Frottage
Intervista rilasciata a Laura Avalle per Libero Quotidiano
Esiste una pratica sessuale conosciuta come “frottage”, che prende il nome da una tecnica di disegno e di pittura, basata sul principio dello strofinamento. Per intenderci: mentre sul foglio si sfrega una matita, qui è tutto uno strusciamento delle proprie parti intime contro oggetti o altri individui. Impiegata nella masturbazione o nei preliminari, non prevede la penetrazione e richiama quello che lo psicanalista Sigmund Freud classificò come istinto sessuale innato, proprio anche nei bambini e che si sviluppa intorno ai 5 anni. Il concetto è semplice: sfregando casualmente le proprie parti intime su cuscini o altri materiali, si viene a conoscenza del piacere e dell’eccitazione erotica. Nulla di cui vergognarsi o per cui sentirsi dei pervertiti quindi. A patto che non diventi una parafilia, mette in guardia la dottoressa Rosamaria Spina, sessuologa e psicologa di Roma:
"Giusto !Ma per poter capire bene di cosa si tratta è necessario partire da due specificazioni. La prima riguarda il concetto di parafilia. Quando si usa questo termine al di fuori di un contesto tecnico non sempre lo si fa seguendone la giusta accezione. Capita spesso, infatti, che venga confuso con il termine perversione, acquistando, quindi, una connotazione negativa, come, cioè, di un qualcosa che devia da una norma e che quindi può rappresentare una vera e propria condizione psicopatologica.
Il termine parafilia, invece, in campo sessuologico è stato volutamente sostituito a quello di perversione perché non necessariamente sta ad indicare un comportamento anomalo e/o deviante, ma indica l’attrazione e l’eccitazione sessuale per qualcosa che comunemente è considerato non convenzionale e che, generalmente, non prevede comportamenti legati alla genitalità (e, dunque, non necessariamente deviante !!).
La seconda specificazione riguarda proprio quanto sostenuto da Freud. Secondo il padre della psicanalisi, il frotteurismo si manifesterebbe nei bambini dopo che questi, casualmente, avrebbero scoperto che strusciarsi su cuscini, sedie, poltrone provocherebbe una reazione simile a quella che un adulto definirebbe eccitazione sessuale. Ovviamente tale osservazione non è errata, ma è senza dubbio parziale !
TUTTI i bambini sin dai primi giorni di vita (e alcune volte addirittura ancor prima della nascita) mettono in atto comportamenti di autoerotismo, ma non sono ancora in grado di dare a questi comportamenti la connotazione sessuale/erotica tipicamente adulta. Il motivo per cui lo fanno è legato all’accumularsi di una certa quantità di tensione fisica che, quando supera una certa soglia, diventa fonte di disagio e, proprio per questo motivo, deve essere scaricata. La necessità di scaricare questa tensione li porta a mettere in atto comportamenti molto simili alla masturbazione adulta, ma attraverso delle forme meno dirette e questo sostanzialmente per due ragioni : 1. prima di una certa età non conoscono ancora la sessualità genitale propriamente detta e 2. comportamenti troppo espliciti rischierebbero di richiamare troppo l’attenzione dei genitori e ciò procurerebbe loro una sonora sgridata. Meglio, quindi, ricorrere a delle forme meno dirette e che potrebbero essere più facilmente scambiate come gioco. Ed ecco, così, lo sviluppo e il mantenimento di tali comportamenti di strofinamento.
Mi rendo perfettamente conto che tali osservazioni potrebbero destare stupore o perfino turbamento, ma, in realtà, si tratta di meccanismi perfettamente sani che permettono a ogni bambino di prendere confidenza con il proprio corpo e con le sensazioni che esso produce.
Da quanto detto fin qui, si può dedurre che il frotteurismo non è solo una delle pratiche sessuali più ancestrali messe in atto, ma può essere anche funzionale ad una vita sessuale sana.
Ovviamente, però, quando si parla di sessualità, esiste sempre un confine molto labile tra ciò che è sano e ciò che non lo è e questo può riguardare anche tale pratica che deve essere attenzionata maggiormente almeno nelle tre seguenti condizioni:
- in età adulta diventa la fonte principale o esclusiva dell’eccitazione;
- è vissuta con disagio da chi la sperimenta;
- coinvolge persone non consenzienti.
Durante lo sviluppo sessuale e la crescita, nella maggior parte dei casi, il frottage viene via via messo da parte per lasciare spazio ad altri tipi di comportamento sessuale oppure può integrarsi con tali comportamenti, ma, per tutta una serie di ragioni, questo non sempre avviene e può accadere che anche soggetti adulti, potenzialmente pienamente capaci di sperimentare una sessualità completa, non riescano a fare a meno di metterla in pratica, preferendola, addirittura, a rapporti sessuali completi. Questo può essere fonte di profonda ansia e profondo disagio che nelle situazioni più complesse non riguarda solo il diretto interessato, ma la coppia stessa.
