https://lnkd.in/dKFEv_Nx Gli orientatori. Un contributo che non sorprende per la sua lettura sulla figura professionale. Occorre rifarsi alla concezione conservatrive sulla formazione (Rondanini 1994)
Post di gianfranco scialpi
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👉 cercasi progressisti! Leggo spesso contributi critici sulla scuola che provengono da un’area che grosso modo possiamo definire di sinistra. Sono contributi spessissimo critici, per non dire sarcastici, sulle ultime (cinque o sei) riforme scolastiche o tentativi di riforma. Ovviamente, da ultimo, si irride a capolavori, orientamento etc.. così come dalla stessa area erano piovute critiche sulle competenze e sulla relativa didattica. Critiche anche sulle soft skills, sulle ‘intelligenze’ e sullo studio autonomo. Ben venga la critica! Il problema a mio modo di vedere è: Bene criticare queste ‘soluzioni’, ma i problemi li vediamo? O pensiamo che si possa fare scuola come nel 1980 o nel 1970? O più indietro ancora… La scuola ha subito una involuzione notevole. La trasmissività di oggi è quasi totale, molto più estesa rispetto agli anni ‘80 in cui c’era la spinta di un certo entusiasmo e sperimentalismo. Io ho fatto scuole più avanzate dell’attuale! La pars costruens di questi contributi è - spiace dirlo - fumosa, imprecisata. E per contro viene data un’immagine deformata e caricaturale del ‘nuovo’. Il risultato di queste polemiche è di delegittimare chi - come me - poi cerca di fare con quello che ha. Senza aspettare che arrivi una scuola nuova o rinnovata o ritrovata. Sorge il dubbio che ci sia un conservatorismo trasversale. Molto difficile da stanare (e da combattere, per quanto mi riguarda) Parlo per esempio di
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Si parla molto di crisi della #didattica, del fatto che gli #studenti non si appassionino, che studino solo per superare l’esame. Cosa fare? Non c’è una ricetta universale, ma ogni #docente può fare del suo. Noi abbiamo esportato il #modello dei viaggi di istruzione anche nei corsi di laurea. L’obiettivo è quello di incidere sulla #formazione dei giovani e rendere loro un valido strumento nell'azione didattico-educativa, sollecitando la curiosità di #conoscere. Il risultato non è affatto garantito, ma almeno abbiamo provato a svecchiare un prototipo di didattica ormai desueto, non più al passo coi tempi e che non può essere più l’unico riferimento per i discenti. Grazie a Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali - Università di Padova, Corte di Cassione, Antonio Vallebona, Stefano Visona’, Enrico Barraco. #nuovadidattica #spgi #unipd #studenti #corsidilaurea #faredidattica #cassazione #lavoro #studio #conoscenze #competenze
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Le #competenze dei #docenti su cui concentrare la #formazione "In tutte le ricerche internazionali, la qualità degli insegnanti rappresenta l’indice più importante per valutare la qualità stessa del sistema scolastico. Pertanto, per raggiungere un buon livello di questo indicatore le strade, da sempre, sono due: un buon reclutamento in fase di assunzione e, forse ancora di più, una formazione in servizio continua e sistematica che permetta non solo l’aggiornamento ma anche la sperimentazione dei cambiamenti professionali." Un articolo di Daniele Novara, che ritengo un vademecum per la formazione dei "nuovi" docenti.
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LA CONOSCENZA OLTRE LA SCUOLA "È la conoscenza che non si trova nelle scuole la vera fonte di ricchezza che non si trova nell'impiego tradizionale." – The Art of Focus Spesso le competenze più preziose e fondamentali per lo sviluppo del tuo patrimonio non vengono apprese nei percorsi educativi tradizionali, ma attraverso esperienze reali, sperimentazione, e il coraggio di esplorare nuove idee. Quindi: leggi cose che ti incuriosiscono, sperimenta, sbaglia, perditi nella studio individuale spinto solo da una sana curiosità e dal desiderio di imparare. Non preoccuparti che quello che studi abbia un'applicazione immediata perché spesso servono anni per unire i puntini e avere una visione d'insieme. Ma sviluppare conoscenze specifiche attraverso l'autoformazione apre porte che non possiamo neanche immaginare
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🎓 Nuovo articolo nella rubrica "Scegliere la scuola superiore" su OrientareOggi! Hai bisogno di ispirazione per fare una scelta consapevole e diventare protagonista del tuo futuro? Nel nuovo articolo, ti guideremo passo dopo passo in un percorso di riflessione che ti aiuterà a sfruttare questa opportunità al meglio. 🔍 Se sei un orientatore o un insegnante, potrebbe essere un'ottima occasione per trovare spunti utili da proporre ai tuoi studenti o benificiari. 💡 📬 Iscriviti alla nostra newsletter per non perderti le ultime novità sull'orientamento scolastico e professionale. Massimo Ravasi e Sara Marchiori condividono con te la loro esperienza per offrire un orientamento aggiornato, pratico ed efficace. 🚀 https://lnkd.in/dTyAGCf7 #Orientamento #ScuolaSuperiore #ScelteConsapevoli #ProtagonistaDelTuoFuturo #OrientareOggi #Insegnanti #Studenti
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👁️🗨️ In questo articolo vediamo insieme come lo studio delle discipline può supportare gli studenti nelle proprie scelte future sia personali che professionali. 🔎 Leggi il nuovo contributo di Chiara Sartori e Elena PEDRIALI, Orientatrici Asnor e Docenti. 👇 #Asnor #MagazineOrientamento #Scuola
