Marcello Cattani "La disfatta europea su innovazione, salute e competitività" "Nonostante la netta presa di posizione del Governo italiano e l’impegno di molti gruppi parlamentari, il voto del Parlamento europeo sulla revisione della legislazione farmaceutica UE è da considerare negativo. Sia per l’accesso dei cittadini ai farmaci e all’innovazione continua nelle terapie. Sia per la competitività, già minata da tempo, dell’industria in Europa rispetto ai suoi grandi competitor internazionali: Stati Uniti, Cina, Giappone, India e più recentemente Paesi Arabi. Una giornata nera per la salute dei pazienti e per il patrimonio industriale delle Life Sciences. Dopo questo primo passaggio ci auguriamo che, con il rinnovo del Parlamento Europeo di giugno, si possa correggere la linea tutelando innanzitutto la proprietà intellettuale che incredibilmente viene ridotta in Europa, mentre in altre grandi Nazioni è ampliata. È necessario un veloce cambiamento culturale che riporti l’innovazione e l’industria al centro, evitando gli estremismi ideologici”.
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"Il documento sul futuro della #competitività europea presentato da Mario Draghi testimonia l’importanza strategica del settore farmaceutico per l’Europa e riafferma la necessità di urgenti e importati politiche di supporto per incentivare l’attività delle aziende che operano nei Paesi UE. Draghi ha messo al centro del suo discorso i valori fondamentali dell’Europa - prosperità, equità, libertà, pace, democrazia, inclusione - sottolineando che l’Unione esiste proprio per garantire ai suoi cittadini di poter beneficiare dei #diritti fondamentali, tra cui primeggia il diritto alla #salute e alle #cure. Sono #valori pienamente condivisi dalle nostre aziende, impegnate in particolare nella produzione di tutti i #farmaci di uso consolidato che curano l’80% delle terapie croniche in Italia e in #Europa. Ci conforta, in particolare, che nel documento siano considerate centrali sia le misure per rafforzare l’attività di R&S sia quelle per rafforzare le catene di fornitura farmaceutica, puntando alla mitigazione delle #carenze di farmaci critici, principalmente quelli fuori brevetto, e alla produzione di #biosimilari insieme ai farmaci biologici brevettati. Solo l’insieme combinato di misure che garantiscano #sostenibilità a ciascun componente del comparto può aiutarci a recuperare la competitività complessiva del settore" Le parole del Presidente Stefano Collatina a plauso del documento “Il futuro della competitività europea” presentato ieri a Bruxelles da Mario Draghi.
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Per tenere testa a #Cina e #Usa la #farmaceutica #europea deve cambiare passo. “Servono #regole più #omogenee, più #investimenti #pubblici e #privati e un maggiore uso di #Intelligenza #artificiale e dati”. Ecco il Piano Draghi di Barbara Di Chiara Quattrocento pagine con analisi e proposte su tutti i settori d'interesse per la competitività del vecchio continente, dei quali la #farmaceutica fa pienamente parte. E se, secondo Draghi, in totale occorrerebbero fondi aggiuntivi di minimo 800 miliardi di euro l'anno per agire sui tre fronti più importanti (#innovazione, #energia e #sicurezza), l'ex premier italiano dedica decine di pagine anche a ricerca, sviluppo e produzione farmaceutica, alle loro peculiarità e ai possibili correttivi da introdurre per tenere testa a Stati Uniti e Cina." https://lnkd.in/dYvsqzRE. #carletto #linkedin #vita #salute #sanita #donna #uomo #pharma #vaccini #farmacia #m&a #merger
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“…Uno dei fattori principali del declino dell'UE nel settore farmaceutico è la disparità nei livelli di investimento in R&I. Attualmente, la spesa totale del settore pubblico dell'UE per la ricerca e l'innovazione in campo farmaceutico è inferiore alla metà di quella degli Stati Uniti, mentre l'investimento privato dell'UE è circa un quarto rispetto a quello statunitense. Questo gap di spesa influisce direttamente sulla capacità dell'industria europea di innovare e competere a livello globale.… La frammentazione normativa e un quadro regolatorio complesso contribuiscono ulteriormente alle sfide affrontate dall'UE. Nel 2022, il tempo mediano di approvazione per nuovi farmaci da parte delle agenzie regolatorie in Europa era di 430 giorni, rispetto ai 334 giorni negli Stati Uniti. Questa differenza nelle tempistiche di approvazione può ritardare l'accesso dei pazienti a nuovi trattamenti e limitare la competitività delle aziende europee…”
