Il Forum Terzo Settore si rivolge ai parlamentari delle varie forze politiche, in vista della scadenza per presentare gli emendamenti alla #LeggediBilancio: si faccia il possibile per migliorare il testo, dal rifinanziamento del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile al sostegno delle persone fragili. "Tra le nostre proposte ve ne sono diverse che non comportano oneri per lo Stato ma sono fondamentali per la #sostenibilità del #Terzosettore, come quella per il mantenimento dell’attuale regime di esclusione #Iva per le associazioni. Riteniamo incomprensibile che si obblighino le realtà di Terzo settore a farsi carico di costi e oneri burocratici per l’apertura della #partitaIva, pur rimanendo esenti dal pagamento dell’imposta: molti servizi alle persone sui territori rischiano di diminuire o addirittura scomparire a causa del nuovo regime fiscale, che entrerà in vigore da gennaio 2025. Proseguiamo dunque il nostro impegno e lanciamo la campagna social ‘No vendita No Iva’ per chiedere che la #solidarietà non sia equiparata al commercio". A questo link più info e il testo dell'appello “È valore sociale, non vendita. No alla partita Iva per le attività associative del Terzo settore” 👉 https://lnkd.in/dGDv6vRg
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#Iva al #Terzosettore: il nostro allarme è stato ascoltato La proroga di un anno dell’attuale regime di esclusione Iva per il Terzo settore, inserita nel decreto #Milleproroghe, è una buona notizia che solleva da grande preoccupazione decine di migliaia di realtà sociali. Il grido di allarme che abbiamo lanciato negli scorsi mesi è stato ascoltato da #Governo e #Parlamento, ma l’intervento rimane un rimedio provvisorio. Da anni attendiamo una soluzione vera alla questione dell’Iva e già da tempo abbiamo sottoposto una nostra proposta al Ministero dell’Economia, che peraltro non comporterà alcun aggravio per le casse dello Stato, che ci auguriamo vivamente sia accolta. Accogliamo con favore anche la proroga per le Onlus per accedere nel 2025 al #5permille, in attesa dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni fiscali previste dal Codice del Terzo Settore. Seguiamo con attenzione – ha aggiunto infine Pallucchi – le altre fondamentali questioni per il Terzo settore e il #welfare del Paese nella #LeggediBilancio, dal rifinanziamento del fondo per la povertà educativa minorile, essenziale per prevenire e contrastare il disagio giovanile, al tema dell’articolo 112 di cui chiediamo l’abolizione. https://lnkd.in/dyYj8FXW
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NO ALLA PARTITA IVA PER LE ATTIVITA' ASSOCIATIVE DEL TERZO SETTORE In vista della #LeggediBilancio, il Forum Terzo Settore lancia un appello a #Governo e Istituzioni: il nuovo regime #Iva per il #Terzosettore che, in assenza di interventi normativi entrerà in vigore dal 1 gennaio 2025, rischia di causare la riduzione, se non addirittura la cancellazione, di numerose attività e servizi alla cittadinanza, senza peraltro apportare nuove entrate per le casse dello Stato. 💬 “Chiediamo che si trovi una soluzione definitiva a un problema che si trascina e che denunciamo da anni. Temiamo che a livello politico non sia stata compresa l’importanza di questo tema per la #sostenibilità del Terzo settore, dunque anche per la #coesione dei territori, la #partecipazione delle persone e lo sviluppo delle comunità". Qui il testo dell'appello "E' valore sociale, non vendita" 👉 https://lnkd.in/dGDv6vRg #partitaIva #Manovra2025 #associazioni
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Oggi troviamo un riferimento diretto anche nella normativa che regola il settore - ETS - Enti del Terzo Settore. Il concetto di "#TerzoSettore" dovrebbe già rispondere a questi problemi, ricordando da dove nasce: "Le teorie che giustificano l'esistenza del t. s. all'interno del sistema economico e sociale sono tradizionalmente divise come segue: 'teoria della domanda' e 'teoria dell'offerta' (Non-profit e sistemi di welfare, 1996). La teoria della domanda viene a sua volta suddivisa in 'teoria del fallimento dello Stato' (Weisbrod 1975) e 'teoria del fallimento del mercato' (Hansmann 1980). Secondo la prima, la fornitura di beni e servizi da parte di un'organizzazione di t. s. risulterebbe generata dall'insoddisfazione (quantitativa e qualitativa) di alcuni consumatori per la produzione (standardizzata) statale, specialmente quando il bene oppure servizio offerto presenta gli attributi di 'bene pubblico'. La fornitura non-profit diverrebbe addizionale a quella statale, e finanziata da donazioni volontarie dei consumatori insoddisfatti, rese possibili dal vincolo di non distribuzione degli utili dell'ente di t. s., il quale promuoverebbe comportamenti di tipo altruistico" Riassumo: "risulterebbe generata dall'insoddisfazione del... 'bene pubblico'" Quindi oltre all'insoddisfazione del servizio dobbiamo anche pagare delle tasse? Cosa ci siamo persi per strada? #leggedibilancio #ONG #ETS
