Come può l'#Europa colmare il divario con gli #StatiUniti in #innovazione e #produttività #tech? La chiave potrebbe risiedere nella riorganizzazione del #lavoro. Nicolò Boggian propone alcune soluzioni per rilanciare la #competitività europea senza abbandonare il modello sociale: ✦ #Flexstability per lavoratori qualificati nel settore tech. ✦ Imprese digitali a #piattaforma, capaci di adattarsi rapidamente a successi e fallimenti. ✦ Creazione di un mercato unico del lavoro europeo. ✦ Gestione algoritmica partecipata, con il coinvolgimento attivo di #stakeholder e #sindacati. 👉 Leggi l’articolo di Nicolò Boggian: https://lnkd.in/ecX3VZJg #Innovazione #MercatoLavoro #Tech #Europa #Aziende #Lavoro #Imprese #Flexstability #Digitalizzazione #AI #Produttività #EU #UE #USA
Post di Percorsi di secondo welfare
Altri post rilevanti
-
𝐋𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐮𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐜𝐫𝐞𝐬𝐜𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐥’𝐢𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐦𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐥 𝐩𝐚𝐥𝐨. ⤵ Le piccole e medie imprese sono state fondate da persone capaci, ma spesso mancano delle competenze tecniche necessarie per crescere. Secondo Gloria Bartoli, segretario generale dell’Osservatorio per la Produttività e il Benessere, intervistata dal nostro Davide Ielmini, la produttività si scompone in tre componenti: aumento della popolazione in età lavorativa, aumento degli investimenti e aumento della 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐮𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐭𝐨𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢 (𝐏𝐓𝐅). La PTF è stata il vero motore della crescita economica, spinta dall'innovazione applicata da imprenditori capaci. Senza la digitalizzazione, le imprese rischiano di restare indietro. L'Italia non ha tenuto il passo con la rivoluzione digitale, fermandosi al 1995. La digitalizzazione, inclusa l'Intelligenza Artificiale, è oggi per le imprese ciò che l’elettricità è stata per quelle di ieri: una preziosa opportunità di crescita o una condanna all’estinzione. Negli ultimi anni, l'Unione Europea è cresciuta meno degli Stati Uniti a causa della scarsa produttività del lavoro. La soluzione? 𝐀𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐮𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐥'𝐢𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐢𝐥 𝐝𝐢𝐠𝐢𝐭𝐚𝐥𝐞. Cruciale è la formazione continua: senza competenze digitali, gli investimenti in nuove tecnologie non porteranno i frutti sperati. Le Pmi devono puntare su formazione e digitalizzazione per crescere, anche utilizzando i fondi del Pnrr. Solo così potranno affrontare le sfide attuali e future, diventando competitive a livello globale. Per una lettura completa consultate l'articolo completo qui: https://lnkd.in/dbxBZ89s . . #Produttività #Innovazione #Digitalizzazione #Formazione #PTF #Economia #PMI #Tecnologia #Competitività #Pnrr #ImpreseTerritorio #Imprese #Imprenditori
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
L’Italia ha un’opportunità unica: sfruttare l’IA per valorizzare il capitale umano e sostenere la transizione verso un’economia basata sulla conoscenza e sulla diversificazione produttiva. È necessario, però, affrontare con urgenza alcune sfide
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
