Amnesty International Italia

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Organizzazioni senza scopo di lucro

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Ogni ingiustizia ci riguarda.

Chi siamo

Siamo un Movimento globale di persone che hanno a cuore i diritti umani e che lavorano insieme per promuoverli e difenderli ovunque nel mondo. Siamo indipendenti dai governi, da qualsiasi ideologia politica, interesse economico o credo religioso e ci battiamo ogni giorno per le persone, qualsiasi siano i loro nomi e ovunque si trovino, quando libertà, verità, giustizia e dignità sono negate. Tutte le nostre azioni sono basate su fatti documentati grazie ai nostri ricercatori sul campo, che verificano e segnalano le violazioni dei diritti umani. Attraverso la pressione sulle istituzioni, la mobilitazione della società civile, i progetti di Educazione ai diritti umani, le campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di raccolta firme, diamo voce a chi non ha voce. Dal 1961, abbiamo contribuito a ridare libertà e dignità a migliaia di persone, salvando 3 vite al giorno.

Sito Web
https://www.amnesty.it/
Settore
Organizzazioni senza scopo di lucro
Dimensioni dell’azienda
51-200 dipendenti
Sede principale
Roma, Lazio
Tipo
Non profit
Data di fondazione
1976
Settori di competenza
fundraising, marketing, raccolta fondi, Comunicazione, eventi culturali, Educazione ai diritti umani, Advocacy e Lobby

Località

Dipendenti presso Amnesty International Italia

Aggiornamenti

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    La gestione delle emozioni, l'equilibrio personale, la compassione verso sé e verso le altre persone e l'atteggiamento interiore con cui guardiamo a noi, alla relazione con le altre persone e al lavoro: questi i temi centrali di un laboratorio esperienziale di consapevolezza e benessere che ha coinvolto un gruppo di colleghi e colleghe, adottando un punto di vista introspettivo e mindfulness based. Un ringraziamento speciale va a Edoardo Copello, fondatore di OFF - Officina Evolutiva, che ci ha guidato in maniera preziosa in questo viaggio di ricerca e di scoperta. 

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    Migrazioni, diritti e criminalizzazione della solidarietà. Due eventi a #Roma per parlare del caso di #MaysoonMajidi e delle altre storie di diritti negati. Ci vediamo il 29 ottobre: https://bit.ly/3C5fWww

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    Migration senior officer and campaigner, Amnesty International Italia

    𝗠𝗮𝘆𝘀𝗼𝗼𝗻 𝗠𝗮𝗷𝗶𝗱𝗶 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗰𝗮𝗿𝗰𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮. E' arrivata a pesare 38 chili. Era reclusa dal 31 dicembre 2023, ossia da quando è sbarcata sulle coste calabresi, ultima tappa del suo viaggio in fuga dall'Iran. Sperava nella libertà finalmente, ma le è stata negata: l'Italia la accusa di essere una trafficante. Del resto è noto che i trafficanti sono disposti a rischiare la vita su imbarcazioni di fortuna.. (sic). Ma la propaganda del "cercheremo gli scafisti per tutto il globo terracqueo" non si fa certo fermare dall'evidenza, e quindi Maysoon è stata dieci mesi in carcere, perdendo chili, ragione e sonno. Ma non la determinazione. Ora è libera, non del tutto però: 𝗶𝗹 𝟮𝟳 𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝘀𝗶 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮̀ 𝗹'𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝘂𝗱𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼, che ci auguriamo sosterrà l'ovvio, ossia che chi cerca protezione, o aiuta chi la sta cercando, deve essere tutelato, non criminalizzato. Come Marjam Jamali, una donna iraniana accusata da tre uomini che hanno provato a violentarla in barca: ora è ai domiciliari e aspetta il processo. O ancora, come il gruppo di cittadini eritrei collegati al caso "Ageish" (ospite), "colpevoli" di aver aiutato dei connazionali, senza ricevere nulla in cambio. Come dichiarato dall'ultimo atto di un processo iniziato nel 2014 e finito nel 2022. Sono tante, troppe le persone che devono sostenere impianti accusatori assurdi in nome di una propaganda di criminalizzazione. 𝗡𝗲 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗲𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗺𝗮𝗿𝘁𝗲𝗱𝗶̀ 𝟮𝟵, 𝗮𝗹𝗹'𝗨𝗻𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶𝘁𝗮̀ 𝗥𝗼𝗺𝗮𝟯 𝗲 𝗽𝗼𝗶 𝗮𝗹 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗰𝘂𝗿𝗱𝗼 𝗔𝗿𝗮𝗿𝗮𝘁. #MaysoonMajidi #migrazione #SolidarityIsNotACrime #EroiNonScafisti Amnesty International Italia A Buon Diritto Onlus

