Il vino come cultura della convivialità: sosteniamo Vitaevino Condividere una buona bottiglia di vino è un piacere. Ma non è solo questo: è un gesto che racchiude valore, perché rinnova ogni volta il gusto della convivialità e riconosce il ruolo che un prodotto così antico ha nella tradizione e nei legami sociali che ci uniscono. Noi produttori siamo parte di questa storia, e sosteniamo da sempre un consumo di qualità, consapevole e intelligente. Negli ultimi anni c’è però chi sta provando a demonizzare il vino in sé, senza distinguere fra misura ed eccesso, diffondendo informazioni incomplete e allarmistiche. Spesso questo si traduce in proposte e scelte legislative che rischiano di danneggiare una delle più importanti economie del nostro territorio. Per questo vogliamo condividere con voi un impegno in cui crediamo: sosteniamo la dichiarazione di Vitaevino, un movimento che promuove la passione per la cultura vinicola, fatta di lavoro, cultura e moderazione. > Il progetto Promosso da una rete di produttori, enologi, agronomi e appassionati, il progetto vuole proteggere e valorizzare l’intero ecosistema vitivinicolo. L’obiettivo è insieme chiaro e ambizioso: raccogliere firme per sensibilizzare le istituzioni sull'importanza di adottare politiche lungimiranti e prive di ideologie, che considerino il vino come parte integrante di uno stile di vita sano e consapevole. Noi, come produttori e membri di Unione Italiana Vini, siamo orgogliosi di fare la nostra parte, ma abbiamo bisogno del supporto di tutti. > Perché firmare Sostenere il progetto è importante per difendere il ruolo nel vino nella società e preservare la sua centralità nel sistema economico. Il tuo sostegno servirà infatti a: - Ribadire il valore culturale del vino, come parte dell’“arte di vivere” che ci è propria e come valore materiale e immateriale riconosciuto dall’UNESCO. - Difendere il ruolo economico del comparto enologico, che contribuisce in modo sostanziale all’economia dei paesi produttori in tutta la sua filiera, dalla viticoltura all’enoturismo. - Promuovere un consumo intelligente, che significa moderato, consapevole, responsabile e di qualità. Ti invitiamo dunque a visitare il sito di Vitaevino e a leggere la petizione. Se come noi credi che il vino possa essere strumento di unione e di cultura, firma, diffondi il messaggio e ribadisci così il tuo ruolo di consumatore consapevole. Il vino è più di una bevanda: è cultura, passione, natura e unione. Noi produttori non possiamo ignorare le sfide che ci circondano, e crediamo che anche tu, che ami il frutto del nostro lavoro, possa condividere con noi questa visione. https://lnkd.in/dvxkvctR #vitaevino
Post di Italian Wine Brands
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Daniele Accordini, direttore generale e capo enologo di Cantina Valpolicella Negrar, offre una panoramica dettagliata sui cambiamenti climatici e sul futuro della viticoltura in Valpolicella. Con oltre 800 ettari di vigneti e 250 soci viticoltori, Accordini sottolinea l'importanza della gestione precisa del vigneto in un contesto di clima mutevole. “Oggi in vigna non c’è più spazio per l’improvvisazione”, afferma. Parlando di vantaggi, Accordini evidenzia il ruolo del Valpolicella classico, un vino che in passato soffriva a causa della difficoltà nel raggiungere la maturità, ma che ora si trova in una posizione privilegiata grazie alle nuove condizioni climatiche. “Il Valpolicella classico deve tornare ad essere il vino più trendy della denominazione”, afferma Accordini, convinto che questo vino rappresenti il futuro per la denominazione. Nonostante il successo dell'Amarone e del Ripasso, che hanno spinto la Valpolicella a record produttivi, Accordini sottolinea come il successo economico di questi vini abbia oscurato il Valpolicella, che è l'unico a portare il nome della denominazione. “È un vino che risponde perfettamente al cambio di gusto dei giovani, che oggi preferiscono vini più snelli, freschi e di gradazione contenuta”. Sulla questione della presunta "crisi dei vini rossi", Accordini rimane ottimista attrubuendo questo