Edizione limitata a soli 200 esemplari
Post di David Di Castro
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Porsche ha realizzato una nuova tinta che verrà inserita nella serie Pantone. Turbonite un colore ispirato alla Porsche 911 Turbo
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ALFA ROMEO GIULIA TZ 1963 Un auto leggera,difficile da realizzare,una vita troppo breve e realizzata da ex dipendenti,queste sono le caratteristiche che si possono descrivere questa immensa bellezza. 117 esemplari costruiti dal 1963 al 1965. Il cuore di questa leggenda è realizzato da Alfa Romeo: un 1.570 cm³ anteriore longitudinale con bialbero a camme in testa con quattro cilindri in linea da 112 cavalli a 160 cavalli da 6500 giri/minuto a 7500 giri/minuto accompagnato da due carburatori Weber e raggiungendo una velocità massima di 240km/h.Trazione posteriore,con quattro freni a dischi e cerchi in magnesio. Disegnata esternamente e internamente da Zagato: sono curve che non si possono spiegare ma si può dire che con quella coda tronca incassata ha permesso di raggiungere 10km/h in più. Telaio creato da SAI Ambrosini Aeronautica: per sostenere questo mostro sacro è stato effettuato un capolavoro, un telaio a traliccio tubolare in acciaio nichel-cromo dal peso di appena 62kg e sapete quanto pesa l’auto a vuoto? 660kg numeri che oggi possiamo solo sognare. Assemblata e collaudata dalla società Delta. Un auto che ha terrorizzato gli avversari: conquista la Fisa di Monza,Sebring,Coupe des Alpes, Tours de Corse,Targa Florio, Nürburgring e Le Mans. Prezzo dell’epoca 3.900.000 di lire, prezzo stimato oggi da 800.000€ a 1.000.000€ Un capolavoro italiano. #engine #automotive #italy
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Lamborghini 634: un rebranding elettrizzante per la nuova era delle supercar Con la Lamborghini 634, erede della Huracán, il marchio intraprende un coraggioso rebranding, abbandonando il tradizionale V10 aspirato per un innovativo V8 biturbo ibrido. Questa scelta strategica, oltre a rispondere all'esigenza di Lamborghini di abbracciare l'elettrificazione e dimostrare il proprio impegno verso un futuro sostenibile, si rivela un'abile mossa di marketing. Il nuovo modello, infatti, non solo soddisfa le crescenti richieste del mercato e le normative ambientali sempre più stringenti, ma rafforza anche l'immagine del brand come leader nel settore delle supercar di lusso, capace di innovare e anticipare le tendenze, mantenendo al contempo il proprio DNA di prestazioni elevate e design all'avanguardia. Prestazioni da brivido Il nuovo V8 biturbo eroga 800 CV tra i 9.000 e i 9.750 giri/minuto, con una coppia di 730 Nm tra i 4.000 e i 7.000 giri/min. Il limitatore a 10.000 giri/min garantisce un'accelerazione mozzafiato e un sound da pelle d'oca. L'unità elettrica aggiunge ulteriori 110 kW di potenza e 300 Nm di coppia, per un totale di oltre 1000 CV. #Lamborghini #Lamborghini634 #Huracan #Supercar #Hybrid #V8 #Rebranding #Elettrificazione #Prestazioni #Lusso #Automobilismo
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IL MOTORE A PISTONE ROTOLANTE DI GIOACCHINO COLOMBO L’Ing. Gioacchino Colombo è stato uno dei più noti progettisti di motori del secolo scorso, contribuì ai successi dell’Alfa Romeo, della Ferrari, Maserati, MV Agusta, e collaborò anche con la Bugatti. Poi aprì uno studio di consulenza. Ho trovato questo vecchio articolo di “Quattroruote” riguardante un suo progetto di un motore a pistone “rotolante”. Molto simile ad un due tempi, era costituito da una pompa primaria che alimentava il motore vero e proprio. Curiosamente la pompa aveva una cilindrata minore (125 cc) rispetto al motore (215 cc), quindi il rendimento volumetrico era stranamente basso. Si verificava uno scoppio ogni giro dell’albero. In questo progetto, il “rotore”, montato su cuscinetti volventi, ruotava in senso contrario rispetto all’albero motore perché era a contatto dello “statore”, in modo da creare un’adeguata tenuta dei gas. L’unico segmento di tenuta, ubicato vicino alla camera di combustione, doveva avere una lunga corsa nella sua sede per poter copiare gli spostamenti del rotore. E per questo era dotato di doppie molle di carico adeguato, per non avere fenomeni di saltellamento sul punto di contatto del rotore. Però con questo sistema aveva risolto i problemi di usura dello statore e del segmento di tenuta. Il segmento era sottoposto alla massima pressione della combustione in posizione quando era completamente rientrato nella sede ed era sottoposto ad un limitato attrito col rotore. La lavorazione rotore-statore doveva essere estremamente precisa per creare la sufficiente tenuta ma senza andare a premere troppo sulle superfici di contatto. La camera di combustione e’ estremamente compatta ( al contrario del Wankel). Insomma, la grandissima esperienza in campo motoristico, sembra che abbia risolto alcuni dei problemi piu’ gravi dei motori a pistoni rotanti, chissà se è andato oltre la fase di progetto. Storie di motori e meccanica.
