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L'AI sta cambiando le priorità dei lavoratori! 👇 👀 10 anni fa, le priorità erano chiare: ✅ Sentirsi apprezzati ✅ Avere buoni rapporti con i colleghi  ✅ Bilanciare lavoro e vita privata Ma oggi tutto è cambiato. Per la prima volta, la sicurezza del posto di lavoro è diventata la priorità numero uno. 🏆 Perché? 👀 La risposta potrebbe essere legata alla diffusione dell’AI Generativa. 💻 L’AI Generativa è in grado di automatizzare e velocizzare diversi compiti e questo ottimizza il lavoro operativo. 🔥 Questo progresso ha, però, intensificato le preoccupazioni delle persone (come l’essere sostituiti), portando la sicurezza del lavoro al primo posto in classifica. 🙌 Un altro aspetto che conquista una posizione alta in classifica è lo sviluppo delle competenze. 🚀 E l’importanza di voler aggiornare le proprie competenze e svilupparne di nuove è in relazione con l’aumento delle preoccupazioni legate allo sviluppo dell’AI. 🚨  L’AI Generativa non deve essere vista come una minaccia. È vero che da un lato “toglie” del lavoro alle persone, ma questo perché lo ottimizza. C’è da dire che la diffusione dell’AI apre anche a tante nuove opportunità:  🎓 Investimenti aziendali nella formazione  🤖 Nascita di nuovi ruoli che uniscono competenze umane e AI ⛑️ Ridefinizione del concetto di "sicurezza lavorativa” L'AI sta cambiando il mondo del lavoro, ma sta a noi decidere come. E tu come vedi il futuro del lavoro con l'AI? 💬 #ai #lavoro #intelligenzaartificiale

In un mercato del lavoro pervaso dal digitale e dall’intelligenza artificiale le capacità di programmazione, analisi dei dati e gestione dei sistemi #AI sono sempre più richieste dalle aziende italiane. Le competenze tecniche avanzate, tuttavia, da sole non bastano: cresce anche il bisogno di qualità umane che l’Intelligenza Artificiale non può facilmente replicare e che, allo stesso tempo, permettono di continuare ad apprendere in modo rapido, flessibile e proattivo. È quanto emerge dalla ricerca di Randstad Research Italia e Fondazione per la Sussidiarietà condotta su 5,4 milioni di annunci di lavoro pubblicati online in Italia tra il 2019 e il 2023 e presentata al #MeetingdiRimini.

Cambiamento delle priorità

Il 16 luglio abbiamo raccontato come si può (e si deve!) "Domare la Best-IA"! 🦾 Oltre 60 professionisti #HR hanno partecipato attivamente al nostro #Webinar, condividendo le loro prospettive, esperienze, #sfide e timori riguardo all'#AI. È chiaro che l'era dei #dati è arrivata anche per gli HR. Le aziende stanno iniziando a comprendere il potenziale rivoluzionario dell'AI e della #DataAnalysis per il futuro del settore, con il dato che assume un ruolo sempre più centrale. ❓ Ma qual è quindi la #sfida principale per le #organizzazioni? Secondo il nostro #sondaggio, il principale ostacolo è la paura del #cambiamento. Unita a questa, si evidenzia anche un lack di #competenze che frena l'adozione di nuove tecnologie come l'AI. Il panorama è complesso, ma il ruolo dell'HR è fondamentale. Per superare queste sfide, è necessario un cambiamento di mentalità a livello organizzativo, che porti ad un maggiore utilizzo e fiducia nei nuovi strumenti a disposizione. Per gli HR “Domare la Best-IA” quindi non solo è possibile, ma è anche ormai necessario. 𝐄 𝐢𝐥 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐨𝐫𝐚. #innovazione #trasformazioneDigitale #cambiamento #isapiens

