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Con 𝗹'𝗮𝘂𝘁𝗼𝗿𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗨𝗘 entrano in vigore dal prossimo anno le 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗲 𝗺𝗶𝘀𝘂𝗿𝗲 𝗳𝗶𝘀𝗰𝗮𝗹𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝘁𝗲𝗿𝘇𝗼 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲. L'Europa riconosce il ruolo del terzo settore e sostiene una fiscalità destinata a 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗼 𝘀𝘃𝗼𝗹𝗴𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗲 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲. Due le ragioni principali che hanno portato la Commissione europea ad escludere che 𝗹𝗲 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗲 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗮𝗻𝗼 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗶𝗿𝗲 𝗮𝗶𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼. 𝗟𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗲̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗿𝘇𝗼 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗲𝗾𝘂𝗶𝗽𝗮𝗿𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲 𝗳𝗼𝗿 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗶𝘁. Questo perché non sono liberi di svolgere qualsivoglia attività, di disporre del proprio patrimonio in caso di perdita della qualifica, nè di remunerare il capitale. 𝗟𝗮 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗮 𝗲̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝗮𝘀𝘀𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝘁𝗲𝗿𝘇𝗼 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗰𝗮 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘂𝗽𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 "𝗽𝗼𝘀𝘀𝗲𝘀𝘀𝗼" 𝗱𝗲𝗹 𝗿𝗲𝗱𝗱𝗶𝘁𝗼. In altre parole gli enti devono reinvestire gli utili nelle attività di interesse generale e non possono distribuire utili. Pertanto non potendo scegliere come utilizzare i redditi manca di conseguenza il presupposto per tassarli. Un chiarimento che segue l'impostazione seguita fin dall'inizio dal Ministero del Lavoro per ottenere il 𝘃𝗮𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗨𝗘 e che è destinato a incidere sull'intero panorama fiscale del non profit. Per chi fosse interessato ne abbiamo parlato su Il Sole 24 Ore con Vincenzo Sisci. L'articolo completo: https://lc.cx/SM-LLC