Post di FEDERAZIONE CIMO-FESMED

Crisi personale sanitario, Quici:«L’allarme lanciato dalla Fondazione GIMBE in merito ai tagli alla spesa per il personale #sanitario negli ultimi 11 anni si unisce ai numerosi segnali d’avvertimento lanciati di recente dalle principali istituzioni contabili del Paese, dalla #CortedeiConti alla Ragioneria dello #Stato. Segnali che sposano la posizione assunta dai sindacati del settore ormai da anni: senza il personale sanitario, il diritto alla tutela della salute è seriamente a rischio. E senza una vera inversione di marcia volta a valorizzare i professionisti, il Servizio sanitario nazionale è destinato al fallimento» dichiara Guido Quici, Presidente della Federazione CIMO-FESMED. «Eppure – aggiunge - tale inversione di tendenza, sebbene ritenuta imprescindibile da tutti gli attori che in qualche misura si occupano di sanità, non è all’orizzonte. La legge di Bilancio prevede solo finanziamenti spot che non consentono di ripescare il #SSN dall’abisso in cui al momento si trova. E per i medici non riserva nulla, se non un vergognoso aumento dell’indennità di specificità medica pari a 17 euro mensili». «Ci si riempie la bocca della necessità di rendere nuovamente attrattivo il lavoro del medico ospedaliero, ma intanto tutti i contratti collettivi dei #medici risultano scaduti: da tre anni quello dei medici dipendenti del SSN, e si attende ancora l’emanazione dell’atto di indirizzo necessario ad avviare le trattative; da un anno e mezzo quello dei medici dipendenti di strutture sanitarie private afferenti all’ARIS; da 20 anni, ed è senz’altro il fatto più vergognoso, quello dei medici dipendenti delle strutture sanitarie private afferenti all’AIOP», continua Quici. «Forse non risulta abbastanza chiaro che senza medici non c’è #salute. E se non si interviene prontamente con interventi efficaci, ben presto le corsie degli ospedali saranno vuote», conclude. #ospedali #pazienti #cure #sanità

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