Il gesto di Leo, il quindicenne di Senigallia, rappresenta una profonda ferita per la società e una sconfitta collettiva. Prima di tutto è il fallimento del sistema educativo, che non è riuscito a creare un ambiente scolastico sicuro e inclusivo, dove ogni studente si senta valorizzato e protetto. Segnala una carenza di valori fondamentali come il rispetto, l'empatia e la solidarietà, che dovrebbero essere trasmessi fin dalla tenera età. Evidenzia la necessità di maggiori risorse e strumenti per prevenire e contrastare il bullismo, sia all'interno delle scuole ma anche nella società in generale. Dimostra l'incapacità della società di proteggere i più vulnerabili, lasciandoli soli ad affrontare situazioni di sofferenza e isolamento. Assenza di modelli positivi I media veicolano spesso modelli di successo e bellezza che possono essere difficili da raggiungere per molti giovani, generando frustrazione e insicurezza. La pressione a conformarsi a determinati standard può portare gli adolescenti a sentirsi inadeguati e a sviluppare problemi di autostima. Gli adulti, in quanto figure di riferimento, dovrebbero essere in grado di offrire modelli positivi ai giovani, ma spesso non riescono a farlo, a causa delle proprie difficoltà e complessità. Riflettiamo Il suicidio di un adolescente a causa del bullismo è una tragedia che ci interpella tutti. È necessario un cambiamento culturale profondo, che metta al centro il benessere dei giovani e promuova valori di rispetto, inclusione e solidarietà. Ognuno di noi può fare la propria parte per costruire una società più giusta e umana. Se un giovane che conosciamo, ma anche un adulto, mostra anche il più piccolo segno di disagio è fondamentale chiedere aiuto. Esistono numerose risorse disponibili, tra cui linee di ascolto e professionisti della salute mentale. Parlate e non esitate a cercare supporto. Non vorremmo mai dover parlare di questi accadimenti.
Post di Girolamo Ciancimino
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Parlavo con un amico di bullismo. In quanto persona uscita da pochissimi anni dal periodo adolescenziale non temo nel constatare che il bullismo va punito in modo estremamente severo. Non è nemmeno immaginabile quanto sia facile rovinare l’esistenza di un ragazzino fragile. Gli antichi romani nel periodo augusteo concepivano diritto in modo casistico, soluzione severa al caso concreto, così generando un’ufficioso exemplum per le esperienze future al quale giuristi ed individui si adattavano automaticamente. La personalità adolescenziale ha insita una malleabilità alla quale bisogna prestare attenzione; e se da che mondo è mondo la natura umana procede per cicli d’imitatio, l’odierna cultura del sistema educativo del colpevole indifeso, ingenuo, “poverino”, sta trascinando nell’oblio questa consapevolezza. È necessario far comprendere cosa è disumano e cosa no, fin da subito. Di riqualificazione intellettuale se ne parlerà certo, e non dobbiamo dimenticarcene, ma solo una volta esibita una punizione esemplare. Lo dobbiamo alle disabilità, che sono la nostra forza più grande, e a chiunque DAVVERO fatica in questa socialità così tossica e traviata. Non dimentichiamoci di questa guerra. Il buonismo sta decapitando la mia generazione, e non solo. #bullismo #scuola #bullismoascuola #giovani #educazione #politichegiovanili #istituti
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Oggi vi proponiamo una #riflessione. Abbiamo deciso di lavorare nell'ambiente dell'educazione dei più #giovani, dando focus al contesto sportivo. Questo implica varie dinamiche, tra cui il #confronto costante con metodi educativi di genitori sempre diversi e di diverse zone del nord Italia. Da ciò viene naturale che, a volte, l'educazione che i #genitori hanno deciso di trasmettere ai figli cozzi con le linee guida che abbiamo dato ai nostri animatori. Nonostante il nostro piano sia frutto di studi e di ricerca della soluzione migliore per tutti. Cosa