𝗙𝗼𝗰𝘂𝘀 𝘀𝘂𝗶 𝗦𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶 𝗻𝗲𝗹 𝗗𝗶𝘀𝘁𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗦𝗮𝘃𝗲𝗻𝗮 𝗜𝗱𝗶𝗰𝗲 Nel Distretto Savena Idice è molto recente il ritiro delle deleghe sociali all’AUSL ed è in corso 𝘂𝗻 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗦𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶, che tenga conto di un contesto territoriale che vede insieme una Unione di cinque comuni, di cui alcuni montani, ed un comune metropolitano. Un territorio articolato, con una radicata storia di servizi alla persona che necessita di inserirsi in un quadro istituzionale unitario. L’Unione Savena Idice, che ha ricevuto dai Comuni associati la delega sociale, ha ritenuto utile avvalersi di un supporto esterno per un’analisi organizzativa ed uno studio di prospettiva che tenessero conto della situazione di partenza e della storia dei servizi sociali in questo distretto. 𝗔𝗹𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗖𝗵𝗮𝗻𝗴𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗮𝗴𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁, 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗶𝘁𝗼 𝗮 𝗣𝗼𝗹𝗲𝗶𝘀 𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗲 𝗮𝗹 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗘𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮 𝗥𝗼𝗺𝗮𝗴𝗻𝗮, 𝗹’𝗨𝗻𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗵𝗮 𝗽𝗲𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗼 𝘂𝗻𝗼 𝘀𝘁𝘂𝗱𝗶𝗼 𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝗶𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗼 𝗺𝗼𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶 che tenesse conto di questo assetto territoriale e degli attori in gioco, tra cui l’Azienda Pubblica di servizi alla persona distrettuale, principale ente gestore di servizi alla persona. Lo studio, presentato ai Sindaci nel mese di marzo 2024, avvia 𝘂𝗻 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗲𝗿à 𝗴𝗿𝗮𝗱𝘂𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗶𝗲𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶 𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗮𝗹𝗼𝗿𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘁à 𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶, mettendo la qualità della risposta al cittadino al centro di una serie di obiettivi che vanno dalla stabilità organizzativa alla semplificazione amministrativa. https://lnkd.in/en4ue8Az Regione Emilia-Romagna #changemanagement #servizisociali #emiliaromagna #unioni
Post di Poleis Soc Coop
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“In Italia abbiamo circa 2,2 milioni di persone in condizioni di vulnerabilità prese in carico dai servizi sociali territoriali, di cui circa un terzo costituito da bambini o famiglie con minori. Parliamo, quindi, di un ambito delle politiche pubbliche particolarmente rilevante e complesso. I dati che emergono dal nostro Osservatorio ci restituiscono l’immagine di un welfare sociale territoriale che ha visto negli ultimi anni un investimento crescente di risorse, una tendenza alla riduzione degli squilibri territoriali, un’evoluzione positiva dell’organizzazione amministrativa e del personale dei servizi. Permangono però alcune criticità riguardanti l’adeguatezza (solo lo 0,5% del Pil investito) e i meccanismi di finanziamento del sistema; la permanenza di aree territoriali in difficoltà non soltanto secondo il tradizionale asse Nord-Sud, ma che seguono geografie interne alle stesse Regioni, penalizzando i territori a bassa urbanizzazione, i piccoli centri e le zone della cintura delle aree metropolitane; la difficoltà a realizzare aggregazioni tra Enti nella gestione dei servizi e modelli di intervento integrati tra i servizi sociali, sanitari, della formazione e del lavoro capaci di garantire percorsi di inclusione. Su questi aspetti abbiamo concentrato le nostre osservazioni e proposte relative alla governance, alla programmazione e al finanziamento delle politiche sociali, il cui rafforzamento è necessario per garantire uno sviluppo sostenibile”. 👉🏻 Alessandro Geria, Consigliere CNEL, in occasione della presentazione del Rapporto “I servizi sociali territoriali 2024”, realizzato dall’Osservatorio nazionale sui Servizi Sociali Territoriali (ONSST), organismo istituito presso il CNEL.
