Al giorno d’oggi #misurare vuol dire #orientare il #cambiamento e capire dove e come #lavorare per #migliorare, in questo caso, il nostro Sistema Sanitario. Ecco perché è giusto far chiarezza. Grazie al mitico Prof. Mario Del Vecchio e Luigi Preti #no #disinformazione https://lnkd.in/dqGz3Rpn
Post di Giuseppe Navanteri
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Il Servizio Sanitario Nazionale resta tra le principali preoccupazioni degli italiani: una persona su tre ritiene che il sistema pubblico non sarà in grado di soddisfare i propri bisogni di cura nel prossimo futuro. A evidenziarlo è una ricerca condotta dall'Osservatorio Sanità di UniSalute S.p.A, che rivela anche come un italiano su sei ritenga che, di fronte alle difficoltà di accesso ai servizi sanitari pubblici, un'integrazione tra sanità pubblica e privata possa contribuire ad alleviare le problematiche. La principale di queste difficoltà riguarda i tempi di attesa, che nel 2023 hanno portato 4,5 milioni di persone a rinunciare alle cure. Soltanto chi ha avuto la possibilità economica si è rivolto alla sanità privata, sia per ridurre i tempi di attesa sia per beneficiare di una maggiore disponibilità di date e orari. Secondo il 21° Rapporto Ospedali & Salute, le prestazioni per cui si tende ad abbandonare il sistema pubblico a favore di quello privato sono: le visite specialistiche, con una media del 41,5% su scala nazionale; gli accertamenti diagnostici strumentali (anche in day hospital), con una media del 33,6%; e le prestazioni di riabilitazione, che raggiungono il 55,4%. E voi, qual è la vostra esperienza con le liste di attesa? #salute #sanità #italia #ospedali
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MEDICI DI BASE: ECCO LA FOTOGRAFIA DEL CNEL Nella relazione annuale del CNEL sui servizi della PA esce un quadro preoccupante sul servizio dei medici di base. Essi sono sempre di meno. Ne ho scritto su L'HuffPost #medicina #salute #wortharead #lavoro #sanità #CNEL
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#Sanità, un futuro resiliente passa dall’integrazione #pubblico-privato. Più del 60% degli italiani vede nella collaborazione tra sanità pubblica e privata una strada necessaria per alleviare la pressione sul Servizio Sanitario Nazionale. L’indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute S.p.A e Nomisma - Ricerca e consulenza per il business, commentata da Giovanna Gigliotti, evidenzia che: 1) Le lunghe liste d’attesa spingono molti verso il privato (64% degli intervistati) 2) La complementarità è evidente in settori come odontoiatria (92%) e ginecologia (71%) 3) Il 90% teme che il SSN non risponderà pienamente ai bisogni futuri. La chiave? Collaborazione e innovazione organizzativa. Il privato può affiancare il pubblico senza tradire i valori di equità e universalità. Un sistema sanitario resiliente è una sfida, ma anche un’opportunità. 💬 Siete d’accordo?
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Per curarci spendiamo sempre di più. E questa la dice lunga sull'inefficienza del #serviziosanitarionazionale. Ecco alcuni dati presentati nel Rapporto "Manutenzione o trasformazione: l’intervento pubblico in sanità al bivio" del C.R.E.A. Sanità - Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità: - oltre due milioni di persone rinunciano alle cure - 380mila famiglie si impoveriscono per curarsi - per oltre 3,4 milioni di persone le spese sanitarie sono catastrofiche - la spesa privata ha raggiunto quasi 43 miliardi di euro - tutte prestazioni inappropriate? Poco plausibile, sostengono i curatori del Rapporto, dato che il 20% della spesa privata è sostenuto da persone in difficoltà economiche Al di là delle risorse economiche, che mancano, sono necessarie scelte precise, anche politicamente scomode, affinché il Ssn possa continuare a rappresentare la garanzia di disporre di una copertura pubblica universale per i rischi da malattia, hanno detto Barbara Polistena e Federico Spandonaro, rispettivamente direttrice scientifica e presidente del comitato scientifico di #CreaSanità e Università di Roma Tor Vergata Altri dati nell'articolo su INNLIFES È possibile procedere con manutenzioni, seppure straordinarie, o è arrivato il momento di affrontare una radicale trasformazione del nostro #ssn? A questa domanda hanno risposto, in occasione della presentazione del #RapportoCrea, le già ministre e i già ministri della Salute #RenatoBalduzzi (2011-2013), #RosyBindi (1996-2000), #MariaPiaGaravaglia (1993-1994), #GiuliaGrillo (2018-2019), #GirolamoSirchia (2001-2005) e Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva APS, Annalisa Scopinaro, presidente di UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare, e Renato Brunetta, presidente del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL) https://lnkd.in/dctUqxiE #salviamossn