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LAMBORGHINI MIURA P400 SV 1971 Il vero toro scatenato. Una diva. La più ambita. La più sexy del mondo. Un destino già segnato. Colei che non voleva essere più nobile ma oltre gli schemi. Spesso ci si sofferma sulle prestazioni di questa rarità ma c’è una storia da raccontare, rispetto alle sorelle P400 e P400S, la SV ha avuto una vita molto breve, non tutti conoscono, analogamente, il rimpianto che provocò dopo appena un anno e centocinquanta esemplari costruiti, uscì fuori produzione, il motivo di quella decisione fu però molto valido: ci si rese conto che la clientela più raffinata, quella che aveva portato la Miura ad essere l’oggetto del desiderio di tutto il bel mondo mondiale, le aveva voltato le spalle a causa del destino che stava toccando agli esemplari usati: spesso finivano in mani non proprio di specchiata nobiltà e venivano viste in contesti poco edificanti. Questa mancata difesa del proprio usato fu un errore dovuto all’inesperienza della allora giovane rete di vendita Lamborghini. Presentata nel 1971 a Ginevra con affianco già la sua erede Countach. Il nome Miura fu dato in onore dell’allevatore di tori da combattimento Don Eduardo Miura Fernandez. I tori in questo ranch sono allevati per mostrare coraggio e ferocia, e Lamborghini voleva che gli amanti delle auto percepissero la Miura allo stesso modo. SV sta per Super Veloce come era tra l’altro le Lamborghini. Nella SV, si concentra il meglio dell’ingegneria dell’automotive italiana, concepita dal capo ingegnere Giampaolo Dallara e Paolo Stanzani per lo sviluppo tecnico, dal collaudatore Bob Wallace e per il motore Giotto Bizzarrini. Stile: Bertone (Marcello Gandini) Motore:V12 a 60 gradi aspirato posteriore-centrale da 3.929 litri dotato di sistema di lubrificazione separato rispetto al cambio. Quattro carburatori Weber 40IDL3C. 385 cavalli a 7850 giri/min e 400 Nm di coppia. 0-100km/h in 5,8 secondi raggiungendo una velocità massima di 290 km/h in meno di 24 secondi. Trasmissione: 5 marce. Materiali: Carrozzeria in acciaio,cofano anteriore e posteriore in alluminio e cerchi in lega di magnesio. Peso:1293 kg. Frank Sinatra diceva:”se vuoi essere qualcuno devi comprarti una Ferrari ma se sei qualcuno allora hai una Lamborghini.” Non so se il famoso cantante aveva ragione ma una cosa è certa, Ferruccio Lamborghini ha fatto quello che era il suo obiettivo fin dall’inizio: con questa vettura voleva sconfiggere la Ferrari ma non sapremo mai se ce l’ha fatta veramente ma una cosa è certa, ha dimostrato che non è capace solo di costruire Trattori ma anche bellissime automobili. Rivali: Maserati Ghibli, Ferrari 365 Daytona, Alfa Romeo 33 Stradale. Prezzo dell’epoca:7.520.000 lire Prezzo stimato oggi:3.500.000€ #italy #old #school #engineering #car
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Per Audi 100 fino al 1991 Vetro Sx (Guida) Piano Azzurrato per Specchio Retrovisore
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🚘 La Nuova Lamborghini "Temerario": Quando Design, Tecnologia e Potenza si Incontrano** 🚀 Da appassionato di design, automotive e tecnologia, non posso che rimanere affascinato dall'ultima creazione di Lamborghini, presentata al Monterey Car Week: la Lamborghini "Temerario". Con un motore ibrido plug-in da 920 cavalli, questa supercar non è solo un esempio di ingegneria avanzata, ma un'opera d'arte su ruote. Il design, sempre audace e aggressivo, è un tributo alla tradizione Lamborghini, ma con un occhio puntato verso il futuro. Le linee affilate e il profilo muscoloso non sono solo estetica, ma funzionalità pura, pensate per ottimizzare l'aerodinamica e migliorare le prestazioni. È un vero e proprio manifesto della filosofia del brand: innovare senza mai tradire le proprie radici. Ma la vera bellezza di questa macchina non risiede solo nella sua estetica o nella sua potenza devastante. La "Temerario" è un simbolo del lusso moderno, un settore che continua a reinventarsi, pur rimanendo fedele a ciò che lo ha reso un'icona: l'esclusività. Il lusso, oggi, non è solo possedere qualcosa di costoso, ma vivere un'esperienza unica, un modo di essere che pochi possono permettersi di comprendere, figuriamoci di ostentare. E qui arriva il punto critico. Lamborghini, come