Gruppo Meregalli chiude il 2024 con una leggera crescita attestandosi sui 100,4 milioni di euro di ricavi contro i 99,4 milioni del periodo precedente. Nello specifico, il segmento del vino ha registrato un incremento del 6% per la società, mentre quello degli spirits ha osservato una contrazione del 3 per cento
Post di Pambianco Wine&Food
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Il 2024 si chiude con una contrazione significativa per il mercato dello #Champagne, con spedizioni in calo del 9,2% rispetto al 2023. Nonostante le difficoltà, il settore guarda avanti con determinazione, puntando su due pilastri fondamentali: sostenibilità ed espansione verso nuovi mercati 🥂
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Il mercato del vino online in Italia oggi vale solo il 3-4%, ben lontano dall’euforia covid che lo prospettava intorno al 25%. 108 Milioni circa e’ il fatturato 2023 generato dai primi 5 player, in calo anno su anno. Per non parlare delle ingenti perdite. Cresce solo Bernabei che probabilmente è già il principale player italiano visto che Tannico ha il fatturato aggregato con il sito francese Ventealapropriete dello stesso Gruppo. Devono far riflettere le considerazioni di Daniele Bernabei: “…abbiamo lavorato a una proposta commerciale mirata al target della nostra azienda, senza quindi ricercare per forza la strada della premiumizzazione che spesso porta ad avere un pezzo medio della bottiglia non accessibile a tutti”. Ma non solo. “La crescita del fatturato è anche frutto di una politica multicanale e, in quest’ottica, a febbraio del 2023 abbiamo lanciato sul nostro sito il servizio ‘Bernabei Business’ dedicato al settore Horeca, un ambito, quello dell’on-trade, che ci sta dando molte soddisfazioni e che, in soli dieci mesi (da febbraio a fine anno) ha realizzato ricavi per 4 milioni di euro”.
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Il settore vino chiude il 2024 con un incremento del 6% Continua il trend di crescita con un nuovo anno record per Gruppo Meregalli che chiude il 2024 con un fatturato pari a 100.476.000 euro. Nello specifico il settore vino cresce senza sosta e chiude il 2024 con un incremento del 6%. Per Meregalli Spirits invece è stato un anno più cauto con un leggero calo del -3%: una chiusura comunque positiva rispetto all’andamento negativo del settore distillati, che risente di una flessione dovuta anche al clima freddo e piovoso che ha caratterizzato primavera e autunno non permettendo di utilizzare gli spazi all’aperto dei locali. Per le consociate estere i dati sono positivi: Meregalli Suisse e Principato di Monaco aumentano i loro fatturati, si registra una leggera diminuzione di fatturato invece per Meregalli France. La politica di “premiumization”, ovvero la scelta di prodotti di qualità e prezzo superiore, rimane una strategia adottata dal gruppo per tutte le categorie distribuite. Vediamo nello specifico le macro tendenze che hanno accompagnato l’anno appena concluso. I vini bianchi e rosé si confermano tra i più scelti nel mercato rispetto a quelli rossi: per questi ultimi sono le cantine e le denominazioni con una storia prestigiosa alle spalle a mantenere alte le vendite. Tra i vini bianchi vengono scelti soprattutto referenze importanti come quelle della Borgogna, Australia e USA; tra le cantine italiane invece sono le etichette più sofisticate del centro-sud in cima alle classifiche. Particolare attenzione per i nuovi inserimenti ai vini low alcol di 10°/12° e analcolici: prima novitm a catalogo infatti è di Chateau Bonnet con un vino zero alcol. Gli spumanti mantengono un andamento stabile, con risultati rilevanti per le zone di Alta Langa e Oltrepò, inseriti a listino di recente, e insieme allo Champagne sono le categorie che crescono più di tutte nel comparto vini: nel 2024 il settore bollicine si conferma una tendenza in crescita con un incremento del 7,54%. Interessante notare come per gli Champagne dei listini Meregalli, ci sia stato un incremento di fatturato +8,43% rispetto allo scorso anno, in controtendenza con il mercato che ha registrato una ?essione a due cifre. Nel dettaglio Champagne Bollinger e Champagne Ayala aumentano le vendite, incrementando il fatturato rispettivamente del 10% e 5,7%. L’Italia nel 2024 sorpassa la Francia e diventa il secondo mercato al mondo per la vendita di Champagne Bollinger, superato solo dall’Inghilterra. “È stato un anno davvero importante per il comparto Champagne del Gruppo con un risultato stabile per i Récoltant e in incremento per le maison: nel dettaglio Champagne Bollinger e Champagne Ayala aumentano le vendite, incrementando il fatturato rispettivamente del 10% e 5,7%, annoverando in un anno non semplice nuovi clienti che hanno scelto questi iconici brand per le loro carte vino.