rallentamento alle attuali crisi socio-politiche globali che hanno influenzato anche altri vini premium come lo Champagne. Tuttavia, vede già segni di ripresa, ribadendo che la qualità continua a guidare le scelte dei consumatori: “Quando la qualità c’è, il consumatore non si allontana”. Guardando al futuro, il direttore generale sottolinea il potenziale ancora inespresso dell’enoturismo nella regione, frenato finora dalla tradizione. Accordini conclude con un’esortazione ai produttori della Valpolicella: “Se il vino di base di una Denominazione è buono, anche i vini intermedi e superiori avranno successo, ciascuno nel proprio range di prezzo e contesto di consumo”. #valpolicella
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Perché i vini naturali stanno conquistando sempre più spazio nel mercato globale? Cosa ha portato questa "nicchia" a diventare una realtà consolidata e riconosciuta nel panorama vinicolo? Non si tratta solo di un cambiamento legato al prodotto in sé, ma di una vera e propria evoluzione nelle abitudini dei consumatori, sempre più attenti alla qualità, alla sostenibilità e alla genuinità delle scelte che fanno. In un mercato che cresce a ritmo sostenuto, paesi come la Francia, l'Italia e la Spagna sono alla guida di un cambiamento che mescola tradizione e innovazione, dando vita a vini che raccontano storie autentiche e rispettano la terra che li ha generati. Antonella Vitelli ne ha parlato su #Lentiapois con Piero Crocenzi, ideatore e organizzatore di #Augusta, la fiera di vini naturali: https://lnkd.in/dAJxJiYJ . #ViniNaturali #Sostenibilità #Agricolturabiologica #vinonaturale #Sostenibilitàenologica #Vinoautentico #Naturalwine #Biovino #augustatorino #augustafieravino #vinonaturaleitalia #Vinoecosostenibile #Vinoconanima #biodinamica #terroir
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🔍 È tempo di riconsiderare il vero valore del "terroir" nei distillati? 🔍 Mentre il concetto di terroir è ben radicato nel mondo del vino, la sua applicazione alle bevande spiritose è ancora un argomento di fervente discussione. Nell'era delle distillerie agricole e delle craft distillery, ci troviamo di fronte a una rivoluzionaria riconnessione tra il prodotto e il suo luogo di origine. 🌾 Dalla materia prima alla bottiglia: quanto conta la provenienza? 🌾 Le nuove distillerie agricole stanno sfidando i giganti del settore, sottolineando l'importanza della provenienza e della sostenibilità delle materie prime. Ma quanto influisce realmente questo approccio sulla qualità e sul profilo aromatico degli spiriti? È possibile che il "terroir", così come lo intendiamo per il vino, possa definire anche la complessità e l'unicità di un distillato? 🥃 Distillazione globale vs. locale: una questione di qualità o di marketing? 🥃 Mentre alcune grandi aziende continuano a produrre su scala industriale senza un forte legame con il territorio, le craft distillery stanno promuovendo una narrazione diversa, fortemente legata alla terra di origine. La questione che si pone è: si tratta di una mossa di marketing o c'è un impatto tangibile sulla qualità del prodotto finale? 🔄 Invito alla discussione: Il futuro degli spiriti è locale? 🔄 Invito esperti del settore, distillatori, agricoltori e appassionati a condividere le loro opinioni e esperienze. Credete che il futuro degli spiriti di lusso risieda nella produzione locale e artigianale? O pensate che i metodi tradizionali e le economie di scala delle grandi distillerie continueranno a dominare il mercato? #SpiritidiLusso #TerroirNeiDistillati #CraftDistillery #InnovazioneNelSettore. https://lnkd.in/dEr3pc36