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Dopo quasi trent’anni di insegnamento… ogni tanto, non posso non tornarci su… Ogni tanto ri-condivido e … non c’è niente da fare: le “cose” più belle, quelle emozionanti (tante), e che danno le soddisfazioni più profonde e autentiche, non finiscono nel curriculum e non si possono “quantificare” né, tanto meno, “misurare” nei loro effetti/implicazioni/ricadute, ancor di più adottando i metodi/gli strumenti di valutazione tradizionali. La meraviglia dell’insegnare è la celebrazione di una “relazione” sempre unica. Ne parlo spesso, anche con Colleghe e Colleghi, docenti sia nell’Università che nella Scuola… 📌 Questa/o professione/mestiere/lavoro/arte/azione/relazione (vocazione) dell’insegnare e dell’educare – perché, prima di tutto, siamo/dovremmo essere “educatori” – pur con tutte le responsabilità, le difficoltà, le complicazioni, le criticità, gli errori e i fallimenti che comporta (si tratta di una relazione complessa) regala, anche e soprattutto, sfide e soddisfazioni (ma anche errori, da cui ripartire, e, talvolta, amarezze) che – ho sempre pensato – pochissimi/e altri lavori/professioni/arti possono regalare/donare nel corso della propria esistenza; e ti coinvolge a tal punto, ti riguarda a tal punto, ti emoziona a tal punto, ti prende a tal punto – ci sei, completamente, “dentro” (💥”dentro” vs “fuori” – ne parlo fin dalla metà degli anni Novanta come di una delle “false dicotomie”) … altro che “osservatore esterno” (principio epistemologico confutato, peraltro, anche dalle cd. scienze esatte) – ; …ti chiama in causa a tal punto che le cose più belle, straordinarie, meravigliose che ti possano capitare – e che, appunto, per intendersi, non sono né quelle che si inseriscono nel curriculum vitae, né tanto meno quelle che vengono “valutate” a più livelli (da organismi funzionali a ben altre logiche) – non le puoi/non le potresti raccontare (forse, soltanto alle Persone amate ed agli Amici più veri e… meno invidiosi), a meno che non si accetti il rischio calcolato (o voluto) di cadere nell’auto-celebrazione/esaltazione più spinta ed evidente. 📌 Dal momento che, anche il racconto/la narrazione più “obiettivo/a” e “modesto/a” di questa relazione impegnativa, faticosa, meravigliosa, unica e imprevedibile, intimamente sistemica, rischia di tramutarsi (e apparire), in ogni caso, non nell’esaltazione e valorizzazione della “relazione” stessa, bensì nel più incredibile e surreale auto-elogio/elogio di sé stessi. 📌 Rischia di tramutarsi, in altre parole, in mera celebrazione di sé stessi, della propria capacità/bravura/sensibilità (?) e delle proprie competenze, proprio perché, al di là delle singole e specifiche personalità di ognuna/o, la “relazione” è sempre, nel bene e nel male, profondamente sistemica. Con tutte le implicazioni e considerazioni che ne potrebbero discendere. 🔥 CONTINUA 🎓➡️ https://lnkd.in/dgGivKKi
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Molti percorsi accademici e lavorativi sono spesso puntellati di dubbi e incertezze, la nostra allieva Maria Squillaci ha sempre perseguito un obiettivo ben preciso: l’insegnamento. Come nasce questa passione e come è stata alimentata? https://lnkd.in/dNdheMW8 Lo scopriamo leggendo l'articolo prodotto prodotto dalla Redazione dell'Associazione #AlumniSSC!
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𝗔𝗽𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗹𝗮𝘁𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲: 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗰𝘂𝗼𝗹𝗮 𝗮𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 L'istruzione distribuita e collaborativa parte dall'idea che si ha una maggiore probabilità di ottenere il risultato desiderato se le persone ragionano insieme, mettendo a fattor comune le esperienze personali. Siamo talmente abituati agli ambienti tradizionalmente preposti all'istruzione da porci di rado domande sulla natura del processo formativo. Diamo per scontato che la modalità in cui viene impartito il sapere sia l'unica possibile per la trasmissione della conoscenza. La conoscenza laterale parte da presupposti diversi sulla natura dell'apprendimento. La conoscenza non è considerata un fenomeno oggettivo e autonomo ma, al contrario, il risultato della spiegazione che diamo alle esperienze comuni condivise con gli altri. Cercare il risultato è capire come tutto sia connesso e scoprire tali relazioni attraverso la nostra partecipazione con gli altri: quanto piu' diverse sono le nostre esperienze e interrelazioni, tanto più vicini possiamo arrivare alla realtà stessa e al modo in cui ciascuno di noi si inserisce in un quadro più vasto. Un metodo che deve partire dal mondo accademico, ma deve continuare nel mondo del lavoro in ogni azienda che vuole guardare al futuro.
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Ma cos’è l’Essegnamento? E da dove nasce questo termine? Nel contesto pedagogico, Essegnamento rappresenta un tipo di educazione che non si limita a “lasciare un segno” nel senso tradizionale di insegnare qualcosa, ma vede l’individuo come essenza peculiare e capace di esternare i propri talenti. Un approccio educativo attento a facilitare gli apprendimenti attraverso il saper tirare fuori e a trasformare la persona in un essere autentico, che guarda il mondo non come qualcosa di separato da sé, ma come una parte di sé stesso. Si tratta di una visione educativa che supera il semplice apprendimento di contenuti, orientandosi verso una formazione che mira a coltivare individui consapevoli, compassionevoli e profondamente interconnessi. Essegnamento è una parola che non compare nel vocabolario italiano tradizionale; è stata coniata spontaneamente e risulta armoniosa perché ispira e trasmette una visione. La domanda è: Potrebbe rappresentare un valore innovativo, in particolare nel contesto formativo? ulteriori approfondimenti qua: https://lnkd.in/dvNSbFtS
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