Crisi personale sanitario, Quici:«L’allarme lanciato dalla Fondazione GIMBE in merito ai tagli alla spesa per il personale #sanitario negli ultimi 11 anni si unisce ai numerosi segnali d’avvertimento lanciati di recente dalle principali istituzioni contabili del Paese, dalla #CortedeiConti alla Ragioneria dello #Stato. Segnali che sposano la posizione assunta dai sindacati del settore ormai da anni: senza il personale sanitario, il diritto alla tutela della salute è seriamente a rischio. E senza una vera inversione di marcia volta a valorizzare i professionisti, il Servizio sanitario nazionale è destinato al fallimento» dichiara Guido Quici, Presidente della Federazione CIMO-FESMED. «Eppure – aggiunge - tale inversione di tendenza, sebbene ritenuta imprescindibile da tutti gli attori che in qualche misura si occupano di sanità, non è all’orizzonte. La legge di Bilancio prevede solo finanziamenti spot che non consentono di ripescare il #SSN dall’abisso in cui al momento si trova. E per i medici non riserva nulla, se non un vergognoso aumento dell’indennità di specificità medica pari a 17 euro mensili». «Ci si riempie la bocca della necessità di rendere nuovamente attrattivo il lavoro del medico ospedaliero, ma intanto tutti i contratti collettivi dei #medici risultano scaduti: da tre anni quello dei medici dipendenti del SSN, e si attende ancora l’emanazione dell’atto di indirizzo necessario ad avviare le trattative; da un anno e mezzo quello dei medici dipendenti di strutture sanitarie private afferenti all’ARIS; da 20 anni, ed è senz’altro il fatto più vergognoso, quello dei medici dipendenti delle strutture sanitarie private afferenti all’AIOP», continua Quici. «Forse non risulta abbastanza chiaro che senza medici non c’è #salute. E se non si interviene prontamente con interventi efficaci, ben presto le corsie degli ospedali saranno vuote», conclude. #ospedali #pazienti #cure #sanità
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🩺 𝐋𝐚 𝐬𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 𝐯𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐚 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞, 𝐥𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐩𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐛𝐞𝐧𝐞. Ecco perché le soluzioni integrative al Sistema Sanitario Nazionale sono sempre ben accette! 📍 La Cassa Sanitaria #CarloDeLellis ha realizzato una copertura sanitaria individuale che integra le prestazioni erogate del Ssn destinata ai figli dei dirigenti associati a Manageritalia che non sono più assistiti dal Fasdac, indipendentemente dalla loro età e dalla loro attività (studio o lavoro). 🔎 𝐍𝐄 𝐏𝐀𝐑𝐋𝐈𝐀𝐌𝐎 𝐐𝐔𝐈: ➡️ https://bit.ly/4aVsi6k Il Fasdac copre le spese mediche di tutto il nucleo familiare ma, in assenza di situazioni particolari, i figli sono assistibili: ✅ fino al 18° anno di età; ✅ oltre il 18° anno di età se continuano gli studi o non lavorano; ✅ fino alla fine degli studi universitari e, comunque, non oltre il 26° anno di età. 📍 Oltre questi limiti e indipendentemente dall’età, i figli dei dirigenti associati Manageritalia possono accedere al piano sanitario “#SempreinSalute – Copertura Completa” il cui punto di forza consiste nella possibilità di ottenere delle prestazioni sanitarie e di tutelare i propri familiari a condizioni particolari, scontate, tipiche delle coperture collettive. Il piano sanitario prevede due diversi livelli di prestazioni: ✅ la 𝐅𝐎𝐑𝐌𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀 offre assistenza per i ricoveri ospedalieri, l’alta diagnostica, le visite specialistiche, gli accertamenti diagnostici, le analisi di laboratorio, le lenti/occhiali, le protesi, il “pacchetto maternità”, le prestazioni fisioterapiche, i “pacchetti prevenzione”, le cure e gli interventi chirurgici odontoiatrici; ✅ la 𝐅𝐎𝐑𝐌𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀 𝐄𝐒𝐂𝐋𝐔𝐒𝐄 𝐋𝐄 𝐂𝐔𝐑𝐄 𝐃𝐄𝐍𝐓𝐀𝐑𝐈𝐄 prevede tutto quando incluso nella forma completa con l’esclusione delle cure odontoiatriche e ortodontiche. ❓❓❓ Cosa pensate di questa opportunità?