    Migrazioni, diritti, criminalizzazione della solidarietà - Amnesty International Italia

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    amnesty.it

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    Al via la maratona per i diritti #Write4Rights, una campagna che negli anni è riuscita a migliorare la vita di più di 100 persone, salvandole dalla tortura, maltrattamenti e ingiusta detenzione. Dalla Bielorussia all'Arabia Saudita, dall'Angola al Canada, passando per la Corea del Sud. Scopri le cinque storie di quest'anno e firma per aiutare chi lotta per un mondo migliore: https://bit.ly/3Ul4F1p

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    Il governo italiano ha annunciato che sono diventati operativi i due Centri per le persone migranti costruiti dall’Italia in Albania. Sul suolo albanese, ma sotto giurisdizione italiana ed europea, verranno vagliate le richieste di asilo delle persone migranti e verranno trattenute le persone in attesa di espulsione e rimpatrio, con un’applicazione extraterritoriale della detenzione amministrativa. Ecco quali sono i rischi 👇 🔴 Più tempo in mare. Le persone verrebbero sbarcate in Albania e non nel porto sicuro più vicino come dice il diritto internazionale. 🔴 Nessuna indicazione chiara su come e dove avverrà l’identificazione di persone vulnerabili con rischio maggiore di detenzioni automatiche e prolungate. 🔴 La detenzione automatica diventa la norma, anche per chi richiede asilo. Ma il diritto internazionale dice che dev'essere un’eccezione. 🔴 L’accesso all’assistenza legale e ai ricorsi potrebbe essere complicato dalla distanza con l’Italia.

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    Domenica scorsa a Torino è stata ufficialmente presentata La Rete Diritti Umani Digitali, una coalizione di organizzazioni della società civile italiana, impegnata nella promozione e nella tutela dei diritti umani nella sfera digitale. Coalizione di cui siamo co-fondatori insieme a The Good Lobby Italia, Hermes Center Hacking for Human Rights, Privacy Network, StraLi for strategic litigation e PERIOD think tank. 👉🏼 La Rete si pone l’obiettivo di diffondere conoscenza e consapevolezza rispetto all’impatto che queste, e in particolare l’intelligenza artificiale, possono generare sui diritti umani di ciascuna e ciascuno e sulla società tutta. 👉🏼 Vogliamo agire in più direzioni: affiancando le istituzioni con spirito costruttivo in una prospettiva di progresso e incentivazione delle innovazioni, che però non dimentichi di regolare gli ambiti in cui possono insorgere discriminazioni e disparità a danno delle cittadine e dei cittadini. 👉🏼 Per contrastare il diffondersi di fenomeni discriminatori e di pratiche di sorveglianza di massa attuate in nome di una presunta necessità di maggiore sicurezza, la Rete si oppone fermamente allo sfruttamento continuo, massivo e non autorizzato dei dati personali. 👉🏼 Ci impegniamo quindi a tutelare i diritti e gli interessi di tutte e tutti, a promuovere una regolamentazione delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale basata sul rispetto dei diritti fondamentali, e a scardinare le discriminazioni insite in tali tecnologie così come gli utilizzi impropri delle stesse, che possono alimentare disparità già esistenti all’interno della società.

    • foto della presentazione a Torino della Rete diritti umani digitali

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