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La determinazione della quantità e composizione del personale non può essere guidata da logiche di minutaggio, ma deve essere allineata agli obiettivi di salute. Lo studio RN4CAST, frequentemente citato, non è riuscito ad entrare ancora tra le priorità politiche, nonostante abbia raggiunto un risultato significativo: ha identificato e verificato l’esistenza di interconnessioni dirette tra la dotazione standard di assistenza infermieristica e l’incidenza di complicazioni nei pazienti dimessi dalle strutture sanitarie, oltre a esaminare il rapporto tra il numero di pazienti per infermiere e la qualità dell’ambiente di lavoro. L’indagine ha coinvolto 486 ospedali in 12 paesi europei, tra cui Belgio, Inghilterra, Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia, Svizzera, Svezia e Spagna, ed è stata successivamente estesa agli ospedali italiani. Alcuni dei risultati più significativi ⬇️ ✅Ogni paziente aggiuntivo rispetto allo standard gestito da un infermiere aumenta il rischio di mortalità a 30 giorni dalla dimissione. ✅Un aumento del 10% degli infermieri con formazione accademica è associato a una riduzione del rischio di mortalità del 7%. La California ha già adottato leggi sul rapporto infermiere-pazienti nel 1999, il Galles ha seguito nel 2016 e la Scozia si appresta a fare lo stesso, riconoscendo l’importanza di questo rapporto sulla mortalità dei pazienti. Si spera che anche in Italia queste evidenze vengano considerate al più presto.
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𝗟𝗔 𝗖𝗥𝗜𝗦𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗘𝗗𝗜𝗖𝗜 𝗗𝗜 𝗠𝗘𝗗𝗜𝗖𝗜𝗡𝗔 𝗚𝗘𝗡𝗘𝗥𝗔𝗟𝗘: 𝗨𝗡 𝗗𝗜𝗥𝗜𝗧𝗧𝗢 𝗡𝗘𝗚𝗔𝗧𝗢? 🚫⚕️❗️ 𝘕𝘦𝘭 𝘝𝘦𝘳𝘣𝘢𝘯𝘰 𝘊𝘶𝘴𝘪𝘰 𝘖𝘴𝘴𝘰𝘭𝘢, 9.000 𝘤𝘪𝘵𝘵𝘢𝘥𝘪𝘯𝘪 𝘴𝘪 𝘵𝘳𝘰𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘮𝘦𝘥𝘪𝘤𝘰 𝘥𝘪 𝘣𝘢𝘴𝘦. 🔎 Tra di loro, anziani e mamme con neonati, costretti a lunghe code per ottenere ricette, visite specialistiche o assistenza sanitaria essenziale. La situazione, descritta in un articolo de Corriere della Sera, evidenzia un sistema al collasso in cui il diritto alla salute è diventato una sfida quotidiana. Prosegui per scoprire i numeri e le storie dietro questa emergenza. 👀 La carenza di medici è un problema drammatico. 𝗜𝗻 𝗣𝗶𝗲𝗺𝗼𝗻𝘁𝗲, 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗼𝗽𝗿𝗶𝗿𝗲 𝟭𝟮𝟯 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶, 𝗰𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟱𝟬 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗱𝗶𝘀𝗽𝗼𝗻𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶, 𝗲 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗶 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶 𝘀𝗰𝗲𝗹𝗴𝗼𝗻𝗼 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝗮𝗹𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘁𝗶𝘃𝗶, 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗮 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗰𝗶𝗻𝗮 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗼𝗰𝗼 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮. Nella zona di Stresa, un medico arriva a gestire fino a 1.895 pazienti, ben oltre i limiti ottimali di 1.500-1.900. Questo sovraccarico compromette la qualità delle cure e il rapporto con i pazienti. Chi vive questa realtà denuncia una sanità sempre più distante: senza un medico di base, anche ottenere un materassino antidecubito diventa un’impresa. Servirebbe una riqualificazione del ruolo del medico di medicina generale che renda la professione attrattiva. 🙏 Dovremmo dircelo, gli interventi strutturali promessi, inclusi quelli del PNRR, non sembrano sufficienti ad arginare la crisi. 💭 𝘗𝘦𝘯𝘴𝘰 𝘴𝘪𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘭 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘪 𝘮𝘦𝘥𝘪𝘤𝘪 𝘥𝘪 𝘮𝘦𝘥𝘪𝘤𝘪𝘯𝘢 𝘨𝘦𝘯𝘦𝘳𝘢𝘭𝘦 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘤𝘪𝘴𝘰 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘪 𝘥𝘦𝘪 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘳𝘶𝘰𝘭𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘷𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘢𝘵𝘵𝘳𝘪𝘣𝘶𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘚𝘦𝘳𝘷𝘪𝘻𝘪𝘰 𝘚𝘢𝘯𝘪𝘵𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘕𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘯𝘥𝘰𝘯𝘰 𝘧𝘢𝘳 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘯𝘪𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘧𝘰𝘤𝘶𝘴 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦. 