Con l’arrivo di tecnologie come  𝐷𝑒𝑒𝑝𝑆𝑒𝑒𝑘, l'IA continua a essere al centro del dibattito, soprattutto per il suo impatto significativo sulla vita professionale di molti di noi. Ma cosa ne pensano realmente le persone? E quali lavori saranno trasformati da queste innovazioni? Le domande sono tante, ed è proprio per questo che ci è piaciuto questo articolo del Sole24Ore che esplora un’indagine globale sulle opinioni dei lavoratori. Il rapporto analizza le preferenze lavorative di chi si trova nelle prime fasi o a metà della propria carriera, cercando di rispondere a quesiti cruciali: 🔹 Quanto vengono effettivamente utilizzati questi strumenti? 🔹 Quali effetti ci si aspetta dalla loro implementazione nelle attività quotidiane? 🔹 Come stanno cambiando le priorità dei talenti in cerca di nuove opportunità? Un punto di vista che offre spunti interessanti sia per i professionisti che per i manager. Se anche voi siete curiosi di approfondire, vi consigliamo la lettura! 🌟 E seguite la nostra pagina per non perdere le nostre novità! 📲

Tra le notizie #TelCoffee segnaliamo ItaliaOggi👇🏻 Il 40% dei lavoratori 🇮🇹 non ha ancora sperimentato l’uso dell’#intelligenzaartificiale, ma il 63% si dichiara pronto a formarsi per affrontare le sfide dettate dalle nuove tecnologie. È quanto emerge dallo studio “Decoding global talent 2024: how work preferences are in the age of GenAI”. La maggior parte dei lavoratori nel mondo non è preoccupata che l’AI possa sostituirli nei loro ruoli, in particolare il 25% (in Italia il 26%) pensa che l’AI non avrà alcun effetto. Il 49% dei lavoratori prevede che alcuni aspetti dei loro lavori cambieranno, richiedendo lo sviluppo di nuove #competenze. La #GenAI influisce sulle preferenze dei talenti circa il posto di lavoro da ricoprire. L’86% dei lavoratori a livello globale ha dichiarato di averne sentito parlare e più del 50% di averla sperimentata almeno una volta di recente, mentre il 39% si definisce utilizzatore regolare. L’età svolge un ruolo significativo: chi ha 30 anni o meno hanno i tassi di adozione più elevati e il 49% di loro la utilizza regolarmente.

✨ AI e benessere occupazionale: un equilibrio da raggiungere 👇🏼 Negli ultimi anni, l’introduzione dell’ #intelligenzaartificiale (AI) ha cambiato radicalmente il panorama lavorativo, portando enormi benefici in termini di #produttività e #innovazione. Tuttavia l’impatto dell’AI su lavoratori e lavoratrici non è privo di ombre, specialmente per quanto riguarda il #benessere e la #soddisfazione professionale. 🌐 L’AI è entrata nelle nostre vite in modo sempre più deciso, automatizzando attività e migliorando i processi aziendali. Questo sviluppo, però, ha portato a una crescente differenza di percezione tra lavoratori/trici più esposti/e a questa tecnologia e quelli/e che ne sono meno coinvolti/e. 📊 Lavoratori/trici a diretto contatto con l’AI riportano, dal 2015, un calo nella soddisfazione professionale e nella qualità della vita, accompagnato da un aumento delle preoccupazioni per la sicurezza del proprio impiego e per la stabilità economica personale (Giuntella et al., 2023). ➡️ I dati suggeriscono che lavoratori/trici di medio livello (con una formazione scolastica o professionale di livello intermedio) sono tra i/le più esposti/e a questi effetti. Questo accade perché molte delle loro attività, spesso ripetitive e codificabili, possono essere facilmente automatizzate. ❌ Di conseguenza per loro l’AI rappresenta più una minaccia che un’opportunità. Che impatto ha quindi l'AI sulla salute mentale❓ ➡️ È interessante notare che, nonostante le preoccupazioni crescenti e il calo di soddisfazione, non sono stati rilevati effetti significativi sulla salute mentale, quali #ansia o #depressione. ✅ Questo suggerisce che l’impatto dell’AI si manifesta più sulla percezione di stabilità e soddisfazione che su fattori di benessere psicologico. Lo studio di Giuntella e coll. (2023) ci ricorda che ogni rivoluzione tecnologica, inclusa quella dell’#AI, porta con sé sfide che devono essere gestite. È fondamentale sviluppare politiche del lavoro e percorsi di riqualificazione per aiutare lavoratori e lavoratrici a navigare questo #cambiamento, proteggendo la loro dignità e il loro benessere. Investire in #formazione e assistenza durante questa fase di transizione può fare la differenza per creare un ambiente di lavoro dove #tecnologia e benessere occupazionale possano convivere armoniosamente 🌱 🗨️ Quali credi saranno gli effetti delle innovazioni AI sulla salute mentale al lavoro? 😉 __________________________________________________ Seguimi per altri contenuti su Psicologia e Salute Occupazionale! 🤗

