Che bello, il MERCATO dei Vignaioli Indipendenti Fivi! Ve lo racconto, con qualche assaggio, su Identità Golose. FIVI - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti
Post di Amelia De Francesco
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Oggi ultimo giorno del Mercato FIVI - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti a BolognaFiere Group - qui l'intervista al vicepresidente LUIGI MAFFINI sulle prospettive del movimento e di mercato su Italia a Tavola
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📊🍇 #swotAnalysis e #vino dell’Etna? Si! Durante la masterclass dedicata al vino in occasione di Contrade dell'Etna 2024, @pietro russo ha introdotto il concetto di SWOT analysis in un contesto inaspettato. La sessione si è concentrata sulle potenzialità di crescita dei vini del territorio etneo, esplorando le diverse zone e microclimi che caratterizzano l'Etna. Attraverso l'analisi #SWOT, è emerso che l'Etna ha un'enorme #opportunità per competere nella scena internazionale dei fine-wines grazie alla sua identità unica e alla qualità dei suoi vini. Le piccole produzioni potrebbero rappresentare una forza e la presenza di microclimi diversificati potrebbe essere una opportunità per creare vini distintivi e di alta qualità.
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Per la rubrica InvecchiatIGP, dedicata ai grandi vini italiani con qualche anno di invecchiamento, vi presento un MOSTRO chiamato Soave Classico La Froscà 1996
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Nel nostro mondo enologico, il tempo scorre sempre lentamente ed oggi, dopo oltre tre anni percorsi a camminare in una nuova direzione, i risultati continuano ed i riconoscimenti della critica ci incoraggiano a proseguire nel nostro cammino di piacevolezza e contemporaneità. Davide Bortone - winemag ha colto perfettamente la nostra idea: un grande vino rosso può essere anche elegante e leggero oltre che complesso ed appagante
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Un uomo che guarda indietro, verso il passato, mentre si sposta in avanti verso il futuro. L’etichetta del Primitivo di Manduria riserva, 1921, dice tanto di Cosimo Varvaglione, enologo, anima dell’azienda che porta il suo cognome e –oggi- spedisce 5 milioni di bottiglie in 70 paesi del mondo. Vestire i vitigni autoctoni pugliesi, implementati con una vinificazione moderna, con la passione, l’eclettismo, la lungimiranza, ha consentito a questa cantina storica di arrivare con successo alla quarta generazione. Non a caso, la collezione privata di Cosimo Varvaglione è stata premiata con 3 bicchieri Gambero Rosso 2023 tra i migliori vini italiani e con i cinque grappoli da Bibenda 2023, la guida istituita da Franco Maria Ricci. Sempre nel 2023, un’altra icona internazionale del vino, James Suckling, ha assegnato 91 punti alla collezione privata Cosimo Varvaglione Negroamaro del Salento IGP 2019, che nel 2021 ha ottenuto 90 punti anche da Wine Spectator. Quella dei Varvaglione è una storia ultracentenaria, che passa per vitigni papali, liaison con il mondo della moda, rispetto per il territorio, amore per quel prodotto vivo, generoso e legato alla sensibilità, che è il vino. Infatti, fra le loro immense e vaste declinazioni di Primitivo, Negramaro, Malvasia, Aglianico, Falanghina e altre meraviglie, i Varvaglione hanno la Family Collection, cinque rossi e due bianchi dedicati ai membri della famiglia: non solo Cosimo, ma Tatu (soprannome di Angelo, primogenito) e Chicca, ovvero Francesca, la più piccola. A Maria Teresa, la first lady, è tributato uno Chardonnay, il Primadonna, mentre sulla personalità di Marzia è modulato il Marfi, un blend con il sapore della primavera. 🔗Per saperne di più, leggi l’articolo completo su https://lnkd.in/dUV2w6WK