In alcuni casi, ancora più estremi, può diventare un vero e proprio reato dato che un’importante fonte di eccitazione consiste proprio nel mettere in atto tali comportamenti con persone che non se lo aspettano e che non sono consenzienti. In questi ultimi casi sarebbe importantissimo capire le cause che hanno portato a una simile manifestazione e intervenire il più presto possibile non solo per evitare la reiterazione del comportamento (in questo caso) deviante, ma anche per garantire una vita sessuale completa e appagante."
Nei casi più gravi, dunque, il frottage può diventare un reato perseguibile dalla legge. È l’esempio è dato proprio da quei casi in cui la controparte non sia consenziente e il fatto avvenga in luoghi pubblici affollati come supermercati, mezzi pubblici, code agli sportelli, eccetera: l’accusa viene classificata come reato di molestia sessuale. Perversioni a parte, il frottage è molto popolare tra gli adolescenti che la considerano una tecnica di “petting”, con la quale ci si limita allo sfregamento senza andare oltre, come conferma la dottoressa Spina:
"In un certo senso è proprio così. Come visto in precedenza, il frotteurismo è un comportamento sessuale che compare in una fase molto precoce della vita e tende ad essere mantenuto anche molto a lungo o, almeno, viene mantenuto finché risponde a determinati bisogni sessuali e questo significa che, nel corso della vita, può evolvere in due direzioni: o si estingue perché ha esaurito la sua funzione o continua ad essere alimentato (fino a diventare, in alcuni casi, persino esclusivo). Questo secondo caso è quello che si può ritrovare in molti adolescenti. Le ragioni di tale comportamento possono essere svariate.
Oggi ciascuno di noi vive in un contesto che, in un certo senso, può essere considerato ipersessualizzato. Nozioni e informazioni riguardanti la sfera della sessualità sono reperibili ovunque, gratuitamente e con molta facilità. Dalla televisione, ai pc, agli smartphone è quasi impossibile non venire in contatto con immagini più o meno esplicite. Se, quindi, fino a qualche decina di anni fa, bisognava ingegnarsi (a volte anche parecchio) per reperire informazioni sul sesso, oggi vi è una facilità estrema nel farlo. Questo, però, non vuol dire trovare sempre informazioni complete e corrette cui si associa l’ulteriore rischio di crearsi delle idee falsate sia riguardo presunti standard di performance sia riguardo caratteristiche fisiche più apprezzabili o idonee rispetto ad altre. Tutto ciò, soprattutto nella popolazione più giovane, quella che è ancora alle prime esperienze sessuali, può portare a elevati livelli di ansia da prestazione che può comportare un evitamento dei rapporti sessuali completi proprio per il timore del fallimento. Una conferma ci viene proprio dall’aumento dei casi di difficoltà sessuali proprio nella fascia più giovane della popolazione (come per es. l’eiaculazione precoce). Questo timore, tuttavia e fortunatamente, non sempre basta per un evitamento totale della sessualità, ma comporta una sorta di adeguamento per cui alcuni comportamenti vengono comunque messi in atto senza, però, andare oltre. Il frotteurismo è proprio un esempio di questa condizione: ci si sfiora, ci si struscia, ci si tocca, ma senza arrivare a un amplesso vero e proprio. Questo non significa necessariamente una riduzione o una limitazione del piacere dato che possono essere sufficienti anche questi comportamenti per il raggiungimento dell’orgasmo.
Altra spiegazione è legata alla necessità di scoprire e conoscere sia il proprio corpo che il corpo del partner in un contesto privo il più possibile dell’aspettativa sessuale in quanto tale. Il frotteurimo, infatti, non è caratterizzato solo dallo strofinare il proprio corpo contro quello di un'altra persona, ma include anche toccare e sfiorare e non solo attraverso le mani, ma anche attraverso specifiche parti del corpo sia genitali che non genitali, quindi anche attraverso le mani, le labbra, i piedi. Attraverso questi movimenti si possono così scoprire importanti informazioni su cosa cambia a livello corporeo se si modifica la modalità di contatto e la parte del corpo utilizzata. In questa prospettiva, il frottage può rimanere il comportamento sessuale prevalente o può rimanere tale finché non si è sufficientemente confidenti a livello sessuale per poter andare oltre.
Può essere, dunque, rassicurante, per chi si affaccia alle prime esperienze sessuali, sapere di poter ricorrere a delle forme alternative di piacere senza che ciò risulti strano, anomalo o patologico. Naturalmente, va da sé, che se tale modalità dovesse rimanere troppo prolungata nel tempo, fino all’esclusività, potrebbe essere giusto indagarne le cause."
