. Non poteva farlo. Sua moglie era il suo tutto. Non valeva la pena di rischiare l'amore della sua vita per una notte di accesa passione. E improvvisamente il suo cuore e gli ormoni furono liberati dalle grinfie della dea sdraiata sul letto accanto a lui.

Raccolse i suoi vestiti e uscì dalla camera da letto. Non si voltò indietro. Il desiderio aveva perso contro l'amore.

LESSON LEARNED

Che cosa era avvenuto? 

La nostra maniera di comportarci quando sperimentiamo desiderio e amore è il risultato di ciò che avviene nelle nostre menti complesse. Secondo recenti ricerche, desiderio e amore attivano una parte specifica del cervello che ospita due aree: una è quella collegata al desiderio, che è sollecitata da cose da cui traiamo un piacere istantaneo, come il sesso e il cibo. L’amore invece è collegato a una seconda area che è associata con il piacere ripetuto e la ricompensa che ce ne deriva. Se i nostri desideri sessuali sono sistematicamente soddisfatti con reazioni piacevolmente positive, si può sviluppare l’amore. Ciò spiega perché non è possibile percepire un amore istantaneo sulla base di una esperienza “casuale”, per quanto premiante.

L’amore insomma è essenzialmente un’abitudine che sviluppiamo quando i nostri desideri sessuali sono soddisfatti sistematicamente con successo.

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Nell’incontro della storia, l’immagine della moglie sul cellulare attiva nell’uomo il ricordo di un’abitudine felice e positiva, troppo ricca di valore per metterla a rischio e ciò gli dà la forza di andare via.

Va detto che probabilmente l’esito della storia non è quello più frequente nella realtà della vita.  È probabilmente più abituale ciò che emerge da una divertente battuta di Marilyn Monroe che illustra la situazione opposta: 

“Prima del matrimonio una donna deve fare l’amore con un uomo per afferrarlo, dopo il matrimonio deve afferrarlo per fare l’amore.”

Grazie per l’attenzione. 

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