Almeno 30.000 giovani della Campania a rischio esclusione scolastica
Nella figura allegata è riportata la percentuale di studenti con DSA (Disturbi Specifici dell'Apprendimento) nelle scuole, suddivisa per regione. La Campania registra un dato preoccupante: solo l'1,8% contro una media nazionale del 5,5%. (Dati del Ministero dell'Istruzione) Questo valore, già di per sé sottostimato, risente dei bassi livelli di diagnosi nelle regioni meridionali, in particolare in Campania e Calabria.
Cosa significa tutto questo?
Considerando che la popolazione scolastica della Campania conta circa 800.000 giovani, si può stimare che almeno 30.000 di loro siano con DSA senza esserne consapevoli. Questi ragazzi affrontano quotidianamente difficoltà nel memorizzare, scrivere, leggere e fare calcoli, convincendosi di essere meno capaci degli altri. Questo senso di inadeguatezza si riflette anche sui loro genitori, fratelli, nonni e familiari, coinvolgendo indirettamente oltre 100.000 persone che vivono con preoccupazione e frustrazione.
Le statistiche indicano inoltre che molti di questi 30.000 giovani, sentendosi esclusi e abbandonati, finiscono per intraprendere percorsi di devianza o sviluppare psicopatologie. E come affrontiamo questo problema? Spesso con la figura dello psicologo scolastico, un intervento tardivo che non risolve la radice del problema o peggio rappresenta una sorte di assoluzione delle istituzioni verso il problema.
Di chi è la responsabilità?
Sarebbe facile attribuire la colpa ai tempi che viviamo, al sistema scolastico o a generiche condizioni sociali. Tuttavia, una parte consistente di questa responsabilità ricade sui Comuni, a cominciare da quello di Napoli. È infatti compito delle amministrazioni comunali attivare screening nelle scuole elementari per individuare precocemente i disturbi, sensibilizzare le famiglie e avviare percorsi di logopedia che aiutino i bambini a convivere con il disturbo e a valorizzare le loro potenzialità.
Mi chiedo: come fanno il sindaco e gli assessori competenti a convivere con la consapevolezza che, con la loro negligenza, condannano migliaia di bambini e le loro famiglie a una vita di dispiaceri, preoccupazioni e difficoltà?
Un appello alla coscienza
È il momento di agire e prendersi le proprie responsabilità. Invito chi di dovere a riflettere e a passarsi una mano sulla coscienza. Non è più possibile ignorare una realtà così grave.