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Presentato la settimana scorsa nella sede del Consorzio Vini Colli Euganei il piano Strategico di promozione del Serprino. L’ambizione? da neanche un milione a 8,5 milioni di bottiglie con cui inondare Padova e poi progressivamente il Veneto e oltre. Sarà il front man dei vini dei Colli Euganei destinati tutti a una politica di forte rilancio. il Piano strategico di Promozione del Serprino presentato dal giornalista, scrittore e consulente Angelo Peretti e dal Presidente del Consorzio Gianluca Carraro parte proprio da questo assunto: le risorse sono poche e vanno impiegate bene e canalizzate al meglio e il potenziale del Serprino è notevole e va liberato. Un vino che, considerato le modifiche che si renderebbe necessario introdurre a disciplinare, dovrebbe mirare a: – chiamarsi Serprino dei Colli Euganei Doc e non il contrario; – poter essere prodotto in modalità sur lie o “col fondo” come si direbbe in Veneto; – poter utilizzare come sistema di chiusura il tappo a vite, se non addirittura a corona come ha immaginato Peretti; – godere di una nuova immagine coordinata ed omogenea a partire dall’etichetta; – diventare il vino dell’aperitivo, delle cerimonie e la base mixology innanzitutto di Padova e provincia per poi conquistare spazi nelle altre province del Veneto (esclusa Treviso) in Italia e, perchè no, pure fuori confine. – avere un proprio stand Serprino unico al Vinitaly. #serprino #collieuganei #padova -
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Calcio e vino passioni che si giocano in campo…
Lo spettacolo del gol si incontra con un’altra grande passione italica: il vino. Quella di Fabio Cordella, è stata un’intuizione che è anche narrazione autentica di un valore, quello del savoir faire vitivinicolo italico, che si è fatta progetto. Ve lo raccontiamo nella nuova cover di #fancymagazine firmata da Riccardo Isola https://lnkd.in/d7d69rTZ Fabio Cordella
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Consorzio Vino Chianti Classico, tra mercati globali ed equilibrio nei calici di Daniele Becchi Le nuove annate del Gallo Nero confermano i progressi nel bicchiere di una denominazione presente in oltre 160 paesi nel mondo
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Umberto 2021, unico vino ottenuto al 100% da uve Merlese, ha ottenuto i Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Castel San Pietro Terme, 30 settembre 2024 - Questo premio ha ancora più valore visto che viene assegnato nel sessantesimo anniversario dell’azienda e a un vino fortemente voluto da Umberto Cesari dopo decenni di investimenti in campagna e in cantina. Il Merlese è un sogno che parte da molto lontano: inizia a metà degli anni 80 mosso dal desiderio di Umberto Cesari come sempre di sperimentare. Il concetto era molto semplice: impollinare in maniera naturale i fiori della pianta del Sangiovese con i pollini del Merlot. Quello che nacque fu una nuova uva, che dopo una attenta selezione clonale si decise di riprodurre su larga scala. Furono quindi piantati i primi ettari di Merlese, e per anni si cercò di capire quali fossero la migliore esposizione, il giusto sesto d’impianto e più in generale cosa fosse necessario fare per gestire al meglio una uva che prima non esisteva. La prima annata imbottigliata di Merlese fu la 2018, oggi invece è in bottiglia la 2021. Dopo un’accurata selezione degli acini il Merlese è vinificato e affinato in vasche di vetrocemento e cocciopesto a temperatura controllata. Seguono 6 mesi in bottiglia. Il colore si presenta rosso intenso con riflessi violacei; al naso è ampio, con sensazioni di ciliegia e frutti di bosco, mescolate con tonalità speziate, portate in dote dal progenitore Merlot. Il gusto è ricco di corpo, ma in grado allo stesso tempo di mostrare eleganza, grazie a un connubio tra acidità e morbidezza, caratteristiche che gli derivano dai due ‘genitori’. La trama tannica è decisa, risultando tuttavia sempre gradevole. #gamberorosso #trebicchieri #merlese #umbertocesari #umberto
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Al Tè delle cinque abbiamo parlato di vini pregiati e tecnologia con Giuseppe Scampa, Co-Fondatore e Amministratore di Cantinium
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