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Il 16 gennaio prossimo con Ivano Abbruzzi apriamo la prima edizione di #WELCOM, il corso per manager del welfare di comunità che Pares ha ideato e promosso insieme a Fondazione Progetto Mirasole Impresa Sociale, Percorsi di secondo welfare e CSV Milano - ETS (qui il link alla seconda edizione, che partità il 5 marzo: https://lnkd.in/dm8TqxyT). Riflettendo sulla figura del manager del welfare di comunità, mi risuonano alcune parole chiave, su cui vorrei proporre di riflettere nella giornata introduttiva: - specializzazione (il manager di comunità "non si presenta come esperto bensì come sperimentatore"); - cross-settorialità (il manager di comunità "si muove da un campo all'altro"); - serendipità (il manager di comunità conosce l'importanza delle "casualità" nei processi di innovazione); - progettualità (compito del manager del welfare di comunità "non è solo quello di guardare e descrivere, ma di osservare con mente attiva e progettante". Qui due letture. “La nostra cultura, e non solo quella architettonica, è stata mutilata dal fenomeno della specializzazione: per correre più presto, per risolvere problemi quantitativi, per aumentare l'efficienza, ci si concentra ogni volta su una piccola parte del mondo, immaginando di recuperare in un secondo momento una visione complessiva. Ma ciò raramente è accaduto, perché la distorsione congenita della specializzazione è che, concentrandosi su un punto, perde il senso della ragione per cui quel punto esiste. Io credo che dobbiamo cominciare a leggere il fenomeno della città e del territorio passando da un campo all’altro ed equiparando esattamente quello che ha detto un poeta a quello che può aver detto un architetto o un urbanista, o a quello che può aver detto un uomo della strada. Il nostro compito però non è solo quello di guardare e descrivere. Ma è quello di osservare con la mente attiva e progettante. De Carlo G., La città e il territorio. Quattro lezioni, Quodlibet, 2019. “I decision-maker efficaci sono quelli che accettano i limiti della propria competenza. Non si presentano come esperti, bensì come sperimentatori. Il tecnico che pretende di dare una patina scientifica alle sue elucubrazioni in materie economica, politica, sociale o filosofica è un impostore. In questi campi, gli unici veri tecnici sono quelli che si confrontano ogni giorno con la realtà. E che hanno l'intelligenza e la modestia di adattarsi a essa, anziché pretendere di condurla entro i propri schemi astratti. Il tecnico della realtà accetta e abbraccia la fondamentale instabilità del mondo nel quale è immerso. Il fatto che le emozioni, le sensazioni fisiche e il caso giochino un ruolo fondamentale nelle vicende umane non gli appare come un insulto alla sua razionalità. Al contrario, tutto ciò è per lui motivo di costante meraviglia e gioia. Da Empoli G., Contro gli specialisti. La rivincita dell’umanesimo, Marsilio, 2013. Rimaniamo in contatto: www.pares.it
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La supervisione professionale è uno strumento prezioso, e modulabile, per sostenere gli operatori e le organizzazioni (anche) del Privato Sociale. Alcuni operatori della Cooperazione Sociale stanno già partecipando ai percorsi supervisivi attivati dagli Ambiti Territoriali Sociali a valere sui fondi FNPS e PNRR (a volte in gruppi "misti" con AA.SS. dipendenti delle Municipalità). Ma è sempre possibile e auspicabile - per gli organismi direzionali delle cooperative - richiedere e attivare percorsi di supervisione ad hoc con un investimento mirato, sostenibile e generativo. Sei interessato a saperne di più? Vuoi partecipare ad un webinar informativo? Scrivi a brunocantini63@gmail.com #Supervisione #AASS #équipe #CooperazioneSociale #PrivatoSociale
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Lunedì 22 aprile il Consiglio Comunale di Bergamo ha 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐯𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐢𝐥 𝐑𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐢𝐩𝐥𝐢𝐧𝐚 𝐢 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢 𝐭𝐫𝐚 𝐢𝐥 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐁𝐞𝐫𝐠𝐚𝐦𝐨 𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐄𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐓𝐞𝐫𝐳𝐨 𝐒𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞. Un passo importante per l’Economia Sociale di Bergamo: il regolamento, che è frutto di un percorso di confronto con il Terzo settore locale, 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐄𝐓𝐒 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐡𝐞 e dei servizi in risposta ai bisogni delle comunità, in una logica di welfare generativo. Secondo il nostro presidente, 𝐋𝐮𝐜𝐢𝐨 𝐌𝐨𝐢𝐨𝐥𝐢, grazie al regolamento approvato, “𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐞 𝐥𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐯𝐞𝐝𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐮𝐥𝐭𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨”. Come