LA FEMMINILITA' E LA MASCOLINITA'
La donna si concentra sui dettagli e possiede un’eccezionale capacità di fare più attività contemporaneamente. Invece l’uomo racchiude in un pensiero tutto un problema e spesso non nota molti dettagli. Bisogna educare i nostri figli in accordo con il sesso a cui appartengono.
L’EDUCAZIONE DELLE BAMBINE IN ACCORDO CON IL LORO SESSO
La caratteristica più importante e più bella della donna è la maternità, concepita non soltanto come una predisposizione biologica a far nascere un bambino, ma anche come capacità di fornire ininterrottamente l’amore.
Il gioco di una bambina a “fare la casa”, in cui abbraccia e culla le bambole, in un certo senso costituisce una preparazione al ruolo di madre ed un risveglio della specifica predisposizione a mostrare i sentimenti, l’affetto, la cura.
Il bisogno naturale di una donna consiste nel legarsi ad un uomo, non soltanto sotto l’aspetto erotico. Quindi sono molto importanti le relazioni adeguate di una figlia con il proprio padre primo modello di uomo.
La donna è esteta per natura. Si prende cura della propria bellezza, dell’arredamento degli interni in cui abita, stima l’aspetto delle cose, è in grado di notare i dettagli ed estrapolarli dal contesto. Quindi il compito dei genitori consiste nello sviluppare tale caratteristica nelle loro figlie piccole, lodando il loro bel vestito, la pettinatura, il buon gusto, ed anche essendo comprensivi nei confronti dell’adolescente che trascorre intere ore davanti allo specchio. L’esempio dei genitori è il fattore più importante nell’educazione.
Come scrive E. Fromm, la madre può nutrire il bimbo con il latte, soddisfacendo i suoi bisogni fisiologici, ma un piccolo veramente felice è rafforzato per mezzo del “miele”, ossia della gioia di vivere. Soltanto la madre che accetta la propria femminilità e la maternità ad essa collegata, può vivere sentendosi interiormente coesa, equilibrata, realizzata, e fiorire per la radiosità.
Invece la donna che rifiuta le caratteristiche tipiche per il suo sesso, si sentirà smarrita, piena di inquietudine indefinita, non realizzata e in definitiva infelice. Non diffonderà intorno a sé la gioia di vivere.
Il padre che rispetta la femminilità della propria moglie e della propria figlia, aiuterà quest’ultima ad accettare la propria identità sessuale.
L’EDUCAZIONE DEI BAMBINI IN ACCORDO CON IL LORO SESSO
L’uomo rappresenta innanzitutto il protettore naturale della donna. Questa sua caratteristica è collegata al suo ruolo esistenziale fondamentale che è la paternità. Nella famiglia egli realizza la funzione di “salvagente” quando la donna esprime le proprie emozioni troppo fortemente (fatto che per lei è tipico).
Perciò deve essere equilibrato e non può permettersi di essere effeminato. Queste caratteristiche esigono molto lavoro ed esercizio sul proprio carattere, ma non implicano l’abdicazione al diritto di esprimere i propri sentimenti.
E’ menzognero il mito secondo cui “il vero uomo non piange mai”, poiché suggerisce che le emozioni maschili debbano essere eliminate. Non c’è alcuna prova per affermare che nell’uomo la sfera affettiva è meno sviluppata che nella donna.
LA SFERA AFFETTIVA DEI BAMBINI
Tuttavia se i rappresentanti del sesso maschile reagissero in modo simile alle persone di sesso femminile, i legami uomo-donna non avrebbero ragion d’essere (la vita in due diventerebbe insopportabile). Una delle due parti deve saper trattenere la propria collera, anche se motivata.
E gli uomini possiedono una predisposizione proprio a calmarsi velocemente dopo un momento d’ira. Non facciamo vergognare un ragazzo deridendolo quando in modo naturale ed umano mostra la compassione, piange o si commuove. Tale situazione di denigrazione potrebbe provocare un blocco dei suoi sentimenti e quindi renderlo “un tipo duro e senza scrupoli”. Tuttavia è dovere dei genitori di insegnargli a controllare gli scoppi violenti delle sue emozioni negative.
IL CORRETTO COMPLETARSI
L’uomo osserva il mondo ed i fenomeni che accadono in esso secondo categorie logiche (cerca di spiegare tutto in modo razionale), a differenza della donna, che prima reagisce emotivamente e poi vi aggiunge una riflessione. Inoltre il modo di pensare maschile fondamentalmente si differenzia da quello femminile.
La donna si concentra sui dettagli e possiede una insolita capacità di compiere molte attività contemporaneamente.
Invece l’uomo abbraccia con il pensiero il problema nella sua interezza e spesso non nota molti dettagli. Perciò educando un figlio bisogna rispettare questa sua caratteristica e non esigere da lui le capacità di agire tipicamente femminili.
Le sue occupazioni dovrebbero possedere un inizio ed una conclusione. Non bisogna interromperlo mentre sta facendo qualcosa, bensì permettergli di terminare.
L’INSEGNAMENTO DEL RISPETTO AI BAMBINI
L’espressione che innanzitutto viene in mente quando si parla degli uomini è la mascolinità, la virilità (termini oggi raramente utilizzati). Al giorno d’oggi, questa parola viene riferita al coraggio civile. Un uomo vero difende la dignità della donna. Non soltanto di sua moglie, ma di qualunque donna ne abbia bisogno. Le attività educative dei genitori dovrebbero essere indirizzate in modo da raggiungere il seguente obiettivo: che il loro figlio mostri il rispetto prima nei confronti di sua madre, poi di ogni amica, della sorella, della nonna, ecc… I ragazzi così allevati sono stimati dai coetanei e si può sperare che, quando matureranno, nella loro vita adulta formeranno una famiglia felice.
L’IMPORTANZA DELL’ESEMPIO DEL PADRE
Una vera mascolinità è frutto di un lavoro consapevole su di sé. I figli maschi hanno bisogno dell’esempio del padre che sia equilibrato, coraggioso, e contemporaneamente che rispetti e stimi le donne, e che si prenda cura dei suoi figli. Da lui appunto imparerà che bisogna assumersi le responsabilità per il proprio comportamento.
La mancanza dell’esempio maschile costituisce una perdita incredibile e può condurre allo smarrimento, all’insicurezza, e alle disfunzioni nella formazione della mascolinità dei figli maschi.
DIPLOMATA PRESSO ISTITUTO MAGISTRALE "MARIA AUSILIATRICE" DI NAPOLI
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DIPLOMATA PRESSO ISTITUTO MAGISTRALE "MARIA AUSILIATRICE" DI NAPOLI
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