La #trasparenza emerge come un aspetto cruciale nel contesto AI applicata a molteplici ambiti professionali. Gli sviluppi dell'AA devono essere compresi e comunicati in modo chiaro ai lavoratori, in modo da dissipare paure infondate e favorire una maggiore accettazione e collaborazione con la tecnologia. Inoltre, la trasparenza contribuisce a mantenere la fiducia dei lavoratori, fornendo loro una visione chiara degli impatti reali che l'AA potrebbe avere sul loro lavoro. Evitare l'allarmismo è altrettanto importante quanto evitare la sottovalutazione dei #cambiamenti che l'AI può portare. È fondamentale fornire una valutazione realistica delle conseguenze dell'automatizzazione, evidenziando sia i benefici che le sfide che potrebbero emergere. Solo attraverso una #comprensione approfondita e una gestione oculata della transizione verso un #futuro lavorativo sempre più tecnologico, si potrà mitigare l'ansia da #sostituzione e favorire un clima di #collaborazione e #adattamento. #AI #lavoro

Gli italiani sono pronti ad affrontare i cambiamenti portati dall'#intelligenzaartificiale al mondo del lavoro? Come riporta Io Donna, riprendendo l’ultimo studio di Indeed, che ha coinvolto 16.671 persone in 11 Paesi, 9 lavoratori su 10 – over 65 inclusi – sono fiduciosi di riuscire ad adattarsi all’evoluzione dei propri ruoli professionali. Anche in Italia (88%). L’81% degli italiani si sente pronto alle trasformazioni che in linea generale interesseranno il mondo del lavoro nei prossimi 18 mesi (e le proporzioni non cambiano granché nemmeno a 5 anni: 78%). Con il 56% che si dice ottimista rispetto all’aumento dell’uso della tecnologia al lavoro. Aumento della produttività (65%), miglioramento della comunicazione (48%) e del benessere al lavoro (42%) sono i benefici maggiormente attesi a livello globale. Leggi l'articolo completo: https://lnkd.in/es9qc263

🤔 Vogliamo imparare, ma non iniziamo mai. Siamo davvero pronti per l’AI? Siamo curiosi di sapere la vostra! Condividiamo l'interessante analisi del Sole 24 Ore, che prende spunto da un recente studio di Boston Consulting Group, sull'approccio dei lavoratori italiani all'Intelligenza Artificiale. Solo il 21% degli italiani usa regolarmente strumenti di AI, mentre il 40% non li ha mai sperimentati. Eppure, il 63% si dice pronto a intraprendere percorsi di re-skilling. C'è un evidente gap tra disponibilità all'apprendimento e adozione effettiva. È un paradosso che merita attenzione: abbiamo una forza lavoro pronta ad evolversi, ma che ancora non ha fatto il primo passo verso l'AI. È un problema di accesso alla tecnologia? Di formazione? O forse di cultura aziendale? Un altro aspetto particolarmente interessante riguarda la necessità di sviluppare competenze umanistiche nell'era dell'AI. Mentre ci concentriamo sulla tecnologia, paradossalmente potrebbero essere le "humanities" la chiave per gestire al meglio questa transizione: pensiero critico, etica, creatività e capacità decisionali diventeranno sempre più cruciali? Cosa ne pensate? State già utilizzando strumenti di AI nel vostro lavoro quotidiano? Quali sfide state incontrando? Condividete la vostra esperienza nei commenti! Fonte: https://buff.ly/3EgQTIa #IntelligenzaArtificiale #Lavoro #Formazione #FuturoDelLavoro #Skills #Ichnobyte