NO ALLA PARTITA IVA PER LE ATTIVITA' ASSOCIATIVE DEL TERZO SETTORE In vista della #LeggediBilancio, il Forum Terzo Settore lancia un appello a #Governo e Istituzioni: il nuovo regime #Iva per il #Terzosettore che, in assenza di interventi normativi entrerà in vigore dal 1 gennaio 2025, rischia di causare la riduzione, se non addirittura la cancellazione, di numerose attività e servizi alla cittadinanza, senza peraltro apportare nuove entrate per le casse dello Stato. 💬 “Chiediamo che si trovi una soluzione definitiva a un problema che si trascina e che denunciamo da anni. Temiamo che a livello politico non sia stata compresa l’importanza di questo tema per la #sostenibilità del Terzo settore, dunque anche per la #coesione dei territori, la #partecipazione delle persone e lo sviluppo delle comunità". Qui il testo dell'appello "E' valore sociale, non vendita" 👉 https://lnkd.in/dGDv6vRg #partitaIva #Manovra2025 #associazioni
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A partire dal 1° gennaio 2025, con l'introduzione del nuovo regime IVA per il #TerzoSettore, gli ETS non commerciali dovranno dotarsi di partita IVA e affrontare numerosi adempimenti burocratici e amministrativi. Questi obblighi risulteranno particolarmente onerosi e difficili da gestire, soprattutto per le realtà sociali più piccole. Le associazioni e gli enti del #TerzoSettore operano senza scopo di lucro, rispondendo ai bisogni delle comunità, sostenendo le persone più fragili e contrastando le disuguaglianze. Associarsi e condividere le spese che si sostengono per i propri soci non è vendere. #partitaIva #Terzosettore #notiziedalterzosettore #fondaizonecomunitaveronese #comunitaveronese
NO ALLA PARTITA IVA PER LE ATTIVITA' ASSOCIATIVE DEL TERZO SETTORE In vista della #LeggediBilancio, il Forum Terzo Settore lancia un appello a #Governo e Istituzioni: il nuovo regime #Iva per il #Terzosettore che, in assenza di interventi normativi entrerà in vigore dal 1 gennaio 2025, rischia di causare la riduzione, se non addirittura la cancellazione, di numerose attività e servizi alla cittadinanza, senza peraltro apportare nuove entrate per le casse dello Stato. 💬 “Chiediamo che si trovi una soluzione definitiva a un problema che si trascina e che denunciamo da anni. Temiamo che a livello politico non sia stata compresa l’importanza di questo tema per la #sostenibilità del Terzo settore, dunque anche per la #coesione dei territori, la #partecipazione delle persone e lo sviluppo delle comunità". Qui il testo dell'appello "E' valore sociale, non vendita" 👉 https://lnkd.in/dGDv6vRg #partitaIva #Manovra2025 #associazioni
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Appello importante che riguarda il terzo settore
NO ALLA PARTITA IVA PER LE ATTIVITA' ASSOCIATIVE DEL TERZO SETTORE In vista della #LeggediBilancio, il Forum Terzo Settore lancia un appello a #Governo e Istituzioni: il nuovo regime #Iva per il #Terzosettore che, in assenza di interventi normativi entrerà in vigore dal 1 gennaio 2025, rischia di causare la riduzione, se non addirittura la cancellazione, di numerose attività e servizi alla cittadinanza, senza peraltro apportare nuove entrate per le casse dello Stato. 💬 “Chiediamo che si trovi una soluzione definitiva a un problema che si trascina e che denunciamo da anni. Temiamo che a livello politico non sia stata compresa l’importanza di questo tema per la #sostenibilità del Terzo settore, dunque anche per la #coesione dei territori, la #partecipazione delle persone e lo sviluppo delle comunità". Qui il testo dell'appello "E' valore sociale, non vendita" 👉 https://lnkd.in/dGDv6vRg #partitaIva #Manovra2025 #associazioni
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Se ne è parlato ieri all’incontro su fisco e nuove povertà voluto dalla Spi-Cgil. In 500 parteciperanno alla manifestazione «Il potere d’acquisto logora chi non ce l’ha» prevista a Milano il prossimo 30 ottobre