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Report accusa il vino toscano: “Vino sfuso da fuori regione usato per Chianti e Chianti Classico”. Le accuse di Report sollevano dubbi sulla trasparenza del sistema vitivinicolo toscano, alimentando un dibattito tra produttori, esperti e consumatori Il prestigio del vino toscano, simbolo del made in Italy, finisce sotto i riflettori della trasmissione Rai3 Report, che denuncia pratiche controverse nella produzione di etichette celebri come Chianti e Chianti Classico. Il programma sostiene che alcune cantine utilizzerebbero vino sfuso non proveniente dalla regione, modificandolo in cantina per trasformarlo in prodotti di alto valore, con implicazioni per l’intero settore. Le accuse di Report: il vino toscano si difende La denuncia di Report ha scatenato un acceso dibattito. Da un lato, molti produttori si dichiarano estranei a tali pratiche, ribadendo la qualità e l’autenticità del proprio lavoro, frutto di decenni di tradizione e del rispetto rigoroso dei disciplinari di produzione. Dall’altro, le accuse hanno sollevato preoccupazioni sull’impatto che simili episodi possono avere sull’immagine globale del vino toscano. Chi perde davvero? Se le accuse fossero confermate, le conseguenze sarebbero molteplici. I consumatori potrebbero perdere fiducia nel valore di vini che spesso acquistano a prezzi elevati, convinti di portare a tavola un prodotto esclusivo e legato al territorio. Allo stesso tempo, i produttori onesti rischiano di vedere compromessa la reputazione delle denominazioni DOP e IGT, pilastri del sistema vitivinicolo italiano. Infine, si prospettano danni per lo Stato, a causa di un possibile giro d’affari in nero che compromette la trasparenza fiscale. Il vino italiano tra successo e nuove sfide Questa vicenda arriva in un momento significativo per il settore vitivinicolo italiano, che nel 2024 ha registrato risultati record con esportazioni stimate a 8 miliardi di euro, nonostante le difficoltà economiche e climatiche. Tuttavia, episodi che sollevano dubbi sulla trasparenza potrebbero frenare questa crescita, specialmente nei mercati internazionali dove la fiducia è fondamentale. Appello alla qualità e alla trasparenza Le rivelazioni di Report mettono in evidenza la necessità di rafforzare i controlli e di garantire una maggiore trasparenza lungo tutta la filiera. Per i consumatori, sapere che un vino è autentico e prodotto nel rispetto del territorio e delle regole è un elemento imprescindibile, e per il settore vitivinicolo rappresenta una sfida da affrontare con determinazione. https://lnkd.in/dQtGpbG8
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Il processo di #dealcolizzazione di un vino consiste nel sottrarre una parte o la quasi totalità dell’etanolo contenuto nei vini, secondo la definizione adottata dall'OIV - L'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (Oeno 394A-2012), sulla quale si è basata la nuova Politica agricola comune post 2020 che li ha autorizzati nel 2021. Lo scopo è ottenere prodotti di origine vitivinicola a ridotto o basso contenuto alcolico. Il tema è stato al centro delle discussioni politiche del #Vinitaly2024 con critiche al governo e al ministro Francesco Lollobrigida da parte sia di Federvini sia di Unione Italiana Vini per l'assenza di una legislazione in materia, su una categoria merceologica che per molti rappresenta una ghiotta opportunità per l'industria nazionale Leggi l'articolo 👉 https://lnkd.in/dxTc_x_3 💡 Clevertek Srl effettua servizi di dealcolazione Contattaci per un preventivo e avere maggiori informazioni sul processo adottato! #enologia #wine #serviziallecantine #vino #news #wines #sustainability #xremove #enologiadiprecisione #Clevertek
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C'è la necessità di narrare il vino in modo nuovo? Sicuramente sì, lungo tutta la filiera, a partire da chi lo fa per passare poi ai suoi venditori, quindi ai clienti che lo distribuiscono e lo servono per giungere infine ai bevitori saggi. Ecco, su questi ultimi occorrerebbe farci una profonda riflessione. Perché li stiamo confondendo sempre più, non solo estremizzando le gradazioni alcoliche (da zero alcol a 15,5% vol per un vino da pasto), ma anche mediante stranezze di ogni genere in cui non di rado il difetto viene venduto per pregio. E quando non li confondiamo li annoiamo con un linguaggio ermetico, enfatico, poco allineato con la percezione dei nostri tempi. Quindi l'appuntamento del Consorzio di Tutela del Soave di lunedì 9 è decisamente importante. Se raggiungerà gli obiettivi lo vedremo a posteriori. Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave Cristian Ridolfi Eugenio Brentari Massimo Giordani luca ferrua MARILDE MOTTA Monica Panzeri Erika Morati Claudio Di Dio Federica Ciconte Maria Chiara Locatelli Federica Piccoli claudio porchia Maria Vittoria Prospero Claudia Sepertino Federica Wilson Gian Paolo Braceschi #vino #sensory #consumi #comunicazione #qualità https://lnkd.in/eM_6hxM3