succede? Un mezzo disastro, ogni volta. Ci è capitata un'osservazione, da parte di un gruppo di genitori, che criticavano aspramente il fatto che un nostro team leader avesse posto come regola l'aspettare che tutti fossero seduti per iniziare a pranzare. In ufficio nel momento in cui ci è arrivata la segnalazione ci siamo presi un momento per discuterne insieme. Possibile che variazioni, anche minime, nei metodi educativi possano scatenare critiche accese? Oppure, possibile che tutti noi in azienda, appartenenti alla stessa generazione, condividiamo questo metodo e che, per i bambini e genitori di oggi, sia percepito come un'imposizione? Siamo ben consapevoli di come i metodi educativi siano in continua #evoluzione, è il bello del nostro lavoro, e di come si tenda a rivedere le strategie passate, ed è per questo che ci teniamo ad instaurare un dialogo (costruttivo!) con le famiglie. Crediamo che il confronto e la #comunicazione aperta siano essenziali per migliorare continuamente i nostri approcci educativi e garantire un ambiente sereno e positivo per tutti i bambini. A Junior Camp siamo convinti che solo attraverso la #collaborazione e il rispetto reciproco possiamo creare un’esperienza educativa arricchente e armoniosa per i nostri giovani. Voi cosa ne pensate?
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Seguire la pagina dell’Accademia Genodiscendenza ® fornisce tantissimi spunti riflessivi sulle tematiche base della nostra evoluzione relazionale ed emozionale legata ai fattori familiari. Per esempio estremamente utili nella preparazione ai passaggi generazionali e nell'evoluzione individuale in relazione alla sfera Emozionale ed Istintuale. Il posto di oggi tocca un punto nodale.
Il destino dei Figli – e l’opportunità – è d’essere migliori dei loro Genitori. Tutti al mondo siamo Figli, e lo siamo in diversi momenti ed in ruoli diversi. Questo unisce tutti e aiuta a capire che è il miglioramento che onora le Radici Dinastiche. Senza togliere niente alle problematiche generazionali, ci mancherebbe: il buonismo è retorica spicciola. Trasmettere i valori significa lasciare che ciascuno lo faccia a modo suo. Nelle transazioni generazionali lavorative, come nella semplice Vita, questo è la base della delega, quella vera. Della fiducia. Un processo che nasce in Famiglia, non in azienda o a scuola, magari assistita da tecnocrati della contrattualistica o facenti funzioni di didattica genitoriali. Abbiate il coraggio di mettere, prima d’ogni altra cosa, le relazioni. -- Genodiscendenza ® © www.genodiscendenza.it #genodiscendenza #alessandrolampugnale #relazionifamiliari #genitorifigli #esserefigli #adulticonsapevoli #counselingfamiliare #evoluzionepersonale #accademiagenodiscendenza #istitutoculturalegenodiscendenza #ilfruttoelalbero #passaggiogenerazionale #sulletraccedime #mastergens #mastercogito
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Il destino dei Figli – e l’opportunità – è d’essere migliori dei loro Genitori. Tutti al mondo siamo Figli, e lo siamo in diversi momenti ed in ruoli diversi. Questo unisce tutti e aiuta a capire che è il miglioramento che onora le Radici Dinastiche. Senza togliere niente alle problematiche generazionali, ci mancherebbe: il buonismo è retorica spicciola. Trasmettere i valori significa lasciare che ciascuno lo faccia a modo suo. Nelle transazioni generazionali lavorative, come nella semplice Vita, questo è la base della delega, quella vera. Della fiducia. Un processo che nasce in Famiglia, non in azienda o a scuola, magari assistita da tecnocrati della contrattualistica o facenti funzioni di didattica genitoriali. Abbiate il coraggio di mettere, prima d’ogni altra cosa, le relazioni. -- Genodiscendenza ® © www.genodiscendenza.it #genodiscendenza #alessandrolampugnale #relazionifamiliari #genitorifigli #esserefigli #adulticonsapevoli #counselingfamiliare #evoluzionepersonale #accademiagenodiscendenza #istitutoculturalegenodiscendenza #ilfruttoelalbero #passaggiogenerazionale #sulletraccedime #mastergens #mastercogito