📊 Negli ultimi due decenni la #produttività europea è cresciuta a un ritmo inferiore rispetto agli Stati Uniti. Purtroppo, in Italia la situazione è ancora più critica: tra il 2014 e il 2022 la produttività del #lavoro è aumentata solo dello 0,5% annuo, rispetto all'1,3% della media europea. 🔬 Serve investire di più, ma dove? #MarioDraghi, nel Rapporto sul “Futuro della competitività europea”, suggerisce di puntare sul #capitaleintangibile, come ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica, ma anche su #capitaleorganizzativo, conoscitivo e manageriale, elementi essenziali per stimolare la crescita. 📈 Gli #assetintangibili sono, difatti, i veri booster della crescita economica, molto più efficaci degli investimenti materiali. Un’analisi condotta insieme a #MarcoPini, #MarcoGentile e #DomenicoBognoni dell'Istituto Tagliacarne dimostra che il Pil è guidato principalmente da questi asset intangibili. 😕 Tuttavia, la loro crescita dipende fortemente dal capitale umano, in particolare dalle #competenze manageriali e dalle conoscenze, ma purtroppo l’Italia si posiziona solo al 19° posto in Europa secondo un indicatore che misura la qualità delle competenze manageriali. ❓ La grande domanda è: quanto le nostre imprese sono attrattive per il capitale immateriale? E può l’aumento dei salari essere un driver per migliorare la produttività? Questi quesiti sono il fulcro della riflessione del direttore generale del Centro Studi G. Tagliacarne, Gaetano Fausto Esposito, esposta nell'articolo pubblicato sul blog di HuffPost dal titolo “E se per aumentare la produttività aumentassimo le #retribuzioni?”. Leggilo qui: https://lnkd.in/dDwYheXY Unioncamere - Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura #Unioncamere #CentroStudiTagliacarne #Tagliacarne #HuffPost #Draghi #Pil #competitività #ricercaesviluppo #innovazionetecnologica #crescitaeconomica #imprese #salari
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
Grazie a Percorsi di secondo welfare per aver pubblicato questa analisi ( link al primo commento ) su #produttività, #innovazione e #mercatodellavoroeuropeo a partire da un policy brief molto interessante di Oliver Coste e Yann Coatanlem. Nelle riflessioni c’è anche un collegamento al "𝟮𝟴𝙚𝙨𝙞𝙢𝙤 𝙧𝙚𝙜𝙞𝙢𝙚" che sembra essere in procinto di essere introdotto in UE come sottolineato a Davos da #VonderLeyen. Ci sono alcuni punti utili anche per il contesto italiano: 𝟭. 𝘿𝙤𝙢𝙖𝙣𝙙𝙖 𝙙𝙞 𝙞𝙣𝙣𝙤𝙫𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙚 𝙥𝙧𝙤𝙙𝙪𝙩𝙩𝙞𝙫𝙞𝙩à: Il problema non risiede solo nell'offerta di innovazione (VC e startup), ma anche nella domanda (le grandi aziende e gli attori di sistema). Oltre a maggiori capitali di rischio, servono grandi progetti tecnologici, altamente produttivi, con possibilità di successo globale. 𝟮. 𝙄𝙣𝙫𝙚𝙨𝙩𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙚 𝙥𝙧𝙤𝙜𝙚𝙩𝙩𝙞 𝙩𝙚𝙘𝙣𝙤𝙡𝙤𝙜𝙞𝙘𝙞: Se le startup non trovano opportunità di exit in Italia/Europa, devono cercarle altrove, considerando opzioni come la dual company o il trasferimento. È importante però notare che una percentuale significativa (2/3) delle acquisizioni da parte delle big tech USA è domestica e spesso non mantiene il prodotto originale. 𝟯. 𝙈𝙚𝙧𝙘𝙖𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡 𝙡𝙖𝙫𝙤𝙧𝙤 𝙚 𝙧𝙚𝙜𝙤𝙡𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚: Un mercato del lavoro efficiente è fondamentale per essere competitivi e stimolare la domanda di innovazione. Una regolamentazione inefficiente del mercato del lavoro nel settore digitale e dei servizi avanzati è paragonabile a un costo energetico eccessivo nei processi industriali: entrambi possono estromettere dal mercato. 𝟰. 𝙈𝙤𝙙𝙚𝙡𝙡𝙞 𝙤𝙧𝙜𝙖𝙣𝙞𝙯𝙯𝙖𝙩𝙞𝙫𝙞 𝙚 𝙩𝙚𝙘𝙣𝙤𝙡𝙤𝙜𝙞𝙖: Non si tratta a mio avviso di promuovere licenziamenti indiscriminati per costruire grandi aziende e mercati maturi, ma di adottare seriamente nuovi modelli organizzativi e tecnologie per il lavoro. Buona lettura !