sottolineato da Marcella Messina, assessora alle Politiche Sociali del 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐁𝐞𝐫𝐠𝐚𝐦𝐨: “La centralità degli Enti del Terzo settore sta nella loro 𝐜𝐚𝐩𝐚𝐜𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐝𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐬𝐮𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐞𝐭𝐞 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐥𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐝𝐚𝐫𝐢𝐞𝐭𝐚̀, sensibile in tempo reale alle esigenze che provengono dal tessuto sociale, in grado di mettere a disposizione dell’ente pubblico sia preziosi dati informativi, sia un’importante capacità organizzativa e di intervento”. Nell’articolo de 𝐋’𝐄𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐁𝐞𝐫𝐠𝐚𝐦𝐨, il commento di importanti istituzioni attive nel Terzo Settore di Bergamo e provincia. Comune di Bergamo | @marcella messina #ETS #ComunediBergamo #EconomiaSociale #Welfaregenerativo #Coopsociali #Impresesociali #TerzoSettore #confcooperativeBg #mondocooperativo #confcooperative
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Lunedì in consiglio comunale abbiamo approvato il regolamento del terzo settore che disciplina il ruolo centrale svolto per la nostra città! Coprogrammazione la parola d’ordine per il Comune di Bergamo #innovazionesociale #pubblicaamministrazione #regolamentoterzosettore
Lunedì 22 aprile il Consiglio Comunale di Bergamo ha 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐯𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐢𝐥 𝐑𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐢𝐩𝐥𝐢𝐧𝐚 𝐢 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢 𝐭𝐫𝐚 𝐢𝐥 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐁𝐞𝐫𝐠𝐚𝐦𝐨 𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐄𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐓𝐞𝐫𝐳𝐨 𝐒𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞. Un passo importante per l’Economia Sociale di Bergamo: il regolamento, che è frutto di un percorso di confronto con il Terzo settore locale, 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐄𝐓𝐒 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐡𝐞 e dei servizi in risposta ai bisogni delle comunità, in una logica di welfare generativo. Secondo il nostro presidente, 𝐋𝐮𝐜𝐢𝐨 𝐌𝐨𝐢𝐨𝐥𝐢, grazie al regolamento approvato, “𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐞 𝐥𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐯𝐞𝐝𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐮𝐥𝐭𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨”. Come sottolineato da Marcella Messina, assessora alle Politiche Sociali del 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐁𝐞𝐫𝐠𝐚𝐦𝐨: “La centralità degli Enti del Terzo settore sta nella loro 𝐜𝐚𝐩𝐚𝐜𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐝𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐬𝐮𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐞𝐭𝐞 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐥𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐝𝐚𝐫𝐢𝐞𝐭𝐚̀, sensibile in tempo reale alle esigenze che provengono dal tessuto sociale, in grado di mettere a disposizione dell’ente pubblico sia preziosi dati informativi, sia un’importante capacità organizzativa e di intervento”. Nell’articolo de 𝐋’𝐄𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐁𝐞𝐫𝐠𝐚𝐦𝐨, il commento di importanti istituzioni attive nel Terzo Settore di Bergamo e provincia. Comune di Bergamo | @marcella messina #ETS #ComunediBergamo #EconomiaSociale #Welfaregenerativo #Coopsociali #Impresesociali #TerzoSettore #confcooperativeBg #mondocooperativo #confcooperative
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Mi piacerebbe molto fare il Monitoraggio civico del progetto per il rilancio di Caivano per capirne gli IMPATTI con i #cittadini il ‘Progetto Caivano’ del Dipartimento della funzione pubblica è affidato per 24 mesi a Formez PA, è finanziato con 4,35 milioni di euro su Fondi PON-POC. Si articola in azioni per il miglioramento delle performance organizzative, tra cui la predisposizione del Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO), e per il supporto alla digitalizzazione e ai servizi alle imprese, tra cui gli Sportelli unici per le attività produttive e l’edilizia SUAP e SUE, e la costituzione di un Tavolo per il rilancio economico. Previste poi azioni per il supporto alla progettazione di interventi da finanziare attraverso i Fondi comunitari, alla realizzazione di progetti di innovazione sociale rivolti ai giovani e alle fasce più deboli della popolazione, e per il coinvolgimento degli stakeholders attivando tavoli tecnici per la rigenerazione sociale e prevedendo anche la realizzazione del Consiglio delle bambine e dei bambini, d’intesa con le istituzioni scolastiche presenti sul territorio di Caivano. intanto il link agli interventi https://lnkd.in/da9Kr_QK
