Novità di Marca Viulet e Fred sono stati i giovani protagonisti della presenza di Granfrutta Zani al Marca di Bologna. Se i club rappresentano una delle più performanti vie di valorizzazione e distribuzione della frutta di qualità, Viulet e Fred hanno segnato un eccellente esordio davanti ai buyer. Di proprietà Granfrutta Zani, Viulet è il brand di susine europee che a Bologna ha fatto la sua prima uscita ufficiale. Già al suo primo raccolto, la produzione ha riscosso successo e visto positivamente crescere la sua domanda per la prossima stagione. Notevole anche l’interesse per Fred, un brand di pere da poco affacciatosi sul mercato dell’ortofrutta. La stagione 2024 delle pere Fred è stato un successo, con un’ottima produzione cui ha fatto seguito una brillante distribuzione che ha ultimato il prodotto già ai primi di dicembre. Il prossimo passo di questa varietà sarà nella conservazione. La sua capacità di mantenere le proprietà organolettiche è l’ultimo esame verso una produzione diffusa - sempre e solo in Romagna per Granfrutta Zani – per un club dall’indiscusso valore commerciale, dimostrato dall’interesse dei buyer durante il Marca di Bologna.
Post di Granfrutta Zani
Altri post rilevanti
-
#prezzi #ortofrutta https://lnkd.in/dNDAsKzv Iniziata la vendita delle #clementine italiane. Al via anche la nuova campagna delle #arance bionde italiane con la varietà #Navelina proveniente dalle regioni del Sud Italia. Partita anche la nuova campagna di #limoni #PrimoFiore. Primi arrivi per il #radicchio Tardivo e Variegato, in arrivo quello del Veneto. Entra nel vivo la campagna delle #castagne mentre si registrano alti quantitativi di #cachi comuni nei mercati, con quotazioni più alte per il prodotto emiliano. Continua il momento di crisi della campagna dei #pomodori rossi. Grazie all’accordo con Borsa Merci Telematica Italiana (BMTI S.c.p.A.) e Italmercati pubblichiamo la rilevazione dei #prezzi dell’#ortofrutta presso i mercati all’ingrosso al 28 ottobre 2024.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
19 Maggio 2024 - All’ultima recentissima edizione del CIBUS di Parma, BAYERNLAND – realtà tedesca del settore lattiero caseario che sviluppa in Italia oltre il 20% del proprio fatturato, grazie a una presenza consolidata e con una storia cinquantennale – ha presentato oltre 20 referenze nel retail, con un restyling completo del packaging. “Abbiamo studiato una confezione che RISPARMIA il 70% di PLASTICA, un’assoluta innovazione che ci vede già presenti sugli scaffali”, dichiara Thomas SILLER, Direttore Commerciale di BAYERNLAND Italia. La sostenibilità è uno dei driver di mercato, in costante crescita, conferma Siller. Non è, però, l’unico. “Recentemente abbiamo affrontato le tematiche del mercato e del consumo e, per l’Italia, possiamo confermare un’attenzione marcata alla QUALITA’ e alle FASCE PREMIUM – precisa Siller -. Accanto, si mantiene la domanda del proteico, per la quale, tuttavia, nel segmento dei formaggi freschi è stata rilevata una leggera flessione, nell’ordine dell’1,1%, che potrebbe forse far presumere che il picco di vendite è stato raggiunto”. Lo si capirà con maggiore evidenza nei prossimi mesi e non è escluso che da una tendenza di consumo possa diventare una categoria a se stante come il senza lattosio, secondo l’opinione di alcuni analisti. Il mercato italiano per BAYERNLAND, COOPERATIVA che associa circa 2.000 ALLEVATORI conferenti, con una mandria di 80.000 vacche da latte, è strategico. “Siamo consapevoli che il Consumatore italiano è particolarmente attento alla qualità dei prodotti ed è disponibile, nel caso, a riconoscere anche il prezzo”, prosegue Siller. Fra i punti di forza della Cooperativa Bavarese, accanto alla qualità, la capillarità della rete commerciale e l’assortimento dei prodotti. Sono tre, prevalentemente, le categorie in cui rientrano le referenze di BAYERNLAND per l’Italia, dai cosiddetti “altri in fette”, che è la categoria più importante, alle proposte innovative nell’ambito della mozzarella, fino a burro, panna e formaggio fresco in generale. E proprio partendo dal BURRO, che ha registrato listini in crescita del 33,7% rispetto a 12 mesi fa, chiediamo una previsione delle tendenze future del mercato. Il Direttore Commerciale di Bayernland Italia, SILLER, però non si sbilancia. “In termini generali prevediamo una sostanziale stabilità dei prezzi, ma ci ritroviamo anche in UNA FASE MOLTO VOLATILE, con uno scenario incerto anche sul piano geopolitico. Diventa pertanto difficile fare previsioni attendibili”. www.clal.it Buona Domenica da Mirco De Vincenzi Buona Domenica da Angelo Rossi Figlio di TESEO e DIRCE