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NON AES SED FIDES “Non metallo ma fiducia”, così era inciso sulla moneta di Malta nel XVII secolo, esprimendo che la moneta non possiede alcun valore di per sé ma deriva il suo pregio dalla fiducia che le persone ripongono in essa. L’industria mondiale ha tante risorse da investire - solo nel Pharma gli investimenti in R&S delle aziende supereranno i 2.000 miliardi di dollari tra il 2025 e il 2030 - e la competitività internazionale corre, ciascuna regione con l’obiettivo di reindirizzare gli investimenti verso le proprie economie. L’Europa negli ultimi anni ha aumentato gli investimenti in R&S, ma in misura minore sia rispetto agli USA sia rispetto alla Cina, arrivando a perdere un quarto della propria quota mondiale in vent’anni. L’Italia è il quarto mercato europeo e settimo del mondo: con 52 miliardi di valore della produzione e 70.000 addetti è prima in UE per crescita dell’export. Nel 2023 le aziende farmaceutiche hanno investito 2 miliardi in R&S nel Paese (il 90% arrivano dalle multinazionali), oltre a 700 milioni in ricerca clinica che si traducono in maggiore accesso all’innovazione per i pazienti e in un effetto moltiplicatore triplo di beneficio economico per il Sistema. Se per l’iscrizione rinvenuta sull’antica moneta di Malta la primaria rilevanza del concetto di fiducia va oltre il valore intrinseco del metallo sulla quale è forgiata, lo stesso ragionamento si può applicare alla competitività del comparto farmaceutico: le aziende, più che il denaro, cercano affidabilità e equità, certezza del diritto, semplificazione e fiducia negli Stati nei quali investono. Alcuni segnali incoraggianti sono arrivati dal Governo italiano ma se vogliamo continuare a mantenere la leadership del settore e garantire qualità di vita ai cittadini occorre aumentare l’attrattività e rendere più forte l’ecosistema dell’innovazione. Mario Draghi a breve presenterà ai parlamentari europei l’esito del rapporto sulla competitività dell’UE che il Presidente della Commissione gli ha chiesto di stilare per rilanciare l’industria europea: potrebbe essere una buona base di partenza per definire con urgenza una strategia per le Life Science.
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L’anno si apre con una nuova Commissione europea e un’agenda sanitaria densa di obiettivi strategici e dossier complessi. Dall’approvvigionamento di farmaci essenziali alla lotta contro l’antimicrobico-resistenza, passando per le riforme legislative nel settore biotech e farmaceutico, l’Unione è chiamata a rispondere a sfide strutturali che non possono più essere rimandate. Il Biotech act ha il potenziale di restituire competitività all’Unione in un settore che, altrove, corre alla velocità della luce. La presidente Ursula von der Leyen, ha affermato che per facilitare il passaggio della biotecnologia dal laboratorio alla fabbrica e successivamente al mercato, vuole proporre un nuovo #EuropeanBiotechAct nel 2025. Il mercato è infatti dominato dalla presenza statunitense che contribuisce al 60% del valore globale, segue l’Ue (12%) e la Cina (11%). Pechino, tuttavia, è al sorpasso. La quota dell’Europa sul totale degli studi clinici a livello globale è crollata dal 22% nel 2013 al 12% nel 2023, mentre nello stesso periodo l’Asia è emersa un hub sempre più rilevante. La Cina, in particolare, ha visto la sua quota di avvii di studi clinici crescere dall’8% nel 2013 al 29% nel 2023, consolidandosi come leader nel settore. Senza azioni concrete il nostro continente rischia di rimanere indietro e perdere una partita che minaccia di finire esclusivamente nelle mani di Stati Uniti e Cina. Assobiotec #EuropeanBiotechAct #innovazionefarmaceutica