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👌🏽Anaao Assomed ritiene utili le nuove linee guida emanate dal Ministero della salute per imporre una stretta al fenomeno dei gettonisti in corsia. 🏥“Ora con le nuove linee guida le aziende sanitarie potranno affidare a terzi i servizi medici solo in caso di "necessità e urgenza", cioè una volta esclusa la possibilità di avvalersi di personale interno, in un'unica occasione e per massimo 1️⃣2️⃣mesi senza proroghe. Inoltre i gettonisti dovranno avere specifici requisiti e rispettare le regole sul riposo di almeno 1️⃣1️⃣ ore tra un turno e un altro. 💸Vengono fissati anche i limiti economici: per i medici 85 euro l'ora al pronto soccorso e in rianimazione, massimo 75 euro negli altri reparti. Per gli infermieri 28 euro all'ora in pronto soccorso e 25 per altri reparti”. …Resta però un vulnus nel momento in cui contestualmente sembra essere tramontato il piano di assunzioni e non si mettono in atto strategie per rendere attrattivo il lavoro del medico in ospedale... Chiediamo anche un riforma coraggiosa del lavoro, delle responsabilità, della formazione e dello stipendio”. ‼️“In caso contrario – conclude Di Silverio - questa stretta aprirà le porte a medici e infermieri di altre nazioni che ad oggi possono semplicemente autocertificare le competenze. Insomma un mondo professionale che va ripensato e in fretta a partire da questa legge di bilancio prima che sia troppo tardi. E noi non staremo a guardare”. 👉🏽Comunicato stampa: https://lnkd.in/dDzWJ6QB
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Giro di poltrone ai vertici della sanità italiana. Tra dimissioni improvvise, avvicendamenti e scelte strategiche, il ministero guidato da Orazio #Schillaci e importanti istituti hanno visto un ricambio significativo di figure chiave. Ecco un punto sulle ultime novità. #23gennaio
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👏 👏 𝗗𝗨𝗘 𝗣𝗢𝗦𝗦𝗜𝗕𝗜𝗟𝗜 𝗦𝗢𝗟𝗨𝗭𝗜𝗢𝗡𝗜 (FORSE DA FINANZIARE) Fatico a condividere l'opinione di chi chiede un incremento del finanziamento del SSN senza indicare cosa dovrebbero finanziare le nuove risorse. Rispettivamente su Il Sole 24 Ore e sul Corriere della Sera di domenica trovate due proposte: 1️⃣ 𝗟'𝗶𝗻𝘀𝗲𝗿𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗼𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶𝗮𝗴𝗻𝗼𝘀𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗰𝗶𝗻𝗮 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲 (#MMG) che dovrebbe aiutare a ridurre un ipotetico 20% di prestazioni inappropriate proposta dal Ministero della Salute 2️⃣ 𝗟'𝗮𝗽𝗲𝗿𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗔𝘀𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲 𝗨𝗿𝗴𝗲𝗻𝘇𝗮 (Alias #UrgencyRoom come Atlanta Urgent Care del mio amico ANTHONY Ferrara di cui parliamo da qualche anno). In Regione Emilia-Romagna ne hanno già aperti 33 e ne apriranno altri 30 👏👏 𝗘𝗻𝘁𝗿𝗮𝗺𝗯𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗲 𝘀𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗼𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗮𝗯𝗶𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗲 "𝙖 𝙨𝙖𝙡𝙙𝙞 𝙞𝙣𝙫𝙖𝙧𝙞𝙖𝙩𝙞", 𝗰𝗶𝗼𝗲̀ 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘀𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗯𝗶𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗼. Il tema del Pronoto Soccorso, è un tema che mi sta a cuore. Prendete la seconda proposta: il 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗟𝘂𝗰𝗮 𝗕𝗮𝗹𝗱𝗶𝗻𝗼 lo spiega chiaramente "𝘋𝘢𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘥𝘢𝘵𝘪 𝘴𝘶𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘤𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘢𝘭 𝘗𝘳𝘰𝘯𝘵𝘰 𝘚𝘰𝘤𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘥𝘪 𝘗𝘪𝘢𝘤𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘯𝘦𝘪 𝘵𝘳𝘦 