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
I #dati parlano, disegnano, urlano… -leadership globale relativamente all’innovazione- Il prezioso contributo allegato, mette in evidenza una mappa che apre le porte a molte considerazioni…e dovrebbe far riflettere coloro, nel nostro paese, che si trovano nelle posizioni di “manovra”. Non sono dati nuovi, la loro consistenza ha radici profonde e, il passar del tempo sembra incidere poco su una situazione che vede aumentare la sua criticità… Le misure individuate nello studio, per tracciare la mappa, mettono in evidenza un fattore noto per Noi, la creatività…, ma non basta, o almeno, personalmente mi aspetterei di più dal nostro paese. Il “FARE” concreto, consapevole e lungimirante deve salire in cattedra, ma soprattutto al “posto di manovra” Dove ci troveremo al prossimo “report”? #decidereconidati
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
🇪🇺 Da anni, l’UE affronta una significativa carenza di competenze tecnologiche avanzate, un persistente fenomeno di fuga di cervelli e un #gendergap che fa fatica a scomparire. Una serie di problemi endemici che vanno affrontati con politiche mirate e, quanto più possibile, condivise. Ad esempio, l’Agenda europea delle #competenze si propone di garantire che entro il 2025 il 70% delle persone tra i 16 e i 74 anni possiedano competenze digitali di base. Analogamente, il Piano d’Azione del Pilastro Europeo dei #DirittiSociali, menzionato anche nella bussola del Decennio digitale dell’Europa, mira a fare in modo che almeno l’80% della popolazione europea abbia competenze digitali di base entro il 2030. Ma il percorso per aumentare la #competitività e favorire l'#inclusione è ancora lungo. #radioactivaplus #digitalizzazione #trasformazionedigitale
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
🚀 𝗜𝗻𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶𝗴𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗔𝗿𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗜𝗻𝗱𝘂𝘀𝘁𝗿𝗶𝗮: 𝗨𝗻𝗮 𝘃𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼 🚀 L'IA sta trasformando il mondo aziendale, ma con quali implicazioni? Un recente report di Dell Technologies rivela una realtà complessa. Scopriamo come l'IA generativa sta plasmando il futuro e l'impegno di IVERT per un'innovazione equa e inclusiva. 📊 𝐼𝑚𝑝𝑎𝑡𝑡𝑖 𝑒 𝑆𝑓𝑖𝑑𝑒 - Il 66% delle aziende riconosce che l'IA generativa potrebbe aggravare il 𝗱𝗶𝗴𝗶𝘁𝗮𝗹 𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝗲, segnalando una necessità urgente di indirizzare questa problematica. - Emerge l'importanza di una 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝘂𝗮 e di un re-skilling nazionale, poiché il 58% indica che le innovazioni sono concentrate nelle mani di pochi, creando disparità. 💡 𝑃𝑟𝑜𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑑𝑖 𝑆𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑜 Nonostante queste preoccupazioni, è rassicurante che l'82% delle compagnie italiane veda un futuro di 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗮𝗯𝗼𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗿𝗮𝗳𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮𝘁𝗮 𝘁𝗿𝗮 𝘂𝗼𝗺𝗼 𝗲 𝗺𝗮𝗰𝗰𝗵𝗶𝗻𝗮, sfruttando le tecnologie AI per amplificare le capacità umane piuttosto che sostituirle. Questo scenario apre le porte a un miglioramento nell'efficienza operativa e nelle opportunità di innovazione. 🌍 𝐿'𝑖𝑚𝑝𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝐼𝑉𝐸𝑅𝑇 𝑝𝑒𝑟 𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑜 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑜𝑛𝑠𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒 Noi di IVERT crediamo fermamente che la tecnologia debba essere usata come strumento di inclusione e progresso equo. Per questo, proponiamo soluzioni che incorporano l'IA generativa in modi etici ed efficaci. 🔗 Esplora i nostri servizi e scopri come le nostre soluzioni possano supportare la tua impresa nella trasformazione digitale. Contattaci 👇 https://ivert.it/servizi/ #IA #InnovazioneDigitale #IVERT #Tecnologia #FuturoSostenibile #AIforGood