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Rapporto #Draghi su competitività dell'UE - il settore #Pharma Nel rapporto sulla competitività dell’UE presentato da Mario Draghi a Bruxelles vengono analizzate le criticità e possibili soluzioni per rilanciare l’economia di 10 politiche settoriali dell’Unione europea, tra cui il settore Pharma. Nell'UE sono minori e più frammentati gli investimenti, pubblici e privati, in R&S per i medicinali per le terapie avanzate. Anche l'assenza di una politica fiscale europea armonizzata influisce sulla scelta delle aziende biofarmaceutiche di collocare le loro sedi e centri di R&S in UE. Questo comporta infatti incentivi diversi nei vari Stati membri: ad esempio, il Belgio offre una detrazione dell'80% sulla ritenuta d'acconto per i dipendenti di R&S e una detrazione fino all'85% sull'imposta sul reddito da innovazione; l'Irlanda offre un'aliquota d'imposta sulle società del 12,5% sul reddito commerciale e un credito d'imposta per la R&S del 25%. Questi incentivi specifici per ciascun Paese contrastano con l'approccio a livello federale degli Stati Uniti. L’EMA ha tempi di approvazione per i nuovi farmaci più lunghi rispetto alle agenzie regolatorie di altri Paesi, rallentando l'accesso ai trattamenti innovativi. Nel 2022, il tempo medio di approvazione è stato di 322 giorni in Giappone, 334 giorni negli Stati Uniti, 347 giorni in Australia, 351 giorni in Canada e 418 giorni in Svizzera, rispetto ai 430 giorni dell'UE. La Public Policy Innovation SRL Società Benefit ha elaborato una sintesi interamente dedicata al settore farmaceutico, a cura di Maria Gabriella Taboga. Fonte: Rapporto sul futuro della competitività europea di Mario Draghi #biotech #farmaci #accessoprecoce #ricercaesviluppo
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L’Italia e l’Europa stanno vivendo un momento decisivo: le scelte di oggi influenzeranno le condizioni di vita in cui vivremo. Come affrontare la sfida “esistenziale” di cui ha parlato Mario Draghi nel suo rapporto sul futuro della competitività dell’Europa, e proteggere lo stato sociale e il benessere di cui i cittadini europei hanno goduto finora? La salute assumerà un ruolo sempre più cruciale. Il farmaceutico è un settore strategico, tra i 10 comparti industriali su cui intervenire per risollevare la crescita dell’UE. Anche per l’Italia, investire nel settore farmaceutico è determinante nel lungo termine, sia per quanto riguarda la ricerca e sviluppo che la produzione. Permette infatti di attrarre importanti investimenti esteri, generare posti di lavoro altamente qualificati, trainare l'export e contribuire all'innovazione dell'ecosistema sanitario. Un settore farmaceutico forte e sostenibile è fondamentale per garantire la competitività dell'Italia nel mercato globale. Eppure, in Europa esiste un gap competitivo che a livello globale diventa sempre più profondo. Come emerge dall’analisi, è fondamentale sia a livello europeo che a livello nazionale permettere agli operatori del farmaco una maggiore capacità di programmazione aziendale, rafforzando le politiche di tutela brevettuale dei nuovi farmaci e garantendo un quadro normativo stabile e che consenta una reale sostenibilità degli investimenti. Solo così sarà possibile rendere l’Europa un polo strategico per l’ #innovazione farmaceutica. Due gli aspetti che meritano particolare attenzione: innanzitutto, la proposta della Commissione Europea di revisione della legislazione #farmaceutica europea che include la riduzione della proprietà intellettuale, sulla quale auspichiamo che il Consiglio possa assumere una posizione di mediazione, a tutela dell’innovazione medica. In secondo luogo, il meccanismo di gestione della spesa farmaceutica, nato in un contesto emergenziale e che ha assunto progressivamente un carattere più strutturale, indebolendo la capacità del Paese di attrarre investimenti in innovazione. Per l’Italia, nel prossimo futuro saranno necessari alcuni cambiamenti strutturali per superare l’attuale governance della spesa farmaceutica, condizionata da una contenuta disponibilità di fondi per il Servizio Sanitario Nazionale e le Regioni. Allo stesso tempo, è cruciale agire subito per rendere il sistema sostenibile per le aziende. È fondamentale agire con “urgenza e concretezza”, come ci ricorda Draghi, per favorire e valorizzare l’innovazione e per rispondere alle sfide straordinarie che ci attendono, e mettere a disposizione dei pazienti e degli operatori sanitari le migliori soluzioni terapeutiche nel più breve tempo possibile. Esiste qualcosa di più importante della #salute?