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Parlare di #reti è tanto affascinante quanto complesso e stabilirne delle regole fisse quasi impossibile, considerato che i bisogni, le risorse e le peculiarità di ogni #comunità – e certamente di ogni organizzazione e/o ambito- sono differenti; per fare in modo che un lavoro di rete funzioni è fondamentale tenerne conto. Il Centro per la Salute del Bambino già da molto tempo sente la responsabilità di assumere un ruolo attivo all’interno della leadership sociale nazionale e di provare a connettere i nodi attorno a un argomento di cui è uno dei principali promotori in Italia e che mette al centro i #bambini, le #bambine e i #genitori fin dalla gravidanza e il loro sostegno, in termini di sviluppo, competenze e qualità dei servizi. Ne parlo in questo articolo pubblicato da Percorsi di secondo welfare 📍
Il Centro per la Salute del Bambino negli ultimi anni ha sviluppato diversi progetti legati alla dimensione della #lettura che ben esemplificano l’importanza di creare nuove sinergie tra attori profit e non profit per affrontare varie sfide sociali che riguardano i più piccoli e le loro comunità. Antonella Provenzano ci ha raccontato alcune di queste iniziative, che dimostrano come la collaborazione intersettoriale possa promuovere il cambiamento sociale. In questo senso, il #TerzoSettore si conferma centrale nel costruire #reti e connessioni per il benessere collettivo. 📚 https://lnkd.in/dAteHtwB
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L’adolescenza è un periodo di transizione complesso, segnato da sfide uniche e da un profondo bisogno di ridefinire se stessi. Molti giovani si rivolgono al Centro Agnesi proprio perché si trovano bloccati in questo percorso. Scopri nel nostro blog come possiamo essere di supporto per aiutarli ad affrontare i compiti evolutivi che li attendono.👇 https://lnkd.in/d2JkSdng
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Facciamo più quello che è giusto,invece di quello che ci conviene. Educhiamo i nostri figli ad essere onesti non furbi di di Tiziano Terziari. Facciamo più quello che è giusto, invece di quello che ci conviene. Educhiamo i nostri figli ad essere onesti non furbi, e opportunisti. Insegniamo loro il valore della moralità e dell'integrità, in modo che possano prendere decisioni basate sulla giustizia anziché sull'interesse personale. Dobbiamo dimostrare loro con l'esempio che il comportamento onesto e corretto è sempre la scelta migliore, anche se può sembrare più difficile o meno vantaggiosa a breve termine. Solo così potremo creare una società basata su valori solidi e dare loro gli strumenti per affrontare le sfide future con rettitudine e responsabilità. Assolutamente, educare i giovani ai valori morali richiede tempo e impegno costante da parte di genitori, insegnanti e della società nel suo complesso. È un processo che inizia sin dalla tenera età e si sviluppa nel corso della vita di una persona. Per ottenere risultati duraturi, è importante fornire un ambiente sano e positivo in cui i giovani possano crescere. Questo significa offrire loro modelli di ruolo positivi, coinvolgerli in attività che promuovano valori come l'altruismo, l'empatia e il rispetto per gli altri, e incoraggiarli a sviluppare una consapevolezza critica del loro comportamento e delle loro decisioni. Anche l'insegnamento formale dei valori morali è essenziale. Le scuole e gli educatori devono dedicare tempo all'educazione morale, attraverso lezioni e discussioni che mettano in luce l'importanza di comportarsi in modo etico. Inoltre, è fondamentale coinvolgere gli studenti in progetti di servizio alla comunità e di cittadinanza attiva, in modo che possano sperimentare direttamente l'impatto positivo che possono avere sulle vite degli altri. Infine, è essenziale che la società nel suo complesso sostenga e promuova gli sforzi per educare i giovani ai valori morali. Questo può avvenire attraverso il sostegno alle iniziative educative, l'adozione di politiche che promuovano l'etica e la responsabilità sociale, e la sensibilizzazione sui problemi che sorgono quando i valori morali vengono trascurati. In definitiva, educare i giovani ai valori morali è un compito difficile ma vitale per la costruzione di una società giusta e rispettosa. Richiederà tempo, impegno e una collaborazione proattiva di genitori, insegnanti e della società nel suo insieme. By Giuseppe Candeliere
