Domani giovedì 31 ottobre il Comitato “#LaLombardiaSiCura” sarà in audizione presso la III Commissione #Sanità del Consiglio Regionale della #Lombardia. All’ordine del giorno ci saranno le ragioni della petizione sulla sanità lombarda, sottoscritta da 90.000 persone e protocollata in Regione il 21 giugno scorso. I cinque punti chiave della petizione sono: - Centro unico di Prenotazione; - Abbattimento delle #listedattesa eliminando abusi sulle agende; - Stop all’utilizzo dei medici a gettone (non dipendenti) e assunzioni di personale; - Copertura dei costi sanitari nelle Residenze Sanitarie Assistenziali e miglioramento dei servizi per gli anziani; - Potenziamento dei Servizi Territoriali, in particolare per la #prevenzione. I dettagli su Gli Stati Generali Osservatorio sulla Salute Funzione Pubblica CGIL Lombardia spi cgil Cgil Lombardia Arci - Associazione Ricreativa e Culturale Italiana Movimento Consumatori Federconsumatori Forum Salute Mentale SIAL Cobas USB Lombardia Unione Sindacale di Base Acli - Associazioni cristiane lavoratori italiani
Post di Alessandro Milia
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L'intervista a Tonino Aceti, presidente di SALUTEQUITÀ, nello speciale "La sfida delle cure domiciliari" su Sanità33. Aceti lancia l’allarme sul mancato varo dei decreti per l'applicazione della legge per ridurre le liste d'attesa, questione urgente che potrebbe essere gestita anche con un'implementazione efficace dell'assistenza territoriale integrata. “Vi sono liste d'attesa anche per l'adozione dei provvedimenti nazionali. Non si possono avere ritardi nell'accesso alle prestazioni e ritardi nell'approvazione e nell'attuazione dei provvedimenti che servono per ridurre questi ritardi. È un controsenso ed è insostenibile per la cittadinanza.” Superare il modello di cura ospedalo-centrico, potenziando l'assistenza territoriale e domiciliare è indispensabile per rispondere prontamente alle criticità attuali del servizio pubblico e al fabbisogno di salute delle persone, in continua evoluzione con il cambiamento demografico e l'aumento di pazienti anziani e cronici. Composto da quattro notizie di approfondimento, lo speciale intende aumentare la consapevolezza di stakeholder istituzionali, società scientifiche, ospedali, aziende di servizi e soprattutto delle persone riguardo l’importanza di un nuovo rapporto «Ospedale-Territorio». Guarda l'intervista: https://lnkd.in/dMpVTcvC #dispositivimedici #noicisiamo #innovazioneperlavita
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Nove italiani su dieci considerano il Servizio Sanitario Nazionale un pilastro della società e un baluardo contro le diseguaglianze sociali, territoriali, economiche. È quanto emerge dall’ultimo rapporto AIOP – @Censis che, tuttavia, evidenzia numeri poco incoraggianti sull’accesso alle cure per tutti i cittadini, che fanno da contraltare alle finalità della #sanitàpubblica. Il nostro auspicio è che si riesca ad eliminare ogni ostacolo che negli anni ha impoverito il servizio pubblico e le strutture accreditate - “camere di compensazione” eque delle carenze del sistema pubblico - e operare un vero cambio di paradigma, eliminando ogni barriera territoriale, economica e sociale a vantaggio della salute di cittadini e pazienti. #SSN #cittadini #salute @Marilab
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Da un recente monitoraggio nazionale condotto da Federconsumatori emergono criticità preoccupanti in merito allo stato della #sanità in Italia: ritardi consistenti, disuguaglianze nell’accesso alle cure e una carenza di trasparenza. Il report, dal titolo “La salute non può attendere”, ha coinvolto le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, 41 aziende sanitarie locali in contesti metropolitani e periferici alle grandi città, e 13 ospedali. Tra le conseguenze più gravi, si registra un flusso di pazienti che si spostano da aree del Sud verso il Nord del Paese alla ricerca di cure migliori, e un aumento del ricorso al sistema sanitario privato. Leggi l'articolo completo sul nostro blog: https://lnkd.in/dwA_2UzJ #assicurazionesanitaria #sanitàintegrativa
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Da un recente monitoraggio nazionale condotto da Federconsumatori emergono criticità preoccupanti in merito allo stato della #sanità in Italia: ritardi consistenti, disuguaglianze nell’accesso alle cure e una carenza di trasparenza. Il report, dal titolo “La salute non può attendere”, ha coinvolto le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, 41 aziende sanitarie locali in contesti metropolitani e periferici alle grandi città, e 13 ospedali. Tra le conseguenze più gravi, si registra un flusso di pazienti che si spostano da aree del Sud verso il Nord del Paese alla ricerca di cure migliori, e un aumento del ricorso al sistema sanitario privato. Leggi l'articolo completo sul nostro blog: https://lnkd.in/dwA_2UzJ #assicurazionesanitaria #sanitàintegrativa
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Sanità - Pazienti in fuga, la Regione Calabria ultima tra le regioni italiane per capacità di soddisfare la domanda di cure - Liste d'attesa e mobilità al centro del Rapporto sulla salute di cittadinanzattiva presentato oggi a Roma. La nostra regione è riuscita a ridurre la quota di persone che rinunciano alle prestazioni rispetto al periodo pre-Covid ma i livelli di accesso ai servizi risultano «molto più contenuti» che altrove e la gente continua a scappare https://lnkd.in/ddYH2p67