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
☀ L’Europa si trova a un bivio cruciale. Da un lato, affronta sfide economiche e sociali come la disuguaglianza e la stagnazione della produttività; dall’altro, ha l’opportunità di rilanciare la propria economia attraverso l’innovazione tecnologica e la collaborazione tra Stato, imprese e startup. 👇 Leggi l’articolo completo
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Competenze, innovazione, filiere: la strada verso un’Italia 5.0 La tecnologia al servizio dell’uomo. Ripartendo da agricoltura e manifatturiero. Ecco come abbracciare la quinta rivoluzione industriale È già il momento di un’altra rivoluzione industriale. La quinta. Non si tratta di un mondo automatizzato dal vago sapore orwelliano. Tutt’altro: la cosiddetta Società 5.0 è un nuovo paradigma che concepisce lo sviluppo economico e la tecnologia come strumenti per raggiungere il benessere sociale. Teorizzata in Giappone da Yuko Harayama, già nel 2017 è stata accolta nel programma di governo dall’allora primo ministro shinzo abe. E sarà anche uno dei temi centrali dell’Expo 2025 di #Osaka. L’uomo, insomma, torna al centro. I punti forti del made in Italy Per far sì che il paradigma della Società 5.0 si realizzi, governi, imprese e cittadini sono chiamati a uno sforzo comune. Anche in Italia, dove convivono grandi punti di forza e carenze. Ma da dove cominciare? La ricerca “Italia 5.0: le competenze del futuro per lo sviluppo dell’innovazione nell’epoca dell’intelligenza artificiale in Italia e in Ue”, condotta da The European House-Ambrosetti in collaborazione con Philip Morris International - Italia, dà qualche indicazione. L’Italia resta una superpotenza in alcuni settori chiave. Per valore aggiunto, in Ue è seconda comparto agricolo (alle spalle della Francia) e nel manifatturiero (dopo la Germania). Digitale e competenze: cosa migliorare Per rimanere competitivi e concretizzare il passaggio alla Società 5.0, spiega ancora lo studio, “l’Italia deve accelerare”. Solo il 3% delle aziende ha infatti raggiunto un livello avanzato di digitalizzazione, 2,3 punti percentuali in meno rispetto alla media Ue. Solo il 3% delle aziende ha raggiunto un livello avanzato di digitalizzazione È un divario che nasce da lontano. Cioè dalla formazione in ingresso. Un adulto su tre è privo di competenze digitali di base. E sono pochi gli studenti e le studentesse che intraprendono percorsi di studio di ambito tecnico-scientifico. Si stima infatti che manchino 140mila iscritti agli Its, 137mila laureati Ict e 87mila ingegneri. Proseguendo lungo il percorso, Teha Group e Philip Morris Italia sottolineano anche “un gap significativo nella formazione continua”: solo un lavoratore su tre partecipa a corsi che arricchiscano le proprie competenze professionali. Insomma: per abbracciare la Società 5.0, serve quello che lo studio ha definito “un Piano Marshall delle competenze”. Per i cittadini, per i lavoratori e per le imprese. https://lnkd.in/dQwMfNyE
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
L'articolo di Emilio Rossi analizza come il rilancio dell’economia dell’UE dipenda dal miglioramento della produttività e dall'innovazione nel settore terziario, particolarmente nei comparti ad alta intensità di conoscenza come finanza, attività professionali e ICT. La produttività dell'UE è cresciuta molto meno rispetto agli USA, specialmente nell'ICT, dove l'adozione di processi digitali e di intelligenza artificiale risulta insufficiente. Rossi suggerisce di indirizzare maggiori investimenti in ricerca, infrastrutture digitali come 5G e centri dati, e migliorare il legame tra imprese e istruzione per colmare il gap competitivo. https://lnkd.in/dbUSMBeJ
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi