Le micro aziende sono l’ossatura dell’economia italiana ma hanno tutte (quasi) l’osteoporosi

Le micro aziende sono l’ossatura dell’economia italiana ma hanno tutte (quasi) l’osteoporosi

Titolo un po' forte, me ne rendo conto, ma con questa storia del "piccolo è bello" si stanno perdendo di vista alcune problematiche. Quando si parla di micro aziende sembra di sentire parlare di Venerdì, il Buon Selvaggio di Robinson Crusoe. Intendo dire che si esalta l'artigianalità, il saper fare, l'eccellenza italiana e poi ci ritroviamo con tante aziende – micro aziende – in difficoltà. Forse il problema sta proprio nel concetto di “eccellenza” che costringe a rivolgersi alle nicchie di mercato. In Italia abbiamo tutte eccellenze, cosa di cui comincio a dubitare, micro aziende che per quanto eccellano non sono uniche e non riescono a competere. Eccellenze che chiudiamo oppure vendiamo beatamente allo "straniero", eccellenze che si bloccano di fronte allo sviluppo di una strategia di mercato e di crescita nel medio/lungo periodo.

Per quanto eccellenti le micro aziende (mi riferisco in particolare ad aziende di produzione a vocazione artigiana) sono FRAGILI, molto fragili a rischio di chiusura perenne, con personale ridotto all'osso (sempre con osteoporosi...), faticano ad assumere nuovo personale che dicono di non trovare, mancanza di tempo per fare tutto ecc. ecc. ecc. Tutto vero e allora che si fa?

Facciamo il nuovo sito internet e apriamo le pagine social. Il sito lo fa il cugino della zia di secondo grado, i social li gestiamo per un po' poi li lasciamo lì. Tanto funzionano da soli. O forse no?

Parola d'ordine DIGITALIZZAZIONE, c'è stato uno splendido (ironico) bando di finanziamento dove sono stati dati soldi a pioggia a circa 97.000 aziende anche per l'acquisto di hardware o qualche software. Ma sono progetti da finanziare quelli? Non è togliere risorse a chi potrebbe fare di più? Dimenticavo "piccolo è bello"...

Facciamo RETE, ottimo. Il significato di rete è sfuggente. Cosa significa fare rete? Da tutto a niente. Può essere un contratto, un consorzio, una cooperativa. Può anche accadere che una micro azienda faccia parte di una rete, senza avere la seppur minima consapevolezza di fare parte di qualcosa. A volte mi sembra più la moda del momento, in cui peraltro io crederei, anche se purtroppo di atteggiamenti veramente di collaborazione e rete ne ho visti ancora pochini. Andrà meglio, siamo ottimisti. Per certo va bene ai consulenti, meglio se il consulente è il cugino della zia di secondo grado che faceva anche il sito.

Il problema principale, che ho riscontrato per esperienza, sta nell'atteggiamento dell'imprenditore stesso e nella gestione organizzativa dell’azienda incentrata sempre sulla figura dell'imprenditore/artigiano. Azienda organizzata con l’approccio tipico di chi lavora in conto terzi. Più che disponibile a farsi in quattro quando arriva una grossa commessa da un cliente importante, e invece di un immobilismo pericoloso quando si tratta di muoversi verso il mercato con prodotti propri. Aziende in apparenza sane ma con una grande fragilità strutturale. Aziende con osteoporosi “una malattia che non dà alcun segno di sé fino a quando non si sviluppa una frattura.”

C' è del buono, e ce n'è tanto nello micro aziende, ma sono poche quelle che riescono a fare il salto dimensionale. In apparenza sono in salute ma, non appena vai oltre la superficie, ti accorgi che sono FRAGILI. In ormai più di 20 anni di lavoro tra formazione e consulenza ne ho viste, fortunatamente, alcune che hanno fatto il salto. Ci ho pensato un attimo e sapete quale era l'arma vincente? Le relazioni umane e il tipo di rapporto con i dipendenti. Ricordo in particolare un' azienda, magari si riconosce, di qualche anno fa che mi è rimasta particolarmente nel cuore. Sapete da dove era iniziato il giro conoscitivo? Dagli spogliatoi dei dipendenti. Spogliatoi che, mi dissero con grande orgoglio, erano appena stati rifatti perché "i dipendenti devono stare bene". Quell'azienda non aveva, e non ha, di sicuro l'osteoporosi. E' bella sana con ossa forti, niente malattie nascoste. STA BENE.

 


Che l'Italia soffra di nanismo industriale non è una novità. I recenti provvedimenti legislativi - cosiddetta flat tax - sono un forte incentivo a restare piccoli

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