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🔝 riforme radicali, maggiore cooperazione tra Stati membri, più capacità di investimento, innovazione e inclusione: sono alcune delle azioni da mettere in campo per il #futuro della #competitività dell'UE indicate nel Rapporto #Draghi.
Rapporto #Draghi su competitività dell'UE - il settore #Pharma Nel rapporto sulla competitività dell’UE presentato da Mario Draghi a Bruxelles vengono analizzate le criticità e possibili soluzioni per rilanciare l’economia di 10 politiche settoriali dell’Unione europea, tra cui il settore Pharma. Nell'UE sono minori e più frammentati gli investimenti, pubblici e privati, in R&S per i medicinali per le terapie avanzate. Anche l'assenza di una politica fiscale europea armonizzata influisce sulla scelta delle aziende biofarmaceutiche di collocare le loro sedi e centri di R&S in UE. Questo comporta infatti incentivi diversi nei vari Stati membri: ad esempio, il Belgio offre una detrazione dell'80% sulla ritenuta d'acconto per i dipendenti di R&S e una detrazione fino all'85% sull'imposta sul reddito da innovazione; l'Irlanda offre un'aliquota d'imposta sulle società del 12,5% sul reddito commerciale e un credito d'imposta per la R&S del 25%. Questi incentivi specifici per ciascun Paese contrastano con l'approccio a livello federale degli Stati Uniti. L’EMA ha tempi di approvazione per i nuovi farmaci più lunghi rispetto alle agenzie regolatorie di altri Paesi, rallentando l'accesso ai trattamenti innovativi. Nel 2022, il tempo medio di approvazione è stato di 322 giorni in Giappone, 334 giorni negli Stati Uniti, 347 giorni in Australia, 351 giorni in Canada e 418 giorni in Svizzera, rispetto ai 430 giorni dell'UE. La Public Policy Innovation SRL Società Benefit ha elaborato una sintesi interamente dedicata al settore farmaceutico, a cura di Maria Gabriella Taboga. Fonte: Rapporto sul futuro della competitività europea di Mario Draghi #biotech #farmaci #accessoprecoce #ricercaesviluppo
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Roma, 10 settembre - Il rapporto di Mario Draghi (nella foto) che delinea le proposte su come l'Europa può riguadagnare il suo vantaggio competitivo, evidenziando il ruolo critico delle industrie innovative nel raggiungimento dell'obiettivo, ha riscosso - tra gli altri - l'incondizionato favore di Efpia, la sigla europea delle aziende farmaceutiche...Continua a leggere #apprezzamento #cambiamento #catalizzatore #commissioneeuropea #efpia #imprese #incentivazione #indicazioni #indirizzo #pragmatismo #rapportodraghi #rilanciocompetitività #sostegno
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🌍 Quale #PoliticaSanitaria per l'#Europa? Quali saranno i dossier di maggiore interesse per la nuova #Commissione? Andrea Macaluso analizza su Formiche alcuni dei temi più spinosi, dal #Biotech alla #CarenzaFarmaci, passando per #RiformaFarmaceutica, #Brevetti e #Amr. E un occhio alla nuova presidenza #Trump in #Usa. 🔎 Un articolo da non perdere ➡️ https://lnkd.in/dianjBNT Healthcare Policy
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Chief Operation Officer @ Rosiglioni Impianti | Essere dove conta, Sempre.
11 mesiMarcello Cattani sono d'accordo con te. Urge un cambiamento!