Manuela Nicolosi è la prima donna italiana ad aver fatto carriera come arbitro di calcio a livello mondiale. “In un mondo in cui il successo viene spesso misurato solo dai risultati tangibili, la shame può giocare un ruolo cruciale, influenzando le nostre decisioni, il nostro comportamento e, in definitiva, la nostra crescita personale e professionale.” Così Manuela ha introdotto il suo ruolo al nostro team di Produzione, raccontando il modello di leadership che le ha permesso di realizzare il suo sogno: arbitrare la finale della Coppa del Mondo. Un momento di condivisione che ci ha ricordato quanto sia importante continuare a seguire i propri sogni, affrontando le sfide con spirito positivo e senza paura del giudizio.
Post di Decathlon Italia
Altri post rilevanti
-
UN CAMPIONE Qual è la differenza tra un ottimo giocatore ed un campione? Semplice. Il primo fa bella figura, il secondo fa vincere la sua squadra. La approfondisco raccontandovi Dino Meneghin. Dino è il giocatore più vincente della storia della pallacanestro italiana. E’ stato insignito della massima onoreficienza a livello mondiale, venendo inserito nella Hall of Fame americana. Basterebbe questo per far comprendere la sua grandezza. Raramente era il miglior giocatore in assoluto della squadra. Ancor più di rado era il miglior realizzatore. Eccezionalmente ha vinto una classifica speciale a livello individuale. Allora perché lo prendo come esempio per spiegare cos’è un campione? Perché quando Dino era in campo, i giocatori attorno crescevano e miglioravano e la squadra giocava meglio. Perché non si sentiva mai troppo grande dall’evitare di fare le cose piccole ed il “lavoro sporco”. Perché il suo impatto era ancora più evidente quando le cose andavano male, le partite erano difficili ed i momenti erano cruciali. Perché era consapevole della propria bravura e grandezza, ma non la faceva mai pesare con la sua umiltà. Perché era il primo a dare l’esempio e trascinava motivando tutti quelli attorno a sé. Per questi ed altri mille motivi. Ma soprattutto perché era consapevole che il proprio successo, passava solo ed esclusivamente attraverso il successo della propria squadra! Ecco cosa fa un campione e cosa lo differenzia da un ottimo giocatore. Quando giochi in una squadra, lavori in una azienda o fai parte di un’organizzazione, puoi scegliere quale tipo di giocatore essere. #coaching #leader #campione #riccardopittis
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Bellissima lezione di vita e di leadership!
UN CAMPIONE Qual è la differenza tra un ottimo giocatore ed un campione? Semplice. Il primo fa bella figura, il secondo fa vincere la sua squadra. La approfondisco raccontandovi Dino Meneghin. Dino è il giocatore più vincente della storia della pallacanestro italiana. E’ stato insignito della massima onoreficienza a livello mondiale, venendo inserito nella Hall of Fame americana. Basterebbe questo per far comprendere la sua grandezza. Raramente era il miglior giocatore in assoluto della squadra. Ancor più di rado era il miglior realizzatore. Eccezionalmente ha vinto una classifica speciale a livello individuale. Allora perché lo prendo come esempio per spiegare cos’è un campione? Perché quando Dino era in campo, i giocatori attorno crescevano e miglioravano e la squadra giocava meglio. Perché non si sentiva mai troppo grande dall’evitare di fare le cose piccole ed il “lavoro sporco”. Perché il suo impatto era ancora più evidente quando le cose andavano male, le partite erano difficili ed i momenti erano cruciali. Perché era consapevole della propria bravura e grandezza, ma non la faceva mai pesare con la sua umiltà. Perché era il primo a dare l’esempio e trascinava motivando tutti quelli attorno a sé. Per questi ed altri mille motivi. Ma soprattutto perché era consapevole che il proprio successo, passava solo ed esclusivamente attraverso il successo della propria squadra! Ecco cosa fa un campione e cosa lo differenzia da un ottimo giocatore. Quando giochi in una squadra, lavori in una azienda o fai parte di un’organizzazione, puoi scegliere quale tipo di giocatore essere. #coaching #leader #campione #riccardopittis
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
▪️ Per raggiungere un obiettivo non bisogna solo pianificare e agire ma anche sognare e credere ▪️