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Un 2023 ancora in flessione per le vendite di vino della grande distribuzione. Ma nella seconda parte dell'anno e nel primo trimestre del 2024 ci sono segnali di un'inversione di tendenza. Secomdo lo studio “Circana per Vinitaly”, presentato alla fiera di Verona i dati del primo trimestre 2024 riferiscono di un andamento delle vendite a volume leggermente migliore della chiusura dell’anno 2023. #Circana #VenditevinonellaGDO #Vinitaly
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In un mercato del vino poco brillante in questa prima metà 2024, con l’export in leggera crescita e consumi interni, soprattutto in gdo, in lieve diminuzione, c’è chi vede calare il giro d’affari, ma crescere gli indicatori della redditività. Grazie all’aumento dei prodotti premium che compensano il calo di quelli più entry level, e alla riorganizzazione della gestione aziendale per contenere ed ottimizzare i costi, migliorando i risultati di cassa. Come Italian Wine Brands, una delle pochissime realtà del vino italiane quotate in Borsa, sull’Euronext Growth Milan, con 170 milioni di bottiglie prodotto ogni anno e oltre 70 brand, e con una quota export dell’80%, che nei primi 6 mesi dell’anno ha visto diminuire del -2,8% il giro d’affari, a 191,2 milioni di euro, ma crescere il margine operativo lordo adjusted del +27%, a 21,9 milioni di euro, ed il risultato netto di periodo di ben il 97,6%, a 9,1 milioni di euro. A dirlo, è la relazione semestrale al 30 giugno approvata dal Cda del Gruppo, che, dal 2015 ad oggi, ha acquisto realtà come Provinco Italia, Giordano Vini, Svinando Wine Club, Raphael dal Bo Prosecco e Spumanti, Enoitalia, Barbanera ed Enovations Brands, in Usa. #winenews
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La produzione nazionale di spumanti è in crescita di circa il 9% sul 2023, soprattutto con marchi aziendali e Igt, e ha sfiorato quest’anno il miliardo di bottiglie. Anche i fatturati delle case spumantistiche sono in crescita nel 2024, mentre si registrano cali per le aziende vitivinicole di vini fermi mediamente del 4-5%, con punte anche del 15%, accentuando così una certa diversità tra produttori all’interno degli stessi territori e regioni. Per tutto il vino italiano, si stima un fatturato annuo alla produzione vicino ai 14 miliardi di euro, e un nuovo record dell’export prossimo agli 8 miliardi di euro. A tracciare il bilancio è l’Osservatorio vini spumanti ed effervescenti (Ovse) insieme al Centro analisi mercati e consumi e osservatorio economico (CevesUni), e che segnalano un andamento che finora ha premiato “l’attenzione, il risparmio e la diversità” con le bollicine in prima fila nel “salvare consumi ed export”. #winenews
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È ancora decisamente troppo presto perché la campagna “En Primeur” di Bordeaux 2023 - iniziata con pochi rilasci di prezzi, seppur con qualche nome importante e all’insegna dei ribassi delle quotazioni sperati dal trade, ben superiori al 30% in molti casi - faccia sentire i suoi effetti indiretti sul mercato secondario dei fine wine. Dove a segnalare un tentativo di riscossa in un contesto diffusamente negativo, sembra essere solo l’Italia. Secondo i dati del Liv-ex relativi ad aprile 2024, analizzati da WineNews, di tutti gli indici principali, infatti, l’unico in positivo nell’ultimo mese, e sostanzialmente tornato ai livelli di inizio anno, è l’Italy 100, che fa +0,7% mese su mese (unico dato in crescita), e -0,2% da inizio 2024. #winenews
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Le vendite di vino in grande distribuzione italiana, nel 2024, continuano a rallentare. Dopo un marzo sottotono (nonostante l’anticipo della Pasqua), l’ultimo trimestre ha trascinato in negativo i saldi semestrali delle vendite con un complessivo -2,5% a volume, combinato disposto di un -3,4% di fermi e frizzanti (soprattutto nella componente rossa) e +4,2% degli spumanti. In lieve crescita (+0,6%) il controvalore complessivo delle vendite in Gdo di vini e spumanti italiani, che sfiora 1,4 miliardi di euro, per effetto di un -0,1% dei fermi e di un +3,5% delle bollicine. Una contrazione - sul fronte dei volumi - che porta il semestre al minimo storico dal pre-Covid (-9,5% sul 2019), a conferma delle difficoltà di fermi e frizzanti (-13,5%) nell’ultimo quinquennio e della virata verso le bollicine, cresciute nel periodo del 33%. A trainare la spumantistica, ormai da oltre un anno a questa parte, la crescita di quei prodotti Charmat non Prosecco, che gli italiani sembrano aver scoperto come base ideale per farsi lo spritz a casa. A dirlo i dati Nielsen-IQ elaborati dall’Osservatorio Uiv-Ismea, che confermano il trend evidenziato anche dai dati Circana analizzati da WineNews. #winenews
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Fonte: 123RF Cresce il valore di mercato dello spumante in Italia Il 2024 si conferma un anno di sfide per il settore dei vini e degli spirits, ma emergono segnali positivi, soprattutto per gli spumanti, che continuano a crescere in valore. Secondo l’analisi dell’Osservatorio Federvini, infatti, il mercato degli spumanti registra un incremento del 3,5% rispetto al 2023, con il Metodo Classico che guida la crescita (+4,6%) e il Prosecco, che si conferma il prodotto di punta, con un aumento del 4,2%.
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Cosa spinge una storica e prestigiosa maison di Bordeaux a scegliere come distributore esclusivo della propria etichetta in Italia una particolare azienda? Qual è la filosofia che si cela dietro questa decisione? Lo abbiamo chiesto ad Alessandro Sarzi Amadè, seconda generazione – insieme con la sorella Claudia – di imprenditori che, in modo inconsueto, rappresentano una vera eccellenza italiana nel momento in cui da Oltralpe arrivano sempre più insistenti dati che certificano la grande crisi in un particolare segmento della produzione vinicola. E le elezioni francesi? In ogni caso, meglio un calice di Petrus. We Wealth #pleasureasset
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Vedremo cosa succederà con queste nuove normative sulla strada !!! Avanti tutta lo stesso a tutti gli operatori vinicoli 👏