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
È iniziato un anno importante. L’ha confermato l’interesse riscontrato a Marca e soprattutto l’andamento del 2024. Parliamo di brand e nello specifico delle susine Viulet e Metis. La produzione di Viulet – marchio di susine europee di Granfrutta Zani – arriva nel 2025 alla sua terza foglia, con aspettative di raccolta di 4mila quintali. Se già il 2024 aveva riscosso successo di ordini, il 2025 è l’anno della consacrazione, sostenuta dalla prima piena produzione. Solide conferme anche da Metis®, club su cui Granfrutta Zani continua ad investire per qualità e produzione e che vede ottime aspettative per il 2025. L’anno passato ha visto mancare un 20% del raccolto causa maltempo ma il prezzo si è conservato buono, validando l’importanza di questo frutto e delle sue uniche e caratteristiche proprietà di gusto ed aspetto. I Brand sono coltivazioni organizzate da disciplinari, e Metis, come Pink Lady® Europe e altri club, ha il prerequisito delle protezioni da freddo e grandine. Condizioni che permettono, salvo eventi metereologici estremi, di salvare il raccolto e garantire remunerazione al produttore ed all’intera filiera. L’obiettivo di Granfrutta Zani è avere un prodotto di qualità vicino al 100%. Una condizione fondamentale, soprattutto per le susine, che senza massima qualità hanno poco margine di mercato non avendo, come mele e pere, altri sfoghi commerciali.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
🟢 #Burrata e #stracciatella, l'ultimo successo del #madeinitaly, sono il fenomeno’ più recente nel panorama lattiero-caseario – spiega Massimo Forino, direttore generale di Assolatte –Nel quinquennio 2018-2022 la produzione è cresciuta del 15% e l’export di oltre il 30%. La burrata ha un mercato già consolidato e più “maturo”,mentre la stracciatella è in fase di forte sviluppo. «Sommando le vendite a peso imposto e quelle a peso variabile, la burrata vale quasi 80 milioni di euro e cresce del +2% a valore e del 3% a volume annui, esclusi i discount dove questo formaggio non sembra richiamare l’interesse dei clienti – spiega Elena Pezzotti di NielsenIQ –Invece la stracciatella cresce anche nei discount e ormai sfiora i 43 milioni di euro di sell-out. Nell’arco di 12 mesi ha fatto un balzo in avanti del 12% a valore e del 15% a volume, avvantaggiata da un calo del 2% del prezzo medio». Una marcia trionfale quella di burrata e stracciatella, nate come “creazioni” dell’arte casearia pugliese ma ormai diventate patrimonio nazionale. E non solo perché sono apprezzate dai consumatori di tutta Italia (il 60% del giro d’affari retail della burrata e il 54% di quello della stracciatella sono realizzati nelle regioni del nord), ma anche perché la produzione si è estesa anche in altre regioni, superando le 35mila tonnellate per la sola burrata, stima Cerved. I volumi sono destinati a crescere, anche grazie agli investimenti di molte aziende e alle innovazioni introdotte da tanti produttori per differenziarsi sul mercato: dalla burrata senza lattosio firmata GIOIELLA LATTICINI a quella proteica di Granarolo S.p.A. a quella ottenuta al 100% da latte di bufala delle Fattorie Garofalo, per finire con le burratine monoporzione di Sabelli Group. «La nostra azienda vanta una delle più grandi catene produttive di burrate al mondo con un’ampia offerta, che va da quella di #Andria Igp a quella affumicata, fino alle versioni rivisitate come quelle con pesto di basilico o con tartufo nero macinato. Così riusciamo a soddisfare una domanda in forte crescita anche all’estero, che sviluppa il 60% del nostro fatturato nelle burrate» afferma Andrea Brandonisio, amministratore del Gruppo Gioiella, che chiuderà il 2024 con 170 mil. di ricavi. Dietro questi investimenti non c’è solo l’andamento positivo del mercato. È determinante anche il valore aggiunto di burrata e stracciatella, che permettono di presidiare il segmento premium del mercato caseario e di uscire dalla bagarre sulla regina dei formaggi a pasta filata, la #mozzarella (copiata ormai in tutto il mondo), che in Gdo incassa dieci volte più di quanto faccia la somma di queste due specialità casearie. Manuela Soressi 🇮🇹I mercati esteri da conquistare o ampliare sono davvero tanti ed il nostro made in Italy crea ancora valore! Scopri la #certificazione ITALYX e distinguiti sul mercato come #EccellenzaItaliana". Per informazioni contattami: 📩 domenico.zagaria@ilsole24ore.com #ilsol24ore #ItalyX #aziende