✨ Premio Maurizio Maestrelli ✨ 🏆 Ufficiali le 14 personalità del mondo del calcio che riceveranno il prestigioso riconoscimento 📆 Appuntamento a lunedì 13 Maggio ore 18.30 presso il teatro comunale Gabriele D’Annunzio a Latina
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Valorizzare l’ #umiltà e la #collaborazione: il segreto dei veri campioni e leader 👉 I veri leader non si distinguono solo per la loro visione o abilità, ma soprattutto per la loro umiltà nel riconoscere il valore degli altri e per la capacità di lavorare insieme. Un grande leader sa che il successo arriva non solo con il proprio impegno, ma con quello di tutta la squadra. Come diceva John C. Maxwell: "Il vero leader non è colui che guida da solo, ma colui che ispira gli altri a raggiungere insieme l'obiettivo." In un mondo sempre più interconnesso, la collaborazione è la chiave per crescere e fare la differenza. 🤝Insieme, siamo più forti. 💪 #portavalore #Leadership #Umiltà #Collaborazione #Crescita
UN CAMPIONE Qual è la differenza tra un ottimo giocatore ed un campione? Semplice. Il primo fa bella figura, il secondo fa vincere la sua squadra. La approfondisco raccontandovi Dino Meneghin. Dino è il giocatore più vincente della storia della pallacanestro italiana. E’ stato insignito della massima onoreficienza a livello mondiale, venendo inserito nella Hall of Fame americana. Basterebbe questo per far comprendere la sua grandezza. Raramente era il miglior giocatore in assoluto della squadra. Ancor più di rado era il miglior realizzatore. Eccezionalmente ha vinto una classifica speciale a livello individuale. Allora perché lo prendo come esempio per spiegare cos’è un campione? Perché quando Dino era in campo, i giocatori attorno crescevano e miglioravano e la squadra giocava meglio. Perché non si sentiva mai troppo grande dall’evitare di fare le cose piccole ed il “lavoro sporco”. Perché il suo impatto era ancora più evidente quando le cose andavano male, le partite erano difficili ed i momenti erano cruciali. Perché era consapevole della propria bravura e grandezza, ma non la faceva mai pesare con la sua umiltà. Perché era il primo a dare l’esempio e trascinava motivando tutti quelli attorno a sé. Per questi ed altri mille motivi. Ma soprattutto perché era consapevole che il proprio successo, passava solo ed esclusivamente attraverso il successo della propria squadra! Ecco cosa fa un campione e cosa lo differenzia da un ottimo giocatore. Quando giochi in una squadra, lavori in una azienda o fai parte di un’organizzazione, puoi scegliere quale tipo di giocatore essere. #coaching #leader #campione #riccardopittis
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
👶 Lezione dai Bambini👶 Da bambini non avevamo paura di fallire: provavamo e riprovavamo finché non riuscivamo. Perché non farlo anche da adulti? 💡 Riflessione💡 Smettiamo di temere il fallimento e vediamo gli errori come opportunità di crescita. Sosteniamo chi è in difficoltà e celebriamo gli sforzi. Così, costruiremo una cultura della resilienza. #Resilienza #CulturaDellErrore #CrescitaPersonale #Motivazione #Incoraggiamento
Owner & Director IRA (Inner Rainbow Academy), International Coach certified in the United States & worldwide, HR Academy Director, Writer & Editor
Un esempio pragmatico pazzesco rispetto alla cultura dell'errore e del fallimento in Italia e in America, prendendo come esempio la stagione sportiva della Pallacanestro Trieste di proprietà americana. Nella stagione regolare Trieste non è riuscita a fare bene piazzandosi appena al quinto posto, ma che al contempo non ha cercato colpevoli nell'allenatore, nei giocatori o nella società, nonostante critiche durissime da parte del pubblico, che chiedeva a gran voce l'esonero dell'allenatore americano, alla prima esperienza in Italia, ma Trieste è riuscita a fare quadrato, difendendo l'operato di allenatore e giocatori, realizzando l'impresa epica di vincere nei play off 9 partite su 10, 6 partite su 6 in trasferta, ribaltando ogni pronostico e vincendo il campionato di A2, ritornando nella massima Serie con un pubblico pazzesco da brividi, che stabilisce il record di presenze nella lega! Fallire può voler dire rinascere se sappiamo imparare dai nostri errori per trasformarli in lezioni invece di giudicare con il dito puntato cercando colpevoli! Oggi da triestino è una gioia infinita!