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#LISTEDIATTESA Milanese occasione per offrire un servizio sanitario più a misura di paziente #Cooperative ancora di salvezza del welfare anche nelle aree interne e periferiche “Un importante pacchetto normativo per migliorare l'erogazione dei servizi sanitari che riconosce una corretta attenzione al sostegno della collaborazione con il privato accreditato, in particolare con le cooperative. Bene l’impegno a voler bloccare il fenomeno dei 'gettonisti'”. Confcooperative Sanità valuta positivamente l'articolo che introduce disposizioni per contrastare fenomeno del personale sanitario a chiamata, ma “I gettonisti – precisa il presidente Milanese- vengono forniti prescindendo da un modello societario specifico, attraverso gare di #appalto che vengono bandite per arruolare personale ospedaliero con conseguenze fortemente negative non solo per il sistema pubblico, ma anche per la sanità privata non profit”. "Sosteniamo da sempre -prosegue Milanese-il principio di #sussidiarietà sancito dalla Costituzione, quale fondamento del lavoro complementare delle nostre associate in rapporto al sistema della salute pubblica. Le nostre cooperative si impegnano a sviluppare modelli che integrano il Servizio Sanitario Nazionale nella risposta ai bisogni dei più #fragili, fornendo servizi di qualità e non somministrando manodopera, dove l'obiettivo non è l'utile, ma erogare servizi e remunerare i lavoratori”. Per ribadire il ruolo cardine della #cooperazione, Confcooperative Sanità fornisce una fotografia del settore: su 23.833 imprese attive nel settore della #sanità privata in Italia, il 32,2% (7.669) sono cooperative, con oltre 327.000 operatori che rappresentano il 59,8% della forza lavoro del settore. “Le cooperative sono l'ancora di salvezza delle #areeinterne e periferiche, spesso l'unica presenza imprenditoriale privata nel settore della sanità in 382 #comuni delle aree interne. Sono inoltre le più attive nei servizi domiciliari e semiresidenziali con 4.861 imprese, rappresentando l'87,5% del totale per tutte le fragilità”. “Bene, invece, - evidenzia Milanese- l'aumento progressivo della percentuale di spesa per l'acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati, per migliorare l'efficienza e la tempestività delle cure, a patto che vengono tempestivamente aggiornate le tariffe. Accogliamo positivamente - conclude Milanese - anche il riconoscimento della centralità del Dipartimento di Salute Mentale, ma auspichiamo che venga valorizzato il ruolo delle cooperative sanitarie e sociosanitarie a sostegno dei servizi di salute mentale nei territori e nelle comunità”. Sui dati relativi al fenomeno dei cd “gettonisti” che si tratti di un fenomeno a sé, che prescinde da un modello societario, si veda il Rapporto Anac https://lnkd.in/dAnNfRQD.
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In uno scenario del SSN che si sta progressivamente modificando, il ruolo delle cure territoriali e della casa come primo luogo di assistenza sta diventando sempre più centrale. Marinella D'Innocenzo, già Direttore Generale e Presidente de “L'Altra Sanità”, sottolinea l’importanza di un cambio di paradigma organizzativo, evidenziando i due principi cardine che guidano questa transizione: prossimità e proattività. “Questi principi consentono oggi, al Servizio Sanitario Nazionale, di spostare e guidare l’attenzione sulle cure territoriali e di portare a compimento gli obiettivi del PNRR che vede la casa come primo luogo di cura e di presa in carico”. https://lnkd.in/dgn6xp2k #faresanità #cureterritoriali #casa #proattività
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La riorganizzazione della sanità territoriale mira a dotare l’Italia di una rete capillare e organizzata, con un approccio integrato e digitale, capace di rispondere ai bisogni sanitari della popolazione senza che questa debba per forza ricorrere al pronto soccorso o agli ospedali. Per questo, entro il 2026 è prevista la creazione di 1.038 case di comunità. Tuttavia i numeri mostrano un forte ritardo. A giugno 2024 ne erano attive solo 413, concentrate in sole 11 regioni del paese. Inoltre, attive non significa funzionanti: in 120 non è presente neanche un medico. Mentre in altre 58 c’è per meno di 30 ore settimanali. Una condizione di carenza di organico che rischia di trasformarle in “cattedrali nel deserto”, non in grado di erogare le prestazioni.
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Se la Sanità è la Cenerentola della spesa pubblica italiana allora la prevenzione - tutti quegli investimenti che puntano a evitare l'insorgere di patologie - è la Cenerentola del Servizio sanitario nazionale. Perché non solo a malapena oggi le Regioni investono il minino indispensabile - e cioè il 5% del Fondo sanitario nazionale che vale 134 miliardi - in screening, vaccinazioni e promozione di stili di vita, ma lo fanno anche male visto che ben sette Regioni sono state bocciate proprio nelle attività di prevenzione. Sarebbe da indagare che tipo di persone hanno messo in queste strutture e cosa possono concretamente fare. Troppo spesso in Italia si fanno progetti e si realizzano funzioni o organizzazioni solo per rispondere a un'esigenza normativa e far apparire, e quindi solo in modalità formale, che si è assolto un determinato compito, senza senza di fatto cercare di capire la funzione reale di ciò che è richiesto di fare e il senso di questo.
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I servizi integrati, in particolare attraverso la rete dell’assistenza territoriale, per soddisfare al meglio il “diverso” bisogno di tutela della salute. Leggiamo questo interessante articolo scritto da una delle maggiori esperte nel campo dell’organizzazione sanitaria Marinella D'Innocenzo
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