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Un firma per dichiarare che ✅ Riconosciamo l’importanza di preservare il vino e il suo patrimonio storico-culturale ✅Sosteniamo il ruolo del vino nella sopravvivenza delle aree rurali e della loro economia ✅Ci impegniamo a preservare il legittimo ruolo del vino e del consumo moderato all'interno di uno stile di vita sano ed equilibrato ✅Rivendichiamo il nostro diritto a gustare il vino in modo consapevole, responsabile e moderato ✔ Fatto
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Andrea Mantengoli della Cantina La Serena svela i segreti dei suoi vini: una storia di famiglia, terra e vino, raccontata senza fronzoli. Qui, le etichette ingannevoli lasciano spazio a un lavoro silenzioso che rispetta la natura e le tradizioni. Leggi per saperne di più 👇
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sudenord.it La prima birra campana da filiera agricola e un poker di gin dal Veneto: campioni del buon bere di Flavio Pagano Il “presunto innocente” di oggi è l’alcool, protagonista di un comparto del Made in Italy, fra i più rari e raffinati. Abbiamo scelto come modelli due aziende, una del Sud e una del Nord, per ricordarci che la cultura del bere appartiene prima di tutto ai sobri. Entrambi questi produttori, infatti, sono esemplari quanto a ricerca della qualità, amore per la sostenibilità, e autentica ispirazione poetica. Parleremo di fiori e di mare, di ambizione e di sogni, di sfumature e di dettagli. Perché, questa la tesi della “difesa”, bere è un’arte. Un’arte che vive di gioia e di moderazione, di piacere e di pacatezza, di sapienza e di intelligenza. I due produttori in questione sono quasi agli antipodi dello Stivale: parliamo della birra Serrocroce, che nasce in una perla assoluta del Mezzogiorno quale è Monteverde, in Alta Irpinia, paese https://lnkd.in/dwBssMHR
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Negli ultimi anni, il tema della dealcolazione dei vini ha acquisito un'importanza sempre maggiore nel settore vitivinicolo, come evidenziato dall'OIV - International Organisation of Vine and Wine. Questa pratica rappresenta una risposta alle nuove richieste dei consumatori, sempre più orientati verso prodotti a basso contenuto alcolico, ma anche una sfida tecnologica e normativa per i produttori. La dealcolazione, infatti, non è solo un'operazione tecnica: implica un ripensamento delle pratiche di vinificazione e una nuova visione del prodotto finale, capace di combinare qualità, sostenibilità e innovazione. Questo processo è un esempio di come il settore vitivinicolo debba adattarsi rapidamente a cambiamenti di mercato e a nuove esigenze, mantenendo al contempo il rispetto per la tradizione e la tipicità. L'importanza dell'OPEN INNOVATION nel settore vitivinicolo: - Favorisce la collaborazione con startup e talenti per individuare soluzioni innovative. - Aiuta a rispondere alle sfide emergenti come sostenibilità, digitalizzazione e diversificazione dei prodotti. - Supporta la trasformazione aziendale verso modelli più resilienti e competitivi. - Promuove l'adozione di tecnologie avanzate e nuovi approcci. In un mercato in continua evoluzione, l'open innovation rappresenta uno strumento strategico per le aziende vitivinicole che desiderano guidare il cambiamento e posizionarsi come leader nel settore. Collaborazione e innovazione sono le chiavi per affrontare con successo le sfide future e creare nuove opportunità di crescita. Per più info sulla dealcolazione e il ruolo dell'innovazione nel settore vitivinicolo: https://lnkd.in/dZCwb2H6 #openinnovation #vino #dealcolazione #sostenibilità
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