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
L'Interference competition è un tipo di competizione biologica in cui gli organismi interagiscono direttamente tra loro per accedere a risorse vitali scarse. La concorrenza economica vede nuovi brand entrare i mercati maturi in cui la dimensione del profitto potenziale può essere quasi plafonata, e ciò per captarne comunque una quota. La conclusione, a seconda dei casi, è duplice. In parte e proprio in base all'innovazione, quel segmento di mercato può crescere ulteriormente, ma comunque gli incumbent devono cedere al nuovo venuto una quota del mercato e dei profitti. Il tutto è spiegato nell'articolo che tratta il caso importante delle nuove Fisarmoniche del Mulino Bianco di Barilla. Conad Nord Ovest s.c., Conad Centro Nord, Conad, Iperal Supermercati s.p.a. Lidl Italia Coop Alleanza 3.0 Eurospin PENNY Italia Unicoop Firenze s.c. Gruppo Megamark MD SpA Selex Gruppo Commerciale Unicomm Dem Supermercati Pewex Gruppo Arena Migross Spa SUPERMERCATI TOSANO CEREA SRL Despar Italia Il Gigante Supermercati, Esselunga Federico Stanghetta Maniele Tasca Giorgio Santambrogio Massimo Lucentini Marco Odolini Luca Migliolaro Maura Latini Carlo Bacchetta Domenico Brisigotti Francesco Avanzini Albino Russo Claudio Messina Giovanni Arena Raffaele Piccolo Antonio Apuzzo
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Con partnership commerciali in tutto il paese, il Consorzio VOG - Home of apples investe in un canale - quello dei mercati ortofrutticoli - che si rivela di centrale importanza per lo sviluppo della categoria #mela in Italia
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
🥛#Burrata e #stracciatella, l'ultimo successo del #madeinitaly, sono il ‘#fenomeno’ più recente nel panorama lattiero-caseario – spiega Massimo Forino, direttore generale di Assolatte –. Nel quinquennio 2018-2022 la produzione è cresciuta del 15% e l’export di oltre il 30%. La burrata ha un mercato già consolidato e più “maturo”, mentre la stracciatella è in fase di forte sviluppo. «Sommando le vendite a peso imposto e quelle a peso variabile, la burrata vale quasi 80 milioni di euro e cresce del +2% a valore e del 3% a volume annui, esclusi i discount dove questo formaggio non sembra richiamare l’interesse dei clienti – spiega Elena Pezzotti di NielsenIQ –. Invece la stracciatella cresce anche nei discount e ormai sfiora i 43 milioni di euro di sell-out. Nell’arco di 12 mesi ha fatto un balzo in avanti del 12% a valore e del 15% a volume, avvantaggiata da un calo del 2% del prezzo medio». Una marcia trionfale quella di burrata e stracciatella, nate come “creazioni” dell’#arte casearia pugliese ma ormai diventate patrimonio nazionale. E non solo perché sono apprezzate dai consumatori di tutta Italia (il 60% del giro d’affari retail della burrata e il 54% di quello della stracciatella sono realizzati nelle regioni del nord), ma anche perché la produzione si è estesa anche in altre regioni, superando le 35mila tonnellate per la sola burrata, stima Cerved. I volumi sono destinati a crescere, anche grazie agli investimenti di molte aziende e alle innovazioni introdotte da tanti produttori per differenziarsi sul mercato: dalla burrata senza lattosio firmata GIOIELLA LATTICINI a quella proteica di Granarolo S.p.A. a quella ottenuta al 100% da latte di bufala delle Fattorie Garofalo, per finire con le burratine monoporzione di Sabelli Group. «La nostra azienda vanta una delle più grandi catene produttive di burrate al mondo con un’ampia offerta, che va da quella di Andria Igp a quella affumicata, fino alle versioni rivisitate come quelle con pesto di basilico o con tartufo nero macinato. Così riusciamo a soddisfare una domanda in forte crescita anche all’estero, che sviluppa il 60% del nostro fatturato nelle burrate» afferma Andrea Brandonisio, amministratore del Gruppo Gioiella, che chiuderà il 2024 con 170 mil. di ricavi. Dietro questi investimenti non c’è solo l’andamento positivo del mercato. È determinante anche il valore aggiunto di burrata e stracciatella, che permettono di presidiare il segmento #premium del mercato caseario e di uscire dalla bagarre sulla regina dei formaggi a pasta filata, la #mozzarella (copiata ormai in tutto il mondo), che in Gdo incassa dieci volte più di quanto faccia la somma di queste due specialità casearie. Manuela Soressi 🇮🇹I mercati esteri da conquistare o ampliare sono davvero tanti ed il nostro made in Italy crea ancora valore! 🏅Scopri la certificazione #ITALYX e distinguiti sul mercato come "#Eccellenza Italiana". 👉Guarda l'informativa al seguente link https://lnkd.in/deEiMx_q