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Carlo Ancelotti è uno dei più conosciuti allenatori di calcio al mondo, noto non solo per i suoi successi sul campo, ma anche per la sua calma e saggezza nel gestire le squadre e le situazioni più complesse. Nato il 10 giugno 1959 a Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia, Ancelotti ha trascorso la maggior parte della sua vita immerso nel mondo del calcio. La sua carriera da calciatore lo ha visto militare in squadre come il Parma Calcio 1913, la AS Roma e il AC Milan, dove ha vinto numerosi trofei nazionali e internazionali, inclusa la Coppa dei Campioni (ora Champions League) sia come giocatore che come allenatore. Ad oggi, con quattro vittorie, detiene il record di allenatore più vincente della massima competizione continentale. È proprio come allenatore che Ancelotti ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo del calcio. Con il suo approccio tattico flessibile e la sua capacità di gestire le personalità dei giocatori, ha guidato squadre di alto livello come Juventus Football Club, Milan, Chelsea Football Club, Real Madrid C.F. Madrid, Paris Saint-Germain e FC Bayern München Monaco. È noto per il suo stile di leadership tranquillo ma deciso, che ha guadagnato il rispetto e l'ammirazione sia dai giocatori che dagli addetti ai lavori. Il suo libro "Il leader calmo" offre un'incisiva riflessione su leadership, gestione dello stress e controllo emotivo, tratti che lo hanno reso un punto di riferimento non solo nel mondo dello sport, ma anche in altri ambiti. Ancelotti condivide le sue esperienze personali e professionali, raccontando aneddoti, riflessioni e consigli pratici. Una delle tematiche centrali del libro è la gestione dello stress e delle pressioni che accompagnano il ruolo di leader. Ancelotti racconta come la sua capacità di mantenere la calma sotto pressione sia stata fondamentale per il suo successo sia come giocatore che come allenatore. Questo tema è particolarmente rilevante in contesti competitivi come lo sport, ma può essere applicato anche in ambiti lavorativi e personali. Inoltre, Ancelotti esplora l'importanza della comunicazione e della gestione delle relazioni interpersonali nella leadership. Condivide le sue strategie per instaurare un clima positivo e collaborativo all'interno di una squadra, evidenziando l'importanza di ascoltare, comprendere e motivare gli altri. Queste lezioni possono essere preziose per chiunque si trovi a guidare un gruppo di persone, che si tratti di una squadra sportiva, di un team aziendale o di una comunità. Dai dirigenti aziendali agli allenatori sportivi, dai genitori agli insegnanti, questo libro offre preziosi insegnamenti su come guidare con calma, comprensione e determinazione. È un'opera che parla non solo di calcio, ma della vita stessa e di come affrontare le sfide con resilienza e saggezza. #libri #leadership #football #manager
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Non è mai finita finché non è finita. Ieri, al 91°, ho segnato il gol che ha regalato la vittoria alla mia squadra. Un momento incredibile, certo, ma non è stato solo un colpo di fortuna. È stato il risultato di qualcosa di più profondo: credere che tutto sia possibile fino all’ultimo secondo. ⏱️ In campo, come nel lavoro, ci sono momenti in cui serve la capacità di rimanere presenti, concentrati e positivi. Non è facile, ma è fondamentale per essere pronti a cogliere l’occasione quando si presenta – anche all’ultimo istante. Questo vale non solo per il calcio, ma per qualsiasi sfida lavorativa o personale. Le opportunità spesso arrivano quando meno te lo aspetti, ma serve motivazione e concentrazione per saperle sfruttare. Cosa ne pensi? #Motivazione #Concentrazione #Teamwork #Crescita #NonMollareMai
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