altri brand di lusso, è diventata una sorta di status symbol, non solo per appassionati veri, ma anche per chi cerca di "noleggiare" il proprio successo attraverso le luci dei social. I famosi "fuffaguru" che ostentano queste macchine come trofei, credendo che basti un volante marchiato per ottenere rispetto e autorevolezza. Ma sappiamo bene che il vero lusso è altro. È una combinazione di storia, innovazione e, soprattutto, sostanza. Lamborghini non è solo un veicolo di lusso, ma un'icona intramontabile, non per il suo passato glorioso, ma per la sua capacità di rimanere rilevante e desiderata in un mondo che cambia continuamente. Quindi, la domanda è: il lusso sta diventando un semplice strumento di vanità o riesce ancora a rappresentare un'aspirazione autentica? E voi, cosa ne pensate di questa evoluzione? #Lamborghini #LuxuryCars #Design #Automotive #Tecnologia #MontereyCarWeek #Supercars #Luxury #Innovation #Ostentazione #Fuffaguru LinkedIn Notizie Il Sole 24 Ore Automobili Lamborghini S.p.A.
Inedita da cima a fondo, l’erede della Huracán completa l’elettrificazione della gamma Lamborghini offrendo performance e sensazioni di guida di assoluto rilievo
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"Al volante di un'emozione" La prima generazione di Subaru Impreza debutta nel 1992, disponibile in carrozzeria berlina station (denominata sportwagon) e coupè (non importata in Italia), dotata inizialmente di un solo 1.8 da 101 cv, ben presto si affiancarono un 1.6, un 2.0 questo era l'unico della gamma a montare un doppio albero a camme in testa) ed un 2.0 turbo da 211 cv sulla versione WRX a partire dal 1994. Il primo restyling arriva nel 1998, sempre in quell'anno esce la serie speciale a tiratura limitata di 200 esemplari, la WWW (World Wide Winner, vincitrice in tutto il mondo), si contraddistingueva dalla normale per colorazione blu con cerchi oro, sedili in pelle nabuck con numerazione cucita a mano della Medici, pannelli porte in pelle nabuck, ghiera del cambio in alluminio con scritta la dicitura della versione, alettone posteriore e anteriore della Orciari, bocchette aria, console centrale e contachilometri in carbon look, volante, pomello cambio e pedaliera della Momo, stemma anteriore di colore rosa. Per festeggiare il titolo mondiale rally vinto l'anno precedente, oltre che i 40 anni del marchio, nel 1998 esce la versione 228B Sti, prodotta in 424 esemplari, unica Subaru mai costruita esclusivamente a 2 porte, monta 2.2 boxer Master-4 DOHC Turbo da 276 CV. Nel 1999 tocca alla serie limitata Wrx plus, disponibile esclusivamente in colore grigio con cerchi oro, gli interni erano blu e nero, come i pannelli delle portiere. Nel 2000 le serie limitate per l'Italia sono due, la Ltd costruita in 100 esemplari, montava cerchi a 6 raggi anzichè 5, volante e pomello della Momo con inserti rossi, carrozzeria blu con cerchi oro, sedili di una versione esclusiva per il giappone, alettone della Orciari, numero progressivo si trovava sulla ghiera del cambio. La Wrx 3, disponibile con gli stessi cerchi della Ltd, era solo con carrozzeria grigia, sedili in nabuk con trama a quadri bianchi e pelle nera, con poggiatesta Medici, con il numero progressivo di esemplari sui poggiatesta, sempre 100, pannelli neri con striscia bianca. Questa versione era l'unica dotata al posto del portaguanti, di tre manometri. La plastica della consolle centrale anzichè nera come su tutte le altre versioni, qui era in grigio dorato. Sotto le frecce laterali, grigio in rilievo era l'emblema Wrx3. Famosa per aver corso nei rally negli anni '90, soprattutto con il pilota britannico Colin Mcrae, l'Impreza debutta nel rally nel 1993, con la 555 (così chiamata in omaggio alla sponsorizzazione del marchio di sigarette State Express 555 appartenente al gruppo British American Tobacco), al rally dei 1000 laghi in Finlandia con Ari Vatanen e Markku Alén. La prima vittoria avvenne nel 1994 con Carlos Sainz al rally di Corsica. L'anno successivo Subaru vinse sia il titolo piloti che costruttori. #Subaru #SubaruImpreza #ImprezaWRC #Impreza555 #ImprezaLtd #ImprezaWrx3 #ImprezaWrxplus #ImprezaWWW #Rally #ColinMcrae #Rally1000laghi #Appassionatadiauto