𝘮𝘦𝘴𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘤𝘦𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘢𝘴𝘤𝘪𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘊𝘈𝘜 𝘦 𝘪 𝘵𝘳𝘦 𝘮𝘦𝘴𝘪 𝘴𝘶𝘤𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪𝘷𝘪, 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘭𝘵𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘤𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘤𝘰𝘥𝘪𝘤𝘪 𝘣𝘪𝘢𝘯𝘤𝘩𝘪 𝘪𝘯 𝘗𝘚 𝘦𝘳𝘢𝘯𝘰 2.071 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘊𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰, 379 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘵𝘳𝘦 𝘮𝘦𝘴𝘪. 𝘈𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘪 𝘤𝘰𝘥𝘪𝘤𝘪 𝘷𝘦𝘳𝘥𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘢 11.122 𝘢 6.956. 𝘚𝘪 𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘥𝘢𝘵𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘭𝘪𝘮𝘪𝘯𝘢𝘳𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘷𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘷𝘦𝘳𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘪 𝘯𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰", ovviamente, aggiungo. 𝗘̀ 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗶𝗼̀ 𝗱𝗶 𝗰𝘂𝗶 𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼‼️‼️ Come appare evidente: i CAU sembrerebbero essere utili. Queste iniziative, altrettanto ovviamente, però, hanno un costo. Non è detto, inoltre, che iniziative come queste possano generare un impatto in termini di risparmi (non nel breve periodo) sufficiente per finanziarle. Per questo non possono essere realizzate "𝘢 𝘴𝘢𝘭𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘷𝘢𝘳𝘪𝘢𝘵𝘪". 𝗘 𝘀𝗲 𝗳𝗮𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗹'𝗲𝗹𝗲𝗻𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲, 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗮𝗱 𝗶𝗽𝗼𝘁𝗶𝘇𝘇𝗮𝗿𝗻𝗲 𝗹𝗼 𝘀𝘃𝗶𝗹𝘂𝗽𝗽𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗲 𝗽𝗼𝗶 𝘃𝗲𝗱𝗲𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗣𝗜𝗟 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗶𝗮𝗺𝗼? 𝗡𝗼𝗻 𝘀𝗮𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗳𝗼𝗿𝘀𝗲 𝘂𝗻 𝗿𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘀𝗲𝗿𝗶𝗼? #sanità #innovazioneinclusiva #lifesciences #kpmg #bettertogether #healthcare #emergencycare #italiasalute
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«Vorrei ringraziare l’Agenas per il lavoro che svolge quotidianamente, e che culmina nella pubblicazione periodica di dati relativi alle attività e alle performance delle strutture sanitarie del Paese estremamente utili e interessanti per gli addetti ai lavori. Tuttavia, leggendo le dichiarazioni rilasciate dal direttore Mantoan in merito al personale dipendente del #SSN, che nel 2023 risulterebbe aumentato di 40.000 unità uguagliando i numeri del 2003, non possono che sorgere alcune domande: - se abbiamo lo stesso numero di professionisti di oltre 20 anni fa, come si spiega la richiesta incessante di medici a gettone, prestazioni aggiuntive e la carenza di decine di migliaia di #infermieri, denunciata da tutti gli organi di controllo? - Non sarà, forse, che è aumentato il personale non #sanitario a discapito di medici e infermieri?» si chiede Guido Quici, Presidente della Federazione CIMO-FESMED, leggendo i dati sulla performance manageriale delle aziende sanitarie presentati al #ForumRiskManagement di Arezzo. «Purtroppo, i dati relativi al personale SSN del 2023 non sono ancora stati resi pubblici e, dovendo sempre lavorare con numeri superati da due-tre anni e mai pubblicati in tempo reale, possiamo agilmente confrontare la composizione del personale del SSN del 2022 con quella del 2003: nel 2022 lavoravano 6.181 #medici in meno rispetto al 2003. È possibile che siano stati tutti assunti nel 2023? Ce lo auguriamo vivamente. Ma questo non spiegherebbe come mai, come ha dichiarato sempre Mantoan, nel 2023 i livelli di produzione