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
🍷 Quali sono i motivi della crisi della campagna dei vini #Enprimeur di Bordeaux 2023? Gli Châteaux di Bordeaux hanno rilasciato nelle scorse settimane i #vini dell’ultima annata. La maggior parte tra questi ha ricevuto #ratings buoni ma non eccellenti, e di conseguenza le quotazioni in valore risultano inferiori rispetto agli stessi vini dell’annata 2022. 🍾 Ma è davvero conveniente acquistare i vini dell’annata 2023? Non secondo noi di eWibe: abbiamo infatti analizzato l’andamento dei prezzi e i punteggi dei critici delle annate più recenti, dai quali si evince un rapporto poco favorevole tra i due. Pensiamo che non abbia senso pagare di più per un’annata giovane con punteggi inferiori quando sul mercato sono disponibili annate mature equivalenti o migliori a prezzi uguali o inferiori. Un altro fattore è quello legato ai costi di stoccaggio per la conservazione del vino che, negli anni necessari alla maturazione, possono risultare rilevanti. Abbiamo quindi deciso di non aderire alla campagna di quest’anno proprio perché non comporterebbe nessun vantaggio per i nostri clienti in termini di prezzi. Quindi cosa sta accadendo e quali saranno i possibili scenari? Ne parleremo il 26 giugno alle 18.30 nel nostro nuovo #Webinar dedicato a Bordeaux. Clicca qui sotto per iscriverti! https://lnkd.in/dzeXeAuP
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
#prezzi #ortofrutta Prime partite di #arance #bionde della varietà #WashingtonNavel che prendono il posto delle #Navelina. Fase calante della produzione delle #clementine calabresi. Buona richiesta per la varietà di #kiwi giallo e suscita un leggero interesse la nuova varietà rossa. Aumenta la richiesta per il #cavolo #verza, rallenta invece la produzione delle #bietole. Domanda ancora sottotono per i #carciofi. Iniziata la vendita del cicorino misto, crollano i prezzi della #cicoria a puntarelle, timido aumento per la cicoria catalogna. Grazie all’accordo con Borsa Merci Telematica Italiana (BMTI S.c.p.A.) e Italmercati pubblichiamo la rilevazione dei prezzi dell’ortofrutta presso i mercati all’ingrosso al 20 gennaio 2025. https://lnkd.in/d6YwVvsZ
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
18 Maggio 2024 – Lo sguardo è rivolto al futuro. “Il prossimo Giugno parteciperemo a New York al Fancy Food, rassegna agroalimentare di riferimento Oltreoceano, e cercheremo di capire il sentiment degli Operatori in due mercati di grande importanza come quello statunitense e quello canadese. Nel frattempo, stiamo collaborando con diversi istituti per confermare che con oltre 400 giorni di stagionatura non vi sono problemi connessi alla Peste suina africana”. Così EMORE MAGNI, Direttore del CONSORZIO del PROSCIUTTO TOSCANO, una delle grandi DOP della salumeria italiana con 18 Produttori consorziati e una produzione intorno ai 330mila pezzi all’anno, con una crescita nel 2023 del 6% in volume. “L’obiettivo – prosegue Magni – è quello di crescere, anche grazie all’attrazione di grandi aziende che stanno investendo in Toscana”. L’export, inevitabilmente, è una leva strategica per affermarsi. Il periodo, tuttavia, è da montagne russe, con incognite che il linguaggio automobilistico definirebbe da “stop-and-go”. “Stiamo attraversando un momento storico particolare – puntualizza Magni -. Veniamo da un periodo in cui il costo della materia prima è stato molto alto, in cui abbiamo raggiunti picchi storici, e che ora si stanno lentamente abbassando. Mentre le produzioni, dopo un’ottima crescita tra la fine 2023 e l’inizio del 2024, oggi stanno leggermente calando”. Ora pesa l’incognita della PSA, che – incrociando le dita – ad oggi non è approdata in Toscana. “Non sappiamo, però, con quale mercato ci andremo a confrontare, perché quando si creano incognite su un grande player come il Prosciutto di Parma, di colpo si potrebbe erodere qualsiasi marginalità”. Inoltre, c’è il tema dei CONSUMI strettamente collegato. “Abbiamo SEGNALI POSITIVI su export e banco taglio, mentre abbiamo riscontrato qualche rallentamento nel pre-affettato – commenta il Direttore del Consorzio del Prosciutto Toscano -. Nelle prossime settimane esploreremo da vicino il mercato nordamericano e nel complesso restiamo fiduciosi”. TESEO.clal.it Buona Domenica da Marika De Vincenzi Buona Domenica da Angelo Rossi Figlio di TESEO e DIRCE
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-