Post di Fernando Giancotti

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Lieutenant General, Air Force, Reserve

LA NECESSITA' DEL BENE Ieri ho passato una mattinata insieme a Guido Paolo Ridoni con dirigenti dell' Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, un'eccellenza della sanità pubblica per la qualità delle cure e la ricerca scientifica. Una realtà in grande trasformazione. Abbiamo discusso di problematiche organizzative, della #leadership necessaria per affrontare il #cambiamento in un mondo complesso e veloce come mai prima. Hanno parlato in modo a volte acceso, critico. Non erano contenti. Perché volevano far meglio. Nei loro occhi, al di là delle parole, era la luce della passione. Per la missione: dare le migliori cure possibili ai bambini. Per il loro ospedale. Per cercare di far meglio, hanno sottratto tempo da agende fittissime. L'eccellenza è umile, ma non si accontenta mai. Ho incontrato in altri casi analoghi persone che non si accontentano, che mettono in discussione la loro organizzazione e se stessi, per far meglio: dirigenti di Italgas, Estar, Enel Group, Generali, BizPal, dei comuni di Taranto e San Giorgio Jonico, molti partecipanti a imprese formative, universitarie e non, e moltissimi altri... Imparo tanto da questi bagni di realtà, ma soprattutto mi nutro di una consapevolezza importante, specie in questo momento della nostra storia, quando il disordine rompe gli equilibri e apre di nuovo il vaso di Pandora dei conflitti e delle umane malvagità. A fronte di guerre e di terrore, di integralismi di ogni segno e colore, di violenze piccole e immense, alla menzogna usata come arma, al regresso dei valori che accomunano e al trionfo mediatico e politico di ciò che divide, vi sono moltissime persone che silenziosamente operano per il bene comune, ovvero di tutti e di loro stessi. Che cercano di capire come far meglio e lo fanno. Questo è un fatto, forse ovvio eppure trascurato, che va ben al di là dell'insignificanza statistica della mia limitata esperienza. E' testimoniato dagli innumerevoli sistemi umani che funzionano e bene, perché delle persone li fanno funzionare. Significa che la necessità del bene viene compresa e il comprendere posto come valore, per poter fare meglio. Proprio quando il lato oscuro dell'anima collettiva di noi umani sembra prevalere insieme alla rabbia e il comprendere viene mutato in disvalore, perché disfunzionale all'imporre, occorre ricordare quella bella ovvietà. Proprio allora la necessità del bene deve ispirare, diviene impellente e un dovere morale. Questa necessità include proprio il comprendere l'altro, anche colui che vuole imporre, poiché questo è il presupposto per fare il meglio possibile. Il sentirsi nel giusto non deve divenire costante presunzione di sapere meglio, di essere i Giusti, che si lamentano e non capiscono il mondo quando esso non piace. Ci vuole la passione osservata ieri, per affrontare le sfide di questo nuovo mondo. Lamentarsi non serve. Ci vuole un nuovo pensiero, ci vuole eccellenza. Umile, ma che non si accontenta mai di capire e di fare. Buon lavoro, Ospedale Meyer

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Fernando Giancotti

Lieutenant General, Air Force, Reserve

4 mesi

🙂

Giovanni Crisanti

Policy advisor on Foreign Affairs at the European Parliament. Contract Teacher at the University of Rome Tor Vergata.

4 mesi

Complimenti:)

Grazie Comandante per la bellissima ed interessante sua testimonianza al nostro corso di ieri. Spero di rivederla presto. Un caro saluto. Lorenzo Pescini

Roberto Chivilo'

Vicedirettore presso Centro Studi Militari Aerospaziali

4 mesi

Non si può che provare ammirazione per un 'Istituzione come il Meyer che opera per un fine nobilissimo. Mi ha sempre affascinato la tensione al miglioramento continuo che traspare dall'insoddisfazione di tante organizzazioni come il Meyer. È un potente valore di ogni organizzazione, dove venga messo a terra con un piano chiaro di azioni e una dedizione costante. E', credo, una predisposizione culturale, che come tale parte dall'educazione, progredisce con la formazione e si consolida con il richiamo, se non la pretesa, costante e coerente da parte della governance. Nella mia esperienza universitaria e professionale con UK questo era un elemento ricorrente che permeava comportamenti organizzativi e individuali, segno che partiva da lontano. Non senza difetti, debolezze e ingenuità che venivano compensate tuttavia da una tendenza a provare e correggere che a me pare invece sia un approccio in cui noi latini difettiamo. Il risultato della perfezione e del consenso universale prima di agire è temo il nostro principale ostacolo a dare concreta attuazione al miglioramento continuo. Liberarci da questo vincolo, ragionare che il rischio 0 non esiste e che perseguirlo è talvolta solo un alibi all'inazione, mi piace pensare aiuterebbe.

Gianni (Giovanni) Biondi

Docente di Psicologia pediatrica Socio fondatore e componente del Consiglio Direttivo della (SIPPed)

4 mesi

Una suggestiva riflessione che dovrebbe aver molto più spazio di discussione sulla attuale pressione delle organizzazioni sempre più costrette da una visione produttivista/quantitativa ed il desiderio di un'approccio mirato a migliorare la qualità della prestazione. Ciò accomunerebbe in una visione positiva l'intervento (Ospedale, Istituzioni pubbliche, ecc.) l'utente/paziente, l'operatore sanitario/amministrativo, e, seppure indirettamente, una visione più ampia di una maggiore, reciproca, disponibilità all'accoglienza.

Isabella Lo Castro

Psicologa|psicoterapeuta|formatore|esperta in psicologia dell'emergenza e stress management|

4 mesi

Grazie a lei, Generale, per averci regalato questo “boost” di ottimismo applicato alla realtà con il suo racconto. Capita anche a noi, nelle esperienze di formazione, di toccare con mano livelli di professionalità alta che si congiunge all’entusiasmo per il bene della collettività, anche di questi tempi. Ed è sempre un’esperienza potente.

Grazie agli operatori dell' Ospedale Pediatrico Meyer e a Fernando Giancotti Non vi è conquista senza sacrificio, non vi è progresso senza coraggio. Voi, che lavorate per il bene dei bambini, siete l’esempio di una Italia che non si arrende, che non si piega alla mediocrità, che cerca sempre di migliorare, non per ambizione personale, ma per il bene della collettività. Le migliori cure ai bambini non sono un privilegio, ma un dovere morale. Quando vi battete per questo, ricordate che siete voi la speranza di un futuro migliore. Non dimenticate mai che il progresso tecnico deve sempre essere accompagnato dal progresso umano: senza umanità, l’eccellenza è vuota. L’Italia ha bisogno di uomini e donne come voi, che non si fermano davanti alle difficoltà, che non temono le critiche, ma le accolgono per crescere.

Adriano Acanfora

Technology and Strategy Program Officer @ SESAR 3 Joint Undertaking | ATC Expert, Military ATM and NATO M&T Logistics

4 mesi

Bellissimo spunto di riflessione. Comprendere posto come valore! Operare silenziosamente per il bene comune in una società dove se non fai rumore non esisti è ancora più apprezzabile! 👏

andrea Mastrorilli

Psicologo militare, PhD, experiential trainer, psicologo del lavoro, psicologo dello sport.

4 mesi

Grazie per questa illuminante condivisione!

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