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Il Terzo Settore penalizzato dalla Manovra: quali sono le criticità? Cosa significa tutto questo per il futuro della solidarietà in Italia? L’intervista a Vanessa Pallucchi portavoce del Forum Terzo Settore ad Avvenire mette in luce problemi cruciali che rischiano di compromettere il lavoro di migliaia di organizzazioni non profit: 5 per mille: il tetto di 525 milioni non copre quanto i cittadini destinano effettivamente. Restrizioni alle spese: limiti basati sulla media dei tre anni precedenti, un ostacolo per acquisti essenziali. Fondo per la povertà educativa: non rifinanziato, nonostante i risultati importanti degli ultimi anni. Rapporto con il governo: il Terzo Settore resta escluso da sostegni concessi ad altri comparti. Riforme bloccate: decreti mancanti su non autosufficienza e disabilità; l’autonomia differenziata aumenterà disuguaglianze territoriali penalizzando il Terzo Settore. Il Terzo Settore ha bisogno di sostegno, non di ostacoli! L’intervista completa: https://lnkd.in/dFyFEgvG
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Questa cosa è molto preoccupante e grave. Consiglio la lettura dell'articolo di Sara De Carli
A sorpresa e senza spiegazioni, il Governo con la Legge di Bilancio 2025 non ha rinnovato il credito d'imposta che da otto anni permette alle fondazioni di origine bancaria di alimentare il fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. Il fondo dovrebbe lasciare il passo a policy strutturate per affrontare il problema, che in realtà ancora non ci sono. Che succede ora? Intervista a Marco Rossi-Doria, presidente di Con i Bambini
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I sussidi a contrasto della povertà in Italia sono stati dimezzati o anche di più. Intanto agli imprenditori che evadono viene offerto, con il concordato biennale preventivo, il diritto legale di pagare solo una quota ridotta delle tasse dovute. Ai titolari delle concessioni balneari viene offerta una difesa a oltranza dei privilegi acquisiti, ben oltre il senso comune e non solo oltre la legge europea. Ai concessionari auto viene offerto l’uso integralmente in incentivi all’acquisto di vetture nuove del miliardo di euro destinato alla ristrutturazione dello stesso settore auto (misura lasciata in eredità dal governo Mario Draghi-Daniele Franco); così i fondi pubblici andranno tutti a case produttrici estere e ai proprietari italiani dei saloni di rivendita, invece che a imprese produttrici della filiera perché investano e diventino più competitive. A chi invece non è in grado di comprare beni e servizi essenziali, viene offerto un taglio netto degli aiuti. Non solo il centrodestra, ma anche il centrosinistra (durante il governo M5S-partito democratico) si è reso responsabile di scelte socialmente molto regressive. Talvolta incredibilmente regressive. Come dimenticare gli oltre 100 miliardi di euro offerti in gran parte ai ceti benestanti attraverso il Superbonus al 110%? Non credo che tutto questo - a destra come a sinistra - avvenga per chissà quale disegno sinistro. Piuttosto, per l’assenza di un disegno. In parte per inerzia. In parte perché a volte le misure si sommano spinte da qualche specifica urgenza o azione di lobby. E i poveri, notoriamente, non sono una lobby.
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Vi racconto dell’ennesimo disastro del Governo Meloni, questa volta in ambito Welfare. Il nuovo “Assegno di Inclusione”, che sostituisce il Reddito di Cittadinanza, prevede che i percettori siano “presi in carico” entro 120 giorni dai Servizi Sociali, pena la sospensione del contributo. Ora, Milano ha ad oggi 7808 percettori dell’Assegno di Inclusione. E noi abbiamo solo 120 giorni per incontrarli tutti. Questo significa che due terzi degli operatori sociali del Comune dovranno dedicarsi alla burocrazia per i prossimi mesi, un carico di lavoro che si aggiunge agli altri compiti dei servizi sociali che riguardano, per esempio, emergenze abitative, dimissioni protette di anziani, progetti di vita per persone con disabilità, welfare territoriale, attività di prevenzione. Non solo: bisognerà fare nuovi incontri ogni 90 giorni, il tutto senza un euro in più per il potenziamento dei servizi del Comune. Un ostacolo non solo per le famiglie, ma anche per i Comuni che, come Milano, verranno appesantiti da adempimenti di cui mi sfugge il senso e soprattutto per le lavoratrici e i lavoratori del sociale così appesantiti nel loro lavoro quotidiano. Una misura pensata senza minimamente coinvolgere gli enti, con il solo obiettivo di scaricare oneri e responsabilità sui Servizi Sociali portandoli al collasso. Serve che il Governo coinvolga i Comuni per rivedere il provvedimento, trovare fondi e capire le difficoltà reali delle famiglie. Non si può giocare sulla pelle delle persone.
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