Digitale dal vivo
La trasformazione dei concerti di musica classica.
Lo sappiamo, va tutto veloce. Non facciamo in tempo ad abituarci, che so, a un aggiornamento di Instagram, che dopo poco ne arriva un altro. È il fascino e la complessità dell’implementazione digitale, iniziata ormai oltre 20 anni fa e che ha subito un'accelerazione importante dopo il lock down, quando, chiusi in casa, l'unico modo per sentirci ancora parte del mondo era aprire le finestre del web e fare finta di essere socialmente attivi.
Va da sé che anche lo spettacolo dal vivo nella musica classica si trovi di fronte a un momento di trasformazione. Le sale da concerto hanno resistito per secoli come custodi di una tradizione senza tempo, ma il pubblico oggi è diverso: più esigente, più connesso e, soprattutto, alla ricerca di esperienze uniche.
L’esperienza è ormai richiesta in ogni settore, dal cibo ai weekend fuori città, dalle lezioni di yoga allo shopping, fino a una semplice visita a un museo. E viene da chiedersi quale tipo di coinvolgimento ulteriore possa offrire la musica classica oltre alla fruizione tradizionale.
Immaginiamo allora che non si tratti solo di ascoltare musica, ma di farne parte, di sentirsi coinvolti in qualcosa di più grande. Se osserviamo, possiamo notare come il concetto di spettacolo dal vivo stia ampliando gli orizzonti. Gli eventi musicali che oggi attirano l’attenzione non sono più solo performance statiche, ma esperienze immersive che fondono musica, narrazione, e a volte anche tecnologia.
Il digitale gioca già un ruolo fondamentale. Oltre a offrire nuove possibilità di connessione tra artista e pubblico, ha una funzione democratica: permette a tutti di accedere a contenuti e spettacoli che prima erano destinati a pochi. Non si tratta di una sostituzione del live, ma di una spinta a renderlo ancora più forte e insostituibile, un’ulteriore dimensione in cui il pubblico possa sentirsi coinvolto, senza le barriere fisiche o sociali che rendono ancora, in troppi casi, la musica classica meno accessibile.
Esplorare strade nuove mi affascina e uno dei miei obiettivi è proprio quello di avere una parte attiva in questa trasformazione. Perché il cambiamento è importante, ma ha senso solo se ciò che rende preziosa questa musica rimane intatto, anche quando si inseriscono aspetti più commerciali. È così che la musica classica può soddisfare un pubblico affamato di partecipazione.
Immaginiamo, per esempio, un concerto che non si esaurisca con l’esecuzione, ma diventi il punto di partenza per una conversazione più ampia, una condivisione di idee e emozioni che coinvolge attivamente chi ascolta. Parliamo di come il digitale possa aiutare a fruire dell'esperienza dal vivo – acquistare biglietti più facilmente, tenersi aggiornati tramite i social, ricevere promemoria o utilizzare app per trovare la sala – ma soprattutto di come un concerto possa trarre dal digitale l'ispirazione per navigare il fiume del presente.
La musica di Bach, Mozart, Debussy deve restare immutata, ma il modo in cui la presentiamo e il modo in cui il pubblico la vive può – e deve – evolversi.
Una decina di anni fa, ero al Teatro Morlacchi a Perugia per seguire uno dei tour italiani di Martha Argerich. Lei provava, io ero seduta in un palchetto e guardavo il teatro vuoto pensando a quanto durerà ancora il monopolio di questo modo di ascoltare e se la liturgia dell’arrivare in sala - sedersi - l’artista suona - intervallo - l’artista suona - fine del concerto - applausi - bis - applausi - cena- non sarà destinata ad avere anche altre forme, modi, tempi.
Una parte di me è nostalgica, lo ammetto. Ma l’altra, quella che guarda avanti, sa che questo cambiamento non è solo inevitabile: è necessario. E se non lo comprendiamo, ci troveremo presto a rincorrere qualcosa che avremmo potuto guidare.
L’ora della possibilità di rendere ogni spettacolo un’esperienza straordinaria, di trasformare il pubblico da spettatore a partecipante e di trovare nuove vie per portare la musica classica a una platea sempre più vasta e diversificata è scoccata, la campanella ha suonato.
Lo spettacolo dal vivo nella musica classica è tutto ancora da scrivere e ci invita a riflettere su come possiamo rimanere fedeli alla tradizione traducendola in rispettosa novità.
Spetta a ognuno di noi fare la propria parte.
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