𝗜𝗹 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗲̀ 𝘀𝗮𝗻𝗰𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗲 𝗿𝗲𝗮𝗹𝘁𝗮̀ 𝗹𝗼𝗰𝗮𝗹𝗶 𝗿𝗶𝗺𝗮𝗻𝗲 𝗱𝗶𝘀𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝗼. ⚖️ 𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗴𝗮𝗿𝗮𝗻𝘁𝗶𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗮𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗲𝗾𝘂𝗼 𝗲 𝘂𝗻𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗮𝗹𝗲 𝗮 𝗰𝘂𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀? #sanità #innovazioneinclusiva #lifesciences #kpmg #bettertogether #healthcare #medicodibase
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Una maggior collaborazione tra pubblico e privato potrebbe migliorare l'efficienza complessiva del sistema sanitario italiano, mitigando la crisi in cui si trova: è l'opinione condivisa da sei italiani su dieci, secondo quanto emerge dall'ultima indagine sul tema dell'Osservatorio Sanità di UniSalute S.p.A, svolto insieme all'istituto di ricerca Nomisma - Ricerca e consulenza per il business. #accessoaiservizi #Accessoaiservizisanitari #costisanitàprivata #crisisanitaria #equità #esamiprivati #integrazionepubblicoprivato #listediattesa #Nomisma #pandemia #qualitàdellecure #sanità #sanitàprivata #sanitàpubblica #UniSalute
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"Quello su cui si dovrebbe investire è anche la promozione di un engagement consapevole dei cittadini nella loro fruizione del sistema sanitario nazionale, volto a valorizzarne la dimensione di bene comune, e quindi di corresponsabilità dei fruitori stessi nella sua efficienza e sostenibilità”. È una delle chiavi di lettura delle "attese". Passando dalle infinite ore per i codici a bassa gravità nei PS e arrivando al tempo necessario per avere una prestazione ambulatoriale. Ma nei PS la decisione è del fruitore, per le prestazioni ambulatoriali è di un collega, pressato o meno dal fruitore. E le dinamiche sono diverse. Tra una prestazione ambulatoriale ed un intervento chirurgico, le storie, sono diverse. Nel secondo caso può esserci un problema di risorse, nel primo, su tutto, spicca l''inappropriatezza. Possiamo girarci intorno ma analizzando la questione torneremmo sempre al punto di partenza: le liste di attesa sono generate dalle prescrizioni.
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“Dall’ultimo rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese emerge che, in Italia, il 79% dei cittadini è preoccupato per il futuro del SSN, temendo di non poter accedere a cure tempestive e adeguate. Il 75,8% dichiara di aver percepito un peggioramento nell’accesso alle prestazioni sanitarie nella propria regione e manca fiducia nell’universalismo del sistema: ben l’89,7% dei cittadini è ormai convinta che solo i ceti abbienti abbiano un accesso privilegiato alle cure”. Cosa possiamo fare noi operatori del settore? OIS Medical Center è nato con l’obiettivo di contrastare l’universalismo diseguale, creando consapevolezza e percorsi non solo di cura, ma prima di tutto di mantenimento e potenziamento della salute, basati sull’idea di benessere globale. Per persone che si prendono cura della propria salute sempre. Con ODONTOCOOP Odontoiatria Ospedaliera, il nostro service odontoiatrico, promuoviamo l’unione virtuosa tra pubblico e privato con l’obiettivo di assicurare cure dentali accessibili e sostenibili per tutti, un modello che abbiamo chiamato Odontoiatria Ospedaliera.
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🔴 Nurse Times Salutequità in una sua analisi spiega come rendere efficace il nuovo Piano nazionale Cronicità (PNC): Salutequità. Semplificazione, temporalità chiara, monitoraggio forte, fondi e integrazione con altre patologie per assicurare equità e effettività: ecco cosa manca al nuovo Piano nazionale Cronicità per garantirne l’efficacia L’Osservatorio di Salutequità in una sua analisi spiega come fare per rendere efficace il nuovo Piano nazionale Cronicità (PNC) la cui integrazione elaborata dal ministero della Salute è […] L'articolo Salutequità in una sua analisi spiega come rendere efficace il nuovo Piano nazionale Cronicità (PNC) scritto da Redazione Nurse Times è online su Nurse Times. serio ed affidabile
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