risultassero inferiori al 2019: se continuano a mancare i medici, che sono coloro che assicurano le prestazioni, difficilmente il livello di produzione aumenterà. E, similmente, se i posti letto e gli ambulatori chiusi negli ultimi 10 anni non sono stati ripristinati, difficilmente l’offerta sanitaria potrà aumentare. Anche in questo caso, non appena saranno disponibili i dati aggiornati, sarà nostro compito confrontarli con quelli degli anni passati, ma il grave problema delle liste d’attesa ci fa pensare che l’offerta sanitaria non sia affatto aumentata». «Sono state poi annunciate due importanti novità, che avranno un impatto notevole sulla rete e l’organizzazione ospedaliera: la nuova metodologia per il calcolo del fabbisogno del personale e la revisione del DM 70. Come sindacato ci è stato chiesto un contributo, che abbiamo fornito fattivamente per entrambi i lavori, ma poi non siamo più stati coinvolti. Ci auguriamo, allora, che siano state corrette le storture che avevamo segnalato nell’#algoritmo per il calcolo del fabbisogno del personale e che i nuovi standard del DM 70 portino ad un vero rilancio dell’offerta sanitaria, superando quel rapporto involutivo tra strutture, volumi ed esiti che è alla base della riduzione dei servizi per i #cittadini», conclude Quici.
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E' online il numero di ottobre di Dirigenza Medica! 📰IN COPERTINA: Manifestazione il 20 novembre. In piazza per chiedere risposte chiare sulla crisi della professione e i fondi in #manovra 🔥GLI SPECIALI DI DIRIGENZA MEDICA Il settore sanitario privato accreditato, a pagina 10 la seconda parte: LA SPESA 🤓All'interno: 💥Editoriale. Uno sforzo sociale per cambiare la percezione che i cittadini hanno degli operatori sanitari 💥Intramoenia. L’Alpi va difesa. È una risorsa per il Sistema sanitario pubblico 💥Pronto soccorso. Indirizzi per un miglioramento delle condizioni di lavoro 💥Dirigenza sanitaria. La profilazione genomica delle neoplasie linfoidi. Parte 2 👉🏽Sfoglialo qui👉🏽 https://lnkd.in/diXbEfyP
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Dopo una settimana di stop a Nuoro riprendono le prestazioni sanitarie in convezione sia quelle prenotate tramite cup che quelli in radiologia tradizionale. Lo annuncia il direttore dello studio professionale Dottor Sebastiano Coinu: «Ciò in attesa della definizione del procedimento amministrativo dell’ARES che effettuerà le ripartizioni di budget fra le strutture convenzionate, confidando che sia confermato per il C.I.D. almeno il budget degli anni precedenti. Ove ciò non accadesse, si rischierebbe di lavorare senza certezza di essere rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale». Intanto l'assessore regionale Bartolazzi rassicura e dice: «Non c'è nessun rischio di mancata copertura delle prestazioni da parte del sistema sanitario regionale per i cittadini sardi che si affidano al privato convenzionato. Gli allarmismi appaiono incomprensibili alla luce delle ultime disposizioni normative regionali che danno il via libera all' incremento dell'acquisto delle prestazioni di assistenza ospedaliera ed ambulatoriale da soggetti privati accreditati nell'ottica di garantire a tutti, in tutta l'isola, prestazioni omogenee in tempi accettabili». «Ricordo che la legge regionale n.13, recentissimamente approvata, autorizza un incremento di spesa di 1 milione e 600 mila euro (più 1%) per l'anno 2024, di quasi 5 milioni per il 2025 (più 3%) e di 6 milioni e 600 mila euro (più 4%) a carico del Fondo sanitario regionale proprio per garantire l'estensione massima delle prestazioni convenzionate erogabili nell'isola, sia in regime ospedaliero che ambulatoriale. Non solo - prosegue l'assessore - viene aumentato lo stanziamento della programmazione triennale destinato alla salute mentale, con 18 milioni e 500 mila euro stanziati