𝑪𝒐𝒎𝒆 𝒗𝒖𝒐𝒊 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆 𝒓𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒂𝒕𝒐? In questi giorni si sta svolgendo la fase finale della “Copa America”, un torneo calcistico che coinvolge tutte le nazioni del continente americano. ⚽ La partita tra Brasile e Uruguay è andata ai calci di rigore. Questo momento decisivo, ripreso nel video, ci offre un'importante riflessione sulla differenza tra un #leader e un #capo. Il 𝐂𝐚𝐩𝐨: ha l’autorità concessa dal suo status (un potere top-down), ma questo non implica necessariamente che sia un leader riconosciuto dal suo team. Questo è il caso dell’allenatore del Brasile: escluso e ignorato dal cerchio dei giocatori. Il 𝐋𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫: ha l’autorevolezza data dai suoi follower (un potere bottom-up), è il team che lo riconosce come leader e decide di affidarsi a lui. L'allenatore dell'Uruguay incarna questa figura: al centro dell'attenzione, ascoltato e seguito con fiducia dai giocatori. ✨ La lezione chiave: la vera #leadership non si impone, si conquista. Un capo può avere il titolo e l'autorità, ma un vero leader ottiene rispetto e fiducia attraverso l'ascolto, l'empatia e la collaborazione. E tu come vuoi essere ricordato? Come qualcuno che comanda o come qualcuno che ispira? 📌 𝑆𝑐𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑑𝑖 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑙𝑒𝑎𝑑𝑒𝑟 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑡𝑒𝑎𝑚 𝑠𝑒𝑔𝑢𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑑𝑒𝑣𝑒, 𝑚𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑣𝑢𝑜𝑙𝑒. Cosa ne pensi? 👥 💭 Biagio Viganò Ferdinando Pastrello Tiziana Pregliasco Roberto Tofani #HumanResources #HumanDevelopment #MindTheTalent
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Esempio di perseveranza. Per chi segue il calcio, Davide Nicola, rappresenta un esempio di audacia e leadership. Un uomo che si esalta nelle difficoltà capace ogni volta di tirare il meglio dai suoi. Vi cito queste due righe in cui si incarna perfettamente il concetto di audacia e perseveranza.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
SI COMBATTE PER VINCERE Si combatte per vincere, ma la vittoria non è ciò che consideriamo di solito tale: la medaglia, il podio, il concorso, il progetto, l'avanzamento... La vittoria è il perseguire ciò per cui combatti, le battaglie esterne sono solo il terreno su cui si sceglie di combattere le proprie battaglie interne. Ognuno ha la sua battaglia interna, il suo obiettivo, la sua motivazione, ed è per quella che tutti combattiamo. Ognuno sceglie un ring, un tatami, un esame, un lavoro su cui proiettare la propria battaglia interna. Il rischio è confondere la vittoria vera, quella interna, con il campo di battaglia esterno su cui la proiettiamo. Se ci perdiamo in tal senso potremmo vincere tutte le medaglie, i progetti e premi del mondo ma non vinceremo mai la nostra battaglia interna. Se vuoi andare avanti nonostante le sconfitte esterne scopri la battaglia interna che stai combattendo e usa il terreno esterno per combatterla e non farti usare dal terreno esterno perché ti perderai. La tua vera battaglia potrebbe essere vinta perdendo tutte le battaglie esterne, perché quello che conquisti dentro spesso passa per le peggiori sconfitte esterne perché saper vincere all'esterno è facile ma saper perdere e rialzarsi può succedere solo vincendo le tue battaglie interne. E le battaglie interne si vincono quando le parti in lotta si pacificano, ed è in quel preciso momento che dentro e fuori si integrano e ciò che succede dentro si riflette in ciò che fai fuori e comunque vada sarai vincitore.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
140.430 follower
Tecnico amministrazione del personale
1 settimanaComplimenti!