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MOTORI NEWS Alfa Romeo Junior, il nuovo modello del Biscione vince il “Design Trophy”. 31 Agosto 2024 09:38 L’ultima creatura del Biscione, è capace di far parlare di sé ancor prima di uscire sul mercato: ha ottenuto il primo riconoscimento al design. I lettori della rivista specializzata tedesca Auto Zeitung ne hanno, infatti, premiato il look, abbagliati dalle linee eleganti e d’impatto. La piccola sportiva si aggiudica il Design Trophy nella categoria Small Cars/City Cars/Compacts, avendo la meglio su una nutrita concorrenza. In totale erano in lizza 63 modelli concorrenti, ciascuno dei quali dotati di ottime credenziali, ma solo uno poteva uscirne trionfante. E quel qualcuno si è rivelata essere l’Alfa Junior. Le dimensioni compatte racchiudono in sé l’unicità estetica del Made in Italy, frutto del centro stile. Originale e moderno, viene declinato in equilibrio delle proporzioni, purezza delle linee e cura nella qualità delle superfici. Della produzione se ne occupano a Tychy, in Polonia, reduce da una grossa svolta, con l’addio forzato a modelli di conclamato fascino come l’Abarth 595. Giocato sull’hype dei fan nel percorso di avvicinamento alla première, i designer hanno pescato l’ennesimo jolly dal mazzo. Da quando Jean-Philippe Imparato ha ottenuto la nomina di amministratore delegato tutto procede a gonfie vele. Il precedente lancio della Tonale, primo SUV elettrificato del marchio, ha agito da apripista, in un corso proseguito all’insegna del lusso estremo, con la 33 Stradale. Benché il target di pubblico alla quale si rivolge sia diverso, la Junior rimane un piacere per gli occhi: definita dagli stilisti Alfa Romeo, prende le distanze dall’abituale razionalità in voga nella categoria. Sulle parti meccaniche hanno plasmato un’immagine sinuosa, che cattura lo sguardo al primo incontro. Un linguaggio davvero emozionale, contraddistinto da elementi funzionali radicati nell’heritage del brand meneghino come la tipica coda tronca. Invece di fare tabula rasa rispetto al passato, le parti incaricate hanno rivisto in chiave contemporanea dei tratti iconici. Ammirata in vetture quali la mai dimenticata Giulia TZ, la coda tronca permette di esaltare l’aerodinamica, a esaltare velocità, agilità ed efficienza. a zona anteriore sfoggia la fanaleria “3+3” e i gruppi ottici Full LED Matrix assicurano le migliori condizioni di visibilità alla guida. Per la prima volta, il leggendario scudetto è disponibile in due varianti, Leggenda e Progresso. La prima consta in una griglia nera impreziosita dalla firma Alfa Romeo in caratteri corsivi, a celebrare i suoi modelli da corsa degli anni Venti e Trenta del secolo scorso. Ispirata direttamente alla nuova 33 Stradale, la variante Progresso rivisita croce e biscione in maniera audace. In merito agli interni, risalta il savoir faire artigianale. I rivestimenti di ottima fattura danno la sensazione di trovarsi in una comfort zone dall’indole sportiva e dalla pura qualità italiana.
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In America la Lamborghini la definiscono la seconda donna più bella al mondo dopo Sophia Loren. Chissà se anche questo nuovo Toro sia ancora all’altezza, sappiamo che provocherà molta paura. Si è elevata ad un livello superiore rispetto alla sua antenata Huracan, sia sotto il profilo delle performance, che sotto quello del look. Il telaio non è piu in alluminio e in carbonio, il nuovo telaio spaceframe è costruito solo in alluminio, portando un risparmio del 50% di componenti strutturali e una sicurezza rispetto al precedente superiore al 20% riducendo anche il peso. Il cuore di questa rarità è un puzzle, un V8 a 90 gradi da 4.0 litri, che sviluppa 800 cavalli a 10.000 giri al minuto con 730 Nm di coppia, è dotato di due turbo (pressione max 2,5 bar) e spinto da ben 3 motori elettrici sviluppando in totale 920 cavalli di pura razza. Grazie alla trazione integrale permette al motore di arrivare lo 0-100km/h in 2,7 secondi e lo 0-200km/h in 7,3 secondi. Velocità massima 340km/h. Bielle in titanio, teste dei cilindri in lega d’alluminio(A357+Cu) e comando delle valvole sono rivestite in DLC. Infine si può dire che questa Temerario è bella,potente,veloce e rivoluzionaria. LAMBORGHINI TEMERARIO #italy #engine #supercar #america
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