Il nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza entra finalmente in vigore.
Il 15 luglio scorso è finalmente entrato il vigore il Codice della Crisi di impresa e dell’Insolvenza, nel testo modificato da ultimo con il Decreto legislativo 17 giugno 2022, n. 83 in attuazione alla Direttiva UE 2019/1023, che sostituisce – per le nuove procedure – la legge fallimentare, che cessa la sua vigenza dopo oltre 50 anni.
Abbiamo già affrontato in precedenti newsletter alcuni tra gli aspetti più importanti della nuova disciplina per la soluzione della crisi o dell’insolvenza delle imprese, ci limitiamo ora ad un saluto alla nuova normativa da tempo attesa e la cui entrata in vigore è stata più volte prorogata, nell’auspicio che possa essere compresa e colta al meglio dalle imprese, con l’ausilio dei professionisti che le assistono.
Occorrerà infatti un cambio di mentalità per poter usufruire al meglio dei nuovi strumenti che il legislatore ha voluto mettere ora a disposizione delle imprese, anche cogliendo le indicazioni e i segnali provenienti in tal senso dall’Unione Europea.
In sostanza si offre l’opportunità agli imprenditori di risanare la propria azienda ai primi segnali di difficoltà, usufruendo di diversi benefici, prima di ricorrere a procedure più consistenti e che offrono minori vantaggi quali il concordato preventivo e l’accordo di ristrutturazione, che verosimilmente resteranno ancora gli strumenti più utilizzati per il caso di crisi grave o di insolvenza soprattutto in presenza di debiti fiscali.
Avvocato
2 anniPeggio di un parto. Speriamo bene, ma ho poca fiducia.
Uomo e PaTer, Avvocato Cassazionista (consulenze, assistenze, collaborazioni e domiciliazioni), Padi OWSI e EFR Instructor
2 anniGrazie Monica, speriamo aiuti la nostra disastrata economia retta da tante PMI