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Costruire il futuro dei bambini, un gesto alla volta. 🌱 Quando rispondiamo ai bisogni di consolazione dei bambini, non stiamo solo alleviando il loro malessere: stiamo costruendo le basi per un futuro più sicuro e fiducioso. Ogni gesto affettuoso è un passo verso la creazione di bambini più sicuri di sé e del mondo che li circonda. Ma come possiamo essere davvero presenti e consapevoli nel rispondere ai loro bisogni? Abbiamo creato due piattaforme di formazione GRATUITE per genitori e professionisti dove condividiamo le scoperte di questi 15 anni di ricerca: 🎓 Professionisti: Approfondisci il modello evolutivo dei bisogni e scopri strumenti pratici per il lavoro con bambini e famiglie. Arricchisci il tuo approccio educativo con risorse innovative e utili. https://lnkd.in/e3usqHGU 👶 Genitori: Impara a comprendere e rispondere ai bisogni emotivi dei tuoi figli con consapevolezza e competenza. Diventa il punto di riferimento sicuro di cui tuo figlio ha bisogno. https://lnkd.in/dtCUdbSK 👉 Non aspettare! Iscriviti ora e inizia a fare la differenza. Il futuro dei bambini dipende dalle azioni che scegliamo di compiere oggi. #modelloevolutivodeibisogni #BEM #educazione #infanzia #bisogni #bisogniemotivi
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"Giovani senza Capo" Nelle scuole materne danesi e scandinave è comune vedere bambini che saltano gioiosamente nelle pozzanghere di fango sotto la supervisione di un adulto, una scena che riflette il modo danese di essere genitori. Questo approccio valorizza molto il gioco libero, che a volte si trasforma spontaneamente in un'attività strutturata quando le azioni di uno o due bambini attirano l'attenzione dei loro coetanei, spingendo un adulto ad intervenire e mantenere l'armonia. Questo ambiente favorisce il coraggio individuale e insegna ai bambini a mettersi in fila e rispettarsi l'un l'altro - come in questo esempio. Assistere a un gioco in cui gli adulti forniscono un supporto su misura per soddisfare le esigenze di sviluppo è meraviglioso. Giocare seguendo questa impostazione talvolta comporta un po' di disordine. Di solito, quando finisce il gioco, i bambini si tolgono la tuta da pioggia e si lavano le mani e il viso, lasciando per dopo ogni pulizia a casa. Questo approccio alla pulizia e al gioco riflette un profondo apprezzamento culturale per le attività all'aperto, che vede un po' di sporco come segno di una giornata ben spesa. La ricerca suggerisce anche che i bambini esposti ad ambienti diversi nella prima età possono sviluppare risposte immunitarie più robuste, riducendo potenzialmente il rischio di allergie e disturbi autoimmuni in seguito. Quindi, abbracciare il concetto di gioco fatto anche di terra e fango non è solo divertente ma anche benefico per la loro salute a lungo termine. Fonte video e testo: https://lnkd.in/d3rzi7ka ______ ✅ Anche nei luoghi chiamati lavoro avremmo enormemente bisogno di persone capaci di tornare a sporcarsi mani e piedi. ✅ Capaci di giocare, sorridere e divertirsi come i bambini del video. ✅ Servono persone capaci di interpretare in maniera differente il rapporto con i luoghi chiamati lavoro. ✅ A maggior ragione in un paese come il nostro che passi più tempo a demonizzarlo che a costruirlo il lavoro. ______ #giovani #odiolafuffa #nobarlafus #piediperterra
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