E poi è utilizzato anche nella coppie adulte, continua la nota sessuologa:
"Esattamente! Quanto detto fin qui non deve far cadere nell’errore di pensare che tale comportamento sia una prerogativa di bambini e adolescenti.
Secondo le teorie freudiane esistono delle forme “immature” di sessualità che dopo una certa fase di vita dovrebbero essere sostituite da forme, appunto, “mature” e se ciò non avviene è a causa di “fissazioni” che si sono formate in determinati momenti dello sviluppo. Tali “fissazioni” rappresenterebbero, sempre secondo lo stesso Freud, delle condizioni patologiche meritevoli di essere trattate con un approccio terapeutico. Tale discorso include per lo più l’autoerotismo, ma si può estendere anche ad altri comportamenti, proprio come quello del frotteurismo.
Fortunatamente oggi sappiamo che non è così e estremamente numerose sono le modalità di approccio alla conoscenza sessuale che si sviluppano nell’infanzia e che poi, con significati diversi e alcune variazioni, vengono adattati anche alla vita adulta.
Il frottage tout court , dunque, non è né una condizione patologica né una forma immatura di vivere la propria sessualità e proprio per questo può essere ritrovata anche all’interno di coppie adulte in cui entrambi i partner sono consenzienti e consapevoli di ciò che stanno facendo.
Bisogna, però, specificare che, in genere, negli adulti il significato di tale dinamica è diverso da quello presente nei bambini o negli adolescenti.
Le coppie adulte, in teoria, dovrebbero avere già cognizione della propria sessualità ed è quindi raro che il frottage assuma una funzione conoscitiva (a meno che non si tratti di una coppia appena formatasi che ha necessità di “rompere il ghiaccio”).
Le funzioni principali che il frotteurismo può assumere all’interno di una coppia adulta possono, così, essere: preliminari, alternativa alla penetrazione in alcuni specifici giorni del mese, gioco erotico.
All’interno di coppie collaudate è frequente, per molte ragioni, saltare i preliminari e arrivare all’atto in sé, ma questo non vale per tutti. Molti partner hanno l’abitudine di dedicarsi costantemente e con attenzione ai preliminari e questo li porta a sperimentare modalità che non necessariamente passano da una sessualità genitale. Ricordiamo che il frotteurismo non passa solo o per forza dallo sfregamento delle zone genitali e tenendo conto proprio di questo aspetto si può capire quanto eccitante possa essere forma di contatto.
In un’epoca in cui la genitalità è quasi totalizzante all’interno dei rapporti, riscoprirsi attraverso il contatto di mani, bocca lingua, oggetti (per es. una piuma, un foulard, un pennello da trucco, le lenzuola, la biancheria intima…) può ricreare sensazioni dimenticate e può far entrare in una dimensione che non è solo fisica, ma anche mentale. Tutto questo può accendere l’eccitazione anche più di una stimolazione diretta e può portare ad un amplesso che vede i partner coinvolti sia fisicamente che mentalmente in una dimensione in cui la centralità non è data necessariamente dal raggiungimento dell’orgasmo, ma dal raggiungimento del piacere (concetti che spesso si sovrappongono, ma non sono la stessa cosa).
Ma, abbiamo detto, il frottage può essere usato anche come alternativa alla penetrazione, soprattutto durante i giorni del ciclo femminile. In quei giorni, infatti, non tutti gli uomini e non tutte le donne hanno particolare piacere nell’avere rapporti sessuali completi e questo perché magari non ci si sente particolarmente a proprio agio con il proprio corpo o perché, per fattori ormonali, gli odori corporei possono risultare più forti e meno gradevoli o perché non si è particolarmente a proprio agio con alcuni tipi di secrezioni corporee. Se ciò accade, specifichiamolo, non c’è nulla di male, ma questo non vuol dire necessariamente che non ci sia nemmeno il desiderio sessuale. In questi casi, i partner possono decidere di avere ugualmente un contatto fisico che non preveda, appunto, la genitalità. In questo modo il piacere viene comunque raggiunto, ma attraverso una modalità “alternativa”.
L’ultima modalità è quella del gioco erotico. Ciò che, molto spesso, rende il frottage eccitante è proprio il fatto che ha come scenario preferenziale non la camera da letto, ma un contesto che può essere anche completamente diverso come, ad esempio, la propria macchina, il bagno di casa, la cucina e così via. In un simile approccio ci si inizia a stuzzicare ben prima di quello che poi accadrà tra le lenzuola. Ciò che rende eccitante il frotteurismo è sì il contatto fisico che si viene a creare tra i due, ma anche l’idea che in quel momento, magari, non si possa andare oltre con un livello di attivazione mentale che può superare persino quello corporeo. Questo gioco può, poi, rimanere fine a se stesso e non concludersi con un rapporto completo o può prolungarsi fino al momento dell’amplesso.