per il 2024 contro i precedenti 16 milioni e mezzo, di cui 2 milioni e 500 mila euro destinati ai centri convenzionati per i disturbi dello spettro autistico. Per le annualità 2025-26 il totale assegnato è di 21 milioni di euro annuale, anche qui con un incremento consistente di circa 5 milioni all'anno». «Tutte le cifre stanziate al momento – conclude Bartolazzi - rientrano all'interno dei margini di manovra consentiti dall'attuale deliberazione dei tetti di spesa per il triennio 2024-26 ancora sottoposte al vincolo della spending review, ma in via transitoria. Dopo la sentenza a luglio della Corte Costituzionale che riconosce un ampio margine di manovra potenziale alla Sardegna, stiamo lavorando per incrementare le risorse garantendo contestualmente l'equilibrio economico-finanziario dei conti regionali». https://www.cronachenuoresi. - Clicca e leggi la notizia
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Spendo 2 parole, sulla Sanità pubblica italiana. Visto che per anni ne hanno sempre tagliato i fondi, siamo rimasti senza medici, pochi Ospedali e ambulatori medici. In compenso si è visto una crescita notevole degli ambulatori privati, di quelli che se vuoi passare prima devi pagare di tasca tua. Questo malcostume, è frutto di una regia occulta che tende a privatizzare la Sanità pubblica a mio avviso,senza contare le lobby farmaceutiche e le RSA. Vorrei proporre una soluzione come mia abitudine fare in questi casi.1 I medici di famiglia devono lavorare 6 ore 4 in corsia tra i malati veri e 2 in ambulatorio di pomeriggio, in modo che chi lavora,, non si trovi in difficoltà visto che i lavoratori in quiescenza aumentano. 2 Riaprire gli ambulatori chiusi e metterci i medici di famiglia, che eviterebbero cosi di affittare costosi ambulatori a spese proprie. Dare dei benefit e agevolazioni ai medici, in modo da attirarli e non farli scappare. Ad esempio servizi pubblici gratis, alloggi agevolati etc. Per quanto riguarda le visite specialistiche, facciamo funzionare gli ospedali H24 in modo chi ha un tumore e deve fare la radio, non la interrompe il fine settimana.. Mi fermo qui ma chi volesse aggiungere qualcosa è benvenuto.Si tratta di un problema serio, con cui tutti prima o poi dovremo fare i conti.
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"I dati dimostrano che la tenuta del #SSN è prossima al punto di non ritorno, che i princìpi fondanti di #universalismo, #equità e #uguaglianza sono stati ormai traditi e che si sta lentamente sgretolando il diritto costituzionale alla tutela della #salute, in particolare per le fasce socio-economiche più deboli, gli anziani e i fragili, chi vive nel Mezzogiorno e nelle aree interne e disagiate. L’anno scorso la #spesasanitaria out of pocket, cioè sostenuta direttamente dai cittadini per accedere a prestazioni quali visite specialistiche ed esami diagnostici, è aumentata di ben il 10 per cento rispetto al 2022 (+ 3.806 milioni), raggiungendo circa 40,6 milioni. Le persone sono costrette a pagare di tasca propria un numero crescente di prestazioni sanitarie, con pesanti ripercussioni sui bilanci familiari. Una situazione in continuo peggioramento, che rischia di lasciare l’universalismo del Servizio sanitario nazionale solo sulla carta, visto che l’accesso alle #prestazioni è sempre più legato alla possibilità di sostenere le spese o di disporre di un #fondosanitario o di una #polizza assicurativa. Che, in ogni caso, non potranno mai garantire, nemmeno ai più abbienti, una copertura totale come quella offerta dal Ssn."
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Ancora qualche dubbio sul tema centrale del ruolo unico, cioè dell’occupazione ad ore più scelte dei nuovi medici, tra attività standard e mansioni all’interno del Sistema sanitario pubblico. GUARDA IL VIDEO
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