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🚨Un nuovo studio rivela il grave impatto del deficit comunicativo tra ospedali e servizi territoriali nel sistema sanitario italiano. Secondo la ricerca della #Fadoi, solo il 15% dei pazienti ricoverati vede una consultazione tra... Continua a leggere⬇️
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Milanese (Confcooperative sanità): lacuna significativa riguardo i tempi di attesa nei servizi di assistenza primaria domiciliare e residenziale in DL #LISTEATTESA l'articolo su Panorama della Sanità
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In vigore dal 30 dicembre le nuove cure gratuite del Servizio sanitario nazionale
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🖥️ Sanità e liste d'attesa: come funzionerà la piattaforma nazionale? Con l'introduzione della legge n. 107 del 2024, nasce la Piattaforma nazionale delle liste d’attesa gestita dall'AGENAS, pensata per rendere più efficienti le prenotazioni sanitarie e ridurre i tempi d’attesa. Questa piattaforma dialogherà con le piattaforme regionali, garantendo una gestione più fluida e trasparente delle liste di attesa. Tra le novità anche l'istituzione di un Organismo di verifica e controllo per monitorare l'assistenza sanitaria e nuove misure per potenziare l'offerta assistenziale, estendere gli orari di visita e superare il tetto di spesa per assumere nuovo personale. Questi interventi rappresentano un passo avanti verso una sanità più accessibile ed efficiente. Scopri tutti i dettagli e scarica l’infografica sul sito: https://lnkd.in/dWerujbZ #SanitàDigitale #ListeDAttesa #AssistenzaSanitaria #Salute #Innovazione #ConsulcesiClub
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“L’indagine conoscitiva promossa dalla Commissione Affari Sociali della Camera non sembra portare a nulla di nuovo rispetto a quanto denunciato, in questi anni, dalla Federazione CIMO-FESMED. Partendo dalla medicina del territorio, alla carenza di posti letto, alla riduzione delle liste di attesa, al potenziamento e tutela del personale sanitario, fino alla riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza, prendiamo atto dell’ennesimo documento di analisi di un contesto che richiede, semplicemente, atti concreti e urgenti decisioni politiche”. Ha commentato Guido Quici, presidente del sindacato medico CIMO-FESMED, a seguito dell’indagine conoscitiva della Commissione Affari Sociali presentata alla Camera. “Di #diagnosi ne abbiamo a sufficienza, le #terapie le conosciamo, ma manca il #farmaco perché probabilmente costa e non è più il tempo di somministrare l’ennesimo #placebo. I medici ospedalieri e, in particolare, i #medici che lavorano nell’emergenza-urgenza sono stufi di essere aggrediti, di essere sottopagati, di essere privi di una #vita familiare, di morire professionalmente perché in questi ultimi 20 anni nessuno si è curato di loro. Come Federazione CIMO-FESMED, cui aderiscono ANPO-ASCOTI, CIMOP, CIMO e FESMED, intendiamo aprire una vertenza, quella del #medico #ospedaliero, che dimenticato dal post covid, continua a vivere un profondo disagio umano e professionale. Se davvero si vuole risolvere parte delle problematiche che affliggono i nostri #ProntoSoccorso, allora occorre recuperare il 50% dei 38.000 posti letto chiusi in questi anni; risolvere urgentemente la questione della responsabilità #penale con interventi strutturali e non attraverso documenti finalizzati unicamente a scoraggiare la “lite temeraria”; potenziare gli ambulatori territoriali per recuperare gli oltre 80 milioni di prestazioni non erogate in questi anni; recuperare immediatamente la grave carenza di medici ed #infermieri in deroga al blocco del tetto di spesa. Noi aggiungiamo, perché non rilevato nel documento, adeguare il #salario dei professionisti notoriamente sottopagati rispetto ai colleghi europei”. #emergenzaurgenza #emergenza #urgenza #ospedali #uominiedonne #cure
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📈🩺 Il futuro della sanità in Italia è ad un bivio! Lunghe liste d'attesa, carenze di risorse e l'importanza crescente dell'assistenza domiciliare. Scopri come queste dinamiche stanno cambiando il panorama sanitario nel nostro ultimo articolo. 🏥💡 #Sanita' #AssistenzaDomiciliare #Salute #CureMediche #Sanimedica Leggi di più 👇
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Sanità sempre più privata, aumentano i ricoveri nelle strutture convenzionate Il 35% dei ricoveri chirurgici è ormai in strutture private. Spesa dei cittadini in salita, spesa pubblica in calo e tra le più basse d'Europa
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Una volta compreso a livello macro il funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale, diviene fondamentale approfondire le figure chiave che lo rendono, nell'operativo, capillare sul territorio: facciamo chiarezza su medico di base, continuità assistenziale e assistenza ospedaliera via #PensionieLavoro
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Servizi sanitari essenziali come il medico di base oltre a visite ed esami stanno finendo sul mercato. La conseguenza è che i cittadini pagano due volte. Il fenomeno della privatizzazione dei servizi sanitari è in aumento in Italia, con esempi come l'affidamento del Pronto Soccorso dell'ospedale di Tortona a un'associazione temporanea di imprese. Anche in altre regioni, come Lombardia e Veneto, sono in corso esperimenti privati, come ambulatori a pagamento e servizi di accesso diretto. La pandemia ha accentuato la necessità di risposte rapide, spingendo molti verso soluzioni private. Tuttavia, ciò sta generando un aumento della spesa sanitaria privata, che nel 2022 ha superato i 41,5 miliardi di euro, il doppio rispetto ad altri paesi europei. La crescente privatizzazione comporta l'industrializzazione di servizi medici, con la nascita di grandi poliambulatori e catene di laboratori di analisi. Questo trend, se da un lato offre maggiore accesso ai servizi sanitari, dall'altro può aumentare le disuguaglianze e i costi per le famiglie. La mancanza di una programmazione regionale e nazionale rischia di compromettere il funzionamento del Servizio sanitario nazionale, sottolineando la necessità di un rilancio e di adeguati finanziamenti per il sistema sanitario pubblico.
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