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il PROGRAMMA in pillole #insiemeperenpapi: ⚠️‼️ 1. Strutturare una rete di referenti Regionali: colleghi selezionati, adeguatamente formati e preparati che fungano da “nodo di rete” con funzioni di interfaccia fra gli organi dell’Ente, gli OPI provinciali, i delegati e gli iscritti. 🎓⛩️ La rete è fatta di spazi e di nodi. Il tutto è necessario per la funzione, la competenza è la compattezza di significato. 🕸️🪢 La rete è spazio per tutti gli iscritti, la rete è il modo di coesione tra tutti noi; perche solo insieme si può vincere, tramite e verso un cambiamento; proprio perché, la strada è fatta per essere percorsa, insieme. 🔮🛤️
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Quali sono le potenzialità e i limiti della pianificazione sociale di zona? Per approfondire il punto di vista degli implementatori locali, le loro pratiche operative e le sfide organizzative quotidiane da affrontare #DaLeggere l’#INAPPreport 📘 𝗗𝗶𝗻𝗮𝗺𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝘃𝗶𝗹𝘂𝗽𝗽𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗶𝗮𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲: 𝗿𝘂𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗺𝗯𝗶𝘁𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗶 𝗲 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗲 𝘀𝗳𝗶𝗱𝗲. 🔎 https://bit.ly/4eoJBzt
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VENERDÌ 14 GIUGNO 2024 12.14.32 ROMATODAY.IT - Roma Capitale riserva il 5% dei suoi appalti alle categorie più fragili Condividi L'aula Giulio Cesare Roma Capitale avrà un occhio d'attenzione nei confronti delle cooperative che impiegano lavoratrici e lavoratori svantaggiati. Per farlo, ha pubblicato un avviso pubblico finalizzato alla creazione di un elenco ad hoc, dal quale l'amministrazione potrà attingere per il 5% dei suoi contratti sopra e sotto soglia. Roma darà lavoro agli svantaggiati Questo passo è l'applicazione di un regolamento, che prevede di riservare il 5% del totale dei contratti per l'acquisto di beni e servizi, ad affidamenti in favore di cooperative di tipo B, cioè quelle che occupano lavoratrici e lavoratori svantaggiati e fragili, individuati dalla legge 381 del 1991: invalidi fisici, psichiatrici e sensoriali, ex pazienti in ospedali psichiatrici anche giudiziari, persone con dipendenza da alcol o droga, minori in età lavorativa che provengono da situazioni familiari difficili, detenuti e sottoposti a misure alternative alla detenzione. #|#https://lnkd.in/d5jcDT-h Roma Capitale riserva il 5% dei suoi appalti alle categorie più fragili ROMATODAY.IT ... AGWEB
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E’ stato pubblicato l’avviso pubblico di Roma Capitale, finalizzato alla creazione di un elenco di cooperative di tipo B, in esecuzione alla delibera assembleare n.1 del 2023, che dà attuazione al “Regolamento di affidamento di Contratti Pubblici sopra e sotto soglia per l’inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio”. Si tratta di una importante iniziativa, poiché Il Regolamento intende favorire l’inserimento lavorativo di persone a forte rischio di esclusione sociale, destinando alla cooperazione sociale di tipo b almeno il 5% del totale dei contratti per l’acquisto di beni e servizi ad affidamenti in determinate categorie merceologiche. In Italia solo il 51% delle persone attive in età lavorativa con disabilità ha lavoro. Le percentuali diminuiscono ulteriormente per le persone inserite nei circuiti penali (nel carcere il 23% ancora di meno per chi è in esecuzione esterna) e per i soggetti in cura per le dipendenze. “Il lavoro, elemento fondativo della nostra Repubblica, rappresenta un fattore di integrazione e di emancipazione sociale, di abbattimento delle disugaglianze e della recidiva dei reati. Con la pubblicazione dell’avviso pubblico, Roma Capitale si rende protagonista dell’inclusione per i più fragili, anche in vista dell’ approssimarsi del Giubileo”, così Marco Olivieri di Agcisolidarietà Lazio “Grazie al provvedimento di Roma Capitale, la cooperazione sociale ha un ulteriore strumento utile per perseguire la sua mission: l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini. Del riconoscimento di questo ruolo ringraziamo, come Centrali cooperative, la consigliera Erica Battaglia, l’Assessora Claudia Pratelli e il Sindaco Roberto Gualtieri”, afferma Luciano Pantarotto di Confcooperative Federsolidarietà Lazio. “Con l’approvazione del regolamento, Roma Capitale si impegna a dare impulso a tutto il mercato del lavoro, stimolando l’inclusività e la partecipazione come elemento di ricchezza per tutto il territorio. Una risposta concreta a chi ha maggiore fragilità e al mondo dell’imprenditoria no profit” dichiara Anna Vettigli di Legacoopsociali Lazio. I rappresentanti delle Centrali cooperative auspicano in una celere attuazione della deliberazione capitolina, che possa coinvolgere tutti i dipartimenti dell’Amministrazione capitolina a livello centrale e le sue Società di servizio.
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